Figli in provetta: si o no?

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Tannie
00lunedì 23 maggio 2011 16:58


Proprio oggi ho assistito ad una specie di dibattito con alcuni amici su questa questione: è giusto fare figli in provetta?
In questo caso specifico poi: far nascere un figlio\a con un particolare codice genetico per aiutare un altro figlio\a che ha malattie gravi e necessita di donazioni? (esempio esplicito è il film "La custode di mia sorella")

Dunque chiedo un parere esterno: moralmente\eticamente secondo voi è corretto?
§PucchykoGirl§
00lunedì 23 maggio 2011 19:26
Non mi sento di definire "immorale" la fecondazione in provetta, ma dall'altra parte credo che - come la fecondazione assistita - sia una soluzione che dovrebbe essere 'screditata' - non è la parola corretta, ma non mi veniva quella giusta D: - in favore di altri metodi per avere dei figli, primo fra i quali l'adozione.

Cioè... provo a riformulare il discorso in maniera decente, così si capisce il mio punto di vista.
Personalmente, parto dal principio che la libertà individuale, la scelta del singolo e la tutela di suddetta scelta sia il principio fondamentale su cui si debba basare TUTTO - tenendo conto che, chiaramente, la libertà di uno finisce dove comincia o si lede quella di un altro - e fatto questo preambolo, dico anche che imho la cosa più importante e migliore da fare sia sempre e comunque incentivare le adozioni.
Dall'altra parte, quando si parla di bambini c'è da tenere conto che quelli da prendere in considerazione sono i LORO diritti e non tanto quelli dei genitori - anche, ma sicuramente in parte minore - e sono quindi ben conscia del fatto che adottare e crescere un bambino non sia sempre "qualcosa per tutti", ma la fecondazione assistita e i figli in provetta credo debba sempre essere la soluzione ultima, ecco.
Non la depreco, questo no, né la trovo immorale.

Trovo invece deprecabile l'andare ad intervenire sul codice genetico, manipolandolo in maniera tale che si possano avere determinate caratteristiche... sarebbe, non so, tipo l'incubo dell'eugenetica nazista! Sinceramente mi vengono un po' i brividi a pensarci :|
Dall'altra parte, però, è anche vero che intervenire sul codice genetico potrebbe permettere di evitare molte malattie indicate e provocate dallo stesso DNA a trasmissione ereditaria... il punto, alla fine, è sempre quello, come per le cellule staminali.
Sinceramente, credo che l'uomo debba spingersi fin dove può con il suo intelletto, ma c'è comunque sempre il rischio che da un esperimento fatto con le più buone intenzioni, si finisca col degenerare e dare vita ad un circolo semplicemente mostruoso.
Voglio dire... non oso pensare a come potrebbe essere il mondo se l'uomo potesse davvero mettere mano al codice genetico, ottimizzare un sistema per duplicare cellule, esseri viventi, esseri umani.
Per carità, sarebbero dei passi avanti GRANDISSIMI per la medicina, ma c'è quella natura umana così orribile e nel contempo meravigliosa che mi inquieta un attimo :|
Sinceramente, non sono contro a prescindere, anzi, credo che una parte di me sia favorevole, ma dall'altra non posso negare di avere un po' paura per i risvolti che simili ricerche e scoperte potrebbero prendere...
A livello morale, mi sento di dire che in un certo senso l'uomo davvero non dovrebbe mettere mano a qualcosa come il codice genetico e quel che in natura e per natura esiste, ma dall'altra parte so anche che l'uomo ha un intelletto per la natura stessa e non sfruttarlo quando animato da buone intenzioni è forse il peccato più grande...
Jack8321
00lunedì 23 maggio 2011 22:56
Figli in provetta? Sì, se tutte le strade percorribili sono state provate, il problema è che attualmente l'adozione a tempi lunghissimi si parla di molti anni e difficoltà enormi.
Che si vada ad intervenir sul DNA del feto per salvare dei fratellini/sorelline oppure per selezionare quei feti che non portano delle particolari malattie genetiche? non so, sono molto combattuto.
Da una parte, ho una malattia genetica di una certa gravità ma molto meno grave di tante altre, per fare un esempio la distrofia muscolare; quindi sarei d'accordo sull'intervenire sul genoma di un feto per rendere idoneo il suo cordone ombelicale al trapianto ma, essendo cristiano, o delle riserve perché vorrebbe dire andare a scegliere una vita, dicendo questa e degna di essere vissuta mentre l'altra no.
Il problema, almeno per me, è un cane che si morde la coda
Anche se attualmente le nostre conoscenze nel campo della genetica migliorano di giorno in giorno e, probabilmente, fra 20 anni, non avremo più bisogno di andare a selezionare il feto giusto per curare la sorellina oppure per scongiurare una grave malattia di tipo genetico.
Atreius88
00sabato 28 maggio 2011 10:28
Personalmente sono a favore della fecondazione assistita, del figlio in provetta. Naturalmente, come molte situazioni che scivolano nel campo dell'etica e della bioetica, va approvata un'adeguata normativa di legge che la regolamenti, che definisca con precisione il lecito dall'illecito, e stabilito il lecito, lasci un certo grado di flessibilità.

Trovo ridicolo, ad esempio, limitare a tre il numero di ovuli fecondati impiantabili, come attualmente prevede la normativa vigente. E'un numero che dovrebbe essere valutato sia dal medico competente, che dalla paziente, non certo da una legislazione imposta dall'alto.

Il figlio in provetta, può rappresentare una soluzione per un gran numero di coppie, che magari non si sentono in grado di approcciarsi alla complessa strada dell'adozione, non sempre facile. Io mi trovo d'accordo in toto, col sostenere che dovrebbe essere privilegiata l'adozione, ma non trovo giusto che la mia opinione debba essere la prevalente. L'adozione non è facile, specie con bambini già "grandi".
Piuttosto che procedere ad una "disincentivazione" della fecondazione assistita, del figlio in provetta, si potrebbe pensare a strategie che migliorino le pratiche dell'adozione stessa, rendendola burocraticamente più facile, fornendo un supporto economico e psicologico credibile. Ma qui vado OT.

Per tornare al discorso originale, trovo che l'indagine genetica, al fine di valutare eventuali patologie ereditarie, un'ipotesi di umanità. Io sono d'accordo che ogni esistenza meriti di essere vissuta, ma che esistenza proponiamo ad un figlio? Pensiamoci bene. Ci sono malattie genetiche spaventose, debilitanti. Qui non si sta parlando di eugenetica, non sto dicendo che bisogna selezionare bimbi biondi e con gli occhi azzurri, semplicemente evitare situazioni drammatiche, esistenze drammatiche.

Per quel che concerne il "figlio selezionato per aiutare un altro figlio"... Qui credo che si debbano formare commissioni ad hoc, in grado di esprimere un giudizio caso per caso, sulla base delle persone e delle famiglie che hanno di fronte.

The Edge of Darkness
00mercoledì 8 giugno 2011 10:35
Assolutamente favorevole alla fecondazione assistita, ma non alla manipolazione genetica dell'embrione per farlo nascere con determinate caratteristiche per salvare il fratello o cosa.

C'è un'altra via più semplice che si chiama donazione del cordone ombelicale e del tessuto placentare, che se tutte, e dico tutte le madri facessero al momento della nascita di un figlio, in Italia si potrebbero curare molte di quelle patologie che in altri stati vengono curate con questo sistema barbaro del "figlio pezzo di ricambio". Perchè di barbarie si tratta, in quanto tu genitore consapevolmente metti al mondo un altra vita che tu consideri un pezzo di ricambio per un altro figlio. Eh no, qua si tratta di selezione della specie, e non mi piace.

Inoltre trovo idiota la normativa italiana vigente perchè è troppo restrittiva e tante volte inefficace in quanto solo tre embrioni impiantati non sono garanzia di successo dell'operazione. Non lo sono neanche 15 o 16, per sparare un numero a caso, però solo tre sono troppo pochi. Fosse un'operazione facile facile, si fa una volta e via, ma c'è tutta una trafila dietro che fa paura, tra visite, ormoni, procedure dolorose per la donna di prelievo di ovuli (per l'uomo è tutto molto più semplice), e soprattutto che costa poco, uno dice che al massimo ritenta, ma ci sono anche dei limiti ai tentativi se non mi ricordo male.

Oltretutto in Italia abbiamo una regolamentazione per le adozioni da far rizzare i capelli...se non mi ricordo male anni fa si stimava che ci siano circa un milione di bambini adatti per l'affidamento (che a parte casi particolari è temporaneo) ma per l'adozione vera e propria siano un numero irrisorio. Perchè? Perchè i bambini adatti per l'adozione devono essere completamente senza parenti. Se c'è un parente allora va bene solo l'affido. E magari questi parenti non ne vogliono assolutamente mezza di questi bambini, che rischiano magari di andare in una famiglia dove si trovano bene, si affezionano e poi per qualche motivo devono andarsene, rischiando di perdere la stabilità che avevano trovato con la famiglia affidataria. Credetemi, ne so qualcosa, ho una cugina adottiva!
lalla03
00giovedì 9 giugno 2011 15:23
Premetto che non ho figli e che non rimpiango di non averne avuti. Aggiungo che, qualora li avessi "cercati", un mio "problemino" avrebbe reso difficile il concepimento, a meno di interventi chirurgici e/o cure ormonali pesanti e forse inutili. Personalmente, ai figli in provetta sono contraria, l'idea di forzare in qualche modo la natura non mi piace. E poi si può amare un bambino anche se non l'abbiamo "fatto" fisicamente, quindi invece che rischiare la salute, sarebbe preferibile regalare una famiglia a qualcuno dei molti minori in attesa di adozione o affido. Piuttosto, vorrei che la prassi diventasse un po' più agevole e venissero eliminati alcuni anacronismi che non hanno più ragion d'essere,tipo l'impossibilità di adottare per single e conviventi o la differenza d'età tra adottante e adottato non superiore ai quarant'anni. Del resto, molti figli "naturali" al giorno d'oggi non hanno un solo genitore, una famiglia di fatto o una madre che li ha partoriti alle soglie della menopausa?
The Edge of Darkness
00martedì 21 giugno 2011 15:29
è di qualche giorno fa la notizia che in Spagna è nata una bambina cui è stato tolto un gene che aumenta la possibilità di sviluppare cancro al seno, all'utero e alle ovaie.
Il che vuol dire che questa bambina che ha una storia familiare di molte parenti con un cancro di cui sopra avrà una possibilità irrisoria di sviluppare la stessa malattia che le ha ucciso una nonna e che hanno contratto anche zia e madre.

Per me è una gran notizia. Perchè non si parla di eugenetica nel senso di selezionare un tratto specifico della specie umana, come i capelli biondi o cosa, ma di decurtare o eliminare del tutto le possibilità di una persona di ammalarsi in maniera grave e quasi mortale.
E forse lo si potrebbe fare anche per altri tipo di cancro a base genetica!
Voi che ne pensate?
Tannie
00giovedì 30 giugno 2011 16:34
Re:
The Edge of Darkness, 21/06/2011 15.29:

è di qualche giorno fa la notizia che in Spagna è nata una bambina cui è stato tolto un gene che aumenta la possibilità di sviluppare cancro al seno, all'utero e alle ovaie.
Il che vuol dire che questa bambina che ha una storia familiare di molte parenti con un cancro di cui sopra avrà una possibilità irrisoria di sviluppare la stessa malattia che le ha ucciso una nonna e che hanno contratto anche zia e madre.

Per me è una gran notizia. Perchè non si parla di eugenetica nel senso di selezionare un tratto specifico della specie umana, come i capelli biondi o cosa, ma di decurtare o eliminare del tutto le possibilità di una persona di ammalarsi in maniera grave e quasi mortale.
E forse lo si potrebbe fare anche per altri tipo di cancro a base genetica!
Voi che ne pensate?





Sinceramnte non è così semplice modificare il patrimonio genetico di un'individuo.
I rischi sono altissimi.
La bambina è nata priva del gene BRCA1, causa del cancro al seno ma anche di quello al pancreas e alle ovaie. L’eliminazione di questo gene non assicura alla bambina di non contrarre alcun tumore al 100% ma comunque abbassa notevolmente il rischio ereditario presente in quella famiglia.
Personalmente la trovo una cosa davvero molto bella e ricca di speranze, ma comunque pericolosa.
Voglio dire, si tratta di un'operazione delicata sui geni recessivi.
Lei ne aveva particolare bisogno (nella sua famiglia i portatori sani erano davvero troppi) e fortunatamente è andato tutto bene!


p.s. è anche tanto carina ^^

Gabby_8827
00sabato 23 luglio 2011 16:43
Ciao
Se non si possono avere naturalmente sì, poichè i tempi dell'adozione in Italia sono eccessivamente lunghi.

Nel caso specifico della custode di mia sorella, no.
Si mette al mondo un figlio per uno scopo, che per quanto nobile, riduce il nascituro alla funzione di farmaco, il bambino/a sarà amato solo in funzione dello scopo per il quale è nato e mi domando, se il malato avesse bisogno di un cuore? I genitori si ritroverebbero in una situazione assurda, odierebbere (secondo me) il figlio nato per aiutare poichè certamente non potevano ucciderlo.
Insomma, io lo trovo amorale, si ridduce la libertà del nascituro, si decide già della sua vita, della sua salute.
E poi nei casi gravi, quale quello del film, da una leucemia in stato avanzato non si può fare granchè, la morte è certa, prima o poi arriverà ed è un miracolo se si arriva a 10 anni di vita in più, tra sofferenze e rimpianti per il povero fratello che deve sopportare la stessa sorte.
Almeno questo è il mio parere...
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