Frank Popp ensemble- Ride on!

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romo3000
00venerdì 26 agosto 2005 09:39

Titolo: Ride on!
Artista: Frank Popp Ensemble
Label: Unique Records
Anno: 2002





Esordio dei tedeschi Frank Popp, conosciuti da noi per la travolgente hit “Hip Teens don’t wear blue jeans”, sigla di un noto programma televisivo nostrano di un paio di anni fa.
Comincio col dirvi che DOVETE avere questo disco nel vostro scaffale. Sono tanti i motivi per cui ve lo consiglio,e dopo la lettura sicuramente ne capirete meglio il perchè.
E’ un disco buono per ballare, per testare i vostri subwoofer dell’auto e per rilassarvi nei momenti di stress, grazie ai suo grooves carichi di sexyness.
Dentro ci trovate veramente di tutto!!
Echi lounge, atmosfere care al vecchio soul-pop della Tamla Motown, Funk seminale pre-settanta; (come i primi dischi di Sly & The Family Stone, ad esempio) , mixate con scatenatissimi riddim di chiara matrice Funk rielaborati in chiave attuale,assieme ad atmosfere "Brazil oriented" e micidiali assoli di organo hammond accompagnati da bassi spaziali .
Inomma,un potentissimo mix di groovy songs mai banali!

La domanda sorge quindi spontanea ora:

Ma chi sono ‘sti Frank Popp,?

In primis sono due djs che, innamorati del sound dei sixties e seventies, dopo un sacco di serate a base di rare grooves in quel di Dusseldorf, decidono di formare una vera e propria band ,ricalcando così il mood delle loro serate da djs nei locali.
Dopo questa esperienza decidono di ricalcare l’atmosfera di quei mitici brani ( come ad.es. il groove di Aretha Franklin, Otis redding, Rufus Thomas, e via continuando fino al northern soul) e, non sapendo di fatto suonare degli strumenti, ma avendo dalla loro delle buone idee di base su come gestire una band, chiamano a rapporto degli amici musicisti e una vocalist (Sam Leigh Brown), che si confermerà senza alcun dubbio molto dotata vocalmente; con quella giusta carica di blackness utile per dare linfa vitale a tutto il progetto musicale della band.
Subito quindi cominciano la registrazione del disco .
Dopo un annetto circa (2002) esce il loro disco d’esordio: “Ride on!”; il primo album di una banda fuori di testa chiamata Fran Popp Ensemble!!!

Un disco, come già accennato prima , che raggruppa insieme vari stili musicali, ricalcando l’atmosfera musicale del periodo sixties e seventies.
Come inizio sarete circondati dalla potenza di un mix acid-soul, proveniente dalla famosa “Hip Teens…”, per proseguire con la seconda canzone intitolata “You’ve been too long”, mixate assieme a varie sensazioni musicali sia attuali che non.
Il disco comincia quindi con i due pezzi sopracitati, passando poi per atmosfere Jazz- Lounge (mai stucchevoli comunque; questo per chi pensa a quella musica fighetta messa spesso nei locali più trendy di ogni città) , continuando con un pò di ottima musica proveniente dal brasile (“Belly Bossanova) , sempre accompagnata magistralmente dalla vocalist, che riesce in ogni situazione a conferire del carattere alle song.
La traccia seguente (“The thing demands” ), ricorda le colonne sonore dei polizieschi anni settanta; anche se poi il mood cambia, dando al pezzo un’atmosfera spaziale, grazie all’uso di effetti elettronici, conferendo al pezzo un’atmosfera molto suggestiva e notturna. Noterete comunque che l’album scorre via sempre liscio, non avendo quindi, momenti in cui vi si obbligherà a premere il tasto “skip” del lettore.
Procedendo nell’ ascolto del disco (traccia 7: “Frenzy”) si torna alle atmosfere groovy di inizio album; anche se in questo caso, grazie a un buon uso di batterie che richiamano l’attualità musicale (big beat), si riesce a creare una “funk groovy track” che si riallaccia alla traccia precedente; sia per quanto riguarda le atmosfere da film poliziesco che per il particolare uso che si fa della chitarra (ascoltate le due tracce e capirete…).
La traccia otto (“Hurry up”) invece, sembra essere una sorta di “jazz-garage-break song”.
Inizialmente inizia con un riff di chitarra tipicamente rock, per sfociare, nella parte centrale, in atmosfere cariche di funk psichedelico misto a certa musica surf, cara a gruppi come i beach boys della prima ora.
Molti ora penseranno sicuramente che la cosa suoni decisamente strana e noiosa, invece i nostri riescono sempre a catturare l’attenzione dell’ascoltatore traccia dopo traccia, rendendo sempre piacevole l’ascolto del disco.
“Mullet king” invece, ha un atmosfera tipica del sound della band; soul che ammicca ai sixties misto a batterie dal taglio funk-groovy che non possono non farvi muovere il piede a tempo; idem anche per la traccia seguente, che pare essere una sorta di “follow up” della precedente.
“Comin’ home tonight” invece, vira un pochino dal mood delle ultime due, portandoci su territori più lounge, anche se ripeto, mai stucchevole all’ascolto, grazie ai bellsissmi assoli di hammond e a quel beat dal taglio funk ottimo anche nel dancefloor, oltre a rivelarsi utilissima pure nei cerchi dei breakers; sempre alla ricerca di nuovi stimoli per ballare. Inoltre la song racchiude al suo interno accenni alla classica “I’m a man”, presente in un sacco di compilations e rifatta in mille versioni da tantissime bands (ne trovate traccia anche nel disco dei migliori colori, se non ricordo male).
“High Voltage”, penultima traccia del disco, ci riporta nuovamente a un attualità fatta di ritmi breakbeat.Molto carina e sicuramente originale, non è insomma la solita traccia breakbeat scontata, a cui ci ha ormai abituato un certo Sir Fatboy.
Le voci diventano ora classici vocals di stampo big beat, mentre il groove risulta essere un pochino più pomposo rispetto al drumming del resto dell’ album.
La song, verso la metà della sua durata, tira fuori un basso che, unito ad effetti electro, contribuisce a non farci perdere l’attenzione ancora una volta.
Mitici Frank popp!
In chiusura infine, ci troviamo all’ascolto di una canzone che cerca prima di tutto la sperimentazione.
Dentro troviamo un’atmosfera carica di pathos groovy da colonna sonora italiana stile Ritz Ortolani, mixate ad arpeggi guitar mooolto surf, con contorno di effetti stile cartoon.
“The rural assiduity” quindi, è la canzone che chiude il cd.
Sicuramente originale, viene messa al posto giusto, per chiudere in bellezza un album che non vi stancherete sicuramente di ascoltare e riascoltare tantissime volte, sia che siate soliti ascoltare metal, rap o..(argh!!) laura pausini, questo album vi piacerà sicuramente parecchio!
Fidatevi del mio consiglio e cercatelo!
Non è difficile reperirlo, specialmente online, ove si trovano tanti siti che lo hanno in catalogo, tra cui il famosissimo Amazon
Buon ascoltoooo!

Versione update 1.1
* inserite correzioni e link a siti web correlati
R.M

[Modificato da romo3000 27/08/2005 15.12]

Max Lelli
00venerdì 26 agosto 2005 23:52
Grazie,Romo!
romo3000
00sabato 27 agosto 2005 15:36
eheh speriamo che qualcuno gradisca...

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