Ferrrata Pojesi e cima Carega

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tserim kang
00sabato 4 giugno 2011 14:05
Cima Carega (m. 2259) percorrendo la ferrata Pojesi

La nostra meta oggi è la cima Carega sui monti Lessini, effettuando un giro circolare in senso antiorario partendo dal rifugio Revolto e ritornando tramite la ferrata Pojesi. (m. 1355)

Si parte da Bologna (io e il mio compagno di avventure Marco) verso le 6,40 e si arriva 2 ore e mezzo dopo nei pressi del rifugio Revolto. Ci sono diverse auto parcheggiate al bordo della strada, per cui dobbiamo parcheggiare a 1300 s.l.m.
Caricati gli zaini in spalla ci si dirige verso il tornante da cui parte la stradina che in 50 metri, ci porta al rifugio Alpino Revolto (.1335 metri).
Nelle immediate vicinanze del rifugio, c’è il bivio che ti manda, a destra, al rifugio Passo Pertica e a sinistra, al rifugio Scalorbi.
Prendiamo quest’ultima direzione, si comincia con una discesa abbastanza ripida che ci fa perdere una cinquantina di metri di quota (come è poco piacevole scendere quando si sa che la meta è piu’ in alto!) giungendo al Lago secco; poi una lenta e regolare salita ci fa guadagnare altitudine.
Qualche cavetto aiuta a salire nei punti piu’ bagnati a causa delle numerosi cascatelle presenti lungo il sentiero.
Dopo 1 ora e venti dal rifugio Revolto, giungiamo alla Malga Campobrun , immersa in un contesto molto verde e umido.
Proseguendo nel sentiero con una pendenza moderata, ma costante, scorgiamo il rifugio Scalorbi.
Volgendo lo sguardo a ovest, vediamo anche il rifugio Fraccaroli e la punta del Carega, la nostra prossima meta.
Il Rif. Scalorbi m. 1787 è una costruzione abbastanza grande in pietra, di fianco, a poche decine di metri vi è una cappellina.
La prima tappa è raggiunta dopo 1 ora e quaranta dal rifugio Revolto, ora si parte alla volta del rifugio Fraccaroli guadagnando altitudine e rivolgendo lo sguardo al rifugio appena lasciato.
Il sentiero tocca delle lingue di neve non ancora sciolte, finalmente si arriva alla bocchetta mosca dalla quale guardiamo il vaio dei colori (nel veronese i vai sono questi canaloni ripidi). Si prosegue per la cima Carega incontrando altri lembi di neve, mentre lentamente guadagniamo quota. Arriviamo a quella scultura che pare essere stata fatta dai militari austro ungarici , e quindi finalmente giungiamo in prossimità del rif. Fraccaroli. Il desiderio di entrare e ordinare una birra fredda è forte, ma ci manca ancora la cima. Non so se ce l’avrei fatta a raggiungere la cima se avessi preso una birra, un piatto di patate, una carne salada, insomma tutto il menu’ del rifugio.
Per cui, senza esitazione, si parte per la cima Carega (m. 2259) senza fermarsi al rifugio.
Fatte le foto della vetta e dei dintorni, sento una voce che mi chiama: è Giubi_pd il ragazzo che ho conosciuto virtualmente tramite il grande forum di vie ferrate.it.
Gli chiedo subito, ma come hai fatto a riconoscermi, e lui: dalle foto che hai messo nel forum, dal tuo casco giallo della Griver. Poi si va in rifugio, ora si che la birra e la carne salada è meritata.
Forse perdiamo troppo tempo nel mangiare e nel chiacchierare, sono quasi le 17,00 che partiamo per la ferrata Pojesi con lo stomaco bello pieno.
Il primo pezzo del sentiero è sulla crestina del gruppo montuoso e tira un discreto vento, volgendosi indietro vediamo la cima Carega e il rifugio appena lasciato.
Si prosegue per diversi minuti sul crestino, fino a quando un cartello non ci indica la direzione per la ferrata Pojesi dove una rapida discesa ci fa capire che la cresta è lasciata per sempre.
Incontriamo i primi cavetti della ferrata, sono sicuramente abbordabili ma diventano sempre più faticosi con l’aumentare della stanchezza e della digestione.
Il sole volge al tramonto quando usciamo dalla ferrata. Sono passate 3 ore e mezza da quando l’abbiamo iniziata, ce la siamo presa con comoda ma è lungaaaaaa. Gli ultimissimi tratti della ferrata sono in una riposante cengia che ci porta al rifugio Passo Pertica, ma che timore a vederla da lontano chiedendosi:ma il cavetto c’è o non c’è?. Ma si che c’è!
Al rifugio chiacchierando con il gestore lamentavamo il fatto che forse è più corretta chiamarla ferrata che sentiero attrezzato o sentiero alpinistico. Il gestore opponeva il fatto che le ferrate sono piu’ verticali, ma la lunghezza del percorso, i ripidi ghiaioni, la scarsissima frequentazione fanno ritenere che sia un itinerario da non sottovalutare troppo.


Considerazioni finali:
Il Carega è un bel gruppo con delle pareti “dolomitiche”, ma la roccia è estremamente friabile con grande facilità di creare inavvertitamente delle cadute di sassi.
La via ferrata Pojesi, è attrezzata molto bene con il cavo quasi sempre in perfetto stato, chiaramente non si è potuto installare il cavo nei punti dove vi sono ghiaioni molto ripidi e con le pietre in perenne movimento.
Se volete vedere qualche foto scattata nell’occaisone:
www.flickr.com/photos/danielemazzoni/5795183775/in/set-72157626757267593/l...
tserim kang
00mercoledì 8 giugno 2011 05:19
new pictures
anche l mio compagno Marco ha messo in rete le foto del Carega:
www.flickr.com/photos/53502734@N04/sets/72157626888108326/

Nel video girato sulla cima del Carega si intravede l'arrivo di Giubi_pd prima che ci presentassimo

Già che ci sono lnko meglio il collegamento con le mie foto, ma queste sono sempre quelle del post precedente.
www.flickr.com/photos/danielemazzoni/sets/72157626757267593/
Giubi_pd
00mercoledì 8 giugno 2011 10:27
primo contatto ehehehehehe
Vertimax
00mercoledì 8 giugno 2011 19:22
BELLO BELLO
Sono rimasto incantato....chissà se riuscirò a fare un giro del genere prima di andare in pensione! [SM=g27988]
(Ale74)
00sabato 11 giugno 2011 01:49
Avete preso il giro bello lungo.....
La prossima volta a Revolto andate via dritti in mezzo al bosco invece di scendere.
In venti minuti sarete al pertica e in massimo 40 minuti dal Pertica sarete a Scalorbi.
Il Pojesi è un sentiero attrezzato, è dura definirlo ferrata.
Direi che Campalani e Biasin le possiamo definire ferrate ma il Pojesi....l'é dura....
Faustodossi
00sabato 11 giugno 2011 09:10
dal pertica, si potrebbe salire sulla biasin, che come ferrata è interessante, poi velocemente si discende dalla strada militare e si percorre il sentiero della poiesi, si arriva al carega e si percorre la campalani anche in discesa, ed il giro veniva piu appetibile.
ramingo75
00sabato 11 giugno 2011 16:56
Io, invece, ho percorso il seguente tragitto: Biasin, Via delle Creste, Campalani in salita, Pojesi.
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