FESTIVAL DI TRIESTE 2015

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verdoux47
00domenica 25 gennaio 2015 13:11
Ha vinto con merito il film georgiano di George Ovashvili “L'isola del granoturco” un film quasi muto la cui azione si svolge su un isolotto nel centro di un fiume, confine tra Georgia e Abcasia, un vecchio contadino coltiva il grano saraceno su questo lembo di terra, mentre attorno ruotano presenze inquietanti che appaiono compaiono e scompaiono, militari in assetto di guerra, georgiani, russi, non si sa, fino a che sopraggiunge una piena che porta via tutto, isola e contadino compresi; indubbiamente una metafora che la scarsa conoscenza dei fatti di quella regione mi impedisce di comprendere a fondo, ma poco importa è un bel film.

FILM CHE HO VISTO:

Margheritine / Daisies

Omaggio alla regista scomparsa nel 2014, Le Margheritine è una dark comedy che rifiuta la narrazione tradizionale. Marie e Marie decidono di portare il caos e lo scompiglio fra gli uomini che incontrano e nella società dei consumi in generale. Storicamente uno dei film chiave della Nová vlna ceca, Le Margheritine venne censurato e alla regista Věra Chytilová fu proibito di lavorare fino al 1975.

Film un po' datato, non è più mordace come forse è stato a suo tempo.

Voto 6

La seconda partita / The second game

“Questo film è una partita di calcio, un derby tra le due squadre di Bucarest, Steaua e Dinamo, che ha avuto luogo il 3 dicembre 1988. Mio padre era l’arbitro. Abbiamo riguardato la partita insieme, circa 25 anni dopo.” (C. Porumboiu) Al doilea joc è stato presentato al Forum dell’ultimo festival di Berlino.

Non so come Porumboiu abbia potuto fare simile boiata.

Voto 4

Il monumento a Michael Jackson / Monument to Michael Jackson

In una decadente cittadina della Serbia un vecchio monumento dell’epoca comunista viene rimosso dalla piazza. Per salvare la sua città e riconquistare l’ex moglie, il visionario Marko ha l’idea di sostituirlo con uno dedicato a Michael Jackson. Ma il sindaco della cittadina ha altri piani. Un’accattivante tragicommedia che combina sapientemente humour e critica sociale.
Darko Lungulov.
Il film più applaudito e probabilmente il più bello, una divertente satira un po' trash con un finale profondo e commovente.

Voto 8

La foresta / The Forest

Nel 1947 Tito visita la Romania. Il regime comunista gli regala un quadro di Ion Andreescu. Negli anni ‘60 il critico d’arte Radu Bogdan decide di scrivere una monografia dedicata a quell’artista. è questo l’inizio di un’imbarazzante storia di spionaggio… Premio della Giuria per il film più innovativo al festival Visions du Réel 2014 e Menzione Speciale della Giuria al festival di Sarajevo.
Siniša Dragin.

Film che non incide.

Voto 5

Il dottor Zivago

Sontuoso, avvincente, epico. Dall’acclamato romanzo di Boris Pasternak, Il dottor Zivago copre gli anni precedenti, contemporanei e successivi alla Rivoluzione Russa, visti attraverso gli occhi del poeta e medico Jurij Zivago. Vincitore di 5 premi Oscar, con Omar Sharif, Julie Christie e Geraldine Chaplin.
David Lean.

Scelta infelice come evento speciale, il film non è stato niente di che nemmeno a suo tempo, men che meno oggi.

Voto 6

L’isola del granturco / Corn Island

Una storia universale sull’eterno ciclo della vita e della morte, ambientata sulle rive del fiume Inguri che segna il confine tra la Georgia e la Repubblica di Abcasia, dove un anziano con la sua nipotina vivono in armonia con la natura.
George Ovashvili.

Film vincitore.

Voto 8

STO SPITI / AT HOME
Athanasios Karanikolas

Non male, film straniante e spietato.

Voto 7

Pazza idea / Xenia
Due fratelli, di cui uno gay, iniziano un viaggio, una sorta di Odissea tragicomica, per cercare il loro padre greco, dopo la morte della loro madre albanese. Al ritmo delle canzoni di Patty Pravo e Raffaella Carrà. Pazza idea è stato presentato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2014.
Panos H. Koutras

Trash divertente.

Voto 7,5

PROG REVOLUTION
Questo è il racconto di una città, Milano, nel periodo che va dal 1969 al 1979, l’epoca d’oro del Rock Progressivo. I nostri protagonisti, musicisti (tra i quali la PFM, gli Area e Eugenio Finardi), artisti, fotografi, discografici, ci porteranno in quel mondo, che hanno vissuto e contribuito a creare.
Jacopo Rondinelli.

Bel Amarcord del rock progressivo dagli anni 70 ad oggi.

Voto 7

Una banda di ragazze / Girlhood

Marième ha sedici anni e la sua vita sembra fatta solo di cose vietate dalle leggi del quartiere e dalle regole della scuola. Quando incontra un gruppo di ragazze dallo spirito libero, la vita di Marième si trasforma improvvisamente. Film di apertura della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2014.
Céline Sciamma

Poco efficace

Voto 5

Lost in Bosnia è una poesia cinematografica sul fare film e sul cinema stesso. È diretto da 11 registi, sotto la supervisione della “film.factory” di Béla Tarr, alla ricerca di ciò che ci spinge a continuare a fare cinema.
Decisamente brutto, forse il peggiore.

Voto 4

INTERNAT
In un’ex scuola occupata, le famiglie di profughi georgiani scampate alla guerra d’Abcasia vivono nella nostalgia di un passato eletto a presente e futuro. Una riflessione sulla perdita forzata dei luoghi d’origine, la paura di dimenticare le proprie radici e il mito del ritorno a una Terra Promessa.
Maurilio Mangano

Documentario molto fazioso.

Voto 5

L’albero / The Tree

Una famiglia si trova in una situazione che sembra senza via d’uscita. Possono vivere al sicuro solamente dentro casa, o dietro il muro che separa il cortile dall’esterno. Ma quel rifugio si trasforma lentamente in una prigione. Tuttavia niente può impedire ai due ragazzi di sognare e desiderare di essere liberi.
Sonja Prosenc

Buon film.

Voto 7

La tribù / The Tribe

Il giovane sordomuto Sergej entra in una scuola specializzata. Una volta arrivato nel nuovo posto, per sopravvivere deve trovare un suo ruolo nella gerarchia del gruppo organizzato che si occupa di crimini e prostituzione all’interno della scuola, ovvero la Tribù. Vincitore del Gran Premio della Settimana della Critica al Festival di Cannes 2014.
Myroslav Slaboshpytskiy

Muto e senza didascalie, scelta per me sbagliata, il linguaggio dei segni non è una pantomima e non è un linguaggio universale, quindi va tradotto. Film estremo, baby gang degne di arancia meccanica, ma non bello, la sceneggiatura fa acqua, perché dopo pochi minuti il corpo docente sparisce nel nulla?

Voto 6

I ponti di Sarajevo / Bridges of Sarajevo

13 registi europei affrontano il tema di Sarajevo: ciò che questa città ha rappresentato nella storia europea nel corso degli ultimi cento anni, e ciò che rappresenta oggi in Europa. 13 famosi registi, di generazioni e provenienze diverse, ognuno con una sua visione e uno stile personale e sorprendente. Les ponts de Sarajevo è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes 2014.

Per essere un film collettivo non è male, buono il pezzo di Vincenzo Marra.

Voto 6,5

Caduta libera / Free Fall

Un’anziana donna sale l’ultima rampa di scale che conduce al tetto in un tipico edificio residenziale di Budapest. Poi si avvicina al cornicione, guarda giù, e si butta. Per un momento tutto si ferma, c’è silenzio. La vecchia signora ricomincia a muoversi, lentamente, in modo incerto… Sei vite, sei storie indipendenti, e nonostante tutto collegate in infiniti modi, che ci danno una visione grottesca e talvolta mistica della realtà che conosciamo bene.
György Pálfi
Troppe pretese, poco cinema.

Voto 5

Varsavia 44 / Warsaw 44

Una storia di amore, amicizia e avventura durante la brutale e sanguinosa Rivolta di Varsavia del 1944. La più grande e imponente produzione del cinema polacco del 2014 con un budget di 5,8 milioni di euro. Il regista è ritenuto il più brillante dei giovani talenti del cinema polacco. Gli effetti speciali di Warsaw 44 sono stati curati da Richard Bain, specialista di Hollywood, che ha lavorato al film di Peter Jackson King Kong, Inception di Christopher Nolan e Parnassus di Terry Gilliam.
Jan Komasa

Film di buona fattura ma poco originale.

Voto 6,5
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