Esperienze tabù della giovinezza

Christiandes00
00domenica 8 marzo 2015 05:55
L'inizio di un possibile libro pensato in una notte ricca di nostalgia. Non pretende di essere niente di speciale, ma spero susciti quantomeno un pensiero, esagerando, un brivido. Basta che sia vita.

Esperienze tabù della giovinezza

Quei segreti estivi che infiammano più di cento storie coscienti. Quei quadri sfocati eppure così veri, quella giovane curiosità che rodeva fino in fondo, tanto da far affiorare, con l'ardore di centinaia d'esplosioni concentrato in un silenzio così eloquentemente eccitante, tutto ciò che secondo i più deve sempre restare nascosto: il nostro essere profondamente animali. Incoscienti, perduti. Rinnegato nelle azioni che diventando ripetitive si trasformano in uno stillicidio di rintocchi che segnano il pressante avvicinarsi del termine di ogni cosa che valga la pena fare.
Non esiste fuoco che non nasca da una scintilla di non essere. Ciò che non deve essere è la causa primigenia di ogni nostra azione. Risalendo il corso dei tempi, si intravede nell'errore, nell'imprevisto, in ciò che viene sempre tenuto nascosto da un'intricata rete di quesiti senza risposta, il modo in cui il destino agisce. E' sulle increspature di questa tela che si manifesta il genio.

Basta l'acqua cristallina di una spiaggia macchiata dall'uomo: ecco il terreno fertile per ciò che non deve accadere. E' necessaria un'immensa quantità di banale per far nascere lo straordinario.
Il pensiero di baciare, leccare, succhiare via l'innocenza come fa un corruttore. Così lo dipingono i banali, i benpensanti, coloro i quali non conoscono imprevisto e non ammettono errore.
Eravamo due ragazzi, due amici. Compagni dall'età in cui ci si fida del mondo e cresciuti tra gli scogli, le onde e gli odori di una baia baciata da santi. Tra le calde luci del porto di mezzanotte, aspettando la speranza nelle reti, si era arrivati sul finire della strada di casa, dove iniziava la nostra spiaggia. Soli, con soltanto il vento, le onde e la sabbia a testimoniare la realtà di ciò che succedeva.
La sabbia, i granelli innescarono una valanga.
Nuotiamo. Lui si spoglia per eliminare il fastidio di una giornata al mare. Mi avvicino, col sorriso di anni di confidenza, giocherellando con l'ostacolo alle morbide forme e nascondendolo, per poi arrivare a quel momento.
Alla rottura del primo tabù della giovinezza: mai toccare un ragazzo.
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