Full Metal Jacket (Stanley Kubrick, 1987)

Lettera F
00domenica 29 giugno 2008 12:17
Prima parte: l’addestramento a Paris Island di un gruppo di marines prima della partenza per il Vietnam. Seconda parte: il Vietnam.
“Diffama la guerra e l’esercito” (Morando Morandini). A parte l’inclassificabile “2001″, il maggior film di Stanley Kubrick. La guerra è orribile e bestiale e questo film lo urla (insolito in Kubrick, ma necessario) dall’inizio alla fine. Le allusioni, le cripticità, il procedere per intuizioni di altri film del Maestro – ad eccezione dell’unica altra parentesi bellica, “Orizzonti di gloria” – sono spazzate via dall’allucinante racconto iperrealista (che sfocia in alcuni passi nella cronaca; le scene dell’addestramento sono riportate con minuziosa fedeltà) del Crimine umano, sociale e politico che più legittima l’incrollabile pessimismo di Kubrick; un Crimine simboleggiato dal principale conflitto che ha colpito l’Occidente dal 1945 ad oggi, nonché uno dei più obbrobriosi. La violenza, in egual misura psicologica e fisica, procurata (lo stillicidio del cecchino) e autoinflitta (il suicidio di Palla di Lardo), è mostrata in primo piano senza false pudicizie; ancora una volta per Kubrick è fondamentale mostrare, illustrare, in questo caso svelare lo scandalo facendo riferimento alle sue prime esperienze da fotoreporter. I soldati sono animali in gabbia, mossi da bassi istinti, esseri animati privi di midollo e accecati dalle istituzioni; Kubrick gli fa dire frasi beote o assurdamente retoriche, aggiungendo allo scempio grottesche dimensioni da farsaccia (i dialoghi con le prostitute). Momenti agghiaccianti: i cadaveri ricoperti di calce viva, la scoperta del cecchino, il finale. Un grido di lancinante dolore senza possibilità di consolazione o falsi happy ending; un’opera immane.

Voto: 8+
ag0ny
00domenica 29 giugno 2008 12:28
fosse durato solo un tempo, sarebbe stato quasi perfetto. purtroppo il secondo tempo degenera nel sequel del primo film e come buona parte dei secondi episodi just plain sucks
gippu
00domenica 29 giugno 2008 14:56
Re:
Lettera F, 29/06/2008 12.17:

Prima parte: l’addestramento a Paris Island di un gruppo di marines prima della partenza per il Vietnam. Seconda parte: il Vietnam.
“Diffama la guerra e l’esercito” (Morando Morandini). A parte l’inclassificabile “2001″, il maggior film di Stanley Kubrick. La guerra è orribile e bestiale e questo film lo urla (insolito in Kubrick, ma necessario) dall’inizio alla fine. Le allusioni, le cripticità, il procedere per intuizioni di altri film del Maestro – ad eccezione dell’unica altra parentesi bellica, “Orizzonti di gloria” – sono spazzate via dall’allucinante racconto iperrealista (che sfocia in alcuni passi nella cronaca; le scene dell’addestramento sono riportate con minuziosa fedeltà) del Crimine umano, sociale e politico che più legittima l’incrollabile pessimismo di Kubrick; un Crimine simboleggiato dal principale conflitto che ha colpito l’Occidente dal 1945 ad oggi, nonché uno dei più obbrobriosi. La violenza, in egual misura psicologica e fisica, procurata (lo stillicidio del cecchino) e autoinflitta (il suicidio di Palla di Lardo), è mostrata in primo piano senza false pudicizie; ancora una volta per Kubrick è fondamentale mostrare, illustrare, in questo caso svelare lo scandalo facendo riferimento alle sue prime esperienze da fotoreporter. I soldati sono animali in gabbia, mossi da bassi istinti, esseri animati privi di midollo e accecati dalle istituzioni; Kubrick gli fa dire frasi beote o assurdamente retoriche, aggiungendo allo scempio grottesche dimensioni da farsaccia (i dialoghi con le prostitute). Momenti agghiaccianti: i cadaveri ricoperti di calce viva, la scoperta del cecchino, il finale. Un grido di lancinante dolore senza possibilità di consolazione o falsi happy ending; un’opera immane.

Voto: 8+




[SM=x48734] [SM=x48734]

Numero6
00domenica 29 giugno 2008 16:36
Re: Re:
gippu, 29/06/2008 14.56:




[SM=x48734] [SM=x48734]




"Che cosa avrà voluto dire Gippu?"


Lettera F
00domenica 29 giugno 2008 21:40
Re: Re:
gippu, 29/06/2008 14.56:




[SM=x48734] [SM=x48734]





Anzichè ridere, posta la tua
Gonzo Kent
00lunedì 30 giugno 2008 17:35
Re:
Lettera F, 29/06/2008 12.17:

A parte l’inclassificabile “2001″, il maggior film di Stanley Kubrick.
Voto: 8+




Suppongo non abbia mai visto il dottor Stranamore...
Gonzo Kent
00lunedì 30 giugno 2008 17:36
E "Orizzonti di gloria"...
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