Faherenheit 9/11: il discorso del linguaggio

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erikaluna
00venerdì 3 settembre 2004 14:22
Ogni totalitarismo si basa sulla povertà e l'ignoranza ( citazione tratta da Orwell nel film )

Insomma io direi che questo film va visto, assolutamente.
Il dibattito e le idee che circolano all'interno del film, su cui si può essere ovviamente più o meno d'accordo, sono molto stimolanti e interessanti, e ovviamente polemici. Inutile nascondere il chiaro intento elettorale del film ;)
Pertanto, mi soffermo a parlare del "linguaggio" di questo film, più di quello che efefttivamente dice, perchè altrimenti senza dubbio l'intervento divverrebbe estremamente politico, anche se la scelta del linguaggio è di per sè poltica ;-)
La coda che ho fatto per entrare a entrambi gli spettacoli ( visto che al primo non c'era più posto ) ha iniziato a consolarmi, visto che per diversi motivi il cinema ultimamente "geme" però quando ho detto al mio ragazzo che sarei voluta andare a vedere qsto film che in realtà era un documentario, ho rischiato molto.
Perchè di solito i documentari anche se destinati al cinema, sinceramente sono un po' pesi. Io ne ho visti diversi per motivi di studio, alcuni davvero affascinanti, ma in effetti sono più adatti per un pubblico più "specialista". Quindi avevo timore che per quanto accattivante l'argomento potesse essere difficile seguirlo.
Invece ho avuto davvero una bella sorpresa.
Il film dura 120 minuti... alcune interviste sono sottotilate, solo la vox narrante è doppiata ( tra l'altro benissimo ), e questo credo che sia davvero utile per rendere molto meglio l'idea,il ritmo il colore delle conversazioni.
Il montaggio credo sia il grande protagonista di questo documentario. Moore ha praticamento ripreso tantissimo e disparato ( e disperato ) materiale dalle news dei canali informativi statunitensi dalle elezioni di Bush a oggi, ha assemblato magistralmente le cose, ma non come una passiva visione. Ha messo in atto quel montaggio alla " blob" ( che poi è del grande maestro ejezenstein ) per costruire il mosaico delle cose, facendo emergere dal "flusso" delle immagini la realtà, con tutte le sue incoerenze e complessità. E in questo anche la musica gioca un ruolo di primo piano: non è mai semplice accompagnamento, ma qsa che " fa " l'immagine-senso e che la rende portratrice di significato, così come alcuni frammenti tratti dal cinema classico americano, come il western.
Moore non annoia 1- perchè l'argomento è avvincente 2- perchè la sua narrazione ironica tiene alta l'attenzione.
3- E proprio attarverso questo linguaggio il pubblico è davvero coinvolto, attraverso quell'interattività con il mass media che oggi si è spesso disintegrata: gli occhi che guardano sono cioè chiamati a pensare, a mettere insieme le cose, in maniera "critica", il film in parte lo fa proprio lo spettatore, con la sua visione cosciente.
Inoltre la raffigurazione della tragedia, del dolore, delle storie di provincia, dei soldati ( di cui non anticipo niente per non rovinare la visione a chi lo guarderà ) sono trattate e trasmesse con grande dignità e sensibilità.
Il film di Moore, erede di una tradizione documentarista che in Italia fu molto forte negli anni 70 con gli happening e la diffusione delle steady cam, è un evento importante.
Non solo per le cose che fa vedere , ma anche per come le fa vedere, restituendo innanzitutto allo spettare quella dignità sentimentale e mentale decisamente sbiadita negli ultimi anni e di cui il buon Orwell aveva visto molto bene l'importanza strategica. Quindi un'esperienza entusiasmante, che, tra le diverse cose, sveglia il proprio modo di guardare e questo...non guasta mai :)
Insomma, Buona visione ^_^
Erika


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[Modificato da erikaluna 03/09/2004 14.24]

Madil
00venerdì 3 settembre 2004 17:43
Comunque da vedere...

Il film svela gli ambigui retroscena della politica estera del presidente Bush, dei suoi proficui rapporti d’affari con la famiglia Bin Laden raccontati in modo dettagliato e con ironia dal regista Morre, un regista mediocre dal mio punto di vista.
Da vedere, anche se un tantino fazioso e un po’ troppo ironico vista la drammaticità del tema (la guerra in Iraq, il dolore di tutte le madri, lo sgomento dei soldati americani, la speculazione di petrolieri e trafficanti di armi che si arricchiscono coi conflitti). Il film/documentario, nel bene o nel male, sicuramente scuoterà l’opinione pubblica, non tanto perché denuncia la politica di Bush quanto per le immani di dolore: quelle dello strazio di una madre americana in lacrime per la perdita del figlio deceduto sul fronte irakeno, che effettua il suo personale pellegrinaggio alla Casa Bianca per cercare di lenire un dolore lancinante. O quello dei reclutatori militari che battono le zone più povere del paese per convincere i giovani disoccupati ad arruolarsi con promesse di brillanti carriere. Anche in campo musicale. Salvo poi mandare questi giovani allo sbaraglio, sul fronte irakeno, a combattere una guerra che i figli dei membri del Congresso non combatteranno mai.

“E’ stato solo un sogno o è successo davvero?”
(Michael Moore, incredulo per l’elezione di Bush)

Ciao Erika
Cat


erikaluna
00venerdì 3 settembre 2004 17:45
grazie cat :)
... di aver messo queste cose...se le mettevo sapevo di deviare eheh perchè poi mi prendeva la passione e allora son restata sul terreno tecnico.
La tua descrizione è davvero ben fatta ^_^
eri
PS tra l'altro il mio ragazzo su cui avevo dei forti dubbi circa la sopportazione delfilm non fa altro che parlarne...potere dello schermo quando cmq ben fatto di coinvolgere anche persone scettiche ;)
sothis78
00sabato 11 settembre 2004 17:00
...
ho visto il film e consiglio a chi ancora non l ha visto di andare subito a vederselo..è sconcertante nel suo profondo realismo e a tratti ironico, anche se non c'è niente da ridere!

è la verità in cui stiamo vivendo, verità che chi sta al potere sta cercando di filtrare e di nascondere, propinandoci quello che loro vogliono che noi sappiamo...
il film mi ha lasciata con tanta amerezza..nel senso che ci si chiede veramente quello che uno può fare per cambiare tutto questo, purtroppo ci si accorge che allo stato dei fatti poco si può fare..ma comunque bisogna continuare ad avere il coraggio di schierarsi contro il sistema..e cercare di unire le forze per far sentire le singole voci...


erikaluna
00sabato 11 settembre 2004 18:39
ciaosilvia ^_^
son contenta che ti sia piaciuto :)
Buon wend
erika :)
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