Filobus - l'angolo dell'amarcord

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papupi
00lunedì 8 ottobre 2007 12:03
Re:
a te il verde non piace proprio ..... [SM=g27988]
3215
00martedì 9 ottobre 2007 09:04
Re:
cliobini, 06/10/2007 14.49:

Invece io ieri ho visto a roma i filobus verdi.
TRIIIIIISTIIIIII!!!!



Concordo!!! C'è pure quella fascia in alto in verdino chiaro a paggiorare le cose.


Pinuccio "58
00martedì 9 ottobre 2007 09:51
Avevo appositamente.......


..... lasciato perdere il colore del modellino,


......verde pisellino,


per evitare discussioni sul sesso degli angeli ma tant'è!!!!!

[SM=g27987]

[SM=x1177062]
3215
00giovedì 11 ottobre 2007 21:54
Re:
Pinuccio "58, 06/10/2007 12.17:



Da Brividi! [SM=g27990]



...anche il prezzo!

Comunque, è effettivamente un modello ben fatto. E pure venduto.


Pinuccio "58
00domenica 14 ottobre 2007 21:36
Re: Re:
3215, 11/10/2007 21.54:



...anche il prezzo!

Comunque, è effettivamente un modello ben fatto. E pure venduto.






Beh se va bene è un modello unico....... [SM=g27988]

Molti anni fa nella via laterale del Vittorio Emanuele II, c'era, un negozio di modellismo dove si potevano trovare le nostre "Littorine modello Genova" costruite a mano ed in ottone favolose, perfette in ogni dettaglio....... [SM=g27989]

Oltre che appassionati bisognerebbe avere lo spazio ed i soldi per poterli avere......

Nel mio piccolo sono riuscito a pagare a Vienna un modellino Tranviario £ 100.000, [SM=g27992] rimasto chiuso nella scatola in sala, perchè non sono buono ad attaccarci gli adesivi, nel posto giusto......
e per non fare casini rimane lì!!!!!! [SM=g27995]

ma ora siamo molto [SM=x1177061]

birillo2000
00venerdì 5 settembre 2008 09:35
se non erro i colori biverdi erano uno fiat verde roma '71 oppure fiat verde militare l'altro? Ciao e grazie
3215
00venerdì 20 marzo 2009 22:23
Dal topic su ATC la Spezia:
3120, 19/03/2009 22.35:



Riguardo al mistero, in effetti risulta anche a me; in teoria quella vettura potrebbe essere o la 2229 o la 2230, però mi sembra molto strano...



Rovistando in Internet, ho trovato un post su MondoTramForum dove si dice che le vetture cedute a Chieti erano le 2227 e 2230, e che il 2229, rimasto a Genova fino al 1973, venne rinumerato 2227 per "tappare il buco"

Appena ho tempo, andrò a controllare sul libro di Pedemonte, ma mi pare che fosse proprio lì che ho letto che a Chieti andarono i 2229 e 2230.
3120
00venerdì 20 marzo 2009 23:08
Sì, infatti proprio sul libro di Pedemonte ho letto questo:
in pratica :
2229-2230 vendute alla filovia di Chieti nel 1963
2226-2227-2228 : vendute alla ATAM di Rimini nel 1973

La versione che hai trovato su internet mi sembra corretta; può darsi che sul libro ci sia un errore di battitura.
A Chieti comunque non credo abbiano mantenuto la stessa numerazione genovese, quindi c'è anche una piccola possibilità che una volta rivenduta sia stata reimmatricolata con un numero errato, anche se plausibilmente corretto con la serie (...ipotesi alla quale io stesso credo poco).

3215
00sabato 21 marzo 2009 10:50
Sì, a Chieti quello del MNT era il n°11, mentre il 2230 era il 10, e quindi potrebbe esserci stato un "errore di immatricolazione" quando venne restaurato nel 1990.

La versione di internet sembra però più probabile anche a me, tanto più che a quel tempo i filobus non erano neanche "targati", rendendo più semplice ua rinumerazione.

Per la cronaca, i 2246 e 2247, venduti sempre a Chieti, sono diventati 8 e 9. E anche intorno al 9/2247 c'è un "giallo": nel 1986 è arrivato al MNT insieme al 2227, ma poi se ne sono perse le tracce. Ora al MNT c'è il suo gemello n°1 (che però non è un ex UITE) in corso di restauro, anche se c'è sempre la remota ipotesi di un'improbabile rinumerazione.

Il 9 è visibile in questa foto:
trasportiitaliani.fotopic.net/p19142609.html
ralco
00martedì 24 marzo 2009 11:00
Re:
chicc0zz0, 18/03/2007 21.32:

Ecco in arrivo sempre altre foto, sempre di Pinuccio.

Sono veramente belle!!









Tra poco ne metto altre!




Spinto dalle belle immagini del raduno di La Spezia, mi sono andato a riguardare quelle della restaurata 2269 di AMT.
Lavoro egregio ma, visto che oggi sono in vena di pignolerie, ho notato un particolare che non mi convince sui sedili.

I sedili sono originali, oppure perfettamente ricostruiti ( li montavano anche i primi bus urbani, come le 401, prima di quelli in laminato beige), ma il supporto tubolare non era tutto verniciato marrone; la parte superiore, quella orizzontale dove i passeggeri si tenevano, era infatti CROMATA! Se fosse stata verniciata, infatti, non sarebbe durata molto.
Ma forse era chiedere troppo ai bravi tecnici che hanno curato il restauro.


3215
00mercoledì 25 marzo 2009 21:29
Anche il 2227 del MNT i supporti tubolari somo interamente marroni. In effetti, è probabile che fossero in alluminio, soluzione adottata fino agli anni '70 su molti mezzi (sono così, ad esempio, i tubolari del filobus storico 238 di ATC, visibili anche nelle mie foto). Però, giustamente, sono vere e proprie pignolerie [SM=g27988]

...però, ad essere in vena di pignolerie, bisogna dire che anche la stupenda 3123 non è perfetta: ho notato manca la cornicetta in alluminio sotto i finestrini sulle fiancate e manca la fascia verniciata in grigio scuro nella parte inferiore a riprendere il colore dei paraurti che caratterizzava tutte le betture dell'epoca.
3120
00mercoledì 27 maggio 2009 13:00
I filobus e l'alluvione del 1970
dal topic "Tram - l'angolo dell'amarcord"

io non ho mai trovato scritto da nessuna parte il numero esatto dei mezzi (filobus ma anche autobus) vennero radiati a causa dell'alluvione.
Ci hanno marciato sopra per accelerare la loro eliminazione.



Riporto qui testuali parole tratte dal libro "Il filobus a Genova" :

"...
Nel 1970 una terribile alluvione sconvolse Genova contribuendo ad accelerare la soppressione del servizio filoviario. Il 7 e 8 Ottobre un violento nubifragio si abbattè sulla città e fece straripare il torrente Bisagno la cui acqua investì con violenza la zona circostante.
I mezzi pubblici e privati, spinti dalla forza delle acque, vennero accatastati gli uni sugli altri; 170 vetture del parco rotabile aziendale fra qui 70 filobus, colpiti dal nubifragio mentre si trovavano in servizio nei punti nevralgici della città, vengono travolti dall'acqua e irrimediabilmente danneggiati.
In relazione anche a questo tragico fatto nel luglio 1971, l'AMT deliberò l'acquisto di nuovi autobus per sostituire le vetture filoviarie rimaste.

..."

70 vetture su 96 sono tante ; in realtà al 31 dicembre del 1970 ne risulteranno 86 utilizzabili e solo 10 accantonate (nel 1971 se ne aggiungeranno altre 10). Direi che alla fine una ventina di mezzi filoviari ne uscì mal presa.
papupi
00mercoledì 27 maggio 2009 13:06
appunto Andrea e Stefano.
Il numero riportato (70) e' palesemente sbagliato, perche' come risulta poi al 31/12 solo 10 vetture erano state alienate.
Quindi quello dell'alluvione fu solo un pretesto per accelerare il tutto.
3120
00mercoledì 27 maggio 2009 13:17
Concordiamo!
Infatti è stata la motivazione ad una operazione che era già nell'aria da un po'.
ralco
00mercoledì 27 maggio 2009 15:51
Anche qui, come per i tram cerchiamo di calarci nel contesto del tempo.

Filobus non se ne producevano quasi più, in quanto più costosi (ancora oggi lo sono, quasi il doppio di un bus termico)e, al tempo, anche antieconomici nell'esercizio, visto il basso prezzo di allora per il gasolio.

Quindi, visto che la sensibilità alle tematiche ambientali era ancora lontana da venire, era comprensibile la decisione di rimpiazzarli con moderni bus termici.

Quello che non mi sembra comprensibile è la decisione di smantellare la rete aerea, senza pensare che i fattori che propendevano per i termici potessero un giorno mutare; in effetti, senza arrivare alle tematiche ambientali, già pochi anni dopo ( nel 74, se non erro) scoppiò la crisi petrolifera, con il prezzo del gasolio vhe schizzò alle stelle.

Quella rete, ricordo, era abbastanza estesa: da San Martino, Marassi e Staglieno a Di Negro, via Corvetto e Gallerie, tutta Circonvallazione a Monte e Carignano, più la diametrale linea 30 ( l'attuale 20, limitato a Principe).
L'aver mantenuto tale rete, che, a differenza delle rotaie del tram, non dava alcun disturbo, se non una limitata azione di manutenzione conservativa, ci avrebbe lasciato una infrastruttura che, se pur non moderna come quella attuale, si sarebbe oggi senza dubbio potuta utilizzare.

A parte considerazioni di impatto ambientale, le capacità di spunto in accelerazione ( in silenzio) già dei filobus di allora, in salita erano stratosferiche, rispetto a quelle dei bus termici di oggi.
3120
00mercoledì 27 maggio 2009 16:40
La rete aerea fu smantellata per motivi di sicurezza, anche perchè la manutenzione dell'impianto sarebbe comunque stata una spesa e in quel periodo non credo che AMT avesse grandi risorse.
sandro.raso
00mercoledì 27 maggio 2009 21:57
Non dico che l'AMT avesse grandi risorse, però fu lo stesso una decisione sciagurata.
In quell'epoca infatti - dopo le "domeniche a piedi" che chi non è giovanissimo ricorderà - eravamo ormai in piena crisi energetica ed erano ben noti gli effetti deleteri della soppressione del trasporto pubblico elettrico.
In altre città, ad esempio Milano e Napoli, era stata ormai ingranata la "marcia indietro" rispetto alla politica sino allora seguita, e cominciavano le ordinazioni di nuovi tram, fra cui i Jumbo milanesi ed altri a Napoli.
A Genova invece si volle continuare come se niente fosse.
Münchner.Fax
00giovedì 28 maggio 2009 07:41
Mica tanto vero.
A Milano i Jumbo furono acquistati, vero, ma per un'operazione ben precisa: la tranviarizzazione della circolare esterna. Opera che poi non fu mai realizzata proprio per motivi politici, il tram dava fastidio (e però si erano già comprate le vetture... una storia italiana [SM=x1177057] ). Nel frattempo però l'Atm passò alla fiamma ossidrica decine di mezzi a due casse e una marea di Carrelli (le vetture del '28). Le linee continuarono ad essere tagliate sia come lunghezza sia come frequenza, in parte giustamente perché sovrapposte alla nuova metropolitana, in parte invece senza motivazioni valide. Tant'è che la lunghezza minima della rete si raggiunse tra il 1990 e il 1993, oltretutto con il taglio assurdo di linee fondamentali come il 9. Non parliamo poi della drastica riduzione delle linee di filobus durante tutti gli anni 70 e 80!

Quindi la sensibilità verso il trasporto elettrico a quell'epoca non c'era da nessuna parte. (Adesso la situazione è migliorata solo leggermente, visti certi discorsi di chi comanda e visti anche certi fatti...) A Milano in quegli anni giocarono sicuramente di più i fattori inerzia, immobilismo e anche un po' di tradizionalismo piuttosto che motivi ambientali. Inoltre lo smantellamento fu molto più lento e non portò mai a una soppressione completa anche per un altro motivo: perché oggettivamente il tram dava meno fastidio al traffico automobilistico rispetto a Genova, essendo una buona parte dei percorsi in sede riservata (non che non si siano soppresse indiscriminatamente linee in sede riservata comunque!).

(Chiuso L'OT [SM=g27995] )
AMTGenova4ever
00mercoledì 22 luglio 2009 21:45
Oggi facendo un po' di pulizia in camera ho tovato un articolo interessante sul Secolo del 18 novembre 1955 che parla di un episodio singolare, ma allo stesso tempo drammatico, avvenuto il giorno precedente in Via XX Settembre.
Erano quasi le 20 quando un uomo di 28 anni passeggiava con un amico nella centralissima strada genovese. Giunti all'altezza del cinema Dioniso, vicino a loro passò un filobus della linea 70 proveniente da De Ferrari. In quel momento l'asta del pattino sfuggì al filo della linea aerea e si sollevò di colpo rimbalzando. Tutto questo mentre la fune, che tratteneva l'asta, si stava svolgendo dal rocchetto posto nella parte posteriore della vettura. La corda ondeggiò fino a raggiungere il giovane che fu preso "al cappio": la fune si avvolse intorno al suo collo per ben 3 volte. Il cavo si tese e il giovane fu trascinato per alcuni metri per terra. L'autista fu informato dell'accaduto e fermò il mezzo. Prognosi di 15 giorni per il 28enne.
ralco
00venerdì 23 ottobre 2009 19:26
Poiché in altra discussione si parla di mezzi di manutenzione e soccorso, mi sembra di ricordare che, per le linee filobus ante-smantellamento, girasse un vecchio filobus, dipinto in grigio, con attrezzatura per lubrificare la linea di contatto.

Nulla di tutto ciò occorre oggi?
Qualcuno può aggiungere qualcosa?
[SM=x1567328]
Alfa4541
00martedì 2 febbraio 2010 22:25
Ricordi bene..
Nel 1956 UITE trasformò la vettura 2210 Fiat 635 Varesina del 1939 in lubrificatore di servizio numerato A 43.(da Giro d'Italia in Filobus)

Luciano
Alfa4541
00martedì 2 febbraio 2010 22:41
Re: Re:
ralco, 24/03/2009 11.00:



Spinto dalle belle immagini del raduno di La Spezia, mi sono andato a riguardare quelle della restaurata 2269 di AMT.
Lavoro egregio ma, visto che oggi sono in vena di pignolerie, ho notato un particolare che non mi convince sui sedili.

I sedili sono originali, oppure perfettamente ricostruiti ( li montavano anche i primi bus urbani, come le 401, prima di quelli in laminato beige), ma il supporto tubolare non era tutto verniciato marrone; la parte superiore, quella orizzontale dove i passeggeri si tenevano, era infatti CROMATA! Se fosse stata verniciata, infatti, non sarebbe durata molto.
Ma forse era chiedere troppo ai bravi tecnici che hanno curato il restauro.



Verissimo,presumo che il costo per la cromatura abbia suggerito questa soluzione di ripiego.Mancano anche le due modanature in alluminio lucidato sui paraurti anteriore e posteriore.Un peccato perchè così ha l'aria un po dimessa..
Ringraziamo comunque che ci sia ancora.
Luciano




LucaPili
00venerdì 19 settembre 2014 19:14
Vesprit_
00venerdì 19 settembre 2014 19:50
Se ti riferisci al filobus 2269 si', esiste ancora:
Era stato esposto nel 2007 a Caricamento insieme alla 2101, se non erro poi venne trasferito alla rimessa di Boccadasse dove rimase fino alla chiusura, poi alla Guglielmetti ed infine a Campi dove si trova ancora adesso, purtroppo un po scolorito [SM=g27992]
LucaPili
00venerdì 19 settembre 2014 21:18
Grazie per la spiegazione. Pensavo che, vista la fine della littorina, il filobus fosse messo peggio.
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