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00mercoledì 24 maggio 2006 17:19
Con cura amorevole e delicatezza soave poggiò il corpo di Crystal sul sedile posteriore,facendo attenzione a non svegliarla,era l’ultima cosa che desiderava in quel momento.
I due stavano lasciando una festa,una delle tante a cui Brock partecipava o per sponsor o per soldi,ma qualcosa era andato storto.
Crystal lo aveva accompagnato,Brock ci teneva parecchio che ci fosse anche lei.
La festa era tutt’altro che finita,ma Brock e Crystal se ne stavano andando per il disturbo creato da Crystal,colpa dell’alcool che la ragazza aveva ingerito di troppo.
Brock era abituato e ormai il suo limite di sopportazione a sostanze stupefacenti e alcolici era abbastanza alto,Crystal invece,come si dice in queste situazioni,’alzò un po’ troppo il gomito’ e si ritrovo a prendere a sberle una ragazzo poco educato anch’esso brillo che faceva battute poco carine e fini sulla sessualità di Crystal,aprostofandola con frasi a metà tra volgarità e maschilismo.
Tutto ciò,unito all’alcool,tolse completamente i freni inibitori a Crystal che picchio il giovine,costringendo Brock a lasciare la festa.
--Hai fatto bene Cray,se non lo facevi tu lo picchiavo io quel cafone!—Disse tra se e se Brock passando con dolcezza la sua mano tra i lineamenti della ragazza.
--Uhmf…Brock…lo fatto…uhm…e sono felice…--Rispose tenendo gli occhi chiusi e con voce flebile Crystal.La mano fredda di Brock l’aveva appena svegliata,ma non disturbata.
Brock rimase colpito,Cray aveva sentito le sue parole e gli aveva risposto,era felice di aver picchiato quel ragazzo,era felice.
--Felice?Sei la solita,sei felice di prendere a schiaffi qualcuno,che ragazzaccia!—Replicò Brock.
--No…sono felice che….umm…che ho preso a calci….un uomo—Disse Crystal con un ultimo,melodico filo di voce,lasciando subito dopo che la sua mente fosse coccolata dal sonno.
Brock sistemo con cura il corpo della ragazza e si mise a guidare,non era ubriaco ma abbastanza alterato,se una pattuglia si fosse interessata di lui non avrebbe passato il test,ma ciò non lo preoccupava,gli sarebbe bastato far vedere la carta d’identita e tutto sarebbe stato risolto.
La strada era buia e gli occhi di Brock appannati,guidare era difficile,ma inevitabile.
Prese una strada molto stretta,non era la scelta migliore viste le sue condizioni e soprattutto considerato che per quella strada non c’erano molte stazioni per chiedere aiuto nel caso ce ne fosse bisogno,ma la ragione in quel momento era un pochino messa in disparte in Brock.
Lungo la strada c’erano immensi campi d’erba a vista d’occhio,e il cielo soprastante sfoggiava un meraviglioso spettacolo di stelle,un unione ideale per gustarsi la luce degli astri che regnava nel paesaggio,desolato ma illuminato.
--Felice,felice di aver preso a pugni un ragazzo….che tipa,non finirà mai di stupirmi.La felicità,che strano sentimento da capire,da decifrare,nessuno sa cos’è la felicita,tutti la decantiamo e la cerchiamo,ma sappiamo cosa è,o perlomeno cos’è per noi?—Pensò Brock mentre davanti a lui gli si pareva sempre il solito paesaggio,finchè le sostanze ingerite in precedenza non ritornarono protagoniste nel suo corpo,provocandogli un colpo di sonno che per poco non li portava fuori strada.
Brock riuscì a riportare il veicolo nella carreggiata giusta,ma la paura lo costrinse a fermarsi un secondo e dopo lo spavento iniziale,decise di prendere una boccata d’aria sotto il chiarore delle stelle,tanto Crystal dormiva profondamente e non si era accorta di nulla.
Parcheggiò l’auto e baciò sulla fronte Crystal.
--Scotta…sta per influenzarsi.—Pensò,e successivamente sistemò il suo lungo giaccone sul corpo della ragazza.
Si allontanò dall’auto e si stese su un prato,lasciando che il gelo quasi paradisiaco della rugiada che si nascondeva tra i fili d’erba gli accarezzò il corpo,provocandogli dei brividi che divennero presto piacevoli.
--Le stelle…quante volte hanno accompagnato la mia vita,quante volte le ho benedette,e quant’altre le ho maledette!Senza di loro forse non sarei Brock Johnson,forse non avrei nemmeno Cray nella mia stessa auto,forse….—Indecisioni caratterizzavano quegli attimi di Brock al cospetto dei tanto amati astri,indecisioni buone,di quelle che vorresti non finiscano mai.
--Quante volte sono stato deriso per le mie parole e le mie tesi rivolte alle stelle,quante volte sembravo quasi ridicolo ad affermare che la mia vita,il mio successo,la mia felicità dipendeva da loro,come per Cray questa sera è dipesa dal fatto che aveva colpito un uomo…--Brock si lasciò andare alle sue più intime certezze,guardando in cielo gli astri come se stesse parlando con una sorella,come se le stelle erano lì per lui,per confortarlo e coccolarlo come solo una sorella cara saprebbe fare.
--Cray…sempre più bizzarra,la sua felicità oggi è dipesa dal fatto che ha picchiato un ragazzo,sembra quasi strano da dire..però…alla fine è sempre quello il punto,come quando mi prendono per pazzo se parlo della mia ricerca di una luce che illumini la mia via,nello stesso modo può sembrare la mentalità di Cray,la gente non capisce che…..--Il suo smarrirsi nei suoi pensieri fù interrotto da un ciuffo d’erba che gli sfiorò il viso,quasi come se la natura intorno volesse prenderlo fra le sue braccia.
--La felicità…non si cerca qui sulla terra.Ogni giorno vedo e sento coetanei o magari anche ragazzi giovani dannarsi,versare sangue e dedicare il loro tempo per la lotta,con un obbiettivo in comune,una cintura,una misera cintura fatta di oro,come se la fine,l’arrivo,la massima espressione della felicità sia stringere nelle mani quel pezzo di metallo prezioso…--Ormai Brock era perso in se stesso,fissava una stella particolare,posta in modo che grazie ad un illusione ottica si reggeva su una siepe,come se per raggiungerla bastava scavalcare agilmente quella siepe.
--Non posso mentirmi,anche io voglio quel pezzo di oro,anche io sto sputando sangue per arrivare un giorno a stringere quella cintura,ma non capiscono….tutto il mondo che mi è intorno sembra vivere di illusioni,non si rendono conto che la cintura non sarà mai la felicità,sarà solo un illusione che finirà una volta persa…non è felicita questa…--I suoi occhi ormai fissavano insistentemente il gioco di luce tra l’astro e la siepe,cercando quasi di raggiungerla con la fantasia.
--La felicità è qualcosa che non può darti una cintura in se stessa.La felicità è qualcosa di immenso,di infinito,va trovata nelle cose all’interno di se stessi,oppure in qualsiasi cosa che non abbia una fine,perché la felicità se trovata non finisce mai,ciò che può finire è l’illusione di essere felice….illudersi di aver acquisito la felicità solo perché si ha una cintura equivale a coprire le proprie tristezze,la propria angoscia e,appunto,illudersi di essere felice….no, non è questa la felicità….la felicità è infinita….—La meravigliosa composizione del paesaggio aveva reso ormai la sensazione a Brock di essere cullato dalla natura,e portato con delicatezza e amore verso l’infinita luce che la stella sopra la siepe emetteva….
--Ed è per questo che io non erro quando parlo di una luce stellata che mi illumina,non sono pazzo io,è illuso chi mi contraddice.La luce di una stella è infinita,può solo crescere ma non finire,cosi dev’essere la mia felicita,deve essere sempre più grande,non deve far illudermi,deve davvero essere mia e accompagnarmi in questo viaggio tanto meraviglioso quanto complesso chiamato vita…la cintura la voglio si,ma non perché sia essa che mi rende felice,o no…sarei un infelice illuso come gli altri così….la voglio perché così la mia luce diventerebbe ancora più splendente..e con lei la mia felicità ancora più vera...ancora più infinita….è difficile da capire…e da raggiungere….ma il rischiare mi è dolce….come farmi illuminare il volto da questa luce stellata…--Un rumore lo distrasse,costringendolo ad inclinare leggermente la testa per accorgersi che da qualche secondo un grazioso scoiattolo gli stava facendo compagnia in quel suo viaggio interiore nella sua felicità,tra luci e stelle.
Si alzò,si rese conto che era passato molto tempo e non poteva rimanere in quel paradiso ancora.Così a malincuore abbandonò il gelo della rugiada,la luce delle stelle,la siepe,il prato e il suo viaggio interiore per raggiungere l’automobile,trovando Crystal che stava ancora dormendo beatamente.
--Che angelo!Lei è come me,la sua felicità è lottare per far distruggere i pregiudizi che la vogliono inferiore agli uomini,non vuole una cintura,non vuole illusioni,vuole felicità.,come me—Pensò Brock mentre faceva perdere il suo sguardo sul corpo sudato e dormiente di Crystal,scrutando ogni particolare che caratterizzava quella liscia e graziosa pelle con occhi di ammirazione.
Diede un altro bacio a Crystal,sussurrando—Cray…troveremo la nostra felicità,non ci illuderemo,andremo avanti con le nostre ambigue tesi,chi le critica,non raggiungerà mai la felicità,vivrà di illusioni,peccato perché non sanno cosa si perdono….--
Crystal forse involontariamente gli rispose con un sorriso adorabile,ma presto ricambiò il bacio,forse per far intendere che sentiva ciò che Brock stava provando,ed era pronto a provarlo con lui,percorrendo le proprie strade insieme,per vivere felici e non illusi.
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
De l'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
Spazio di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
Infinità s'annega il pensier mio:
E 'l naufragar m'è dolce in questo mare.
G.Leopardi.