roby4061
00domenica 3 agosto 2008 19:01
E finalmente vacanza. Ci arrivo stanco fisicamente, svuotato mentalmente, a livelli di stress sulla border-line… ma ora è vacanza. E quale miglior modo per cominciarle con una gita in montagna con gli amici?
La sveglia è micidiale, dopo l’ennesima notte faticosa per l’afa, alle 5.30 mi alzo come uno zombie. Colazione a fatica, e via verso Venaria, dove già mi aspettano Alex, Davide (al quale mi spiace aver tirato pacco per il Polluce questo we..), e Stefania.
Via verso la Valsusa. La giornata si presenta serena, raggiungiamo Venaus e per strada sterrata non proprio bella, arriviamo fino a 1950 m circa. Scarponi ai piedi e zaino in spalla, e via. Dai primi metri mi accorgo che oggi sarà dura… un po’ di tachicardia, conseguenza dello stress accumulato nell’ultimo mese, mi accompagnerà tutto il giorno, insieme allo scarso allenamento. Il percorso tuttavia è molto bello, io prendo il mio passo, lento, per non sforzare troppo, e mi guardo intorno. Pascoli fioriti, poi la mulattiera militare passa sul versante della valsusa, tagliando a mezzacosta i ripidi pendii erbosi, con percorso suggestivo.
Arriviamo quasi senza accorgecene al rifugio Avanzà 2574 m, in un’ora e venti contro l’ora e 45 prevista dal cartello alla partenza… eppure a me sembrava di andare come una lumaca.. boh!
Ovviamente sosta, il nostro Giusalet è ben visibile, una bella distesa di sassi e sfasciumi… evviva! Mentre mangiucchio un po’ di affettato e mi disseto, chiacchierando coi soci, vedo arrivare tre loschi figuri sul sentiero.. uno col barbone attira la mia attenzione, e dico a Davdide “ma quelo non è Daniele?”..”no, mi sembrava lui”… “no, no è lui!” dice Davide!
Daniele ci riconosce e, col suo caratteristico tono drastico, ci guarda e fa “… cazzo fate voi qui?” Seguono risate e battute, che sorpresa!! Manco a volerla organizzare poteva capitare… siamo contenti di rivederci, saranno due anni che non facciamo una gita in montagna, ormai tempi/impegni diversi rendevano difficile combinare, ed eccoci qui tutti riuniti come da tempo immemore non accadeva!
Prolunghiamo quindi la sosta, poi ripartiamo tutti insieme, ora siamo in sette! Che gruppone! Davide ed Alex mettono il turbo, noi 5 andiamo più tranquilli, i magri pascoli lasciano lo spazio alle immense pietraie… rock glacier sentenza Daniele-Nimbus, sotto c’è il ghiaccio, e mi fa notare la “lingua” di questo ghiacciaio di pietre. Mentre salgo noto come i fiori (margheritine, ranuncoli, silene a cuscinetto) colonizzino ogni angolino di terra, anche nelle spaccature dei grandi massi. Piante pioniere… e c’è anche il genepi, il naso di Alessio non fallisce mai.
La pietraia lascia spazio agli sfasciumi, e comincia la parte più faticosa dell’escursione. Facciamo ancora una pausa prima di affrontare l’ultimo tratto, poi mi metto l’anima in pace, e ripartiamo. Prendo il mio passo da quattromila, anche se il terriccio cedevole sulla traccia ti fa scivolare indietro di mezzo metro ad ogni passo, rendendo la salita penosa…. Arrivo solitario ad un colletto, nonostante la mia forma scarsa, ho fatto “il vuoto” dietro di me.. dietro c’è la Val Clarea, mi sembra molto bella e selvaggia, con un bel lago color verde smeraldo. Guardo verso l’alto, la vetta pare vicina. Pare, per l’appunto… gli ultimi centocinquanta metri sono i più estenuanti, arrivo su in vetta mezzo stravolto. Davide e Alex sono già qui da un po’.. Monte Giusalet 3313 m, è il mio centesimo tremila!
Finalmente mi siedo e si mangia! Il panorama è bellissimo, sulle montagne del Moncenisio, le valli di Lanzo, la Vanoise, si vedono persino il Bianco ed il Rosa. Molti cumuli e parecchie nuvole rendono il paesaggio vario e interessante. Arrivano su alla spicciolata anche gli altri soci, e passiamo una piacevole sosta di oltre un’ora in vetta, poi è ora di scendere. Salutiamo Daniele-Nimbus e i suoi amici, e cominciamo a scendere. Il tempo è sempre buono, il sole assai caldo, ogni tanto un colpo d’aria ti fa capire che sei comunque a 3000 metri.Gli sfasciumi e la pietraia sono pallosi e faticosi anche in discesa, con sommo piacere raggiungiamo il sentiero, e i pascoli. Posso anche finalmente dissetarmi ad un ruscelletto dopo quel deserto di sassi.
Raggiungiamo il rifugio Avanzà, dove facciamo un’altra piacevole sosta merenda, poi alle 16 ci rimettiamo in cammino. Il solco della valle di Susa si è riempito di nubi basse, altre sono in cielo, più cumuli sui pendii e cirri e altostrati in quota, il cielo è un quadro di decine di nubi diverse, che giocano coi pendii e le montagne, creando quadri di rara bellezza.
Scendiamo per la mulattiera militare, entrando quindi nel mondo ovattato della nebbia che risale i pendii erbosi, uscendone poi al di sotto. Arriviamo all’auto alle 17, stanchi ma contenti. I sandali sono un toccasana per i piedi, ridendo e scherzando ci siamo fatti anche oggi 1350 m di dislivello. La strada verso casa non è lunga, vi arriverò stanco e cotto dal sole, ma contento. Altra bella gita (anzi giiiiiiita) tra amici, in una zona a me ancora sconosciuta.