Eroi decimati

Mario.sk
00giovedì 20 luglio 2017 14:11
polesano75
00giovedì 20 luglio 2017 14:36
Ma basta!!!
Chissà se nel corso della commovente commemorazione di questi "eroi" si sono ricordati anche dei tenenti Puleo e Bottino e del carabiniere Caramasco che i sopradetti "eroi" hanno ammazzato nel corso della rivolta...

[SM=g7359]
Kranebet
00giovedì 20 luglio 2017 17:11
E' verificabile da un punto di vista documentale quanto ho appena appreso?
Mario.sk
00giovedì 20 luglio 2017 23:52
Prima di esprimersi...leggere
Caro amico, penso che sei uno di quelli che parla senza documentarsi neppure consultando le attività di questo sito dove è visibile la prima commemorazione della rivolta di Santa Maria la Longa avvenuta nel 2007 a Udine nella chiesa dove sono tuti sepolti: fra gli ignoti i fucilati,con nome e cognome i deceduti nell'Ospedale n° 206.
In quella circostanza fui io a togliere le ragnatele dalla tomba di Baramasco, dove la gente che si sprime come te non era stata certamente.
Dimmi cosa sai di quel giorno e poi ci ocnfronteremo: purtroppo sono molti, troppi, gli orfanelli di Cadorna.
Stai tranquillo che nella "commovente cerimonia" sono stati ricordati tutti. Tu li avresti fatti fucilare ancora una volta, come diversi pensatori di questo Paese?
moderatore3
00venerdì 21 luglio 2017 08:22
Vi prego di misurare i toni.
Siamo tutti qui per imparare e ricordare (in quest'ordine), senza prese di posizione a priori pro o contro qualcuno, siano essi fanti, carabinieri o generali; la discussione può proseguire nell'approfondimento dell'episodio storico specifico e della recente commemorazione, ma vi chiedo la cortesia di non trascendere.

Grazie

Estor delle Paludi
00venerdì 21 luglio 2017 08:48
Re:
Kranebet, 20/07/2017 17.11:

E' verificabile da un punto di vista documentale quanto ho appena appreso?



Per Puleo e Baramasco è verificabile documentalmente se prendi per buone la motivazione della medaglia che è stata loro assegnata. Fanno parte degli undici morti in ospedale ma sono messi lì nella lista senza specificare altro e forse va bene perchè la tragedia li accomuna.
polesano75
00venerdì 21 luglio 2017 09:32
Io raccolgo volentieri l'invito a moderare i toni ma mi sembra ingiusto che si continui a definire i rivoltosi della Catanzaro "povere vittime" come invece c'è scritto nell'articolo linkato.
Quella notte a S.Maria La Longa gli ammutinati uccisero 2 ufficiali e 8 soldati della loro stessa brigata che avevano tentato di fermarli e anche un carabiniere.
Erano tutti colpevoli di un reato che prevedeva, in base al codice penale militare (che non aveva di certo scritto Cadorna!) prevedeva la pena di morte. La condanna fu eseguita solo contro 16 di loro.
Trovo molto scorretto parlare dei "27 morti di S. Maria La Longa", senza che specificare quale fu la cusa della loro morte.
Mario.sk
00venerdì 21 luglio 2017 10:15
La notizia sull'evento scritta da me è visibile nel sito di Canicattì dove sono state distinti i fucilati a parte,, i decimati ed i morti per ferite nell'ospedale da campo. Quella postata all'inizio di questa pagina è stata riprodotta incollando il link di una agenzia d'informazione locale.
I decimati sono sorteggiati e potrebbero anche non avere partecipato alla rivolta( comè scritto in un documento che ho)che, tuttavia, esplose dopo un mese e mezzo durante il quale il malessere, le proteste e le richieste dei soldati, promesse ma noin mantenute, avrebbero dovuto far comprendere alla dura testa dei comandi che bisognava avere mente e orecchie attente allo stato d'animo della truppa ma anche di loro ufficiali. Infine chiedo a chi ancora oggi ripropone quel clima cosa avrebbe pensato della sepolura dei fucilati in una fossa comune e senza elementi di riconoscimento che dovevano servire all'identificazione dei resti nel momento del loro recupero a fine della guerra; cosa pensa delle informazioni volutamente sbagliate riguardo alle cause della morte e della sepoltura conseguente alle famiglie ed ai comuni? Alcuni successori hanno potuto portare un fiore su una tomba dopo 90 anni a seguito della documentazione che mi ha ocnsentito di rendere pubblica questa parte di verità. Che dire dei libri sui quali essa non fu scritta anche in anni recenti limitandosi a ripportare un unico rapporto di quel momento tragico magari solo per venDEre i libri? E poi la "revisione" veloce dopo avere avuto da me documenti veri copiati e insistendo sulle vecchie versioni per non AUTO SMENTIRSI? Sono metodi che possono riguardare altre ricerche che dopo 100 anni si possono fare anche se molti archivi sono sepolti nei sotterranei degli archvi di stato o della Croce Rossa e di altri ancora.Peccato che nelle asociazioni on si discuta di tutto questo e non di prendano iniziative adeguate.
mito65
00sabato 22 luglio 2017 18:44
Prendendo spunto da una pagina fb dove recentemente è stato pubblicato un elenco di fucilati sorteggiati sempre della Calabria in Altipiano il 28 maggio '16 e che, a detta di chi ha postato la notizia, vennero gettati in una foiba, mi sono preso la briga di verificare sull'Albo d'Oro come venisse indicata la morte di un fucilato.
Orbene, di quell'elenco solo il sergente Andreoni risulta appartenente al 141° (o anche solo alla Bgt Calabria) e morto il 28 maggio del '16; gli altri o non ci sono proprio oppure sono di tutt'altro reparto e morti in date e luoghi i più disparati (il tenente, ad esempio, è morto il 14/12/15 per malattia...).
Anche presumendo una certa inaffidabilità dell'A.d'O., mi pare quantomeno singolare che non vi sia traccia di quasi nessuno di questi poveri cristi, e perciò sarei curioso di sapere a quali fonti si è attinto per compilare questo elenco.
Sia detto per inciso: il solo fatto che si asserisca che dei fucilati estratti a sorte siano stati gettati in una foiba, fa storcere un po' il naso su tutta la questione, non trovate?


Mario.sk
00domenica 23 luglio 2017 08:03
I dubbi sulle ricerche...
I documenti provengono dall' Archivio Centrale dello Stato e l'elenco dei decimati è consultabile. I dati trovati su albo d'oro in questo caso non sono veritieri.
mito65
00domenica 23 luglio 2017 13:57
Grazie Mario.
Sul sito del comune di Canicattì purtroppo non sono riuscito a trovare la notizia a cui ti riferisci e devo ammettere che, come dice Polesano, l'articolo linkato potrebbe essere un tantino fuorviante, visto che si fa riferimento solo ai "decimati" (che non lo furono, furono sorteggiati) e non si parla dei reati di cui si macchiarono gli insorti.
Ma immagino che il tuo intervento abbia chiarito la questione e fatto gli opportuni distinguo, perché nelle nostre celebrazioni di tutto abbiamo bisogno tranne che far passare da eroi (termine che, tra l'altro, personalmente uso con molta parsimonia) chi si comportò facendo l'esatto contrario di ciò per cui un eroe è chiamato tale.



Fabry_78
00domenica 23 luglio 2017 14:12
Ciao Michele, il sito a cui fa riferimento Mario non è quello del comune di Canicattì, ma dovrebbe essere il seguente:

www.solfano.it/canicatti/vittimecatanzaro.html

Mario.sk
00domenica 23 luglio 2017 18:27
I vari volti della verià
Non è la prima volta che mi viene sottoposto il distinguo fra le punizioni previste dal codice penale militare e il destino dei fucilati.
Tutto quello che leggi nel sito, visibile nell'archvio nel quale sono riprodotti i miei scritti ti mostrano il mio modo di valutare la storia dei soldati e dei fatti nei quali furono protagonisti.
Che senso avrebbe fare una ricerca su aspetti e documenti occultati per decenni se non quello di far emergere la verità per mostarla a chi vuole vederla o a chi ha interesse diretto a conoscerla? Dopo 100 anni le divisioni sono finite e con loro errori fatti e cose piu' o meno giuste e tutto deve essere sottoposto al giudizio storico il cui metodo e lo spirito non possono essere immobili nel tempo ed impedire anche che si ponga fine agli errori per riabilitare con legge, come è stato fatto in altri paesi europei, coloro che, anche alla luce di esperti di diritto militare, non erano del tutto giustificabili ma avevano contribuito agli atti di erosimo precedenti, facendo il loro dovere ma senza essere capiti da chi emanava ordini di vita o di morte dal famoso bar di Udine. Infine non so come si formano i giudizi in alcuni interventi: crdo con crenza di conoscenza dell'intera documentazione che non è mai stata resa nota interamente.
mito65
00lunedì 24 luglio 2017 20:04
Dipende dall'approccio e dalle motivazioni che agiscono sul ricercatore, che anche motivato dalla più totale buona fede di certo è spinto all'indagine da suoi convincimenti personali, così come alcuni storici hanno prodotto ottimi lavori solo perché animati dalla poco edificante acredine verso un collega del quale giudicavano negativamente l'opera.
Voglio dire che dopo le tue spiegazioni non metto in dubbio la bontà e la validità delle tue ricerche, che però è ovvio siano nate dal desiderio di legittimare in qualche modo quello che la legge aveva condannato, e i ripetuti richiami ai termini "decimati" ed "eroi" ne è a mio parere dimostrazione.
E qui sta il nocciolo del problema, come hai accennato, e cioè se sia giusto o meno riabilitare la memoria di quei fucilati, o di tutti i fucilati in generale; e lasciando perdere l'umana pietà che è giusto concedere a tutte le vittime del conflitto, per quanto mi riguarda, e non ne ho mai fatto mistero, i sorteggiati sì, senz'altro, i condannati no, senz'altro.


Kranebet
00lunedì 24 luglio 2017 20:13
Concordo appieno con Michele.
C'è pietas e pietas.
Taluni direbbero addirittura che non si può parlare di pietas in talune circostanze.
E qui mi fermo, per non ingenerare inutili (e sterili) discussioni.
Mario.sk
00martedì 25 luglio 2017 00:17
Un pdl in parlamento
C'è già. come certo sapete, un pdl all'esame del Parlamento il cui primo firmatario è un sardo, il sen Scanu. Nel pdl le eccezioni sono elencate. Per il resto ogni dietroogia lascia il tempo che trova. In una ricerca di questo tipo non si mostrano solo aspetti "giudiziari" ma tanti altri significati che se non si vogliono cogliere non è un mio problema.Non ho alcuna difficoltà a rendere omaggio, come ho sempre fatto, a chi è caduto in combattimento o per motivi conseguenti o a chi ha fatto comunque il suo dovere ed è moro a casa sua. Così come ho reso oimaggio ai morti AU nella mia città ed in Calabria a causa della spagnola ( v archivio del sito). Ma ristabilire la verità senza scopi commerciali e valutare i modi in cui anche "condottieri" celebrati hanno agito è un dovere civile oltre che storico, così come stanno facendo molti. Magari se ne discute poco e sarebbe meglio farlo.
Mi chiedo,infine, cosa penserebbe chi ha avuto un parente in vicende come quella della Catanzaro del 1916 e del 1917 e non ha potuto trovare nulla su di lui, come è successo, fino a che con la ricerca è finita la sua vita senza avere avuto una tomba sulla quale piangere.
Dopo di che passo e chiudo.
FlorianDimai
00martedì 25 luglio 2017 08:34
Non so/non capisco come sia possibile dopo 100 anni rivedere un processo, e per favore, capitemi, sto solo parlando dal punto di vista TECNICO/GIURIDICO (casomai qualche avvocato mi potrà aiutare ...): non ci sono più testimoni, gli unici documenti disponibili sono quelli che hanno portato alla condanna e qualsiasi ricerca fatta oggi credo sia priva di qualsiasi valore legale.

Verità e Giustizia non sempre vanno a braccetto ...



mito65
00martedì 25 luglio 2017 13:40
Credo Mario che tu abbia toccato un altro punto, e cioè quanto siano celebrati i "condottieri" a cui ti riferisci.
A quanto mi risulta, potrei sbagliarmi ma non credo, la quasi totalità della storiografia dal secondo dopoguerra ad oggi ha definito questi personaggi quanto meno come inetti incapaci, quando si voleva essere lusinghieri, per non dire di chi li apostrofa come criminali assassini, generando una "retorica dell'antiretorica" altrettanto odiosa di quella del primo dopoguerra che li celebrava come eroi e ne esaltava le vittorie.
Mi pare ovvio che nessuno dei due estremi sia accettabile per una valutazione storica obiettiva, e acclarato che le celebrazioni enfatiche degli anni '20 e '30 siano del tutto anacronistiche, altrettanto poco attendibili ritengo siano le condanne senza appelli del loro operato di epoca più moderna.
Dunque chi vuole portare avanti un progetto di riabilitazione dei fucilati, sorteggiati e condannati che siano, lo può senz'altro fare se lo ritiene opportuno, ma di certo non in contrapposizione ad una pretesa celebrazione di chi, invece, dai piedistalli è da un bel po' che è stato tolto.

polesano75
00martedì 25 luglio 2017 15:03
Al di là delle considerazioni di chi mi ha preceduto, che condivido, faccio notare che nel caso in oggetto non stiamo parlando di un atto arbitrario ma dell'esecuzione di una condanna emessa da un tribunale militare.
In base al Codice Militare allora vigente, la rivolta e l'insubordinazione con conseguente omicidio erano puniti con la morte. Il codice era del 1869, per cui non l'aveva voluto nè Cadorna nè il Duca d'Aosta, comandante dell'Armata (la III) cui la brigata Catanzaro apparteneva.
Estor delle Paludi
10mercoledì 26 luglio 2017 11:12
Si è accennato alle liste documentate su un sito: l'addizione 12 (decimati) + 4 (fucilati sul posto) + 11 (morti all'ospedale) = 27, può risultare fuorviante se non si specifica niente. Non penso che sia un problema specificare i nomi di quelli uccisi dai "rivoltosi", altrimenti anche dopo cento anni invece di guardare la storia dall'alto ci ritroviamo a fare partigianeria pro questo o quello.
Per quanto riguarda i decimati, i fucilati, i disertori, possono anche riabilitarli per legge, ma cosa cambia? Sono poveri cristi come tutti, alla fine si risolve che questa o quella associazione locale fa un cenone per la riabilitazione ottenuta e bonanotte. Quello che è successo è successo, dovremmo vederlo "dall'alto" senza avere ognuno il proprio campanile da riabilitare, celebrare, perchè alla fine per forza di cose va a finire che si fanno forzature storiche per far venire i propri conti e si va fuori dalla storia.
Magari è comprensibile che Mario lasci un po' da parte i soldati morti in ospedale, la tragedia era comune e quindi va beh accomuniamoli. Però poi se si parla di documenti, dimenticanze, di omissioni, ecc., non si può giocare allo stesso modo di chi ha "giocato sporco".
Mario.sk
00mercoledì 26 luglio 2017 14:10
Informazione e giudizio..
Credo di avere pubblicato tutto, basta leggere. Anche quello che ho scritto qui costituisce un'informazione adeguata che contiene anche alcune indicazioni su dove trovare i dati che riguardano la vicenda.
Conoscere per deliberare è un fattore fondamentale, sapere che molti di quei nomi, come altririguardanti storie simili, non figurano in Albo d' Oro nè sui monumenti comunali ai caduti sarebbe di per sè una conseguenza diretta della riabilitazione.
Lo dico una volta per tutte: ciò che scrivo è documentato e non formulo pareri emotivi senza conoscere i fatti per poterne parlare.
Magari invece di un'escusione o una ricerca di oggetti dispersi si puo' organizzare una bella tavola rotonda.
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