Ex prigioniero: «maltrattato dai tedeschi». Inchiesta del Parlamento

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vanni-merlin
00mercoledì 25 ottobre 2006 21:57
Ex prigioniero: «maltrattato dai tedeschi». Inchiesta del Parlamento



Mentre la Germania si interroga sull´ultimo scandalo che ha coinvolto soldati tedeschi in Afghanistan (il Bild ha pubblicato le foto di gruppo di militari che si divertono con un teschio umano) il Bundestag, la Camera bassa del parlamento tedesco, ha aperto un´inchiesta per far luce sulle affermazioni di Murat Kurnaz, un turco-tedesco che sostiene di essere stato maltrattato da militari tedeschi in Afghanistan. Ma non solo. Un po´ come è accaduto da noi con la storia degli interrogatori segreti dei Ros a Guantanamo, Kurnaz ha raccontato di essere stato visitato e interrogato mentre era nella prigione cubana da agenti dei Servizi segreti tedeschi.

Ma andiamo con ordine. Kurnaz ha 24 anni, è di origine turca ma da diversi anni vive in Germania. Nel 2001, a soli 19 anni, decide di lasciare Brema, la città tedesca dove vive da diversi anni con la madre, per frequentare un corso di studi coranici in Pakistan. Gli studi però vengono interrotti dall'inizio quando gli Usa, dopo l11 settembre, iniziano le azioni belliche in Afghanistan. Così Murat Kurnaz decide di tornare in Germania. Nel dicembre 2001, sulla via verso l'aeroporto, viene arrestato da forze armate pakistane che lo consegnarono agli americani. Kurnaz viene identificato come un "combattente ostile" e come tale trasferito prima in Afghanistan e poi, nel 2002, nella base di Guantanamo a Cuba. Lo scorso agosto, dopo quattro anni e otto mesi trascorsi nel carcere senza accusa ne' processo, anche grazie alle pressioni esercitate da Amnesty International, viene rilasciato per mancanza di indizi stringenti a suo carico. Insomma, perché è chiaro che non aveva niente a che fare con organizzazioni terroristiche di alcun tipo.

Rientrato in Germania da Camp X Ray (ammanettato e bendato), Kurnaz inizia a raccontare i cinque anni di torture, sevizie e soprusi di ogni tipo. Si tratta di fatti più o meno noti e ripetuti da tutti i "sopravvissuti" alla prigione di Guantanamo così come ai famigerati "black hole" (buchi neri) gestiti dalla Cia in altri paesi: i prigionieri vengono esposti ad altissime temperature e poi freddo, vengono usati metodi vari di umiliazioni sessuali e personali, vengono posti in isolamento e picchiati. Ma il racconto del 24enne non si ferma qui. In una intervista al settimanale tedesco Stern, il "Taleban di Brema" (come viene chiamato Kurnaz dalla città dove risiede nel nord della Germania) racconta di aver subito violenze e maltrattamenti anche ad opera di militari della Bundeswehr (l'esercito tedesco).

Kurnaz racconta che, mentre si trovava nella prigione di Kandahar (Afghanistan) due soldati che portavano sull´uniforme i simboli delle forze armate tedesche (le bandiere oro-rosso-nere) lo hanno tirato per i capelli, strattonato, scaraventato violentemente al suolo. Il tutto mentre aveva le mani legate dietro le spalle: «Uno di loro mi ha preso per i capelli e mi ha gridato: 'Lo sai chi siamo noi? Noi siamo la forza tedesca'» dice Kurnaz al settimanale. E non solo. Il giovane spiega che anche a Guantanamo, ha subito un vero e proprio interrogatorio da parte di un agente tedesco.

Il governo tedesco ha in effetti ammesso che alcuni soldati della Bundeswehr hanno avuto un «contatto verbale» con il 24enne in un campo afghano ma nega che Kurnaz abbia subito maltrattamenti. Ora spetterà all´inchiesta parlamentare fare piena luce sulla vicenda.



da: www.unita.it/view.asp?IDcontent=60574
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