Famiglia Cristiana: Speriamo non torni fascismo

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binariomorto
00mercoledì 13 agosto 2008 22:25
Famiglia Cristiana: Speriamo non torni fascismo,scoppia polemica
Nuovo affondo del settimanale. Giovanardi:Fascisti sono loro toni


© APCOM
Roma, 13 ago. (Apcom) - Nuovo affondo di 'Famiglia Cristiana', ed è di nuovo polemica con il governo. All'indomani delle dure critiche rivolte dal settimanale paolino alle misure di sicurezza del governo, seguite dalle accuse dalla maggioranza di una nuova linea politica del settimanale diretto da don Antonio Sciortino tacciato di 'cattocomunismo' e 'criptocomunismo', 'Famiglia Cristiana' risponde: "Non siamo cattocomunisti", "ora basta critiche". Fino all'affondo più duro: "Speriamo che non si riveli mai vero il sospetto che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo".
Dopo aver criticato le misure varate dal governo in tema di sicurezza, e soprattutto "la sciocca e inutile trovata di rilevare le impronte digitali ai bambini rom", il settimanale cattolico ricorda come in Europa sia tornata alla mente, "come un simbolo", la foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti ai nazisti delle famigerate Ss. "Per questo il Parlamento di Strasburgo e il Consiglio europeo hanno protestato".
Siamo e saremo sempre in prima linea su tutti i temi eticamente 'irrinunciabili' - sottolinea l'editoriale a firma di Beppe Del Colle -. Ora basta". "No, onorevole. Non siamo cattocomunisti.
Tantomeno 'criptocomunisti', come dichiarato dal loquacissimo Gasparri e da altri politici (Rotondi, Bertolini, Quagliariello), senza argomenti".
Immediata scoppia la polemica. Reagisce Carlo Giovanardi, il primo ad essere preso nel mirino. "Di fascista oggi in Italia ci sono soltanto i toni da manganellatore che 'Famiglia Cristiana' consente di usare a Beppe Del Colle", ribatte il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. "Per fortuna, gli argomenti usati e le immagini evocate si squalificano da sole, mentre rimane il rammarico che un settimanale che entra in tutte le parrocchie italiane tenti di coinvolgere una parte del mondo cattolico in una campagna connotata da pregiudizi e livore ideologico senza precedenti".
Io giro l'Italia e non vedo questo ritorno del nazifascismo, non lo noto - sottolinea da parte sua Maurizio Gasparri - ma se Sciortino la pensa così, allora torni a Milano, piazzi i sacchetti di sabbia, prenda il mitra e spari, noi ci uniremo a lui come un sol uomo, tutti comandati da don Sciortino....". "La verità - prosegue l'esponente il presidente del Pdl dei senatori - è che 'Famiglia cristiana' va malissimo, si parlava di un avvicendamento alla direzione, e queste polemiche lo rendono intoccabile. Sono offese inaccettabili".
Anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa ribatte al settimanale paolino. "Riporti in avanti l'orologio - suggerisce - non esiste nessuna limitazione a dire sciocchezze". "Le critiche di merito al provvedimento sui rom sono fondate e legittime - dichiara da parte sua Francesco Pionati, portavoce nazionale dell'Udc - ridicolo tirare in ballo il fascismo così come rispolverare gli slogan sul cattocomunismo". Gli fa eco Maurizio Ronconi: "Incomprensibili e provinciali le critiche a Famiglia Cristiana alla quale deve essere riconosciuta piena libertà di espressione oltre a quella autorevolezza derivante dalla straordinaria diffusione". Infine, per Roberto Cota, capogruppo alla Camera della Lega Nord, "non sono gli editoriali a cambiare la realtà. Il mondo cattolico condivide le misure sulla sicurezza adottate dal Governo ed approvate dal Parlamento".
Chiosa il direttore del settimanale, don Sciortino: "Sono meravigliato da queste reazioni. Non abbiamo alcun pregiudizio verso il governo Berlusconi, ci siamo comportati allo stesso modo durante il governo Prodi. Vorremmo un paese normale dove fosse messo al primo posto la vera emergenza, la povertà". In ogni caso, "è diritto dei singoli cittadini valutare il governo sui singoli provvedimenti, libero è il dibattito, libero il confronto".
Cep

Fonte: MSN - Top News
binariomorto
00giovedì 14 agosto 2008 22:44
"F.Cristiana non linea Santa Sede"
Vaticano sulla polemica con il governo


Il Vaticano prende le distanze da "Famiglia Cristiana" e dai suoi scontri con il governo. Il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha precisato che il settimanale dei Paolini "è una testata importante della realtà cattolica ma non ha titolo per esprimere né la linea della Santa Sede né quella della Conferenza episcopale italiana".


Dopo due giorni di pesanti polemiche, di editoriali al vetriolo e interviste pepate, è la Santa Sede a intervenire, spiegando chiaramente che la libertà di stampa fa sì che il settimanale Famiglia Cristiana possa scrivere ciò che vuole, ma che non è il megafono della Chiesa italiana. Il primo a compiacersi dell'intervento del direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, è Maurizio Gasparri che aveva tacciato il settimanale dei Paolini di praticare il criptocomunismo. "Una sconfessione di questa portata - ha commentato il capogruppo Pdl al Senato - vale molto più di una vittoria processuale degli insulti subiti. C'è da augurarsi che il direttore di 'Famiglia Cristiana' abbandoni questa condotta personale".

E proprio il direttore del settimanale cattolico risponde alla dichiarazione della Santa Sede. "Non ci sentiamo sconfessati dal Vaticano - ha spiegato Don Antonio Sciortino - perchè non ci siamo mai sognati di essere l'organo ufficiale del Vaticano e della Cei. Famiglia Cristiana si muove in perfetta sintonia con il Magistero della Chiesa e con la sua Dottrina sociale, ma gode di una sua autonomia di intervento nel dibattito politico generale".

Le polemiche però non si placano, anche alla vigilia di Ferragosto. Questa volta a passare al contrattacco è Massimo Donadi dell'Italia dei Valori: "Gli attacchi del Pdl a Famiglia Cristiana sono una schiaffo alla libertà di stampa, un bavaglio al dissenso. Tutto ciò è peggio delle epurazioni in Rai e dell'editto bulgaro". Per il capogruppo dell'Idv alla Camera "le parole della Santa Sede non sminuiscono la gravità di quanto accaduto".

A far andare su tutte le furie il Governo, l'editoriale di Beppe del Colle, impaginato con una foto di un bambino ebreo nel ghetto di Varsavia e un timore, legato alla presenza, in Italia, di "una nuova forma di fascismo". La prima risposta arriva da Carlo Giovanardi (Pdl): "Di fascista oggi ci sono soltanto i toni da manganellatore che Famiglia Cristiana consente di usare a Beppe Del Colle". Al sottosegretario con delega per la Famiglia si è aggiunto il titolare della Difesa, Ignazio La Russa: "Questo giornale sta perdendo colpi. Il suo direttore se ne sta beatamente a cullarsi sulle onde di Marettimo e in questo contesto parla di pericolo fascista".

A difendere il periodico delle Edizioni Paoline arrivano invece le dichiarazioni del Partito Democratico. Per la deputata Sandra Zampa "Famiglia Cristiana ha da sempre espresso autonomia e libertà nella sua lettura della vita politica", mentre per Giorgio Merlo (Pd) "l'attacco concentrico al settimanale da parte di alcuni esponenti della destra non risolve i problemi che sta attraversando il governo". E mentre la Lega Nord, con Michele Davico, invita i Paolini a "ragionare prima di parlare di Fascimo", Pierluigi Castagnetti, presidente della Giunta per le autorizzazioni alla Camera, avverte: "cari amici cattolici del centrodestra e di centrosinistra, diciamoci la verità: il bersaglio nemmeno tanto implicito di Famiglia Cristiana siamo noi".

Fonte: tgcom
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