Farfalle... libere!

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Nebaska
00venerdì 23 novembre 2007 21:17


Un angolo di foresta tropicale dove vivono libere migliaia di farfalle. Non siamo in piena foresta amazzonica, ma alle pendici dei Colli Euganei, in Italia. Un progetto ventennale che ha fatto di un hobby per pochi uno importante strumento di conservazione.

Il giardino dell’Eden, così viene chiamata la prima “stanza” del giardino delle farfalle. Tra fiori e quadri raffiguranti farfalle coloratissime, il solo rumore che si avverte è quello del loro battito d’ali.

Sì, perché le farfalle sono libere di volare in tutta l’area di quest’angolo di foresta tropicale.

Sono numerose le farfalle di origine tropicale che nascono, crescono e muoiono in questo museo vivente, chiamato "La Casa delle Farfalle". Non è uno zoo, perché l’habitat è stato ricreato ad hoc. Temperatura e umidità elevate per tutto l’anno, svariate piante e fiori tipici delle zone tropicali.

I bruchi arrivano direttamente dai Paesi d’origine dove vengono coltivati dalla popolazione del luogo, in quella che può essere definita una filiera corta.

Le crisalidi (così è definito lo stadio ultimo che assume la farfalla prima di divenire tale), vengono poi fatte crescere in apposite nursery visibili al visitatore. Una volta completato il ciclo la farfalla è poi libera di svolazzare per il giardino per tutta la durata della sua “breve” vita (in media due settimane).

Colori sgargianti, dal rosso al blu, aposematici (di avvertimento per i predatori in quanto velenosi), mimetismi perfetti (la farfalla civetta, così chiamata per avere sul dorso delle ali una colorazione e due occhi dipinti tipici di questo uccello).

In poche parole, natura e biodiversità in tutta la loro eleganza.

Ultimo progetto, aperto al pubblico da Marzo 2008, sarà Esapolis, un grande museo vivente dedicato agli insetti, alle porte di Padova. Si tratta della ristrutturazione della Stazione Bacologica Sperimentale, fondata nel 1872, all'interno della quale si operavano ricerche scientifiche sul baco da seta e da gelso.

Da sottolineare che gli interventi previsti a livello architettonico ed ingegneristico, saranno ambientalmente compatibili: si privilegerà l'uso di materiali che richiederanno bassi consumi sia nella produzione che nello smaltimento e che ottimizzeranno l'efficienza energetica della struttura.

Sia per il riscaldamento che per la climatizzazione dei locali verrà utilizzata, inoltre, l'energia geotermica, di cui questa zona termale è ricca. Mentre una superficie di 500 mq di pannelli fotovoltaici, produrrà parte dell'energia elettrica necessaria all'intera struttura.

Un progetto unico che, oltre a preservare il patrimonio storico e naturalistico, darà un forte contributo per la salvaguardia dell'ambiente, grazie all'utilizzo di energie rinnovabili.

(Rudi Bressa Fonte: www.lifegate.it)


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