FADINI E GALLINARI

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BARABBA@
00giovedì 24 luglio 2008 00:40
leggendo un giornale lombardo ecco quanto riportato, FATE VOBIS

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Marilisa Gallinari è appena tornata a Graffignana dopo aver seguito il figlio nei primi giorni a New York Danilo se la caverà, parola di mamma «L’Nba è un’esperienza enorme anche per noi, ma sono tranquilla»

GRAFFIGNANA Di mamma ce n’è una sola. Qualcuno pensa che sia un bene, ad altri non ne basterebbero due. Di mamme sprint pronte a dividere la giornata fra impegni familiari, lavoro e tempo libero (se rimane) ne esistono parecchie. Ci fosse una classifica, Marilisa Madonnini in Gallinari sarebbe stabile ai primi posti. Viso d’angelo a mascherare una ferrea determinazione, simpatia e vitalità che sgorgano da ogni cellula: Marilisa è uno dei punti fermi della vita di Danilo, talento del basket italiano finito sotto la luce dei riflettori fin da piccolo. Se per la mamma un figlio rimane “il mio bambino” anche dopo gli “anta”, figuriamoci cosa succede se il ragazzo gioca a basket e non ancora ventenne finisce diritto nel massimo campionato mondiale, l'Nba. Marilisa, insieme a papà Vittorio, con il quale condivide 22 anni di vita, e l'altro figlio Federico (10 anni), ha seguito Danilo nel passaggio nel mondo della pallacanestro professionistica a stelle e strisce. «È un’esperienza enorme, molto più grossa di quanto si possa immaginare, anche per noi che il mondo del basket lo conosciamo bene - è il commento della mamma del “Gallo” junior, tornata a casa da pochi giorni -. In America tutto è portato al massimo livello: il basket è un grande spettacolo. Ero tranquilla perché ero fisicamente presente e potevo seguire tutto. L'impegno è notevole. Da quando siamo arrivati, passando per il draft, ogni giornata è stata programmata nei minimi particolari».In che modo è stata coinvolta la famiglia?«Abbiamo partecipato alle lezioni che i responsabili dell’organizzazione ci hanno fatto seguire con esperti di marketing, medici, psicologi: nell'Nba è tutto molto diverso. Noi andiamo in 500, loro sono in limousine. È stata una "full immersion" per capire bene il sistema Nba e facilitarci l'inserimento. Fondamentale per la famiglia, non solo per il giocatore».Chi vi ha aiutato?«Una persona chiave è stata Andrea Fadini. È nel basket da 30 anni e conosce tutto e tutti. Ci ha seguiti da vicino per un mese, è stato un importante compagno di viaggio».Qual è stato il momento più difficile?«Come mamma, portare Danilo a New York. È un ragazzino che si inserisce in un sistema immenso. Abbiamo cercato di sistemare tutto prima di tornare. Ci siamo preoccupati di facilitargli le cose il più possibile, sistemando i dettagli e liberandolo di responsabilità in modo da farlo serenamente concentrare solo su quello che deve fare. Lo abbiamo sempre gestito così».Una mamma italiana non dimentica la casa...«L'Nba è diversa: alla casa devi pensare tu, non è come in Italia dove è la società a trovartela. È stato d'aiuto Arn Tellem, l'agente di Danilo, che fa un lavoro straordinario. Seguendo il consiglio del presidente Donnie Walsh abbiamo preso casa in un bel residence di White Plains, a qualche miglio dalla "facility" dei Knicks. È una cittadina di 150mila abitanti, con tutti i servizi, molto tranquilla. Il posto giusto dove vivere. Il traffico è differente da New York, dove si giocano solo le partite: se poi Danilo vuole fare un giro a Manhattan ci pensa Arn che manda un suo collaboratore».Come l'avete arredata?«Semplice ma funzionale, con spazi per noi della famiglia e per qualche amico che vuole andare a trovarlo. Quando vado ancora? A novembre, così gli cucino gli spaghetti: vuoi mettere la cucina italiana? Vittorio andrà prima, ma sono rilassata sapendo che è tutto ok. Non dimentichiamo che Danilo è ancora giovane, è alla prima esperienza negli Usa e deve sopportare parecchia pressione. I genitori devono lavorare in silenzio dietro le quinte avendo in mente solo il bene del proprio figlio».Avete incontrato Mike D'Antoni?«Come no, siamo pure usciti a cena insieme. Non ho parlato con lui di aspetti tecnici o schemi, magari l’ha fatto privatamente con Vittorio, preferendo ricordare i tanti aneddoti del tanto tempo che abbiamo passato insieme. Anche lui ha la sua bella età, ne ha di cose da raccontare: ci siamo fatti delle grandi risate».Adesso che Danilo tira un po' il fiato per il mal di schiena («Meglio, così si riposa un po': finora ci ha dato dentro senza risparmiarsi») e Vittorio è impegnato nel basket mercato, Marilisa segue Federico («I figli in primo piano: quello che facciamo per uno lo facciamo per l'altro. Una mamma si divide a metà come una mela») e l'allestimento conclusivo della casa di Lodi dove la famiglia Gallinari si trasferirà a breve. In attesa di rivedere il "suo bambino" che torna in Italia per la Nazionale. «Immagina che Danilo abbia sulle spalle uno zaino virtuale con le cose essenziali della vita: quando sarà completato potrà fare tutto da solo».Ma anche allora il mantello protettivo di mamma Marilisa sarà attivo per Danilo, dovesse pure vincere l'anello Nba.Luca Mallamaci

Davide
00giovedì 24 luglio 2008 01:38
In effetti Poli ci aveva detto che quest'estate Fadini è stato negli USA per il draft NBA... mi chiedevo cosa facesse laggiù... ecco la risposta.
Iuzzolino
00venerdì 8 agosto 2008 04:55
Scusate ma qualcuno ha letto l'ultimo articolo di Puliero su Gallinari?
Sembrava che il Gallo fosse sbarcato in America grazie a Verona.
Se qualcuno ha la copia dell'Arena di quel giorno mi contatti per favore, sono disposto a pagarla.
Voglio incorniciare l'articolo e non scherzo.
Almeno si ride un pò.
Norman Nixon
00venerdì 8 agosto 2008 12:04
non mi sembra di aver letto che Gallinari è in USA grazie a Verona......... [SM=x572557] [SM=x572557] [SM=x572557] [SM=x572557] [SM=x572557]
mi sembra, se non ricordo male, che la famiglia Gallinari (dichiarazioni virgolettate) ringrazia Andrea Fadini, persona importante per l'inserimento nel mondo NBA.
A volte bisogna essere nel posto giusto al momento giusto per riuscire in qualcosa, e forse NY e D'Antoni potranno risultare l'optimum per la buona riuscita di Danilo negli States. [SM=x572599] [SM=x572599] [SM=x572599] [SM=x572599] [SM=x572599]
Il desiderio di Gallinari era di andare a New York ... e così è stato. [SM=x572590] [SM=x572590] [SM=x572590] [SM=x572590] [SM=x572590]
Per noi profrani tante cose non saranno mai chiare, per cui commenti e deduzione gratuite se ne potrebbero fare all'infinito. [SM=x572566] [SM=x572566] [SM=x572566] [SM=x572566] [SM=x572566]

baloncesto
00venerdì 8 agosto 2008 14:10
Buongiorno, credo di rispondere per la prima volta ad un tuo post e devo subito dirti che mi ha attirato soprattutto il carattere "olivetti" del tuo post.
Personalmente sono poco incline a pensare ad Andrea Fadini in veste di "lacchè"; se ha accompagnato Gallo-Family negli States avrà avuto i suoi perchè.
Per quanto riguarda l'articolo apparso sul Bugiardino nostro, non dimentichiamo la sua dimensione....salvo contraddirmi e scusarmi ma credo che la notizia fosse circolata già qualche giorno prima in una intervista rilasciata dalla mamma di Danilo alla Gazzarosa....

Baloncesto pensiero: Gallo jr. è a NY per alcuni motivi congiunturali che si sono verificati
1) NY ha una grossa comunità italiana
2) nonostante la dimensione della città, la franchigia non ha molti $ da spendere
3) Mike D'Antoni ha giocato con Gallo sr.

Hasta a la proxima.

p.s. Complimenti Norm per la carrellata sulle avversarie dello Scaligero. [SM=x572550]
Davide
00venerdì 8 agosto 2008 15:11
Mi pare di ricordare qualcosa su quell'articolo.
Si parlava di strada che iniziava da Verona o qualcosa di simile.
Forse un po' esagerato, ma giornalisticamente parlando ci sta.
bekvr83
00venerdì 8 agosto 2008 17:35
Re:
baloncesto, 08/08/2008 14.10:

Buongiorno, credo di rispondere per la prima volta ad un tuo post e devo subito dirti che mi ha attirato soprattutto il carattere "olivetti" del tuo post.
Personalmente sono poco incline a pensare ad Andrea Fadini in veste di "lacchè"; se ha accompagnato Gallo-Family negli States avrà avuto i suoi perchè.
Per quanto riguarda l'articolo apparso sul Bugiardino nostro, non dimentichiamo la sua dimensione....salvo contraddirmi e scusarmi ma credo che la notizia fosse circolata già qualche giorno prima in una intervista rilasciata dalla mamma di Danilo alla Gazzarosa....

Baloncesto pensiero: Gallo jr. è a NY per alcuni motivi congiunturali che si sono verificati
1) NY ha una grossa comunità italiana
2) nonostante la dimensione della città, la franchigia non ha molti $ da spendere
3) Mike D'Antoni ha giocato con Gallo sr.

Hasta a la proxima.

p.s. Complimenti Norm per la carrellata sulle avversarie dello Scaligero. [SM=x572550]




mi ha tolto le parole di bocca!!! [SM=g27811] cmq non è che NY non ha soldi e che ha fatto qualche investimento LIEVEMENTISSIMAMENTE sbagliato!!! [SM=x572536] per il resto se qualche folle vuol cercare io avevo predetto il Gallo a NY su basket connection già a fine aprile!! [SM=x572628]
Iuzzolino
00sabato 9 agosto 2008 01:43
Davide, 8/8/2008 3:11 PM:

Mi pare di ricordare qualcosa su quell'articolo.
Si parlava di strada che iniziava da Verona o qualcosa di simile.
Forse un po' esagerato, ma giornalisticamente parlando ci sta.



Più che giornalisticamente diciamo che come pubblicità al basket non fa male.
Di positivo ci vedo solo quello.
Se Puliero leggesse questo topic magari si renderebbe conto che la gente non è poi così sprovveduta.
baloncesto
00martedì 19 agosto 2008 08:55
Buongiorno a tutti, sempre sull'Andrea nostro ho trovato su basketnet.it un pezzo firmato nientepopodimenochè...Dan Peterson. Leggete qua:

Giganti del Basket (172): Andrea Fadini

19.08.2008. 00:55

Andrea Fadini
Giganti del Basket (172): Andrea Fadini. E' chiaro che Andrea Fadini si è trovato nel mezzo di un ciclone durante il suo unico anno alla Benetton Treviso per il Caso Lorbek. E' altrettanto chiaro che ha anche fatto qualcosa nella sua carriera ormai di un quarto secolo, compreso essere uno dei pochi dirigenti Italiani a lavorare all'estero. Lavorando solo da memoria, mi vengono in mente, ovvio, Maurizio Gherardini con Toronto e Claudio Crippa con CSKA. In questa lista corta, bisogna dire che Andrea Fadini è stato consulente per UNICS di Kazan, nella Russia. Non esattamente girato l'angolo.

No, Andrea Fadini non ha mai vinto lo scudetto. Ma è arrivato in semi-finale tre volte con la Scaligera Verona; nel 1994, 1997 e 2000. Quello del 2000 ha qualificato la Scaligera per l'Eurolega del 2000-01, un anno strano perchè, in effetti, c'erano due Euroleghe, quella dell'ULEB e quella della FIBA, la SuproLeague. Nel suo Palmarès, ci sono anche due Coppa Italia, nel 1991 con la Scaligera Verona targata GLAXO e nel 2007 con la Benetton Treviso, poco prima del terremoto del Caso Lorbek. Ha vinto pure una Super Coppa Italiana con la Scaligera nel 1996-97, battendo l'Olimpia a Milano.

Forse il più importante trofeo nella sua bacheca è la Coppa Korac con Verona nel 1998. L'anno precedente, ha fatto anche la finale della Coppa Saporta. Più che altro, però, Andrea Fadini ha cinque promozioni nel suo curriculum: A2 a A1 con APU Udine nel 1984; B1 a A2 con Verona nel 1988; A2 a A1 con Verona nel 1991; A2 a A1 con Verona nel 1993 dopo la sua unica retrocessione nel 1992; e dall'A2 all'A1 con Nuovo Partenope Napoli nel 2002. Tutti questi sono lavori non facili e, spesso, sottovalutati dal mondo circostante, che tende a guardare solo chi ha vinto lo scudetto.

Nelle tabelle sotto, si vede che Andrea Fadini è classificato in diverse categorie. Pur non lavorando quest'anno, 2007-08, i suoi club hanno 540 vittorie in 25 anni, che è valido per il 7° posto. Non è classificato fra i primi 20 per percentuale di vittoria, ma è a .552, con un record globale di 540-438. Per 'medaglie' vinte (1-2-3 posto), è all'8° posto, con 18 medaglie. Per punti per quelle medaglie, è al 9° posto con 162 punti, un 'peso' dato per ogni medaglia, una mia invenzione per dare un certo valore ad una classifica, con un oro Olimpico vale 10, un argento 7 e un bronzo 4.

Andrea Fadini è al lavoro adesso per riportare Verona al vertice del basket. Pur essendo Udinese di estrazione (ha fatto PR per la APU Udine all'inizio della carriera), anche ex-giocatore del giovanile, Fadini ha passato più tempo a Verona che tutte le altre fermate della sua carriera insieme: 14 anni. Come qualsiasi GM, Andrea Fadini basa il suo lavoro sulla scelta dell'allenatore (e ha avuto diversi), di comunitari (anche qui, diversi), di Americani (pure) e Italiani (qualche scoperta). Ora forse affronta il lavoro più arduo della sua carriera, che richiederà 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana!

Le schede - 1 e 2.

Dan Peterson



p.s. le schede non le ho inserite; se qualcuno vuole andarsele a vedere le trovate su www.basketnet.it
Hasta a la proxima
Davide
00martedì 19 agosto 2008 14:48
Si è dimenticato di dire che scrive su questo forum. [SM=x572534]
Iuzzolino
00mercoledì 20 agosto 2008 02:05
Certo che anche Dan poteva essere più laconico di così? [SM=x572535]
Vogliamo sapere che lavoro fa papà Fadini.
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