Premetto che l'atteggiamento di Federico, soprattutto nelle ultime risposte, è la quintessenza di ciò che mi rende antipatico sia lui che questo forum, e che scatena poi certe rigidità da parte mia del tutto innecessarie. E credo ciò accada, o sia accaduto, non soltanto a me. Stare chiusi nella tana, aspettando le pallottole, per cercare di deviarle una ad una, è un esercizio tanto penoso quanto inutile, e comporta soltanto una perdita di tempo per tutti. Federico infatti, contrariamente a quello che sostiene, non vuole affatto discutere. Gioca semplicemente a nascondino dietro a un dito: Cucù, anche questa volta non mi hai preso, lì c'è scritto beh a non bah, cicca cicca!
Ma questo vuol dire che da una parte non si hanno argomenti migliori, e dall'altra che ci si dimentica che anche le pallottole deviate lasciano comunque il segno. E quando arrivi verso il centinaio hai un bel dire "anche stavolta mi hai preso solo di striscio." Sarai ancora vivo, ma a questo punto fai pietà solo a guardarti.
Ma se Federico fosse un fessacchiotto qualunque, tanto vale divertirsi un pò e lasciarlo nel suo brodo. Il vero problema è che Federico Ferrero è molto intelligente, ma si è completamemte dimenticato di esserlo. E questo, per una persona intelligente, è un fatto assolutamente imperdonabile. Ecco cosa scriveva lui stesso sul caso Kennedy, pochi anni fa, prima di scegliere il curioso ruolo del pesciolino rosso che scappa nel bicchiere d'acqua.
"Le possibilità che Oswald abbia compiuto l'omicidio da solo sono ridotte al lumicino […]. Mantenere in piedi un'opera di grande equilibrismo, come è il rapporto Warren, costituisce una evidente forzatura, quando molte altre spiegazioni sarebbero senz'altro più plausibili e realistiche."
Ohibò! E cosa può essere successo, nel frattempo? Forse Federico ha scoperto cose che non sapeva ieri - magari leggendo il libro di Verdegiglio - ed ha quindi tutto il diritto di cambiare idea? In fondo anch'io, accusato di aver scritto cose imprecise in un articolo, mi ero appellato al diritto di informarmi più a fondo sui particolari. Ma come fare, quando per sostenere le proprie tesi si usano dei termini come "inconfutabilmente", "impossibile", "veramente improbabile", "quasi paradossale", "non vi è alcun dubbio", "quello che non funziona per nulla", eccetera? Qui chi parla non è un "dilettante allo sbaraglio", è uno che ha già studiato a fondo la materia. Guardate:
"Il filmato di Abraham Zapruder mostra inconfutabilmente che Connally viene ferito al polso due secondi dopo Kennedy: infatti, nel momento in cui Kennedy si piega in avanti, colpito alle spalle, Connally sta ancora reggendo il suo berretto bianco con la mano destra, cosa che gli sarebbe impossibile se avesse il polso fratturato. A ben vedere, è veramente improbabile aver sparato tre soli colpi, per un tiratore come Oswald, con una precisione da Olimpiadi, in un lasso di tempo così breve. La commissione Warren si è lasciata sfuggire molti elementi di prova, arrivando ad una conclusione quasi paradossale : non vi è alcun dubbio che abbia più volte mentito. La teoria su cui si basa la commissione Warren è quella della pallottola magica, vale a dire quel prioettile che causa sette ferite a Kennedy e Connally, rimanendo incredibilmente integro; essa è stata sostenuta da un avvocato, Arlen Specter, che ha raggiunto la notorietà ma non ha fatto nulla per rendere credibile la sua ipotesi, davvero surrealista. In effetti è vero che la traiettoria teorica della pallottola magica non risulterebbe così contorta come gli autori pro-cospirazione vorrebbero figurare : si potrebbe anche dire che essa assomigli ad una linea retta, così come i sostenitori della colpevolezza di Oswald ripetono spesso. Tuttavia, quello che non funziona per nulla in tale ipotesi è lo studio dell'angolazione del proiettile, il fatto che Connally venga colpito due secondi dopo JFK ( il tempo è stato calcolato sulla base del film di Zapruder ), e soprattutto che il proiettile magico sia rimasto in condizioni troppo buone per aver causato tutti quei danni a lui imputati."
E poi:
"Le discordanze delle testimonianze tra gli autori della due autopsie sono clamorose: i dottori civili di Dallas hanno dichiarato l'esistenza di un killer dal fronte del corteo, viste le ferite di JFK, mentre i medici militari di Washington hanno ribaltato il verdetto, proponendosi come difensori della teoria dell'assassino solitario."
E conclude:
"Troppi uomini odiavano Kennedy. E' inutile elencarli tutti. Oswald aveva motivi per ucciderlo, nella sua mente non certo equilibrata. I Texani lo odiavano per le politiche filocomuniste. I militari, per i suoi atteggiamenti non abbastanza bellicosi verso il Vietnam. La destra in generale non gli era affatto favorevole. In effetti è difficile accettare che JFK sia morto per mano di un balordo megalomane come Oswald, ma non lo si può negare a priori."
Stupefacente.
Lo stesso Federico che accusava (giustamente) di ridicolo equilibrismo coloro che si aggrappano ai dettagli di ogni singolo aspetto del caso, negandone la monumentale ridondanza, è quello che oggi ha scelto di sostenere che un ramo di quercia mosso dal vento si sia messo improvvisamente fra la limousine e il mirino di Oswald, pur di sentirsi a posto con se stesso.
Ripeto, qui non si tratta di uno come me, che - convinto per altre strade della cospirazione - "andava ad orecchio" riguardo ai vari aspetti tecnici della questione. Qui c'è uno che la cosa l'ha studiata a fondo, che sa esattamente quanti secondi passano fra un certo fotogramma e un altro, e che ha tratto, fra l'altro, delle conclusioni degne del più alto rispetto, poichè esposte con logica ineccepibile, ed in maniera equilibrata ed oggettiva.
Cosa ti è successo, Federico? Cosa ti hanno fatto, per aver voluto voltare le spalle in maniera così clamorosa alla ricerca della Verità?
Massimo Mazzucco
[Modificato da mazzucco3 01/04/2005 0.35]