Federico vs. Ferrero - Il gioco delle parti.

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mazzucco3
00venerdì 1 aprile 2005 00:10
Premetto che l'atteggiamento di Federico, soprattutto nelle ultime risposte, è la quintessenza di ciò che mi rende antipatico sia lui che questo forum, e che scatena poi certe rigidità da parte mia del tutto innecessarie. E credo ciò accada, o sia accaduto, non soltanto a me. Stare chiusi nella tana, aspettando le pallottole, per cercare di deviarle una ad una, è un esercizio tanto penoso quanto inutile, e comporta soltanto una perdita di tempo per tutti. Federico infatti, contrariamente a quello che sostiene, non vuole affatto discutere. Gioca semplicemente a nascondino dietro a un dito: Cucù, anche questa volta non mi hai preso, lì c'è scritto beh a non bah, cicca cicca!

Ma questo vuol dire che da una parte non si hanno argomenti migliori, e dall'altra che ci si dimentica che anche le pallottole deviate lasciano comunque il segno. E quando arrivi verso il centinaio hai un bel dire "anche stavolta mi hai preso solo di striscio." Sarai ancora vivo, ma a questo punto fai pietà solo a guardarti.

Ma se Federico fosse un fessacchiotto qualunque, tanto vale divertirsi un pò e lasciarlo nel suo brodo. Il vero problema è che Federico Ferrero è molto intelligente, ma si è completamemte dimenticato di esserlo. E questo, per una persona intelligente, è un fatto assolutamente imperdonabile. Ecco cosa scriveva lui stesso sul caso Kennedy, pochi anni fa, prima di scegliere il curioso ruolo del pesciolino rosso che scappa nel bicchiere d'acqua.

"Le possibilità che Oswald abbia compiuto l'omicidio da solo sono ridotte al lumicino […]. Mantenere in piedi un'opera di grande equilibrismo, come è il rapporto Warren, costituisce una evidente forzatura, quando molte altre spiegazioni sarebbero senz'altro più plausibili e realistiche."

Ohibò! E cosa può essere successo, nel frattempo? Forse Federico ha scoperto cose che non sapeva ieri - magari leggendo il libro di Verdegiglio - ed ha quindi tutto il diritto di cambiare idea? In fondo anch'io, accusato di aver scritto cose imprecise in un articolo, mi ero appellato al diritto di informarmi più a fondo sui particolari. Ma come fare, quando per sostenere le proprie tesi si usano dei termini come "inconfutabilmente", "impossibile", "veramente improbabile", "quasi paradossale", "non vi è alcun dubbio", "quello che non funziona per nulla", eccetera? Qui chi parla non è un "dilettante allo sbaraglio", è uno che ha già studiato a fondo la materia. Guardate:

"Il filmato di Abraham Zapruder mostra inconfutabilmente che Connally viene ferito al polso due secondi dopo Kennedy: infatti, nel momento in cui Kennedy si piega in avanti, colpito alle spalle, Connally sta ancora reggendo il suo berretto bianco con la mano destra, cosa che gli sarebbe impossibile se avesse il polso fratturato. A ben vedere, è veramente improbabile aver sparato tre soli colpi, per un tiratore come Oswald, con una precisione da Olimpiadi, in un lasso di tempo così breve. La commissione Warren si è lasciata sfuggire molti elementi di prova, arrivando ad una conclusione quasi paradossale : non vi è alcun dubbio che abbia più volte mentito. La teoria su cui si basa la commissione Warren è quella della pallottola magica, vale a dire quel prioettile che causa sette ferite a Kennedy e Connally, rimanendo incredibilmente integro; essa è stata sostenuta da un avvocato, Arlen Specter, che ha raggiunto la notorietà ma non ha fatto nulla per rendere credibile la sua ipotesi, davvero surrealista. In effetti è vero che la traiettoria teorica della pallottola magica non risulterebbe così contorta come gli autori pro-cospirazione vorrebbero figurare : si potrebbe anche dire che essa assomigli ad una linea retta, così come i sostenitori della colpevolezza di Oswald ripetono spesso. Tuttavia, quello che non funziona per nulla in tale ipotesi è lo studio dell'angolazione del proiettile, il fatto che Connally venga colpito due secondi dopo JFK ( il tempo è stato calcolato sulla base del film di Zapruder ), e soprattutto che il proiettile magico sia rimasto in condizioni troppo buone per aver causato tutti quei danni a lui imputati."

E poi:

"Le discordanze delle testimonianze tra gli autori della due autopsie sono clamorose: i dottori civili di Dallas hanno dichiarato l'esistenza di un killer dal fronte del corteo, viste le ferite di JFK, mentre i medici militari di Washington hanno ribaltato il verdetto, proponendosi come difensori della teoria dell'assassino solitario."

E conclude:

"Troppi uomini odiavano Kennedy. E' inutile elencarli tutti. Oswald aveva motivi per ucciderlo, nella sua mente non certo equilibrata. I Texani lo odiavano per le politiche filocomuniste. I militari, per i suoi atteggiamenti non abbastanza bellicosi verso il Vietnam. La destra in generale non gli era affatto favorevole. In effetti è difficile accettare che JFK sia morto per mano di un balordo megalomane come Oswald, ma non lo si può negare a priori."

Stupefacente.

Lo stesso Federico che accusava (giustamente) di ridicolo equilibrismo coloro che si aggrappano ai dettagli di ogni singolo aspetto del caso, negandone la monumentale ridondanza, è quello che oggi ha scelto di sostenere che un ramo di quercia mosso dal vento si sia messo improvvisamente fra la limousine e il mirino di Oswald, pur di sentirsi a posto con se stesso.

Ripeto, qui non si tratta di uno come me, che - convinto per altre strade della cospirazione - "andava ad orecchio" riguardo ai vari aspetti tecnici della questione. Qui c'è uno che la cosa l'ha studiata a fondo, che sa esattamente quanti secondi passano fra un certo fotogramma e un altro, e che ha tratto, fra l'altro, delle conclusioni degne del più alto rispetto, poichè esposte con logica ineccepibile, ed in maniera equilibrata ed oggettiva.

Cosa ti è successo, Federico? Cosa ti hanno fatto, per aver voluto voltare le spalle in maniera così clamorosa alla ricerca della Verità?

Massimo Mazzucco

[Modificato da mazzucco3 01/04/2005 0.35]

Stefano F.
00venerdì 1 aprile 2005 01:15
A parte il puerile attacco alla persona di Federico, tutto quanto scritto sopra, mio caro Mazzucco, va ad onore della intelligenza dell'autore di questo sito, esattamente all' opposto di chi resta fissato in eterno ai proprio pregiudizi.

Ps
E se non è di tua conoscenza, tutti qui eravamo complottisti. Puoi tranquillamente estendere il tuo disprezzo a tutto il forum se ritieni che chi sa evolversi, studiare, riconsiderare le proprie opionioni per giungere a nuove idee sia in ogni caso un fessacchiotto perché tali nuove idee non corrispondono alle tue intuizioni.
mazzucco3
00venerdì 1 aprile 2005 01:25
Puerile attacco? A me sembra semplicemente una domanda più che legittima.

Che fra l'altro non avevo rivolto a te.

Massimo
Stefano F.
00venerdì 1 aprile 2005 02:27

Premetto che l'atteggiamento di Federico, soprattutto nelle ultime risposte, è la quintessenza di ciò che mi rende antipatico sia lui che questo forum


Inoltre: 1 _puerile, perché è evidente a tutti nel forum. 2_Come moderatore dovevo intervenire per sottolineare la polemica ad personam.
carmelo pugliatti
00venerdì 1 aprile 2005 03:02
Anch io anni fa ero fermamente convinto che kennedy fosse stato vittima di un complotto.Pensavo fosse impossibile che Oswald fosse l unico assassino,credevo all assurdità della pallottola magica,ai killer dietro la staccionata sulla collinetta erbosa,all eliminazione dei testimoni,al colpo da davanti,insomma a tutta la solita paccottiglia.Al complotto di stato,no,non ho mai creduto.Ero convinto che JFK fosse stato eliminato dalla mafia,sia per fermare il fratello Bob implacabile nemico del "sindacato del crimine",sia per far pagare ai Kennedy lo "sgarro" di essersi fatti sostenere dai boss nelle elezioni del 60 per poi scaricarli e perseguitarli.La commissione Warren aveva avvalorato la tesi dell assassino solitario per evitare di scoprire certi imbarazzanti altarini,come ad esempio la joint venture Mafia-Cia per uccidere Castro con la benedizione di JFK.Poi dati ed approfondimenti non a disposizione un decennio fa sono divenuti finalmente disponibili,ed informandomi mi sono semplicemente accorto che l ipotesi che avevo sempre giudicato la più improbabile era invece la semplice e lampante verità.L assassino,il vero solo,unico assassino mi era sempre stato davanti agli occhi: Lee Harvey Oswald.Tuttavia mi rendo conto che rispetto a tanti altri complottisti io avevo un indubbio vantaggio:non dovevo dimostrare tesi preconcette.Non ho mai considerato gli Stati Uniti d' America ed il suo governo come la sentina d ogni male (anzi,nutro nei confronti dell America una certa riconoscenza per aver salvato mio nonno dal divenire suddito dei militaristi Prussiani,mio padre dei genocidi nazisti,me dei comunisti sovietici,e chissà forse un mio eventuale figlio o nipote di qualche simpatica teocrazia islamica).Non credo neanche a governi ombra,incappucciati,beati paoli,spectre uomini in nero,nè ad altri gruppi occulti da fumetto (se non altro perchè il mondo è troppo complesso da farsi guidare da simili direttorii).
mazzucco3
00venerdì 1 aprile 2005 03:58
Con me proprio non ci prendi mai, Stefano, mi spiace: la fallacia ad personam avviene quando denigri qualcuno per aspetti che non riguardano direttamente l'argomento trattato. Esempio: Giorgio ha detto così? Ma Giorgio è un cretino.

Ma il criticare una persona su un certo argomento preciso è ben altra cosa.

Mentre hai commesso tu un'altra fallacia, detta ad populum, quando dici "perchè è evidente a tutti". Sorry, ma la Logica non funziona così.

Ma poi, scusate, non c'è scritto domande a Federico Ferrero, in questa sezione? Solo a me vengono fatte notare queste cose?

Anzi, visto che Federico ha sempre poco tempo per me, faccio che portarmi avanti, così magari risparmiamo un giro. Se per caso la sua risposta fosse di questo tenore: "nel corso del tempo... ho acquisito elementi... che mi hanno permesso di stabilire..." faccio che chiedegli cos'è, ad esempio, che è cambiato perchè le discordanze fra le due autopsie non siano più così "clamorose" come una volta. Oppure che cosa gli ha permesso di stabilire che oggi con un polso rotto si può tenere in mano un cappello, mentre una volta non si poteva.

En attendant Godot.

Massimo

[Modificato da mazzucco3 01/04/2005 4.25]

Federico Ferrero
00venerdì 1 aprile 2005 14:10
Caro Massimo,
ignoranza e cieco ardore sono i termini che riassumono, meglio di tutti gli altri, la mia situazione fino al 1998, quando scrissi "Il capro espiatorio". Una curiosità: dove l'hai trovato quel testo? Gira ancora in Rete? Curioso...
Pensa che mi pure hai anticipato: nel sito nuovo lo riporterò per intero, tanto per far capire le enormità che inopinatamente credevo di aver "scoperto".
Se parlavo di polso rotto che regge il cappello o di autopsie discordanti eccetera il motivo era semplice: non sapevo quello che dicevo. IO PENSAVO che un polso rotto non potesse far reggere alla mano un oggetto (ma è falso: Connally arrivò in ospedale reggendo il cappello, dovettero levarglielo di mano). IO PENSAVO che quella palla avesse fatto zig-zag (ma è falso). IO PENSAVO tante altre cose false, ma un conto è quello che uno pensa, un altro è la competenza per metter bocca in argomenti più o meno latamente scientifici: insomma, il mio vicino di casa può giurarmi che col tè al limone si guarisce dal tumore e io ci posso anche credere e sbandierarlo ai quattro venti, ma un bel dì si può anche rinsavire e correre dal dottore!

Nel 1997 avevo in casa il seguente materiale sull'omicidio: il film di Stone, il libro in due volumi di Garrison, la puntata di "Mixer" di Minoli del 1991, il libro di Michael Kurtz e le stampate di alcune, primordiali pagine prese da Internet. In più qualche ritaglio di giornale. Punto e stop. Ah, anzi, no: avevo entusiasmo da vendere e voglia di "dire la mia".
Mi sono sentito autorizzato a essere fisico, matematico, patologo, medico legale, detective, giudice, tecnico audio e video, perito fotografico e agente del Ris maneggiando un libro pieno di panzane e un film di fantascienza. Il parto di quella mentalità da "ricercatore della Verità contro le angherie dei Potenti" fu, appunto, "Il capro espiatorio". Oggi ci metterei un sottotitolo: "Ovvero come spararle grosse quando non sapete niente e pensate di sapere tutto".

Avevo vent'anni: cretinate come quelle oggi non le scriverei più, non fosse altro che per rispetto della conoscenza umana: non ci si può ergere a tuttologi senza sapere un tubo, altrimenti si fanno figure... come la mia. E non solo nel caso Kennedy. La sovrabbondanza dei vari "non c'è dubbio", "certamente", "inconfutabilmente" è il sintomo di una sorta di Fede, quella di chi vede le cose solo e soltanto in un modo, e quelle che non vuole vedere non le vede neanche, o le travisa, o fa spallucce.
Rispetto a chi ha abbracciato un partito per non mollarlo più ho almeno un vantaggio, caro Massimo: conosco bene entrambe le campane e ho impiegato anni per stabilire dove stesse la mia.

PS Grazie per gli immeritati complimenti. Davvero, sono immeritati. Mi spiace esserti antipatico: tu mi sei simpatico...

PPS Il Mauser: non è che sappia tutto, è che un pronipote di Salvatore Carcano mi ha mandato un marea di informazioni sul fucile e qualcosa alla fine l'ho imparato.
Calibro 7.35, mi chiedi? Eh, è un problema. Weitzman dice Mauser 7.65, questo documento CIA dice 7.35, il Carcano trovato (o fatto trovare) era 6.5. Il grosso scoglio è che i colpi sparati e trovati (pallottola CE 399 e frammenti vari) erano Western Cartridges a camiciatura rinforzata, di calibro 6,5 e sicuramente usciti dalla canna del Carcano trovato o fatto trovare. Questo "fucile '91" citato dall'agente CIA non capisco cosa sia, se non un Carcano. Una carabina '91, non Carcano, calibro 7.35 non esiste. Possono averla inventata appositamente per l'attentao, questo non lo escludo...
Non so raccapezzarmi, in definitiva. Se vuoi aiutami tu.

Ciao
Federico
mazzucco3
00venerdì 1 aprile 2005 23:02
La tua risposta pacata conferma quanto fuori posto fosse la reazione uterina di Stefano.

Caro Federico, se però tu "non sai racapezzarti", come dici tu stesso, non capisco davvero perchè tu abbia cambiato posizione. I problemi permangono. Le autopsie rimangono fortemente discrepanti, le testimonianze rimangono fortemente discrepanti, le illogicità rimangono statisticamente improponibili.

Quindi?

Massimo

PS Colgo l'occasione per comunicare, a tutti i "veri" ricercatori, di aver trovato prova inoppugnbile della stretta relazione fra Nixon e "un certo Jacob Rubinstein". (Ohibò!)

[Modificato da mazzucco3 01/04/2005 23.05]

carmelo pugliatti
00sabato 2 aprile 2005 15:42
Ohhh... siamo in trepida attesa.
Riccardo73
00venerdì 29 aprile 2005 17:10
Re: Proposta a Federico

Scritto da: carmelo pugliatti 02/04/2005 15.42
Ohhh... siamo in trepida attesa.



Mi associo a Mazzucco...rendi pubbliche le motivazioni e/o prove e/o documenti che ti hanno permesso oggi di essere certo di ciò che pensi

PLEASE !!!!!
carmelo pugliatti
00venerdì 29 aprile 2005 18:43
Un bel pò sono propio in questo sito,in decine e decine di post dell archivio.altre potrai trovarle quì tra poco tempo. http://www.johnkennedy.it/
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