Forum Film Festival: DE MUUVI

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
MaTheo!
00domenica 30 settembre 2007 12:04


Questa rubrica serve a segnalare film in uscita o vecchi cult, ogni forumista può postare i suoi consigli ed eventuali recensioni.

per qualche giorno sarà una discussione come le altre,poi verrà messa in evidenza nella sezione Melrose Place.

Buona visione a tutti!




MaTheo!
00domenica 30 settembre 2007 12:09
The assassination of Jesse James






Titolo originale: The assassination of Jesse James
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Western, Drammatico
Durata: 155'
Regia: Andrew Dominik
Sito ufficiale: jessejamesmovie.warnerbros.com
Sito italiano: wwws.warnerbros.it/assassination...


Cast: Brad Pitt, Casey Affleck, Sam Shepard, Sam Rockwell, Garret Dillahunt, Mary-Louise Parker, Barbara Kozicki,
Produzione: Warner Bros., Jesse Films Inc., Scott Free Productions, Plan B Entertainment
Distribuzione: Warner Bros.
Data di uscita: Venezia 2007

Trama:
Jesse James, il pistolero più veloce del West, amatissimo dalla sua gente, viene ucciso a tradimento da Robert Ford, che si unì alla banda di Jesse, con l'unico scopo di portarsi a casa la ricompensa della taglia posta sopra la testa del fuorilegge più ricercato della storia del vecchio West.


bentoribeiro
00mercoledì 10 ottobre 2007 10:29
noleggiato ieri sera: bellissimo



TRAMA
Tratto dal romanzo grafico di Frank Miller.
La leggendaria e ferocissima battaglia delle Termopili in cui il re Leonida e i suoi 300 soldati spartani combatterono fino alla morte contro il re persiano Serse e il suo imponente esercito.


CREDITI
Regia: Zack Snyder
Sceneggiatura: Kurt Johnstad ,Michael Gordon ,Zack Snyder
Fotografia: Larry Fong
Musiche: Tyler Bates
Montaggio: William Hoy

CAST
Theron Dominic West
Serse Rodrigo Santoro
Regina Gorgo Lena Headey
Re Leonida Gerard Butler
Dilios David Wenham

Anno: 2007
Nazione: Stati Uniti d'America
Distribuzione: Warner Bros
Durata: 117'
Genere: drammatico,storico




WIKIPEDIA: battaglia delle Termopili
bentoribeiro
00martedì 16 ottobre 2007 09:55



Ad Alex Fletcher, una popstar degli anni '80 ormai in declino, viene proposta un'occasione irrinunciabile: scrivere una canzone per Cora Corman, l'idolo del momento, e cantarla insieme a lei. Il sogno di un ritorno dignitoso sulle scene - dopo anni di esibizioni in alberghi e luna park di fronte a un pubblico di donne tutte grida e nostalgia - si smaterializza quando viene a sapere che il tempo a disposizione è risicato. Alex non è mai stato bravo con le parole e non scrive un brano da quindici anni. Proprio quando pensa di non potercela fare scopre che Sophie Fisher - una bizzarra annaffiatrice-supplente che gli entra in casa come un tornado - ha un dono particolare per le rime e la convince ad aiutarlo. Gli sforzi dei due daranno vita alla canzone "Way Back Into Love", che li guiderà sulla strada dell'amore.
La commedia romantica di Marc Lawrence gioca con l'estetica degli anni '80 e ridicolizza con affetto usi e costumi di un'epoca fortunata - grazie all'interpretazione spassosissima di Hugh Grant - per raccontare la storia di Alex (Grant) e Sophie (Drew Barrymore). L'alchimia tra i due attori è evidente; lo spirito e il fascino dell'uno si mescola al peculiare senso dell'umorismo dell'altra al punto che se fossero due elementi musicali sarebbero melodia e testo (come d'altronde sottolinea il titolo originale, Music and Lyrics). La melodia, come spiega la dolce paroliera, è l'attrazione che provi per una persona quando la incontri per la prima volta, il testo subentra quando la conosci meglio. Il videoclip iniziale dei Pop! - la band che diede il successo ad Alex - chiarisce subito l'intento del regista, che è quello di far divertire seguendo il classico schema della commedia a lieto fine. Intorno alle problematiche dei protagonisti principali - lui è una "meteora felice" che vive nel ricordo del passato, lei è stata derubata dell'identità divenendo suo malgrado protagonista del libro di successo di un suo ex - si muovono personaggi secondari che condiscono il film con ulteriore ilarità. C'è la sorella di Sophie, grande fan dei Pop!, c'è il manager di Alex e ovviamente c'è Cora Corman, la cantante sexy della generazione "bubblegum" che espone la sua spiritualità in balletti orgasmici. Il concerto finale ricicla la produzione del live di Linda Moon in Be Cool, che per certi versi - tolte le vesti da "thriller" - potrebbe essere un lontano parente di Scrivimi una canzone.


MaTheo!
00giovedì 25 ottobre 2007 21:17

]

Festa di Roma, i Beatles in musical con 'Across the universe'
Vero e proprio musical, interamente poggiato su 33 brani dei Fab 4 riarrangiati da Elliot Goldenthal, la pellicola di Julie Taymor è caratterizzata dalle partecipazioni eccellenti di cantanti come Joe Cocker e Bono Vox. Protagonisti Jude e Lucy, due giovani che si amano sullo sfondo degli States anni '60

http://www.acrosstheuniverse.com/[/URL

Roma, 25 ott. - (Adnkronos/Cinematografo.it) - Jude e Lucy (Jim Sturgess ed Evan Rachel Wood), uno lontano dalla sua Liverpool perché in cerca del padre mai conosciuto, l'altra in attesa che il fidanzato rientri dall'inferno del Vietnam. Si troveranno, amandosi, sullo sfondo degli States anni '60, quando tragici eventi e spinta verso il cambiamento, mobilitazione per il raggiungimento di una pace universale e repressione di ogni nuova ventata li costringeranno a scelte difficili e dolorose. E' 'Across the Universe' di Julie Taymor, regista di 'Titus' e 'Frida', stavolta impegnata a portare sullo schermo il verbo poetico e musicale degli intramontabili Beatles. "Nelle rappresentazioni teatrali, così come a Broadway - dice la regista - la cosa principale da cui partire è la forza dei testi originari, la premessa fondamentale per creare quel giusto equilibrio dato dalla fusione di musica e immagini".

Vero e proprio musical, interamente poggiato su 33 brani dei Fab 4 riarrangiati da Elliot Goldenthal, "Across the Universe" e' caratterizzato dalle partecipazioni eccellenti di cantanti come Joe Cocker, senzatetto in metropolitana che canta 'Come Together', e Bono Vox, sorta di poeta beat sulle orme di Neal Cassady, cantando 'I Am the Walrus' e 'Lucy in the Sky with Diamond' sui titoli di coda.

"Ho pensato al lavoro di Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr considerandoli come dei compositori, provando a dimenticare che fossero i Beatles, altrimenti impossibili da migliorare, per mettere in luce le qualità di questi poeti musicisti, scomponendo e decostruendo le loro canzoni e mantenerne integra l'essenza, elemento che determina le motivazioni dei protagonisti nel racconto", dice il compositore delle musiche originali del film.

L'80% delle canzoni sono registrate dal vivo, in presa diretta, "cosa molto rara per i film contemporanei", sostiene Julie Taymor, ed è stato concepito "partendo dall'ascolto dell'intera discografia dei Beatles: anche i tantissimi brani che poi non sono stati arrangiati trovano comunque spazio nel sottotesto del film: il personaggio di Prudence, interpretato da T.V. Carpio, ne è un esempio", racconta ancora la regista. Taymor non dimentica i suoi trascorsi e l'influenza della collaborazione negli anni '70 con il Puppet Theater di Peter Schumann, rinvenibile nel film per l'utilizzo di alcune maschere e coreografie accuratamente ricreate: "Credo sia stata un'esperienza formativa indispensabile, grazie a Schumann il mio rapporto personale con le immagini è cambiato. Non dimenticherò mai - dice la regista - la marcia contro la guerra, con la maschera della donna vietnamita schierata in prima linea".

Proprio in quel periodo contraddittorio della storia americana è ambientato 'Across the Universe', con il personaggio di Lucy impegnato con i gruppi radicali del movimento antimilitarista e schierato apertamente contro l'intervento USA in Vietnam: "La cosa più interessante - aggiunge Taymor - è che tutti i protagonisti del film sono giovani della stessa età dei personaggi che interpretano e, come loro, si interrogano oggigiorno sull'attualità di orrori come il conflitto iracheno". "Quello su cui dovremmo riflettere è che negli anni '60 il dissenso poteva essere espresso solo in quel modo, scendendo per le strade, non era possibile nascondersi dietro un monitor e farlo sapere al mondo attraverso My Space. E' una questione di reazione chimica: si è parte di qualcosa e si riesce a stabilire un miglior contatto con gli altri solo fianco a fianco, per questo spero - conclude la regista - che 'Across the Universe' possa rappresentare un buono stimolo per tornare a celebrare, nelle piazze del mondo, il concetto di pace e amore".

L'80% delle canzoni sono registrate dal vivo, in presa diretta


---

a proposito anche bono vi recita/canta [SM=x100079]


bentoribeiro
00martedì 30 ottobre 2007 15:12
ogni volta che lo rivedo lo trovo sempre + bello!


I guerrieri della notte (The Warriors)
Un film di Walter Hill. Con Michael Beck, James Remar, Thomas Waites, Dorsey Wright, Brian Tyler. Genere Drammatico, colore 90 minuti. - Produzione USA 1979.

Da un romanzo di Sol Yurick. Nel Bronx, durante un raduno di tutte le bande (tribù?) di New York, il capo della più importante gang è assassinato dal fanatico capo dei Rogues, ma la colpa ricade sui Warriors, banda poco nota di Coney Island. Comincia la caccia. Senza il loro capo, ucciso per ritorsione, gli otto Warriors disarmati devono riattraversare la metropoli, braccati da altre quattro gang e dalla polizia che fa da arbitro, affrontando scontri, agguati, trabocchetti, duelli. La dinamica geometria della loro attraversata assomiglia a quella di una partita di baseball dove i treni della metropolitana sono le basi. Superbo frutto dell'iperrealismo, è un film fantastico che ha la tensione visionaria di un incubo da droga, la struttura narrativa di un film di guerra e le cadenze, l'artificiosità di un cartoon, l'eleganza grafica e la coreografia di un musical. Non c'è spargimento di sangue né visibili conseguenze fisiche anche negli scontri più violenti (e sullo schermo si vede soltanto un'uccisione) in questo film che fu il bersaglio di una durissima campagna contro la violenza al cinema, in seguito ad alcuni incidenti occorsi in alcune sale dove fu proiettato.

Curiosità
Sono ancora reperibili su internet varie scene che sono poi state tagliate nella versione finale del film. Prima fra tutte la parte iniziale ha luogo di giorno a Coney Island, con Cleon (capo della banda), che spiega alla sua fidanzata l'importanza di andare al raduno nel Bronx e successivamente raduna gli altri membri della gang che lo accompagneranno, spiegando la mansione che ciascuno di loro dovrà avere nella missione.

Il nome Cyrus non è stato scelto a caso. Infatti il film è liberamente tratto dall'opera storiografica greca Anabasi di Senofonte, in cui i mercenari greci al servizio di Ciro il giovane, dopo l'uccisione di questi in battaglia, dovevano ritornare alla loro patria attraverso una marcia forzata, proprio come i Warriors.

Dopo la prima apparizione della malefica deejay , c'è una carrellata di bande che si preparano alla caccia dei Warriors , nella banda con le giacche color militare (i Panzers) si vede davanti a tutto un giovanissimo Laurence Fishburne (o come molti lo conoscono Morpheus dal film "Matrix")
MaTheo!
00martedì 30 ottobre 2007 21:57
un film, una verità



Regia: Atom Egoyan

Interpreti: Charles Aznavour, Eric Bogosian, Christopher Plummer, Brent Carver, Bruce Greenwood, David Alpay, Marie-Josee Croze, Arsinee Khanjian, Elias Koteas

Soggetto: Atom Egoyan
Sceneggiatura: Atom Egoyan
Fotografia: Paul Sarossy
Scenografia: Phillip Barker
Costumi: Beth Pasternack
Musica: George Fenton
Montaggio: Susan Shipton
Produzione: Robert Lantos, Atom Egoyan, Sandra Cunningham, Julia Rosenberg, Simone Urdl
Paese: Canada/Francia Anno: 2002
Durata: 126'
Distribuzione: BIM
Sito ufficiale: http://www.bimfilm.com/ararat/




Un vecchio regista di origine armena gira un kolossal sul genocidio del suo popolo. Un funzionario della dogana canadese non riesce ad accettare l’omosessualità del figlio. Due giovani sono alla ricerca della verità sui padri scomparsi, l’uno ucciso nel tentativo di assassinare un diplomatico turco l’altro forse suicida. Una madre non sa chiudere i conti con il proprio passato.
I loro percorsi si intrecciano nello spazio e nel tempo attorno al nucleo narrativo di un’interminabile ispezione doganale e di quattro misteriosi contenitori di pellicola.
Ararat non racconta il genocidio degli armeni, ne registra l’eco perdurante nel tempo, ne mostra le tracce lasciate sugli esuli generazione dopo generazione.
Al suo ottavo film Atom Egoyan non rinuncia a nessuno dei caratteri stilistici e tematici che gli sono propri: fluttuazione temporale e frammentazione dello sguardo per illustrare la crisi dei rapporti umani e della famiglia nell’epoca della riproducibilità tecnica, per raccontare la ricerca di una verità tanto irrinunciabile quanto inesorabilmente frustrata.
Presto ci si rende conto di come tutto questo sia qui riportato alla sua origine, di come il genocidio dimenticato degli armeni, e la difficoltà di mantenerne il ricordo nel silenzio della Storia, abbiano segnato la sensibilità artistica di questo autore e dei suoi partecipi collaboratori.
Ma nel momento di affrontare faccia a faccia l’orrore, un orrore a lungo segreto e privo di una sua iconografia, Egoyan sembra sentire con forza solo l’inadeguatezza dei suoi strumenti d’artista.
Ararat non è un film riuscito, è un film importante, per molti motivi, ma vederlo significa assistere alla messa in scena di un fallimento.
Eppure…
Eppure ciò che colpisce in quest’opera a tratti ridondante è la profonda, la commovente autocoscienza del suo autore, l’onestà della sua resa di fronte a ciò che non può esprimere.
Onestà nell’esporre senza compiacimenti la propria malinconica perplessità sotto il peso della Storia, di fronte al dolore: quello privato e quello condiviso che si confondono l’uno nell’altro.
Del resto tutto il cinema di Egoyan si regge sul paradosso di raccontare, attraverso le (belle) immagini, l’impotenza delle immagini stesse a farsi portatrici di verità.
Il regista sa che non potrà rappresentare l’irrappresentabile, che non potrà produrre le prove dello sterminio, le evidenze del dolore, e risolverle in una liberatoria quanto artificiosa commozione.
Alla fine del film il pittore Arshile Gorky, esule armeno morto suicida nel 1948, è di fronte al dipinto che lo ritrae bambino accanto alla madre, ricordo di una foto scattata pochi giorni prima della strage. L’opera è compiuta, ma l’ultimo gesto di Gorky cancella le mani materne. In questa incompiutezza voluta come necessaria sta forse il senso ultimo di un film che non convince e che non si riesce a dimenticare.
King Hunter7
00martedì 30 ottobre 2007 23:59
Alta Fedeltà



Rob Gordon (John Cusack), proprietario in quel di Chicago del Championship Vinyl, un negozio di musica molto-molto particolare, viene abbandonato dalla sua amata fidanzata Laura. Questo duro colpo lo porterà ad avere una crisi, con conseguente bilancio dei suoi fallimenti sentimentali, e a crescere.
Una commedia divertente e leggera, basata su dialoghi e mologhi molto rapidi e spiritosi, interpretata splendidamente da un John Cusack in gran spolvero. La sua ossessione per le classifiche e per la musica lo portano ad essere un personaggio assolutamente "unico" nella sua nevroticità e nella sua maniacalità.
Oltre al protagonista, da segnalare la presenza di Jack Black, poco prima della sua esplosione ad attore di prima fascia, e le veloci apparizioni di Tim Robbins (Oscar per "Mystic River") e Bruce Springsteen ("The Boss" non ha bisogno di presentazioni).

Film a 5 stelle, consigliato per una serata relax.


Tratto dal libro omonimo di Nick Hornby (celebre anche per About A Boy - Febbre a 90°): semplicemente il più grande autore della sua generazione e il mio libro preferito.
Consiglio anche il libro, assolutamente più completo e profondo del film: per l'acquisto di questo chiedete a Bento!
MaTheo!
00mercoledì 5 dicembre 2007 22:21




Remy è un topolino dotato di un olfatto straordinario e di un talento naturale per la buona cucina. Dopo una serie di rocamboleschi accadimenti, si trova separato dalla sua colonia e finisce a Parigi, sede del ristorante che porta il nome del suo Chef preferito: il famoso Gusteau. Qui Remy fa conoscenza con il giovane ed imbranato Linguini, un timido sguattero, che, grazie ai consigli del topo-chef, diventa ben presto famoso e celebrato. I due sembrano invincibili ma resta da superare il giudizio del temibile Anton Ego, il più feroce tra i critici culinari francesi….
Parlar bene di un film Pixar è ormai esercizio di mera routine, ma mai come nel caso di Ratatouille, la casa guidata dall'illuminato John Lasseter ha superato se stessa ed ogni complimento appare ridondante ed incapace di descrivere appieno la magia che traspare letteralmente da ogni singolo fotogramma. Se la tecnica, incredibile, raggiunta dagli animatori Pixar (i peli dei ratti sono impressionanti e così pure le vedute sulla skyline di Parigi) permette ai personaggi di acquisire un realismo tangibile, Brad Bird (già regista dell'ottimo Gli Incredibili) conferisce ad essi un surplus di umanità, grazie ad una serie di trovate narrative e sceniche originali e convincenti.
La sceneggiatura è perfetta, innovativa, mai banale e ricchissima di spunti su cui riflettere: si pensi ad esempio alla difficoltà, denunciata dall'unica protagonista di sesso femminile del film, di riuscire ad entrare e farsi largo in un mondo prevalentemente maschile come è quello della cucina "d'elite" o la mercificazione di un marchio di qualità, quale è quello di Gusteau, svilito per soldi e associato a prodotti precotti da banco. A fare ronzare le orecchie dei "critici" di professione (culinari, ma non solo…) c'è poi la geniale e lucida analisi autocritica che il feroce Anton Ego fa della sua professione…e potremmo continuare all'infinito.
Ratatouille diverte e parecchio, ma non cerca mai la risata facile o grossolana, mancano finalmente gag basate su flatulenze, rutti e tutto il campionario proposto da qualsiasi altro film di animazione recente e passato (Shrek in testa). Al pubblico non resta quindi che seguire i consigli di Anton Ego e andare verso il nuovo senza arroccarsi su inutili preconcetti e querule dicerie: Remy e Linguini vi aspettano.



MaTheo!
00martedì 18 marzo 2008 14:07
dopo il bellissimo libro, ecco l'attesissimo film



TRAMA

Dopo aver trascorso alcuni anni in California, Amir ritorna nel suo paese d'origine l'Afghanistan per aiutare il suo vecchio amico Hassan, il cui figlio è nei guai. Questo viaggio è l'occasione per Amir per riandare ai tempi della sua infanzia e della profonda amicizia con Hassan sullo sfondo delle vicende storiche del suo paese in guerra.


CREDITI

Titolo originale: The Kite Runner
Regia: Marc Forster
Sceneggiatura: David Benioff
Fotografia: Roberto Schaefer
Musiche: Alberto Iglesias
Montaggio: Matt Chesse

Anno: 2007
Nazione: Stati Uniti d'America
Data uscita in Italia: 28 marzo 2008
Genere: drammatico

IAIA7577
00martedì 18 marzo 2008 16:12
Re:
MaTheo!, 18/03/2008 14.07:

dopo il bellissimo libro, ecco l'attesissimo film



TRAMA

Dopo aver trascorso alcuni anni in California, Amir ritorna nel suo paese d'origine l'Afghanistan per aiutare il suo vecchio amico Hassan, il cui figlio è nei guai. Questo viaggio è l'occasione per Amir per riandare ai tempi della sua infanzia e della profonda amicizia con Hassan sullo sfondo delle vicende storiche del suo paese in guerra.


CREDITI

Titolo originale: The Kite Runner
Regia: Marc Forster
Sceneggiatura: David Benioff
Fotografia: Roberto Schaefer
Musiche: Alberto Iglesias
Montaggio: Matt Chesse

Anno: 2007
Nazione: Stati Uniti d'America
Data uscita in Italia: 28 marzo 2008
Genere: drammatico





Il libro (lo ribadisco) mi ha commossa e il film lo andrò sicuramente a vedere, sperando che sia all'altezza del romanzo (prepariamoci a [SM=x100071] [SM=x100071] [SM=x100071] ...).
IAIA7577
00giovedì 22 maggio 2008 11:02





"Un'opera personale ed eccentrica, un nostalgico road movie familiare di tre tenerei e viziati antieroi"


Visto ieri sera...vi assicuro che è davvero carino e poi... fa spaccare dal ridere!!
[SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070]
MaTheo!
00giovedì 22 maggio 2008 14:11
Re:
IAIA7577, 22/05/2008 11.02:






"Un'opera personale ed eccentrica, un nostalgico road movie familiare di tre tenerei e viziati antieroi"


Visto ieri sera...vi assicuro che è davvero carino e poi... fa spaccare dal ridere!!
[SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070] [SM=x100070]




straquoto, l'abbiamo visto io e andrigul due settimane fa.

bello e ci è venuto in mente di fare un giro simile per l'india in treno, probabilmente lo prepareremo!ù


i prossimi film che voglio vedere:

GOMORRA

MONGOL

MARADONA BY KUSTURICA

[SM=x100074]


Z E B R A
00giovedì 22 maggio 2008 15:30
su vostro consiglio ho guardato across the universe....






































.............che grandissima rottura di coglioni...dopo 20 minuti ho dovuto smettere dal mal di pancia...


cercate di consigliare come si deve......




















MaTheo!
00giovedì 22 maggio 2008 15:35
Re:
Z E B R A, 22/05/2008 15.30:

su vostro consiglio ho guardato across the universe....






































.............che grandissima rottura di coglioni...dopo 20 minuti ho dovuto smettere dal mal di pancia...


cercate di consigliare come si deve......
























non è colpa nostra se la tua cultura musicale si ferma all'unz unz e ai bon jovi



Z E B R A
00giovedì 22 maggio 2008 15:37
Re: Re:
MaTheo!, 22/05/2008 15.35:




non è colpa nostra se la tua cultura musicale si ferma all'unz unz e ai bon jovi







sui bon jovi ci hai preso.....

ma a parte le musiche dei beatles senz'altro belle....era il film che rompeva il cazzo...

che menata...

IAIA7577
00giovedì 22 maggio 2008 15:54
Re: Re:
MaTheo!, 22/05/2008 14.11:






bello e ci è venuto in mente di fare un giro simile per l'india in treno, probabilmente lo prepareremo!ù



[SM=x100074]






Bhè...se decidete di partire fatemi un fischio!! [SM=g27777] Anche a me ha fatto lo stesso effetto: VOGLIA DI ANDARE, PARTIRE, VIAGGIARE..... [SM=x100104]

MaTheo!
00giovedì 22 maggio 2008 18:14
Re: Re: Re:
IAIA7577, 22/05/2008 15.54:




Bhè...se decidete di partire fatemi un fischio!! [SM=g27777] Anche a me ha fatto lo stesso effetto: VOGLIA DI ANDARE, PARTIRE, VIAGGIARE..... [SM=x100104]





ok

il nostro andrigul intanto è partito oggi per fare austria-budapest in bicletta seguendo il danubio [SM=x100079]


Z E B R A
00giovedì 22 maggio 2008 18:16
Re: Re: Re: Re:
MaTheo!, 22/05/2008 18.14:




ok

il nostro andrigul intanto è partito oggi per fare austria-budapest in bicletta seguendo il danubio [SM=x100079]






ah però...
MaTheo!
00giovedì 22 maggio 2008 18:27
1000 km in bicicletta, speriam che non diluvi troppo
IAIA7577
00giovedì 22 maggio 2008 18:32
Re: Re: Re: Re:
MaTheo!, 22/05/2008 18.14:




ok

il nostro andrigul intanto è partito oggi per fare austria-budapest in bicletta seguendo il danubio [SM=x100079]






Bhè...non esageriamo eh?! [SM=x100102]
meglio non rischiare...[SM=x100133]
In questo caso io [SM=x100128] ...
[SM=x100069] [SM=x100069] [SM=x100069]
IAIA7577
00mercoledì 4 giugno 2008 17:13
Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo



Visto lunedì.
Niente male, anche se secondo me non è tra i più riusciti della saga! [SM=g27776]
Comunque merita sicuramente! [SM=x100074]
MaTheo!
00mercoledì 4 giugno 2008 21:22



senza commenti...visto ieri sera...per fortuna c'erano i sottotitoli...

siam messi bene!


[SM=x100081]
IAIA7577
00giovedì 5 giugno 2008 10:52



visto ieri sera...BELLISSIMO! [SM=x100106]
Avrei giurato che fosse una cagata, invece è stata una piacevolissima sorpresa! [SM=x100074]
bentoribeiro
00venerdì 13 giugno 2008 17:01
rivisto ieri sera: UN CAPOLAVORO


TramaDavid Aames, bello e affascinante dirigente di una casa editrice di New York, conduce una vita spensierata e agiata tra il lavoro, il lusso e la compagnia di Julie, una donna che frequenta spesso senza esserne veramente innamorato. Una notte David incontra Sofia e si innamora perdutamente di lei ma Julie non � disposta a perderlo senza lottare. In una pazza corsa in macchina David e Julie hanno un incidente che sfigura David e lo fa finire in carcere con l'accusa di omicidio.


Crediti
Anno: 2001

Produzione:UIP

Data uscita in Italia: 01 febbraio 2002

Cast
Jason Lee

Johnny Galecki

Penelope Cruz

Cameron Diaz

Kurt Vogel Russell

Tom Cruise



Regia: Cameron Crowe

Sceneggiatura: Cameron Crowe

Fotografia: John Toll

Musiche: Nancy Wilson

Montaggio: Joe Hutshing



bentoribeiro
00sabato 19 luglio 2008 11:13
La giusta distanza di Carlo Mazzacurati


La giusta distanza è un film di Carlo Mazzacurati del 2007, con Valentina Lodovini, Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Battiston, Giovanni Capovilla, Ahmed Hefiane, Roberto Abbiati, Natalino Balasso, Stefano Scandaletti, Mirko Artuso, Marina Rocco. Prodotto in Italia. Durata: 110 minuti.

Concadalbero (Padova): si intrecciano le vicende di un rispettabile meccanico tunisino, di una bella maestrina toscana e di un ragazzo del posto con la passione del giornalismo.
Il ritorno a casa del padovano Carlo Mazzacurati, dopo alcuni ultimi film infelici, ha la verve e la lucidità di pensiero degli altri suoi due film sul Nord-Est, l’ormai ventenne “Notte italiana” e “La lingua del santo”, che è forse il suo migliore. Si assiste finalmente ad un esempio di cinema italiano che “è dentro” la realtà e non la racconta per frasi fatte e sentito dire televisivi (piccolo ma significativo esempio: è uno dei pochissimi film nostrani che mostra un uso corretto e verosimile di Internet e della posta elettronica). L’analisi sociologica dell’Agiata Provincia, luogo comune geografico che ha equivalenti in tutto il mondo (si pensi a Chabrol, di cui questo film ricalca i crescendo delle sue atmosfere da noir), non ha niente di rivoluzionario, ma è condotta con la felpata eleganza di colui al quale, forte dei propri argomenti, è sufficiente esporli sottovoce. Come ne “La terra” di Rubini, che gli è affine, la risoluzione dell’intreccio e le considerazioni finali – fin troppo scopertamente moraleggianti – non sono la parte migliore di un film che brilla invece nella scrittura dei personaggi e nel disegno di un quadro complessivo che non è bestemmia avvicinare agli ultimi Clint Eastwood. Menzione per Valentina Lodovini, 28enne di Umbertide esteticamente a metà tra Giovanna Mezzogiorno e Anita Caprioli, talento da non sottovalutare.

bentoribeiro
00sabato 19 luglio 2008 11:17
Un giorno di ordinaria follia

Titolo originale: Falling down
Nazione: Usa
Anno: 1993
Genere: Azione/Drammatico
Durata: 113'
Regia: Joel Shumacher
Sito ufficiale:


Cast: Micheal Douglas, Robert Duvall, Barbara Hershey, Rachel Ticotin, Tuesday Weld, Frederic Forrest, Lois Smith
Produzione: Warner Bros
Distribuzione: Warner Bros Italia
Uscita prevista: Disponibile

Trama:
La violenza repressa del disoccupato D-Fens, all'apparenza un individuo normale, esplode improvvisamente nel giorno più caldo dell'anno quando si trova , con la sua auto, al centro di un tremendo ingorgo. Un poliziotto al suo ultimo giorno di servizio, si getta all'inseguimento del folle per fermarlo.


nerasignora
00mercoledì 23 luglio 2008 16:11
Elenco in ordine rigorasmente sparso i film migliori che ho visto negli ultimi 3 mesei indicando il regista solo se me lo ricordo:
La ragazza del lago

Il Divo di Paolo Sorrentino

Gomorra Di Matteo Garrone.

Ai confini del paradiso di Fateh Akim

Giorni e nuvole di Giovanni Soldini

La giusta distanza di Carlo Mazzacurati

Cover Boy

Mio fratello è figlio unico

Tutta la vita davanti di Paolo Virzi

Vogliamo anche le rose di Alina Marrazzi

Persepolis di Marijane Satrapi

Signorinaeffe di Wilma Labate

Niente recensione perchè non ho tempo ma titoli me ne vrranno in mente a iosa....
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:12.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com