Friedkin Padre, Figlio o Spirito Santo

A Cluji Virginia Ragescu s'è sbrigata

Una cosa posso dire per quanto riguarda la mia esperienza lavorativa....
Incontro/tratto sovente con, imprenditori di primarie aziende italiane che vanno a investire all'estero, operazioni secondarie, operazioni primarie, strategiche o di naturale espansione.
Comunque operazioni da milioni di Euro, a volte decine di milioni di Euro.
Beh un imprenditore che lascia tutto (anche se ovviamente ha fior fior di collaboratori a seguire le varie situazioni, ovviamente passa parte della giornata a seguire le attività "storiche", "consolidate") per oltre un mese, per andare all'estero e seguire un nuovo business....beh nella mia esperienza NON E' un imprenditore che valuta la cosa come marginale, come un gioco, un di più.
Se vai via, lasci le cose (ripeto, sebbene a fior fior di collaboratori, CEO, AD, ecc. , e sebbene vieni relazionato a distanza costantemente) per uno, due mesi, e stai focalizzato sul nuovo business... tutto si può dire tranne che non ci stai mettendo impegno..

Questo è proprio, strettamente, ed esaurientemente, quanto mi dice la mia diretta esperienza.

Poco da aggiungere.

Poi vedremo la "realizzazione", il "punto di caduta", ma questo è.
Mettiamoci pure che pure quando Dan andrà via, lascerà comunque sempre il figlio.

Mi sembra senza alcun dubbio di poter dire a prima vista che l'impegno c'è tutto.
Poi vedremo come evolverà ma questi sono fatti. E sono fatti che incrocio con le mie esperienze competenze di tutti i giorni sul lavoro.

Con le cifre che stanno uscendo in questo momento penso che ci si debba "rassegnare" e essere consapevoli che saranno due/tre anni di purgatorio.

Io adesso non so i Friedkin che faranno, che non faranno, che avrebbero potuto fà ma che abbiano acquistato una società in queste condizioni pietose significa che mezza idea per risanarla ce la devono pure avere.

Pallotta comunque veramente un maiale 🐽, Ciara al confronto si staglia nella storia romanista come un Churchill.

Speriamo ce l'abbiano..

Mah, grossi dubbi pure sull'oprazione in sè..comprarsi una società in rosso di 200 milioni con uno stadio fantasma da costruire in tempi di covid.

Ce mancherà qualche tassello per capire il tutto.

Ma per quello: ad occhio e senza expertise sembra proprio un affare del cazzo. Ecco perché dico che una minima idea di quello che devono fare ce la devono avere.

Quello che mi pare evidente è che i prossimi tre anni almeno saranno da traversata nel deserto.

beh non sarà mica: "questi manco lo sanno che hanno preso!", come ho sentito dire persino ad alcuni addetti ai lavori tipo Austini, Galopeira, e compagnia.

Hanno avuto pure lo stop Covid per riflettere, valutare meglio, capire, ecc., manco a dire che si siano persi qualcosa per strada per prenderla subito a gennaio/febbraio.
Mesi in più che, dobbiamo presumere con ragionevole certezza, avranno utilizzato per approfondire ulteriormente e capire meglio la situazione.

Escluderei che in 10 mesi, tra loro imprenditori di livello, tra collaboratori, professionisti, di livello... si siano persi i pezzi per strada, non abbiano saputo leggere bilanci, normative e quant'altro.
Escluderei che 10 mesi di valutazione e poi... sono dei fessi che se sò fatti dà la sòla così, ignari e inconsapevoli.

E' ragionevole credere che sappiamo cosa stanno facendo, e questo anche alla luce dell'esito finale del mercato che alla voce cessioni dice: NESSUNA Plusvalenza facile, tipo vendendo Pellegrini, Zaniolo, Ibanez, insomma senza correre a monetizzare il prima possibile ìperchè si sono trovati spiazzati da buchi inaspettati'.

Se uno, puta caso, si accorge che ha preso una sòla da paura (cosa da escludere perché come detto, in 10 mesi, un'idea compiuta te la fai, prima di chiudere il deal), che fa? Vende, monetizza, fa liquidità. SUBITO, non poi.

Ibanez 22 milioni, Pellegrini e tanti altri...avoglia a sbolognare se devi rientrare perché sei andato nel panico e sei spiazzato senza altre alternative per incrementare l'attivo (o ridurre le perdite).

SE non lo hanno fatto, subito, immediatamente, ma neanche un pò, nessuna cessione eccellente, a me pare evidente che delle idee ce le abbiano.

Sono qui da due mesi (già detto delle implicazioni/deduzioni positive di questa circostanza) e se non avessero avuto alternative è OVVIO che avrebbero provveduto a più di una cessione.

casting dg...girano i nomi di Voller (proprio lui), Boban in accoppiata con Gandini...

lucaDM82, 16/10/2020 22:04:

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casting dg...girano i nomi di Voller (proprio lui), Boban in accoppiata con Gandini...

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de bosco e de riviera

Fienga vorrebbe Sartori.
Magari, preferisco lui a ipotesi esotiche.

a me quello dello Shaktar con passato al Benfica mi intriga però

152 in linea che è successo?

aoh,c'è pure il terzo friedkin!!

echicazzé?

L'altro figlio

Ah non sapevo. ma pure lui coinvolto nella gestione?

danny friedkin, stava in tribuna pure lui. Non lo so

si pare pure lui

Habemus come General Manager il 36enne TIAGO PINTO

Quando leggo che Fienga dice che è molto apprezzato per l'APPROCCIO OLISTICO allo sviluppo .....mmmmmah

se continua con i superpompini autocelebrativi american correct peace and love and stop racism.
Da sto punto di vista me sento sempre un pò al livello Petrachi.

Con tutte le supercazzole che fanno peccato che Tognazzi non sia più in vita sennò lo potevamo fa presidente onorario

Per un bilancio lindo e pinto, affidati a Tiago Pinto!

Scusate:
ma chi cazz'è Tiago Pinto?

Giacomo(fu Giacomo), 18/11/2020 19:05:

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Scusate:
ma chi cazz'è Tiago Pinto?

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APPROFONDIMENTI18/11/2020 19:01

TIAGO PINTO: chi è?😂



LAROMA24.IT - Tassello dopo tassello, Dan e Ryan Friedkin stanno costruendo la "nuova" Roma. Dopo la creazione del "Roma Department", settore dedicato ai rapporti con la città guidato da Francesco Pastorella, i proprietari della Roma inseriscono un'altra figura nei quadri dirigenziali: si tratta di Tiago Pinto, che a partire dal 1° gennaio 2021 ricoprirà la carica di direttore generale del club.

A fornire le generalità ci ha pensato la Roma: 36 anni, della città di Peso da Régua nel nord del Portogallo, con laurea in Pedagogia all'Università di Porto e un Master in Economia e Risorse Umane, Pinto - da blogger critico nei confronti del presidente Luís Filipe Vieira - ha attirato l'attenzione del Benfica durante un'assemblea generale del club quando, in qualità di socio, ha presentato le sue idee per potenziare le attività della società. Contattato dal Benfica, ha guidato la divisione multisportiva dal 2012 vincendo oltre 50 titoli nazionali ed internazionali in diverse discipline, dal basket fino all'hockey a rotelle, passando per pallavolo e pallamano. Dal 2017 è stato promosso Director of Professional Football - dopo la partenza di Lourenço Coelho - lavorando a stretto contatto con Rui Costa, direttore sportivo del club portoghese che in Italia non ha bisogno di presentazioni, per rinfondare il club.

E anche di Italia aveva già parlato in un'intervista concessa all'esperto di calciomercato Gianluca Di Marzio nell'estate appena trascorsa, durante la quale aveva anche enunciato alcuni dei punti cardine del suo lavoro, sempre con riferimento il Benfica: "Bisogna spendere per allenatori e giocatori, ma mai dimenticare le infrastrutture. Il nostro principio è che un giocatore arrivi qui e pensi solo ad allenarsi e a giocare, al resto pensiamo noi: così li proteggiamo". Alla cura dei dettagli si aggiunge, sul fronte sportivo, la ricerca del "giusto mix di giovani di valore e stranieri importanti": questo il principio con cui guidava il Benfica, rinvigorito, ad esempio, proprio dagli arrivi di Vertonghen e Waldschmidt. Qualità ed esperienza, ma "step by step": "Noi dobbiamo fare le cose un passo alla volta: qualifichiamoci alla fase a gironi, proviamo a passarla, poi vediamo. Nessuno vince la Champions in un giorno. Il livello necessario per alzarla è altissimo. Negli anni è un processo che speriamo di riuscire a compiere".

Della passione per il suo lavoro - ricordata anche da Dan Friedkin nel comunicato di presentazione di Pinto - il portoghese ha parlato in un'altra intervista dell'8 giugno 2019: "Comprendi questo lavoro solo con la passione? Non riesco a immaginarlo in nessun altro modo. La mia passione per il Benfica e la conoscenza della storia del club mi aiutano a prendere le decisioni migliori. Molte volte la gente pensa che la passione per il Benfica possa farmi male, ma penso che si possa essere razionali e prendere buone decisioni per il club solo se sappiamo cos'è il Benfica. E, per saperlo, dobbiamo avere quella passione".

Capitolo calciomercato secondo Pinto: "Nel Benfica le questioni sono guidate dal presidente. È impossibile gestire da soli una squadra e una società del genere. Condividiamo informazioni, comunichiamo molto e parliamo molto di calcio con il presidente e Rui Costa, e ho cercato di aiutare, per quanto possibile, il presidente in alcune di tali questioni". E ancora: "Abbiamo un dipartimento di scouting professionale e competente guidato da Rui Costa e cerchiamo di valutare scientificamente il processo di reclutamento dei giocatori. Mettiamo i nomi all'interno del sistema e da lì ci sono due diversi tipi di report, analisi tecniche, analisi sociologiche, c'è condivisione di informazioni e discussioni...Passiamo ore a parlare di calcio, è impossibile non condividere".

Dal mercato al campo, dai confronti ai particolari: la giornata del direttore generale, racconta Pinto, "non so mai quanto finisce". Dopo gli "incontri con vari dipartimenti" del club - dal Marketing alle Risorse Umane - c'è sempre "una fase di stress prima dell'allenamento perché gestiamo chi si allena e chi non, abbiamo feedback dal team tecnico". Passione, condivisione e dettagli. In bocca al lupo.

Ahahah era un blogger critico, e' come se uno di noi diventasse DG😂

Tiago Pinto uno di noi!

Almeno un Pinto a partita lo facciamo

lucolas999, 19/11/2020 08:59:

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Almeno un Pinto a partita lo facciamo

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😫

Non pensavo saresti arrivato a questo pinto

Comunque...ma una figura di polso, uno che alzi la voce dentro e fuori Trigoria?
Mo Tiago se presenterà con la scimitarra per carità, ma me pare un altro tassello edulcorato, tocchiamola piano con garbo, possibilmente in giacca e col sorriso.
Un altro personaggio che esalterà la poesia di Angelino Mangiante.
Petrachi era l'eccesso ma qua mi pare che stiamo veramente col tait e senza peli sul cuore.

Peraltro Austini dice che solo dal 2017 ha iniziato a occuparsi di calcio a fianco di Rui Costa. Insomma, è un manager molto extracampo.

Ma il ruolo quale sarebbe? Cioé che funzione è?

Si diciamo che in generale pure io propendo per l'approccio rude de Al Petrachi ma come cazzo hanno fatto a pensare di farlo entrare in società? è tipo Ricky e Barabba, co lui che faceva er rutto e Fienga che diceva "è un poeta dialettale amico de Nichi Vendola"

Infatti da un eccesso all'altro, vero che è cambiata la proprietà..ma Guidone è saldamente al suo posto.
E gira e rigira de sto passo il ds per il momento lo farà De Sanctis.

Tiago me pare una figura alla Gandini.