Fine del mondo 2012:profezia Maya creata da un professore

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rossijack
00martedì 4 dicembre 2012 21:45
Se siete preoccupati per il 21 dicembre questo articolo fa per voi...in Russia si diffonde il panico e si vendono kit di sopravvivenza da 22 euro!Se fosse vero sai che botta di c...,sarebbe inutile pagare l'IMU,solo i Maya possono salvarci da questo salassone! [SM=x47958]

Dal fattoquotidiano



Fine del mondo 2012, la profezia Maya “creata” da un prof di storia dell’arte


E' stato un docente del Minnesota, Joseph Anthony Argüelles con il suo libro "Il fattore Maya" a trovare nel 21 dicembre 2012 un significato “apocalittico”. Per gli esperti il calendario chiude invece soltanto dei cicli temporali. Una settimana fa scoperto un altro geroglifico in Guatemala

Tra conferme e smentite, non è ancora chiaro perché non desti altrettanto interesse la più volte proclamata inattendibilità scientifica della “profezia dei Maya”, secondo la quale il prossimo 21 dicembre ci sarebbe da dire addio a questo mondo. L’ultima “apparizione” della data risale a poco più di una settimana fa, in un testo scoperto nel sito di La Corona in Guatemala, un lungo geroglifico di 1.300 anni fa intagliato sui gradini di una scala. “Un testo che parla dell’antica storia politica dei Maya”, ha commentato Marcello Canuto, direttore del Middle American Research Institute della Tulane University e co-direttore degli scavi a La Corona insieme a Tomás Barrientos della Universidad del Valle de Guatemala. La data ci sarebbe, ma più che un riferimento a una catastrofe riguarderebbe la volontà del sovrano Yuknoom Yich’aak K’ahk’ di Calakmul, a pochi mesi dalla sconfitta ricevuta dal rivale Tikal nel 695 a.C., di scongiurare le paure del popolo rimandando a una data piuttosto lontana la fine del suo regno.

Una precedente – anche se di poco – scoperta del più antico calendario Maya, ad opera degli archeologi della Boston University, ha rinvenuto, nella stanza di un tempio scoperto nel complesso archeologico di Xultun, dipinti che raffigurano figure umane in uniformi nere e cicli lunari e planetari, datati IX secolo dopo Cristo. Sarebbero dunque più antichi dei Codici Maya, risalenti al periodo compreso fra 1300 e 1500. Le annotazioni sulle pareti sembrano rappresentare i vari cicli del calendario Maya: il calendario cerimoniale di 260 giorni; il calendario solare di 365 giorni; il ciclo di 584 giorni del pianeta Venere e il ciclo di 780 giorni di Marte. Anche in questo caso, non vi è prova di una profezia, ma soltanto della fine di un ciclo. Che il 2012 fosse il termine conclusivo di un lungo periodo lo aveva già ribadito a dicembre Sven Gronemeyer de La Trobe University in Australia: la tavoletta ritrovata su un mattone trovato nelle rovine di Comalcalco, vicino Tortuguero, indica la descrizione del ritorno dal cielo della misteriosa divinità Maya della guerra Bolon Yokte. L’era che si chiuderà, secondo le previsioni dei Maya, il prossimo dicembre è quella iniziata 5.125 anni fa con l’avvio dell’Età dell’Oro. Bolon Yokte, infatti, è, tra le tante cose, la divinità del cambiamento: secondo lo studioso tedesco, l’antico sovrano Bahlam Ajaw si era limitato ad indicare il passaggio del dio e l’intenzione di accoglierlo nel tempio di Tortuguero. Per qualche giorno, inoltre, si è diffusa la notizia che la data del 21 dicembre fosse errata e che la fine sarebbe arrivata il 5 giugno scorso (il giorno del transito di Venere, per intenderci, quando il pianeta è transitato davanti al Sole rendendosi visibile dalla terra): ma, essendo arrivati a luglio, si può dire di aver tirato il primo sospiro di sollievo.

“Gran parte della cultura Maya è basata sullo scorrere del tempo e sulla sua ciclicità – spiega Daniele Petrella, dottore di ricerca in Archeologia presso l’Università di Napoli L’Orientale, amministratore della società Archeologia Attiva e direttore della prima missione archeologica italiana in Giappone –: tanto per dirne una, il Tempio di Cuculcàn aveva 365 gradini. Ma la misurazione del tempo di questo popolo non si limitava, come è noto, a un solo calendario. I loro calcoli cronologici, ritrovati in numerosi scritti, sono di difficile traduzione rispetto ai nostri. Schematizzando, possiamo dire che, in base a un complesso calcolo sul lungo computo, ogni 5.125 un ciclo si riazzera e ne parte un altro. Il 21 dicembre 2012 non è altro che uno di questi punti, coincidente solitamente con cambiamenti più o meno evidenti dei sistemi naturali e a cui la cultura occidentale associa una fine catastrofica”. Ma se si tratta solo della fine di uno dei tanti cicli cronologici, come (e perché) è nata l’idea che proprio al termine di questo ciclo ci si dovesse preparare alla fine del mondo? “Nella seconda metà degli anni Ottanta – racconta Vincenzo Reda, scrittore appassionato di archeologia e autore del libro “101 Storie Maya che Dovresti Conoscere Prima della Fine del Mondo” – un professore di storia dell’arte del Minnesota, Joseph Anthony Argüelles (scomparso a marzo dello scorso anno) pubblica un libro, Il fattore Maya: lo studioso era rimasto affascinato dal senso circolare del tempo Maya e ha ritrovato nel 21 dicembre 2012 un significato “apocalittico”. Detto questo, c’è da precisare che il giorno è stato ricostruito tramite una correlazione operata con il nostro calendario (relativo, come tutti gli altri calendari esistenti) e anche se c’è grande accordo sulla data non si può parlare di unanimità”. “In ogni caso – spiega ancora Reda – credo che la difficoltà di sfatare questa presunta profezia sia da attribuire alla nostra cultura e al suo bisogno antico di escatologia e di apocalittico. I Maya avevano l’ossessione del tempo: se noi ad ogni giorno associamo un santo, questo popolo vi associava addirittura un dio che, con un pesante fardello, lo trasportava fino al giorno successivo per consegnarlo a un’altra divinità. In sintesi, ciò che accadrà il 21 dicembre sarà, secondo complessi calcoli matematici e astronomici, la fine di un periodo composto da 13 Baktun, ciascuno dei quali di circa 400 anni”.








badgirl.
00mercoledì 5 dicembre 2012 06:15
Re:
rossijack, 04/12/2012 21:45:

Se siete preoccupati per il 21 dicembre questo articolo fa per voi...

Ma manco per idea guarda, secondo Nostradamus dovrei essere già morta non so quante volte [SM=g27824]

in Russia si diffonde il panico e si vendono kit di sopravvivenza da 22 euro!

Ma che è tutta sta voglia di sopravvivere alla fine del mondo poi? [SM=g27827]

Se fosse vero sai che botta di c...,sarebbe inutile pagare l'IMU,solo i Maya possono salvarci da questo salassone! [SM=x47958]

A quel punto la si potrebbe pure pagare [SM=g27827]

Il 21 dicembre mi fa venire in mente che alcuni amici di amici che han perso la casa nel terremoto e che son stati fino ad ora ospitati in albergo, in quella data vengono buttati fuori perchè lo stato non ha mai sovvenzionato gli albergatori.....e poi mi vengono in mente quelli che stanno pagando il mutuo sulla casa che non hanno più...altrochè IMU per loro

(Miss Piggy)
00mercoledì 5 dicembre 2012 12:10
Quelli che fan soldi sulla coglionaggine di certa gente in questi frangenti han tutta la mia stima, guarda!!
Poteva pensarci lo Stato, a metter in commercio il kit di sopravvivenza per pirla, magari per sovvenzionare la ricostruzione o altre robine utili!!!!!
4everMJJ
00mercoledì 5 dicembre 2012 14:14
Re:
(Miss Piggy), 05/12/2012 12:10:

Quelli che fan soldi sulla coglionaggine di certa gente in questi frangenti han tutta la mia stima, guarda!!
Poteva pensarci lo Stato, a metter in commercio il kit di sopravvivenza per pirla, magari per sovvenzionare la ricostruzione o altre robine utili!!!!!




[SM=g2927031] ma assai proprio!
darKside87
00mercoledì 5 dicembre 2012 14:44
Re:
(Miss Piggy), 05/12/2012 12:10:

Quelli che fan soldi sulla coglionaggine di certa gente in questi frangenti han tutta la mia stima, guarda!!
Poteva pensarci lo Stato, a metter in commercio il kit di sopravvivenza per pirla, magari per sovvenzionare la ricostruzione o altre robine utili!!!!!




[SM=g2927031]

Se tenessero dei corsi sarebbe ancora meglio, gli imbecilli ci saranno sempre indipendentemente dalle crisi! [SM=x47979]



rossijack
00venerdì 21 dicembre 2012 22:13
Niente fine del mondo,quindi...sara' per una perdita affettiva ma non sento di giocare sull'argomento nell'altro topic,incollo questo articolo tratto dal fattoquotidiano che accredita la fine del mondo ma per altri motivi!Io sono d'accordo!






L’appuntamento di oggi, 21 dicembre 2012, sembra sia passato senza, almeno per il momento, conseguenze fatali. Eppure il tema della fine del mondo, evocato dalla profezia Maya, mantiene il suo inquietante vigore.

Secondo taluni che hanno approfondito la profezia in questione, la data di oggi sarebbe stata stabilita dai Maya in base ai loro studi sulle macchie solari. Non c’è invece motivo di ritenere che la civiltà precolombiana in questione fosse dotata di capacità divinatorie riguardo alle caratteristiche del sistema capitalistico mondiale che, di fatto, sta distruggendo il pianeta, rendendo sue zone sempre più vaste tendenzialmente invivibili.

La verità è che, profezie o no, siamo in preda ad un meccanismo apparentemente irresistibile che ci porta a velocità abbastanza sostenuta verso la catastrofe finale. Alcune componenti di questo meccanismo:

1. L’esaltazione delle prospettive a brevissimo termine a scapito di quelle a medio e lungo termine, che è il risultato diretto ed obbligato dell’accentuazione del ruolo della finanza. Il destino dell’umanità è in mano a poche centinaia di irresponsabili croupiers che si giocano il nostro futuro in casinò denominati borse valori e anche al di fuori di essi, mediante il fenomeno della finanza cosiddetta ombra e degli scambi over-the-counter. Come ricorda Andrea Baranes sul Manifesto di oggi, a proposito dei derivati che costituiscono uno degli aspetti più notevoli della situazione, mentre il Pil del pianeta è pari a 63.000 miliardi di dollari, una singola banca statunitense controlla derivati per oltre 70.000 di dollari. Quale migliore dimostrazione dello sganciamento dell’economia finanziaria da quella reale, con tutte le conseguenze estremamente negative che tale sganciamento comporta?

2. La competizione sfrenata tra aziende, territori e Paesi, con i suoi corollari in termini di supersfruttamento della forza-lavoro cui viene negata, in nome appunto della necessità di tale competizione, ogni dignità, e in termini di devastazione ambientale. Le cronache quotidiane sono ricchissime di riferimenti a queste vicende: dalla strage nella fabbrica tessile del Bangladesh all’inquinamento prodotto da fabbriche come l’Ilva di Taranto. Competizione di cui la guerra minaccia di costituire la continuazione più probabile. Per dirla con Monti e Marchionne, non sono tempi da deboli del cuore, forse è anche per questo che si sta distruggendo anche la sanità nel nostro Paese.

3. L’incapacità di porre un argine e fronteggiare i cambiamenti irreversibili e anche più veloci del previsto che l’attuale modello di sviluppo sta producendo sul pianeta. Incapacità dimostrata da ultimo dall’ennesimo fallimento sul clima che è il risultato della Conferenza di Doha.

Non c’è motivo per ritenere che i Maya avessero previsto tutto questo. Eppure, il pensiero degli indigeni, basato sulla sacralità della Madre Terra, dovrebbe essere recuperato a fondo per impedire l’apocalisse. Va valorizzata, in questo senso, la proposta di Dichiarazione sui diritti della Madre Terra presentata all’Assemblea generale delle Nazioni Unite dalla Repubblica plurinazionale di Bolivia, la quale, come ha scritto Leonardo Boff, si basa su cinque argomenti: innanzitutto la tradizione transculturale e ancestrale comune ai popoli originari; poi la consapevolezza che si fa strada in settori importanti della scienza della Terra (nuova biologia, astrofisica, fisica quantica), che la Terra stessa costituisce un superorganismo vivo; poi dalla circostanza che la Terra e la vita costituiscono momenti del vasto processo evolutivo dell’universo e che tutti siamo figli e figlie della polvere cosmica; infine la natura relazionale e informativa di tutto l’universo e di ogni essere; la materia, oltre che di massa e di energia, consta di una capacità di connessione e informazione.

Tale visione comporta delle conseguenze anche in ordine al tipo di democrazia, che non può limitarsi ad essere antropocentrica o sociocentrica, dato che sia l’uomo che la società si pongono all’interno del processo cosmogenico universale e della natura. E’ necessaria quindi quella che Boff denomina una “democrazia socio cosmica” o “biocrazia” o “cosmocrazia”, i cui primi cittadini sono la MadreTerra e tutta la natura.

Se si parlasse un po’ più di questi temi, acquisendo la necessaria prospettiva cosmica all’altezza del Terzo Millennio sarebbe decisamente meglio. Ma viviamo in questa piccola e angusta (anche e soprattutto intellettualmente) provincia dell’impero e più di tanto non possiamo pretendere. Non ci resta che piangere? No, occorre sperare che le giovani generazioni, che sono le principali vittime di questa situazione, sappiano rimettere mano al futuro. E operare, nel nostro piccolo, affinché ciò avvenga. Nonostante tutto, la nostra civiltà occidentale ha saputo sviluppare e scoprire risorse importanti: è giunto il momento di metterle a disposizione del futuro dell’umanità e non dei profitti dei pochi privilegiati che controllano il pianeta.


[SM=g27825] [SM=g27813]




badgirl.
00sabato 22 dicembre 2012 08:16
Re:
rossijack, 21/12/2012 22:13:

...sara' per una perdita affettiva ma non sento di giocare sull'argomento nell'altro topic


[SM=x3072554]


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