L'esistenza di satana nella dottrina cristiana ha sempre creato più confusione che chiarezza.
Se stiamo a George Minois riassumendo si potrebbe dire che il diavolo è un "invenzione" prettamente cristiana. Il popolo ebraico non conosce il diavolo, che è totalmente assente dall’antico testamento. E’ un fatto che merita di essere sottolineato, giacchè il cristianesimo assai spesso ha presentato certe sue acquisizioni recenti come fossero dichiarate o preannunciate nelle scritture da sempre. Il dio dell’antico testamento, Yahveh, fa quel che può per essere unico, ma finisce col somigliare non poco ai suoi equivalenti del Medio-Oriente: ambiguo, è lungi dall’essere il bene assoluto, ed ha perfino dei lati e degl’atteggiamenti spaventosi, esige infatti lo sterminio dei nemici del suo popolo e infligge al suo popolo stesso terribili prove: lotta, senza una ragione apparente, contro Giacobbe, e cerca addirittura di uccidere Mosè (Esodo 4, 24-26). Al tempo dei profeti, a partire dal VIII secolo a.C., una prima riflessione di carattere morale, connessa con le mitologie dei popoli confinanti, portò al tentativo di scindere il male dalla figura di Yahveh e di attribuirlo ad altra origine. La soluzione adottata fu quella dei servitori spirituali, ai quali dio affiderebbe i compiti ingrati, come ad esempio Azazel, in onore del quale chiede perfino, nel Levitino, che vengano compiuti sacrifici. Questi angeli messaggeri, malak Yahveh, a cui vengono affidate umili mansioni, fanno parte a buon diritto degl’enti fedeli a Dio, anchese qualche volta tendono ad essere troppo zelanti. Un esempio lo si trova nel secondo libro di Samuele (24, 15-16).
“Allora il signore mandò la peste in Israele […]” ed è lo stesso genere di angelo, satan, che viene mandato da Yahveh a sbarrare il passo all’asino di Balaam. MA è solo nel libro di Giobbe, un’antica storia messa per iscritto verso il VI-V secolo a.C., che egli opera con una funzione davvero precisa. Il satan, dalla radice ebraica stn, che significa “l’oppositore”, “colui che contrasta”, non è un nome proprio ma un appellativo, che i Settanta nella loro traduzione greca renderanno col termine diabolos, dal verbo diabellein, che significa “mettere ostacoli”. Esso fa parte della corte divina, è uno dei ben Elohim, uno dei figli di Dio. Il suo compito è di aggirarsi per la terra come "tentatore", "oppositore", "carnefice". E’ un fedele servitore di Yahveh: agisce solo col suo permesso, e funge da accusatore ed esecutore di “lavori sporchi”.
Esistono a suo parere motivi di misero cabotaggio all'introduzione di "Satana" nel cristianesimo....
Parlandone con un conoscente (di certo Avatar riconoscerà lo stile) ho avuto modo di modificare le mie idee basate sul suddetto autore (nonchè su Cottret e Tindall) vi riporto le argomentazioni che ha voluto condividere con me, ritengo siano piuttosto illuminanti:
Il diavolo è il nemico di Dio, l’ingannatore, colui che accusa gli uomini davanti a YHWH. Egli non agisce solo per ordine di Dio, e credo che non serva ricordare a nessuno l’episodio del serpente nella Genesi, dove sfida Dio e causa la caduta dell’uomo rendendolo mortale. Il Serpente è Satana, e questo viene detto nella letteratura rabbinica come nell’Antico Testamento (Sap. 2: 22-24), nonché naturalmente nell’Apocalisse. Quindi non agisce solo per ordine di YHWH. L’episodio di Giobbe che citi è mal interpretato. Dio non dà ordine al diavolo di tentare Giobbe, al contrario fa una sorta di scommessa con Satana, pur sapendo che il diavolo non riuscirà ad ottenere nulla con un simile santo. Il demonio sa che Giobbe è protetto in modo speciale da Dio, e per questo Satana deve provocare YHWH dicendogli che Giobbe teme Dio per nulla (Gb. 1: 9-11). Dio, volendo dare una lezione a Satana, lo lascia fare e ritira momentaneamente la sua protezione a Giobbe affinché il demonio possa agire. Qui satana è usato preceduto dall’articolo, anche nella LXX, non è ancora un nome proprio, come invece in 1Cr. 21:1; E’ sempre presentato distinto dagli altri figli di Dio, scettico circa il buon esito della loro creazione, sempre pronto a volerli cogliere in fallo per poi accusarli davanti a Dio. Nell’Antico Testamento satana è uno dei “figli di Dio” e in quanto tale è naturale che abbia accesso a Dio.Un episodio come quello di Giobbe non dà nessun impiccio alla teologia cristiana, tanto che la situazione si ripresenta puntualmente in Lc. 22:31 dove Satana chiede di poter disporre dei discepoli per vagliarli come il grano. Il ruolo di accusatore rivestito dal Diavolo si contrappone appunto al ruolo di intercessore del Cristo. Che Satana sia un angelo decaduto e non un semplice Elohim è un fatto assodato per gli ebrei, si vedano alcuni scritti rabbinici (Hel. Slav. 29,45 s.; 31:4 s.; e in vit. Ad. 12-16), nonché ovviamente nell’Antico Testamento (Sap. 2, 22-24), e in Gn. 6:1 gli angeli colpevoli e corrotti che si uniscono alle figlie degli uomini, e questa non è solo l’interpretazione di padri della Chiesa ma anche ti tutto il giudaismo posteriore. Ma gli ebrei sanno bene che questo potere di Satana come accusatore e avversario è destinato a finire, e lo leggiamo anche nei rotoli di Qumran: “L’angelo delle tenebre e gli spiriti della sua eredità esistono per indurre a cedere i figli della luce; ma il Dio d’Israele e l’angelo della sua verità aiuta tutti i figli della luce” (QS 3, 21-25) (si noti la palese contrapposizione di forse tra Dio e satana che non stanno dalla stessa parte), continuando, Dio ha creato questo spirito del peccato, ma ha anche stabilito quando porre fine al suo potere (I QS 4:18 ), sarà la battaglia finale a decretare la sconfitta di Belial (I QS 4, 20-25), tema che ovviamente ritorna in Apocalisse con la battaglia di Armaghedon, dove ancora una volta è impossibile dire che stiano dalla stessa parte Dio e il Demonio. In Giovanni Satana è “omicida sin dall’inizio” (Gv 8.44), e questo passo non è per nulla spurio, c’è in tutti i papiri (si veda l’edizione critica del N.T. del Merk o di Nestle-Aland). Colui che provocò la “morte” degli esseri umani con la tentazione della mela avrà una caduta definitiva (Ap 12:10), e non avrà più accesso a Dio quale accusatore (Lc. 10: 18 ), a testimonianza che per gli ebrei del primo secolo era sì il nemico ma si sapeva benissimo che era “l’accusatore dei nostri fratelli” (Ap. 10:12), “l’avversario in tribunale” 1 Pt 5:8 ( o antidikos), assolve una funzione nefasta ed è ostile a Dio. Azazel che citi non è probante. Secondo un’opinione rabbinica, approvata da Origene (PG 11,13 64) Azazel è un demone. Ma molto probabilmente Azazel è soltanto il nome dello stesso capro espiatorio, “bandito” nel deserto. (Clamer) L’opinione degli esegeti moderni è diversa, il sacrificio non è per Azazel, nel senso che non è per il suo onore. La BJ commenta che il capro non è neppure un capro espiatorio, ma un “capro emissario” su cui sono scaricati tutti i peccati delle comunità, e dunque deve ritornare al male, ad Azazel che dimora nel deserto. Le colpe del popolo vengono allontanate facendole tornare a questo demone, oggi in termini stregoneschi potremmo quasi paragonarla a una controfattura d’allontanamento, non a un sacrificio di devozione. “Quel capro portandosi addosso tutte le loro iniquità in una regione solitaria, sarà lasciato andare nel deserto” (Gb 16:22). L’angelo che ferma l’asina di Balaam non si dice che sia Satana, inoltre non si può certo ricavare che sono lo stesso nunzio divino solo ad etimologia, anche perché l’etimologia di Satana più che ad “oppositore” rimanda ad “avversario”, e la radice greca di Diabolos non viene dal “diaballein” “porre ostacoli” che tra l’altro è una traduzione tirata perché al massimo vuol dire “interporre qualcosa” , ma senza valenze negative, “diabolos” viene da “diaballein” nel suo significato di “disunire, dividere, mettere in discordia, ingannare”, infatti in greco classico la “diabolé” è la falsa accusa, la calunnia.
Ora, malgrado le citazioni (che ho avuto modo di controllare una ad una), continuo a chiedermi come mai, se le cose stanno in modo così chiaro, gran parte delle sette gnostiche dei primi secoli d.C. risolvessero la questione attribuendo invece la creazione dell'uomo ad un Demiurgo (il Satana Cristiano), Dio, nella sua misericordia, provando pietà per le vita dell'uomo concesse lui la "conoscenza" attraverso il serpente affinché l'uomo potesse liberarsi dall'inganno....non è un caso che gran parte dell'iconografia gnostica riporti infatti un serpente avvolto alla croce.
Venendo dunque all'argomento vero e proprio, gli esorcismi, pur non credendo ne in Dio ne in Satana, credo che "energie oscure" esistano e che opportune manipolazioni simboliche possano alontanarle....di certo, però, ritengo piuttosto puerile pensare di farlo con dell'acqua santa (e non perchè voglia criticare l'acqua sante in se, quanto invece per il suo essere irrelata dal contesto dell'esorcismo stesso...ovviamente è un parere), pur accettando per rispetto alle differenti religioni la possibilità che un ministro del clero possa operare su tali energie, credo che a livello operativo l'utilizzo di "esteriorità" sarebbe piuttosto inutile.
Benedizioni