Finali e fanfiction: quella volta che vi siete detti "non si può fare" (da autori e lettori/spettatori)

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Shilyss
00giovedì 12 luglio 2018 09:10
Buonsalve!

Qualche giorno fa mi è tornato alla mente uno dei finali che avevo scritto per una mia storia lunga, molto lunga, pure troppo.

Dopo centinaia (per davvero) pagine di assurde peripezie, drammi e chi più ne ha più ne metta, mi era balzata alla testa l'idea malsana e pure atrocemente banale, se vogliamo, di dire al Lettore che le ultime 200 pagine lette erano un sogno.

Lì per lì ero entusiasta poi, in una botta di empatia improvvisa, ho riflettuto su quanto ci sarei rimasta male se avessi letto una storia del genere e l'ho modificata.
Su una shot o una minilong poteva essere accettabile, ma dopo capitoli e capitoli era solo... crudele.

Da lettrice, invece, pur amando i finali spalancati (alla Nolan, per intenderci) sono rimasta male per il finale della quadrilogia dell'Amica Geniale. Avrebbe potuto essere un po' più definito, a mio parere (la caffeina ancora non mi ha fatto venire in mente alcun finale di fanfiction che mi ha fatti dire "meh", per ora).

Credo che la conversazione possa essere utile perché se una storia è bella ma si perde nel finale... è come un soufflé che si affloscia. Che ne dite?
Mari Lace
00giovedì 12 luglio 2018 12:56
Ehilà!

Allora. Penso che sì, sarei rimasta parecchio male nello scoprire che 200 e passa pagine erano solo un sogno xD Però chissà, dipende anche da com'era impostato il tutto. Magari ci stava bene.
D'altra parte ho amato il finale di La La Land.

Parlando di finali che non ho apprezzato; "Inheritance", ovvero l'ultimo della tetralogia di Eragon. Proprio no, mi ha lasciato un incredibile senso di amarezza.
Un altro esempio di finale "meh" che mi venga in mente è Le Leggende del Mondo Emerso, ma qui non posso esprimermi pienamente perché mi sono fermata dopo il primo (recuperando il finale tramite un'amica e Wikipedia).
molang
00giovedì 12 luglio 2018 13:02
Hai usato la metafora giusta. A mio parere la conclusione è importante quanto il resto della storia, e non è solo l'archiviazione dell'intera faccenda.
Un finale non all'altezza, per quanto possa essere bella la storia, è ciò che ti lascia il giudizio negativo. Dopo tante emozioni, capriole ed evoluzioni, ci si aspetta una conclusione che dia un senso al tutto, che valorizzi appunto l'intero viaggio.
Personalmente, se il finale non è degno mi vien da chiedermi: “Ma tutto questo per cosa?”

Non sono sicura di aver mai letto un finale che non mi abbia soddisfatta, se l'ho fatto l'ho completamente rimosso dalla memoria per la delusione. Però nel tuo caso posso dirti che hai fatto bene xD
Leggere centinaia di pagine di peripezie solo per sentirmi dire che nulla era vero... parliamo di un soufflé molto amaro allora. Però l'idea del sogno non sempre è sbagliata, dipende molto da come è impostata la storia, dal tipo di tematiche affrontate. Ecco, credo che preferirei saperlo sin dall'inizio che si tratta di un sogno, in quel modo le aspettative sarebbero ancora diverse.

E qui si parla solo di finali che non hanno motivo di essere tali, poi ci sono quelle volte in cui siamo noi lettori che non lo digeriamo perché ci fa crollare i castelli di carte xD
Shilyss
00giovedì 12 luglio 2018 14:24
Vero!

Sarebbe stato veramente "troppo", in quel caso, perché il genere era legato all'avventura e all'azione!

Un film che utilizzava un espediente simile, ma lo rielaborava come dice @Lita_Efp è Sucker Punch di Snyder, ad esempio, dove l'elemento onirico è subito comprensibile.

@Molang le tue parole mi fanno venire in mente anche un altro aspetto importante di un finale (per me).
I nodi devono venire al pettine. Se l'Autore ha creato un mega intreccio, alla fine me lo deve saper sciogliere in maniera coerente.

Anche amando i finali alla Inception, credo che alcune trame necessitino di essere risolte, per farmi capire se i miei castelli in aria erano giustificati o meno!
seiunapiccolagiuggiola
00giovedì 12 luglio 2018 22:05
Come hanno detto gli altri, la bellezza del finale dipende dalla trama che è stata proposta. Inception ha senso che non abbia un vero finale, perché è quello che ti permette di lavorare sul film ecc. Ma tipo se mi avessero concluso Harry Potter con "E poi Harry si svegliò dalla morte" senza dirmi se sconfigge Voldemort, avrei probabilmente potuto uccidere zia Row in persona xD Io sono amante dei finali aperti o a sorpresa, ma che non devono interrompere la trama a metà: tipo sense8 aveva bisogno di un finale conclusivo, perché l'avevano interrotto lasciando letteralmente tutto in sospeso. Poi il finale non mi è piaciuto perché era tutto un rosa e fiori, ma quello è solo il mio animo da sadica [SM=g27989]
Shilyss
00venerdì 13 luglio 2018 00:41
Vero!

Allora senti questa: una delle pochissime saghe fantasy che ho letto è stata quella di Shannara. Gli Eredi di Shannara stavo leggendo, mi piaceva tantissimo.

Il libro seguiva i vari personaggi come sempre succede e bla, bla, bla.
Arrivo all'ultimo capitolo e il personaggio di Walker Boh diventa di pietra.

E io con lui.
E il libro era finito.
E per fortuna che era già uscita l'edizione economica del volume successivo. Ci sono rimasta malissimo!

In quel caso, però, era un espediente narrativo volto all'ottenimento della cara e vecchia pecunia.
Tu vuoi sapere il seguito? Bene, acquista il volume successivo!
molang
00lunedì 16 luglio 2018 22:28
Ecco, come ha detto Shilyss, un finale dovrebbe sciogliere tutti i nodi e fornire tutte le risposte.
Se c'è una cosa che non sopporto delle trilogie moderne è proprio questa sensazione di inconcludenza. Non è necessario lasciare il lettore in sospeso per rilasciare un prosieguo del libro.
Anche se c'è qualcosa di più grosso dietro alle quinte che si muove e richiede più di un libro per essere risolto, ciò non significa che non si possa dare una degna conclusione ad ogni libro. Per quel che mi riguarda, le letture che si interrompono in modo così vago e sconclusionato come l'esempio di Shilyss, di fatto non si concludono, ma semplicemente dividono in due un libro che doveva essere evidentemente più lungo.
Questa abitudine che in molti hanno preso a fare pensando che mantenesse alta l'attenzione dei lettori, personalmente la considero una mossa poco onesta. Credo che sia il motivo maggiore perché giro alla larga dalle trilogie o serie a più libri.
Non tutte sono così, intendiamoci, ma ho sentito parlarne fin troppo di questi casi, e quando mi è capitato è stato una scottante delusione.
Shilyss
00lunedì 16 luglio 2018 22:44
Ciao Molang!

Ma anche perché secondo me c'è anche poca "onestà" nella trama. Mi spiego, se l'autore inventa tutta una serie di reti e di intrighi e non li svela alla fine, il mio sospetto è che... la trama non era così bella e ben fatta. Sono stati messi lì degli elementi che penzolano inutilmente.

Per le trilogie pure, ogni film dovrebbe essere un prodotto che basta a se stesso, e che può essere fruito (magari a diversi a livelli, certo) da chi non ha letto il libro, da chi non ha visto il film precedente e da chi non vedrà il successivo.
Magari non una fine assoluta, ma una fine, seppur aperta, la deve avere.
Mari Lace
00martedì 17 luglio 2018 08:37
Non mi ero mai soffermata a pensarci, ma in effetti avete ragione!
Ricordo che quando lessi Hunger Games rimasi malissimo alla fine del secondo - ammesso che quella si possa chiamare fine.
Per fortuna avevo già il terzo a portata di mano, ma se non l'avessi avuto sarei rimasta davvero male.
Le saghe migliori sono decisamente quelle come HP che danno una conclusione a ogni libro ^^
molang
00martedì 17 luglio 2018 20:55

Le saghe migliori sono decisamente quelle come HP che danno una conclusione a ogni libro ^^




Harry Potter è esattamente l'esempio di come dovrebbe essere una saga a più libri. È presente una trama più grande, con personaggi ed eventi che si evolvono dietro le quinte e sono collegati per tutti i libri, ma ogni libro ha una sua trama. Puoi chiaramente dire che c'è un inizio e una fine, tutte le domande che vengono aperte trovano una risposta, la missione del protagonista si svolge nell'arco del libro e si conclude.
Non c'è nulla che viene lasciato in sospeso per il seguito, perlomeno nulla che riguardi le vicende principali di quel libro.
Per esempio, come sarebbe stato se nel primo libro di HP, dopo che Ron si infortuna non viene più detto nulla su ciò che gli succede? Cioè la storia semplicemente si conclude con Harry che ha sconfitto il cattivo, ecc. ecc., ma per sapere cosa è successo a Ron devi leggerti il seguito?
Ecco, questo è quello che fanno molte saghe, lasciano in sospeso dettagli che potrebbero tranquillamente essere chiariti nello stesso libro, e ciò pur di far comprare il seguito. Per cui confermo la mia opinione di marketing disonesto.

Comunque tornando più in tema, sto leggendo in questi giorni una storia davvero lunghetta. Aspetto di vedere come sarà il finale [SM=g27997] magari trovo materiale per la discussione, mwahahah.
Shilyss
00giovedì 19 luglio 2018 07:47
Sì, HP per coerenza non si batte! [SM=g27998]

Riguardo ai misteri irrisolti e alla loro gestione nei finali, mi è capitato un libro, recentemente, dove il protagonista aspetta per tutta la vita di scoprire una determinata cosa.

Arriva finalmente al momento topico e... niente, non la scopre, quindi i dubbi rimangono al lettore (anzi aumentano, perché per metà del libro non sai neanche cosa aspetta il protagonista). Eppure, in quel caso, c'è un grandissimo pezzo completamente introspettivo che alla fine ha convinto sia me che il protagonista che non ci importava sapere la verità. Bello.

@Molang, e sì, facci sapere! [SM=g27988] [SM=g27988]
Mari Lace
00giovedì 19 luglio 2018 07:57
Shilyss, 19/07/2018 07.47:

Sì, HP per coerenza non si batte! [SM=g27998]

Riguardo ai misteri irrisolti e alla loro gestione nei finali, mi è capitato un libro, recentemente, dove il protagonista aspetta per tutta la vita di scoprire una determinata cosa.

Arriva finalmente al momento topico e... niente, non la scopre, quindi i dubbi rimangono al lettore (anzi aumentano, perché per metà del libro non sai neanche cosa aspetta il protagonista). Eppure, in quel caso, c'è un grandissimo pezzo completamente introspettivo che alla fine ha convinto sia me che il protagonista che non ci importava sapere la verità. Bello.

@Molang, e sì, facci sapere! [SM=g27988] [SM=g27988]



Sembra davvero interessante, se ti ha convinta!
Anche se penso ci sarei rimasta male uguale xD
In questo caso, però, più che incapacità sembra una scelta sadica e consapevole dell'autrice.
Shilyss
00giovedì 19 luglio 2018 08:05
Ah sì, non era incapacità o voglia di lasciare in sospeso.
Non serviva più, come spiega l'Autore (un ungherese mai sentito, tra l'altro). Si è trattato di un libro davvero bello e ben costruito!

...Anche se prima dello spiegone c'è stato un pezzo "fighissimo" che fa più o meno così:

Protagonista: "Ho aspettato 40 anni la verità. Ora ho due domande, rispondi. Hai fatto x, y, z? (la domanda però dura 2 pagine)."

Personaggio 2: "Non ti risponderò."




Io: ...."Ma porc!" [SM=g27994] [SM=g27994]
molang
00martedì 24 luglio 2018 16:05
Re:
Shilyss, 19/07/2018 08.05:

Protagonista: "Ho aspettato 40 anni la verità. Ora ho due domande, rispondi. Hai fatto x, y, z? (la domanda però dura 2 pagine)."

Personaggio 2: "Non ti risponderò."




Io: ...."Ma porc!" [SM=g27994] [SM=g27994]




Bene, dai xD
Quella del “ho aspettato secoli per sapere, ma ormai non ha più importanza” credo che a questo punto abbia una categoria propria fra i cliché. Nel senso, mi è già capitato di sentire storie andare in questo modo e, se da una parte ciò porta il personaggio a essere in pace con se stesso, a me come lettore rode da morire non sapere.
Sottolineo il non sapere, perché un aspetto bello delle storie è anche quello di far conoscere i protagonisti e incuriosirti per saperne di più, e se per tutto il libro ti sbattono sotto al naso un dilemma pesante, tanto da appunto doverci scrivere un libro, e poi si risolve tutto con una tirata di sciacquone infastidisce perché al lettore rimarrà una curiosità che non troverà mai risposta. Piuttosto fai in modo che per vie traverse, da parte di personaggi secondari, il lettore venga comunque a sapere di cosa si trattava, in quel modo potrà poi stabilire da sé se in effetti non valeva più la pena sapere o invece, col cavolo!, ne valeva la pena eccome.

Riguardo l'OT sullo slash, mi avete fatto sorgere un dubbio su una mia recente scoperta, ma penso che aprirò un topic apposta per non deviare qui il discorso.
molang
00martedì 24 luglio 2018 16:09
Re: Re:
molang, 24/07/2018 16.05:


Riguardo l'OT sullo slash, mi avete fatto sorgere un dubbio su una mia recente scoperta, ma penso che aprirò un topic apposta per non deviare qui il discorso.




E non so perché ho scritto qua di questa cosa quando non se n'è parlato xD sto leggendo troppi topic tutti assieme, pardon!
[EDIT]: e mi scuso per il doppio post, ma ho fatto casino con il quota e modifica [SM=g28000]

Shilyss
00martedì 24 luglio 2018 16:38
Assolutamente un mega cliché, ma siccome l'autore è bravo (Sandor Marai, e facciamoli nomi e cognomi!)

Il protagonista alla fine ipotizza e tu devi credere con lui a ciò che pensato, però ci sono rimasta male, non posso negarlo. Volevo la confessione e il climax che avrebbe generato.

Anche se è un finale un po' deludente da un punto di vista di informazioni per il lettore, devo dire che mi è rimasto molto molto impresso, quindi occorrerebbe riflettere anche su questo. Un finale che rimane così in testa e di cui si parla, è bello o brutto?
In verità nessuno dei due, colpisce e basta.

Poi, per vivacizzare la conversazione, capitano quei casi in cui il libro dice X e il film taglia, modifica e fa Y. E rovina tutto.
Io mi riferivo a Pastorale Americana (Roth autore e McGregor regia) ma sono sicura che esistono altri casi... [SM=g27996]

@Molang: e adesso ti tocca aprire un topic apposito, mi hai messo la curiosità!
Ciuffettina
00martedì 7 agosto 2018 00:05
Re:
Shilyss, 19/07/2018 08.05:

Non serviva più, come spiega l'Autore (un ungherese mai sentito, tra l'altro). Si è trattato di un libro davvero bello e ben costruito!

...Anche se prima dello spiegone c'è stato un pezzo "fighissimo" che fa più o meno così:

Protagonista: "Ho aspettato 40 anni la verità. Ora ho due domande, rispondi. Hai fatto x, y, z? (la domanda però dura 2 pagine)."

Personaggio 2: "Non ti risponderò."

Io: ...."Ma porc!" [SM=g27994] [SM=g27994]



Il libro è "Le braci", vero? Sapessi gli accidenti che ho tirato io [SM=g27988]


Shilyss
00mercoledì 8 agosto 2018 06:50
Re: Re:
Desiree.Bravi, 07/08/2018 00.05:



Il libro è "Le braci", vero? Sapessi gli accidenti che ho tirato io [SM=g27988]





Sì! XD Sì, è luuuui!
Alla fine ci si arriva uguale, però quel maledetto poteva anche rispondere!
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