Ereandil al Lago

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=Ereandil=
00mercoledì 12 novembre 2008 18:34


Tratto da : azioni pg ne "Le Terre di Lockner" (giocata solitaria)



09:54 Ereandil [Esterno / Sentiero / Lago] percorre il lungo sentiero che conduce dalle verdi e rigogliose terre di Fenegard, al lago che si presenta immerso nella natura. Non vi è sole a scaldare il suo cammino, ma ugualmente ella avanza, vestita con la solita lunga veste candida dal corpetto argentato. I capelli ramati sono legati con un nastro resistente sulla nuca, per poi scendere in una cascata ondulata sino alle spalle. Una mano si mantiene lungo il fianco e l'altra è posata all'altezza del cuore. Il viso un poco pallido, mostra sempre una strana luminosità che la contraddistingue. Compie passi lievi nell'avanzare lungo il sentiero e, tra le fronde, l'occhio vigile riesce già ad osservare il luogo in cui è posto il lago. Sorriso delicato affiora appena sulle di lei labbra.


10:02 Ereandil [Esterno / Sentiero / Lago] raggiunge il termine del sentiero che la conduce alla meta e ancora avanza lentamente sino a comparire a pochi passi dalla grande conca che ospita quell'acqua cristallina. La raggiunge poco a poco, con cautela, quasi non volesse risvegliare la natura che parrebbe ancor sonnecchiare tutt'attorno. Il colore del cielo, un pallido grigio, si rispecchia in quelle acque di solito vive, dalla tonalità del blu più intenso. Ecco che si avvicina così alla sponda e lì vi si accosta, arrestando il passo. Uno sguardo rivolge all'orizzonte, pieno di beatitudine, trovandosi a suo agio in quella tranquillità che da sempre ama. La sua vita solitaria è un toccasana per lei, anche se il pallore del suo volto, indica ch'ella in realtà nasconde altro sotto la corazza di quel sorriso abbozzato.


10:11 Ereandil [Esterno / Sponda Lago] prende un profondo respiro, socchiudendo appena gli occhi velati da un'insolita malinconia, mentre il petto si gonfia un poco, per poi rilasciare l'aria appena trattenuta. Lo sguardo quindi si posa sul moto ondoso e pacato di quella pallida acqua solitamente cristallina e si sporge appena, per riuscire a vedere la propria immagine riflessa. Indi si china su se stessa, allungando una mano per toccare la superficie fresca del lago e ancora un lieve sorriso affiora quando i polpastrelli della man dritta avvertono la freddezza dell'acqua. Ma ugualmente non viene dato imput alla mano di ritirarsi, bensì di immergersi ancora un poco, mentre il sorriso sul suo volto diviene più ampio. Poi, con un lieve gesto, comincia a carezzare un lieve tratto, avanti e indietro, smuovendo l'acqua attorno in modo che la sua immagine venga deturpata. E in quel frangente, comincia a vedere qualcosa.


10:19 Ereandil [Esterno / Sponda Lago] si sporge un altro poco, continuando a muovere la mano in un movimento circolare. Qualcuno combatte. Due persone di nero ammantate, vicino alla riva del mare, sguainano le loro spade per difendersi. Un orco, poco più distante, con in mano un'arma chiodata, emette un grido e si fionda sul nemico. Altri due uomini corrono incontro ad altri mostri che stanno guadagnando terreno. Uno di questi sembra attirato da qualcuno in particolare. Lei. E' lei che brama quell'essere putrefatto e innaturale. Ma prima che egli possa raggiungerla, qualcuno gli si para innanzi, cominciando a lottare in uno scontro che ha dell'incredibile. E a lei non resta altro che rimanere inerme, a osservare quanto accade sotto i suoi occhi, a pochi metri di distanza. Tutti combattono. Tutti cercano di difendersi. Tutti sguainano le loro spade con prepotenza e cercano di infliggere colpi prepotenti e decisi sul nemico. Ma lei è terrorizzata da quella scena e cade all'indietro, nel vano tentativo di scappare. Si ritrova così, seduta al suolo, sulla sabbia umida della notte. Spettatrice di orribili scene che è costretta a osservare.


10:32 Ereandil [Esterno / Sponda Lago] smuove ancora l'acqua limpida con la mano e ciò che vede è sempre la propria immagine che permane rigidamente ferma su quella sabbia, in balia degli eventi che avvengono attorno a sé e priva di qualunque forza per scappare, o dare un aiuto a chiunque si trovi in difficoltà. Le sue mani sembrano affondare nella sabbia e nei paraggi non parrebbero esserci oggetti in qualche modo utili, come un bastone o un sasso. Ma quelle cose, forse, avrebbero avuto comunque poca efficacia. Riesce soltanto a osservare ciò che le accade attorno, fino a che una testa rotola verso di lei, fermandosi all'altezza dei suoi piedi. Sgrana gli occhi la giovane Mezza e poi si mette a gridare con terrore, cominciando a scalciare quell'orribile mutilazione nel tentativo di allontanarla da sé, poi si riprende da quell'attimo di terrore e, con decisione, si rialza da terra, continuando a osservarsi attorno. E' il Governatore di Fenegard che sta combattendo contro un essere ripugnante, affinché lei possa avere salva la vita. Lo osserva nei movimenti e si sente in qualche modo coinvolta in quella battaglia in cui l'Elfo, suo protettore improvvisato, sembra avere la meglio. Poi ogni cosa, così come ebbe inizio, or scompare e, dopo aver vinto sui nemici, la pace torna a regnare in quel luogo. Qualcuno è ferito. Altri sono solo provati dalla fatica compiuta. Lei è salva, ma terrorizzata. La Baia è un luogo in cui è certa non metterà più piede, ma proprio quando il suo cuore prende quella decisione, qualcuno di inaspettato da appuntamento a tutti coloro che si trovano in quel luogo. Al termine dei sette giorni, egli farà ritorno con nuove creature mostruose, deciso a impadronirsi del cuore di ognuno di loro per privarli così della propria vita. Quella promessa agghiacciante è motivo di profondo timore da parte della Mezza, le cui sorti sembrano essere a rischio.



10:49 Ereandil [Esterno / Sponda Lago] emette un lungo sospiro malinconico. Quelli non sono altro che ricordi della sua mente, proiettati in quelle acque limpide che ancora accarezza con la mano, disinteressata dal fatto che l'arto si sta poco a poco raggelando. Il suo cuore ora è più freddo di qualunque altra cosa. Nemmeno l'amore sembra riuscire più a scaldarlo. Con gesti repentini, continua quel movimento pacato e ora vede attraverso le onde, che dal sentiero a est giunge un cavallo bianco, elegante, fiero, nella sua andatura pacata. Si avvicina all'acqua del lago e comincia ad abbeverarsi. Mentre il padrone, poco a poco, raggiunge la sua figura e la saluta con parole elfiche di cui ella non comprende il significato. Si tratta del Governatore, colui che la notte precedente le ha salvato la vita, rischiando la propria. Ora i loro occhi possono osservarsi da vicino, alla luce del sole e possono finalmente concedersi un momento per fare le dovute presentazioni. Un Elfo e una Mezza, immersi nella natura, simili nell'aspetto, diversi nel carattere, uguali nel profondo del cuore. Il loro primo vero incontro, avvenuto proprio in quel luogo, a pochi passi dalla sponda del lago. Ed è in questo frangente che il Governatore si prende a cuore la vita della Mezza, offrendole protezione e, come se ciò non bastasse, la invita con lui a Fenegard come sua ospite. Lusinghiero comportamento elfico, che scalda il cuore di quella giovane Mezza ancora provata da quanto i suoi occhi hanno visto la sera prima. Ma ella è comunque decisa che non si sottrarrà al pericolo, bensì lo affronterà come ogni persona degna di valore è disposta a fare.


11:04 Ereandil [Esterno / Sponda Lago] ritrae ora la mano da quelle acque che l'hanno rinfrescata alquanto. Un nuovo sospiro emette. Più silenzioso, ma ugualmente malinconico. L'acqua poco a poco torna ad arrestarsi e la sua immagine nuovamente si rispecchia sulla superficie. Ma per un breve istante, alla Mezza non pare di vedere la propria immagine riflessa, bensì quella dell'Elfo, l'eroe bianco che l'ha salvata da morte certa. {Alvest...} sussurra a quel punto con leggero tremore del corpo. Gli occhi si inondano di lacrime, ma sulle labbra affiora un lieve sorriso. Poi l'immagine che vede riflessa, torna ad essere la propria. Tutto torna alla normalità e il suo cuore si riempie di tristezza. Il capo or volge in direzione di un secolare arbusto e poco a poco, ancor con le lacrime agli occhi, si alza dal punto in cui era chinata e si avvicina con lenti passi a quella parte di terreno ove si erge imponente l'albero dalla spessa corteccia e dalle foglie verdi e fitte. Rimane un istante a contemplarlo, arrestandosi alla sua base e volgendo lo sguardo verso l'alto. Poi torna a rimirar la base del tronco e per un breve istante, l'immagine di una bambina appare seduta ai piedi dell'albero. Allunga così la mano per poterla toccare, mentre ella sembra voltarsi e sorriderle. Ma quando parrebbe riuscire a donarle una carezza, questa svanisce come per incanto e a lei non resta che ritrarre il braccio e portare la mano a coprire le labbra che hanno preso a tremare. Calde lacrime ora si fanno strada solcando la pelle scarna del volto. {Selene... Alvest... perché? Perché mi avete lasciata sola?} domanda in un sussurro, prima di inginocchiarsi alla base dell'albero e abbracciarsi per trattenere i singhiozzi che la pervadono per tutto il corpo.


11:21 Ereandil [Esterno / Sponda Lago] continua a versare lacrime la Mezza, senza più riuscire a trattenerle oltre. I suoi occhi non vedono la luce da circa due mesi. Insieme ad essa, anche la piccola fiamma che si era accesa nel suo cuore, di nome Selene, sembra essere scomparsa. Due persone cui era molto legata, hanno abbandonato quelle terre. Forse le parole che aveva letto in un foglio di pergamena, tempo addietro, non erano altro che frutto della sua immaginazione. Forse per il desiderio di rivedere l'amato elfo cui ha donato il proprio cuore. "Oppure, nel frattempo, potrebbe essergli accaduto qualcosa!" l'avverte a quel punto, una vocina nella testa, che parrebbe metterla in guardia. Sa bene che Alvest non è il tipo di persona che scompare senza avvertire dei propri spostamenti. E sa bene, anche, che se lui fino ad ora non l'ha contattata per potersi incontrare, qualcosa deve essere accaduto. Eppure nessun altro sembra essersi preoccupato di questa sparizione improvvisa. Nessuno ha posto domande sulle sorti del Governatore di Fenegard e non vi sono annunci nelle pubbliche teche riguardanti tale argomento. Si narra solo della scoperta di alcuni esseri nominati vampiri, ma nulla più di questo. Eppure, tra le genti che hanno preso visione di quell'avvertimento, non vi è il Governatore. "Strano... molto strano..." continua a ripetersi dentro sé, mentre i singhiozzi non accennano a diminuire. Vorrebbe spiegazioni, le cerca disperatamente ovunque. Nessuna guardia a palazzo le ha voluto dare indicazioni. Nessuno della servitù le ha dato risposte precise. {Dove sei, Alvest? Dimmi, ti prego... cosa devo fare per poterti raggiungere?} chiede in lacrime, rivolgendosi con lo sguardo al cielo, ma tenendo gli occhi chiusi nel suo pianto di dolore. {E' tutto così buio, vuoto e freddo senza di te...} afferma, tornando a chinare il capo verso il suolo per bagnarlo ancora con le proprie lacrime.


11:37 Ereandil [Esterno / Sponda Lago] ode d'improvviso un nitrito proveniente dal sentiero che conduce al lago. Spalanca gli occhi color nocciola, ancora colmi di lacrime e si volta con speranza verso quella direzione. La visione di un cavallo bianco che le corre incontro, con la criniera mossa dal vento, leggiadro nell'andatura e a rallentatore come nel suo sogno fatto un mese prima. Si alza in piedi di scatto e si volta con l'intera figura verso il destriero dal manto bianco e delicato, che riconosce come Gillan, il fedele compagno di avventure del suo amato. Ma quando chiude gli occhi per lasciar scivolare altre calde lacrime, nel riaprirli la figura dell'elegante destriero è svanita. Non vi è nessun animale nei paraggi, nessun cavallo bianco e, molto probabilmente, il nitrito che le è parso di udire, non era altro che il frutto della propria immaginazione. Con lei, presente in quel luogo, non vi è nessuno. Questa è la triste realtà dei fatti. E ancora una volta il cuore si riempie di amarezza. I fantasmi del passato la assillano da giorni e i suoi sogni la notte sono tutti rivolti alla piccola Selene e all'amore della sua vita, con la speranza nel cuore che entrambi possano tornare da lei un giorno. Ma questo giorno pare non arrivare mai e un peso sempre più grande le schiaccia il cuore. {Se un giorno dovessi morire, vorrei che accadesse solo quando sarò certa che tu mi cullerai tra le braccia fino a che non chiuderò gli occhi per non riaprirli più...} afferma a quel punto, in una piccola preghiera rivolta al cielo. Le labbra si incurvano in un pacato eppur angosciante sorriso, mentre gli occhi tornano a chiudersi per accompagnare le lacrime nella discesa lungo le guance pallide. Ma ora non trema più. I singhiozzi sono passati. Poco a poco il pianto sta raggiungendo il termine, mentre ella si arrende alla triste realtà. E' sola. Ora più che mai si sente davvero molto sola.


11:50 Ereandil [Esterno / Sponda Lago] sussurra al vento il nome del Governatore di Fenegard, più e più volte, come sempre le capita di fare ogni volta che si sente sola. Mantiene gli occhi chiusi, ancora rivolta al cielo, e la mente proietta l'immagine di loro due insieme, delle loro mani che si cercano, che si trovano e si uniscono in una salda presa. Poi gli occhi si scrutano e ognuno legge in essi la profondità dei sentimenti che entrambi provano. I volti si avvicinano e a quel punto le bocche si incontrano. Le labbra vengono a contatto tra loro e in un istante la tristezza si trasforma in gioia e cala il silenzio, mentre i loro cuori cominciano a pulsare forte e scende su di loro la magia, mentre il bacio diviene poco a poco più intenso. La Mezza avverte nel proprio cuore una pace surreale e l'angoscia di poco prima sembra svanire. Riapre così gli occhi ancora umidi e sorride verso il cielo, per poi osservare l'orizzonte. Forse non è vero che è rimasta sola. Quella magia che sente dentro, può ancora esserci. Non tutto è perduto. L'intensità di quei sentimenti tornerà a fiorire un giorno. Ne è certa, perché sa che anche l'Elfo caro al suo cuore non ha smesso di crederci. E se un giorno la malinconia dovesse coglierlo, di certo ripenserà a lei, alla Mezza che gli ha donato sé stessa, e a ciò che insieme hanno vissuto giorno dopo giorno. E allora si sentirà sollevato, proprio come sta accadendo ora a lei per prima. Vuole crederci. Sarà così. L'amore non scompare in tempi così brevi e la separazione è solo momentanea. Perché un cuore non può continuare a battere, se è diviso a metà.


12:00 Ereandil [Esterno / Lago / Sentiero] china il capo a osservare ancora una volta il lago e l'immagine di lei riflessa sulla superficie. Questa volta il sorriso che dedica a sé stessa è più sereno e colmo di amore e speranza. Indi, rivolgendosi al lato est del luogo, si incammina con passo pacato verso il sentiero da cui è giunta. Con delicatezza, intanto, si asciuga le lacrime calate dai suoi occhi e cerca di mantenere il sorriso sul proprio volto. Avvolta nell'eleganza della propria veste candida e pura, si allontana dalla sponda del lago e dal luogo stesso. I ricordi non l'hanno abbandonata, ormai ne è certa, ed è anche più convinta che non li lascerà mai fuggire. Serberà sempre quelle immagini nel proprio cuore. Il sorriso della piccola Selene. I baci e gli abbracci di Alvest, accompagnati da parole sussurrate con dolcezza. Ogni cosa che è accaduta, farà sempre parte di lei e del suo mondo. Ma è inutile continuare a vivere nel passato. Il futuro è ancora lì che attende di essere vissuto, per poter serbare nuovi ricordi e poter narrare nuove emozioni ancora da vivere. Ed è con questa speranza che la Mezza or si dilegua nella solita camminata lenta e pacata, circondandosi di quella natura che riesce ad allietarla un poco ogni giorno.



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