Euro: Gli europei hanno acquisito familiarità con l'Euro

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Eurobarometro
00lunedì 17 gennaio 2005 12:23
Tre anni dopo l’introduzione dell'euro, i cittadini hanno acquisito familiarità con la moneta europea, hanno smesso di pensare nelle vecchie monete nazionali per gli acquisti quotidiani, si aspettano che anche i nuovi Stati membri dell’UE lo adottino e ritengono che ciò sarà vantaggioso per i consumatori in generale.

Al tempo stesso traspare che non sanno di potere ritirare contanti e fare acquisti con le proprie carte bancarie in altri paesi della zona euro senza dovere pagare commissioni supplementari. Ecco quanto emerge da un sondaggio condotto dalla Commissione, da cui risulta anche che oltre la metà dei cittadini della zona euro ha perlomeno sentito nominare il patto di stabilità e crescita e vede in esso una garanzia di un euro stabile e forte.

Tre anni dopo l’introduzione della moneta unica in 12 paesi UE, i cittadini hanno sempre più dimestichezza con la moneta europea, tanto che, secondo l’Eurobarometro flash condotto nel novembre 2004, la maggior parte di essi non avrebbe alcuna difficoltà nell’utilizzare monete (72%) o banconote (93%).

Ormai la maggioranza degli abitanti della zona euro (52%) calcola mentalmente in nella nuova moneta quando effettua gli acquisti di tutti i giorni, mentre il numero di coloro che continuano a pensare nella propria moneta nazionale quando devono comprare una casa o una macchina è diminuito di 5 punti (49%) rispetto al sondaggio del 2003. Il calcolo in euro per gli acquisti eccezionali è più diffuso fra i consumatori irlandesi (72%), mentre i più refrattari sono i francesi (14%), i portoghesi (13%) e i belgi (12%).

Dall’indagine Eurobarometro emerge che un’ampia maggioranza (72%) considera ormai l’euro una moneta internazionale come il dollaro o lo yen. Quasi la metà di tutti gli intervistati stima correttamente il rapporto euro/dollaro (+13 punti rispetto al 2003) e si dichiara “per nulla” preoccupata dell’attuale andamento (51%).

La maggior parte degli intervistati (79%) è consapevole del fatto che i nuovi Stati membri adotteranno l’euro e, per lo più, ritiene tale evoluzione vantaggiosa per i consumatori.

Sorprende invece che solo il 38% sia al corrente del fatto che, in caso di acquisti effettuati con una carta bancaria in un altro paese della zona euro, non si applicano commissioni supplementari rispetto alle operazioni nazionali. Tali commissioni come pure quelle per il ritiro di contanti sono state abolite nel luglio 2002.

Per quanto riguarda un altro aspetto pratico dell’euro, una larga maggioranza ritiene adeguato il numero di monete (otto).

A una domanda in tal senso circa il 60% ha risposto che potrebbe fare bene a meno delle monete da 1 o 2 cent, ma al tempo stesso teme un aumento dei prezzi. Solo una minoranza (29%) è favorevole all’emissione di banconote da 1 euro.

Per quanto concerne questioni più ampie attinenti all'Unione economica e monetaria, il sondaggio rivela che il 55% degli intervistati ha sentito nominare il patto di stabilità e crescita e lo considera una garanzia di un euro forte e stabile (75%). Oltre la metà di coloro che affermano di averne sentito parlare, tuttavia, non sa esattamente di cosa si tratti. In Germania si registra la percentuale più elevata di persone informate (73%), mentre solo il 26% ne è al corrente in Irlanda. I risultati per paese mettono anche in luce che oltre la metà degli intervistati in Italia, Lussemburgo, Germania e Belgio è favorevole a un’applicazione rigorosa del patto nei periodi di crisi economica, mentre la maggioranza è di parere contrario in Finlandia e Irlanda.


Fonte: Ufficio stampa dell'Unione Europea
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