Fine dei partitini in parlamento e non solo?
Una legge elettorale, brutta, irrispettosa delle preferenze degli elettori, una porcata, ma un piccolo grande merito lo avrà, farà piazza pulita di molti partitini rimasti fuori dal PD, dal PDL e dalla Sinistra Arcobaleno. Raggiungere il 4% alla Camera e l'8% al Senato sarà impossibile per l'UDEUR di Mastella come per i Partito Socialista di Boselli, De Michelis, Angius o La Destra di Storace e Santanchè, mentre qualche speranza l'avrà l'UDC/Rosa Bianca di Casini e Tabacci. Certamente queste ultime speranze saranno messe in serio rischio dalle candidature certe per ambigui esponenti come Cuffaro (capofila in Sicilia) o De Mita (capofila in Campania), addirittura l'ipotesi Moggi (in Puglia) poi messa da parte. Triste "l'ultimo strillo del porchetto" del Partito Socialista di Boselli, per avere visibilità compie gesti da disperato della comunicazione politica come l'improvviso abbandono di "Porta a Porta", per far parlare di sé ha offerto persino la candidatura a Mastella, invece di proporre qualcosa di nuovo si affida alla gerontocrazia più bieca. Stesso discorso a livello regionale, la candidatura della Girolamini e di Bacchetta sono un ultimo tentativo "acchiappavoti" (con la consolidata tecnica del do ut des) che rischia di risolversi in un disastro totale che ridimensionerà il partito anche a livello comprensoriale, giustamente. Gli italiani, in definitiva, con il voto del 13 aprile avranno per la prima volta la possibilità di ridurre sensibilmente in numero dei partiti togliendo di mezzo molti politici di professione che da decenni governano l'Italia (spesso male) e sicuramente non hanno più nulla da dare (solo da prendere) al nostro paese.