non apro un topic, metto il racconto qui, anchese i Fata non li ho visti
Da bologna a modena a carpi a reggio
Allora, il treno parte alle 17.06, potrei parcheggiare in piazza… ma no vado in macchina, non ho voglia di aspettare stanotte in stazione, però son tre ore fino a bologna… bene, vado in treno. e menomale che era in ritardo, altrimenti lo avrei perso, chè la polizia ferroviaria mi ha chiesto i documenti, forse perché avevo Il manifesto in mano, quotidiano comunista, lui, io no. Ad alessandria sul marciapiede c’è un controllore con un fazzoletto verde che spunta dalla tasca della giacca, in un primo momento mi era sembrato una foglia di insalata, avanzo del pranzo tenuta in serbo per la cena (-tenuta- in serbo come si dirà? ). Ecco piacenza, lo sfasciacarrozze e i campi da tennis a sinistra dei binari e le mura della città a destra. È nuvoloso e minaccia temporale, davanti alla stazione spuntano le solite ciminiere di questa fabbrica, che segnano, nel mio immaginario, l’allontanarsi a l’avvicinarsi a casa, l’autostrada ci passa accanto. piove mentre salgo sull’altro treno e cerco Francesca che è seduta nell’ultima carrozza, lei scenderà a reggio. Io scenderò a bologna, dove arriva koach e anche carmen, e non mi faccio tentare dalle tigelle che stasera mangeranno gli altri a carpi. Cerco di spiegare ad una ragazza seduta davanti a me, che mi chiede quanto manca a bologna, che vado a vedere i transgender, gruppo a lei sconosciuto. mi chiede dove suonano, ma l’indicazione si rivelerà vana, visto che anche a bologna piove e il concerto non ci sarà. Viene a prenderci in stazione carmen e parcheggiamo, corsi e riscorsi, dove maicol aveva parcheggiato la sua bmw a luglio per andare a vedere vaga l’am, la strada se la ricordano carmen e koach, passiamo pure vicino a via quadri
Credevo che il quadriportico fosse coperto, invece arriviamo e ci sono le sedie appoggiate ai tavoli, e il palco e gli strumenti coperti dai nylon. Vediamo bonzo, chitarrista dai folti capelli, koach gli chiede se verrà recuperato il concerto. forse tra agosto e settembre. Chiedo a Karmen se andiamo verso la stazione così, se riesco, prendo il treno per modena altrimenti, e sono le dieci, dovrei aspettare in stazione fino alle 3.25 quello per asti. Lei non oppone resistenza nonostante la mia richiesta azzardata e il poco tempo, o forse mi ha detto –ma fatti furbo!- in tedesco eio non me ne sono accorto visto che stavo dicendo con fare severo parole come –Haus, ich will weg, du musst hier, frauen links, etc etc- und Karmen lacht
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Scendiamo in stazione io koach e la sua valigia con gagliardetto, cappello alpino, sacco a pelo (diretti a matera) e io salgo al volo e senza biglietto sull’ultimo treno verso nord. Telefono agli altri che sono alla festa dell’unità di carpi e mi dicono di scendere a modena. Fortunatamente non è passato il controllore, e a vedere gli atteggiamenti attenti e guardinghi di alcuni passeggeri, non sarei stato l’unico in contravvenzione. Alla stazione di modena c’è molta gente, qualche bus che non va a carpi, e una comitiva, dall’accento suppongo di Pozzuoli, che sta partendo per non so dove. Chiedo ad un ragazzo che ha parcheggiato in mezzo alla strada per far scendere un amico se per caso va verso carpi. Mi dice che non va lontano da li, e se voglio mi ci può portare, sono dieci euro. Accetto, con un taxi avrei speso di più. Dopo qualche minuto partiamo, nel frattempo si è fumato una canna con la sua ragazza. Il guidatore si chiama enzo, parla un napoletano scandito che differisce, al mio orecchio, dalla tonda parlata alla troisi di Jac, e con la sua macchina nera, a velocità elevata ci dirigiamo alle piscine di carpi. Arrivo e trovo bb, tiz, fra, jac, maicol seduti ad un tavolo dove hanno mangiato tigelle,affettati, uno gnocco fritto molto unto, e bevuto tante birre. Finalmente mi siedo, chè le ultime tre ore sono state frenetiche, e bevo anche io. Niente transgender e ti sei perso il concerto dei fata, mi dicono con aria ironica e severa. Non è la prima volta che vengo in emilia e piove e annullano un concerto, ricordo bene settembre e pascolare a sassuolo, i caffè al pub per combattere il sonno, le strade inondate di pioggia, e la piazzola di bazzano dove ho cercato di dormire aspettando che riaprisse l’autostrada a parma..
Stasera si dorme a correggio, si torna all’ostello La galera, ho l’onore di guidare la ka di babi, diamo la buonanotte a tiz e maicol. Si va a nanna, fa caldo, entrano le zanzare, piu feroci di quelle piemontesi, una loro puntura brucia di piu e piu a lungo. Io e jac dormiamo sopra. Verso le tre c’è una lite in strada, urla e passi di là dal portone, piu avanti nel mattino sento un rumore, è babi che rischia di cadere dal letto, meno male che dorme sotto. Come sempre mi sveglio presto, acqua fredda sul viso per svegliarsi, e caffè al bar del teatro, al mio ritorno si sono alzati anche loro, andiamo a fare colazione e babi ci porta a reggio. Jac non fa colazione,-io reggo- ci dice, aggiungo –jac regge l’impossibile e si spezza di niente-
Dev’essere un sentimento comune a molti ultimamente, il cambiare luoghi, fra guarda le cascine che incontriamo per strada e dice che vuole cambiare casa, andare in campagna, a fare la marmellata… io dico trieste ma me la sconsigliano, viene nominata Firenze, dove, prima o poi saremmo destinati a trasferirci ahah.
Comunque, è ora di tornare,sono di nuovo a reggio, di nuovo in emilia, e non siamo nemmeno a metà luglio, salgo sul treno, sapendo gia quando sarò di ritorno, ma la prossima volta in macchina. Scendo a piacenza e saluto fra che sta parlando al telefono e prendo un regionale per Voghera. Ora, mentre scrivo, sono al bar della stazione, un’ ora d’attesa per il treno per asti. Arriverò in locanda alle cinque, in ritardo.