Eureka Street è un luogo fisico dove si intrecciano le vicende personali di un gruppo di trentenni che vivono a Belfast.
E' un reticolo di strade e parole all'interno delle quali, incessantemente pensiero dopo azione, scorrono sogni, speranze bruciate e desideri di corpi e di cuori.
E' la terra dove il sangue intriso di esplosivo benedice i passi senza chiedere permesso.
Sono pagine che odorono di luoghi e storie lontani, di quei personaggi che sanno di birra e fumo e di pub, oltre le righe nere dell' inchiostro in prima pagina, di bambini sporchi dagli occhi lucenti.
E' una città che respira, e ha voglia di resistere, nonostante tutto.
E' un luogo mentale, così vicino in realtà a chi legge, che non è così distante: lo spazio invisibile dei respiri silenziosi e segreti tra solitudine e storie vissute di seguito così intensamente da lasciare la mappa geografica dei territori passati addosso.
E' una scrittura accattivante, che strappa sorrisi ad ogni pagina ( anche se quasi quattrocento e quindi che incutono timore ma passano rapide come uno spettacolo troppo bello per finire ). Non un sorriso qualunque. Il sorriso che sa guardare diversamente anche la più crudele delle realtà per scoprire ancora che conta esserci, sopravvivere e, sopratutto vivere, anche solo per raccontare o essere raccontati.
E' un libro consigliatomi da un mio caro amico, che ha viaggiato tantissimo con gli occhi e con i passi, e che ha atteso un anno per essere sfogliato fra letterature appassionate, giorni grumosi e notti di treni.
Adesso è qui, anche con una frase. Quella d'inizio, l'incipit:
" Tutte le storie, sono storie d'amore. " ( pg.7 ndr )
Buona lettura.
Erikal.