Fra i conservatori crescono i dubbi sulla Palin

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Arvedui
00domenica 28 settembre 2008 22:39
Fra i conservatori crescono i dubbi sulla Palin
Guai per McCain dai casinò, giovedì i vice in tv


Sarah Palin (foto Jason DeCrow - Ap)

WASHINGTON (28 settembre) - Archiviato senza un chiaro vincitore il primo duello in tv fra i due candidati alla Casa Bianca, l'attenzione si è già spostata verso il faccia a faccia dei vice, Sarah Palin e Joe Biden, in programma a St.Louis giovedì. Ma nel mondo conservatore crescono intanto i segnali di nervosismo e insofferenza contro la governatrice dell'Alaska, che per molti osservatori si stia rivelando non all'altezza della sfida. E i repubblicani attendono, con timori sempre più evidenti di vedere come si comporterà nella sfida in tv.

La lista delle voci della destra perplesse per Sarah si sta facendo sempre più lunga. La più nettà è stata Kathleen Parker, che sulla National Review ha chiesto apertamente alla Palin di ritirarsi «per salvare McCain, il partito e il paese che ama».George Will, un opinionista conservatore i cui articoli scono su 450 quotidiani piccoli e grandi del paese, ha messo la scelta della Palin tra varie critiche rivolte a McCain, compreso il comportamento del candidato repubblicano nel reagire alla crisi finanziaria.

David Brooks, voce conservatrice del New York Times, ha espresso preoccupazione per l'impreparazione dimostrata dalla Palin nelle interviste televisive fatte finora. L'ultima, alla Cbs, è diventata materiale per una nuova presa in giro da parte dell'attrice Tina Fay, che imita la Palin nel seguitissimo "Saturday Night Live". Altri critici della governatrice da destra sono Charles Krauthammer del Washington Post e Ross Douthat di The Atlantic: quest'ultimo era stato tra l'altro l'unica firma importante che, prima della scelta di McCain, aveva proposto il nome della Palin.

Sotto tiro è comunque anche John McCain, a cui piace giocare d' azzardo, non solo in senso metaforico. Il New York Times, in guerra con il candidato repubblicano, ha atteso che passasse il dibattito con Barack Obama per esumare la passione del senatore per il tavolo verde e i suoi legami con i casinò gestiti dagli indiani d'America. Impassibile di fronte agli attacchi ricevuti in questi giorni dal candidato repubblicano, il quotidiano newyorchese ha sfoderato un'inchiesta domenicale nella quale McCain viene descritto come pericolosamente appassionato dai lanci dei dadi nei casinò, raccontando tra l'altro una notte brava del 2000 in cui il senatore sbancò una casa da gioco in Connecticut.

Al di là della passione personale di McCain per il gioco d'azzardo, ad avviso del New York Times è grave che l'abbia portata avanti in anni in cui, in Senato, era l'artefice della nascita del sistema dei casinò gestiti dagli indiani, che oggi conta 423 sale e un giro d'affari di 26 miliardi di dollari l'anno. Ancora oggi, circa 40 suoi consiglieri e responsabili finanziari risultano aver legami con l'industria di Las Vegas. McCain, dopo essersi detto «orgoglioso» del lavoro fatto per salvare decine di tribù indiane dalla bancarotta, ha affidato al portavoce Tucker Bounds una replica tagliente: «Il New York Times mostra di essere disperatamente disponibile a giocare d' azzardo anche la poca credibilità che ancora ha».

I commentatori intanto ancora si interrogano sugli esiti del primo dibattito presidenziale tra McCain e Obama, con Newsweek che sintetizza, nella copertina del nuovo numero, l'immagine che emerge dei due candidati: "Mr.Cool contro Mr.Hot", Obama il freddo e calcolatore contro McCain il caldo e impulsivo. Obama non è riuscito a piazzare colpi da ko nel dibattito in Mississippi con McCain, che secondo le prime stime della Nielsen è stato visto solo da 57 milioni di americani: un risultato mediocre rispetto al passato. Ma il senatore dell'Illinois sta ora facendo scaldare Biden per il dibattito di giovedì, sperando che crei ulteriori difficoltà al "ticket" repubblicano in vista del nuovo faccia a faccia Obama-McCain del 7 ottobre, che ha la formula del "town hall meeting", l'incontro con gli elettori che McCain predilige.
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