Elimination Chamber Match

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vd2
00venerdì 24 novembre 2006 16:33
Un secondo e posto lo spot.
vd2
00venerdì 24 novembre 2006 16:34
Visioni #2:"Permettetemi questo mio capriccio, tornerò uno sporco zingaro meticcio"
Il telo viene lentamente tirato via da Ramon, la folla è sull’attenti per scoprire cosa si cela dietro quel colore rosso così enigmatico.
Un sorriso si dipinge sul viso dello gitano, che ora getta via il telo in mezzo alla folla, e finalmente gli occhi di tutti i presenti possono ammirare la sorpresa che il loro rappresentante più amato aveva in serbo per loro.
Uno schermo, alto all’incirca sei metri per quattro di lunghezza, spento.
Cosa c’era di speciale in ciò? Necessitava di essere coperto?
La folla si interroga, l’impazienza e la curiosità si sono trasformate in stupore, meraviglia per uno schermo moderno e di bella fattura sicuramente, ma privo di qualsiasi significato morale o non degno di suscitare gioia e sorpresa in loro.
Qualche secondo di silenzio, e pi tocca al presidente togliere ogni dubbio dalle menti dei suoi concittadini, che non aspettano altro, consumandosi nel loro fermento.

“Bene, bene so che tutti voi vi state chiedendo cosa ci sarà di speciale in questo schermo. Ma andiamo per passi. Abbiamo lottato fratelli, abbiamo sofferto insieme, e gioito insieme per la nostra vittoria. Giusto?”

La folla risponde con cori di approvazione, figli della curiosità e dell’impazienza di conoscere la fine del discorso di Ramon più che dall’entusiasmo.

“Ecco, ora siamo liberi di condividere le meraviglie che questa terra ci riserva. Siamo liberi di avere sogni come tutti, cercare di raggiungerli. Siamo liberi di fallire, siamo liberi di rialzarci e riprovare. Siamo liberi di avere figli che siano istruiti, che si possano innamorare e gestire il nostro paese, un domani. Siamo liberi di morire con un sorriso, e di avere qualcuno che piangerà sulla nostra tomba, lo siamo fratelli, siamo un popolo…finalmente!”

Sorrisi si distinguono fra la gente.
Nonostante l’attesa e i giri di parole del loro presidente stiano diventando quasi fastidiosi, gli basta ricordare le tante vittorie per riportare gioia nei loro cuori finalmente liberi di battere.

“Finalmente…dicevo. Ma come sappiamo, cosa ci permette di farlo? Il nostro sangue gettato con le nostre insurrezioni? No, quello rimarrà nei nostri ricordi, ogni ferita che portate in corpo ci deve rendere orgogliosi. Forse la nostra fratellanza? Neanche, purtroppo sono parecchi anni che il mondo non si regge su consuetudini o sul buon senso della gente. Forse sono io a permetterlo a tutti? No, non ci sarò per sempre, e nessuno può dire che un giorno io la smetti di desiderare quello per cui ho combattuto, che cominciassi a pensare per me, che cominciassi a privarvi di tutto quello che abbiamo conquistato, non è mai tardi per diventare egoisti in questo mondo…non credete,ehehe??”

La gente sorride, si fida di Ramon.
Del resto non può non farlo, se alla fine della conferenza quelle persone saranno libere di tornare in una casa accogliente senza doversi guardare attorno e avere paura di qualche teppista o di qualche poliziotto razzista è merito di quell’uomo tenace e convinto delle sue idee.

“L’unica cosa che ci può premettere di godere dei nostri diritti, cari amici, è qui davanti a voi, accendete lo schermo!!”

La folla và in visibilio.
Tutti vogliono scoprire cosa nascondeva quell’anonimo schermo.
Lo schermo si accende, e su esso scorrono immagini delle tante rivolte che hanno portato alla guerra civile che ha liberato gli Stati Uniti dal razzismo e dai pregiudizi.
Poi finalmente qualcosa di nuovo.
Una pergamena, vuoto.
Che pian piano va a riempirsi, con una curioso effetto video delle parola si vanno a stampare su codesta pergamena.

“Questa, miei fratelli, ci permetterà di godere delle nostre vittorie. Questa è la nuova Costituzione degli Stati Uniti D’America!!!”

L’attesa è stata ripagata.
La folla ringrazia il suo presidente tributando ovazioni e ringraziamenti sotto forma di urla a Ramon.
La gioia si potrebbe misurare in questi attimi, un intero paese è in festa.
Ramon scende da leggio su cui stava tendendo il suo discorso e si avvicina al limite del palco, per avere più vicino il suo popolo, o per meglio dire, i suoi fratelli.
Alza le mani, come in segno di vittoria, la festa è anche sua, la loro festa inizia oggi, nel giorno in cui gli Stati Uniti sono diventati il primo paese ad associare una potenza economica-militare ad una libertà, moralità, sono diventati un esempio per tutti gli abitanti della terra, i pregiudizi sono stati spacciati, i figli di Dio sono finalmente tutti uguali da quest’oggi, ci sono voluti millenni, epoche e morti, ma ora sono gli ideali di libertà e uguaglianza a trionfare, la vera Rivoluzione è oggi, il sogno è appena cominciato per milioni di americani.

“E’ per voi!! E’ per voi!!”

Urla Ramon, mentre non si accorge che qualcuno ha approfittato del caos provocato dalla sua notizia per scavalcare transenne e beffare la sorveglianza, è ora è nel palco.
Ma quest’uomo sembra avere vita difficile, visto che prontamente i membri della sicurezza lo placcano di forza, e ciò cattura l’attenzione di Ramon, che si volta, assistendo così alla scena.

“Fermi!Fermi!Lasciatelo stare!”

Gli uomini della sicurezza ubbidiscono all’ordine del presidente.

“Non c’è bisogno di fermare quest’uomo. Siamo tutti uguali,non vedo perché non merita di dire la sua. Prego, fratello, dimmi cosa ti ha spinto a raggiungermi fin qui…”

Ramon avvicina il microfono al tale che ha di fronte, che timidamente lo impugna.
Dà uno sguardo alla folla, e poi a Ramon.

“Ramon…presidente..tu hai fatto tutto questo per noi, dici. Tu hai fatto tutto questo per il popolo degli Stati Uniti D’america. Tu hai fatto tutto questo per l’umanità. Ma..Ramon…non pensi mai a te?”



Fiuuuuuuuuuuuu….

Ancora.
Ancora un risveglio amaro, ancora una fine ai sui sogni, ancora un epilogo enigmatico e insoddisfacente alle sue visioni.
Ancora un uomo disteso su un letto, ancora degli occhi appannati e un corpo provato dalla stanchezza, ancora una triste e grigia cornice di noia e stasi intorno a lui, ancora un aria difficile da immettere nei polmoni, ancora un atmosfera che sembra volerlo schiaffeggiare, ricordandosi che la sua vita non ha quella dolcezza che la sua anima degusta nelle sua visioni così gloriose.
Ancora una sensazione di spaesatezza, in un mondo che non vuole cambiare, impresso nell’anima di un uomo che vuole cambiare il mondo.
Ancora Sergio Ramones, alla vigilia di un grande appuntamento.
Grande appuntamento, cosa abbia dato l’aggettivo “Grande” ancora non è chiaro nella mente di Ramon, mentre lentamente si stropiccia gli occhi, e osserva la mobilia dell’albergo, dove sarà costretto a dormire per le prossime due notti, per poi ripartire una volta terminata la tappa dell’EWF in quel luogo per il PPV Demonology.
“Grande” è l’appuntamento, ma forse non così grande come è l’amarezza nel cuore di Ramon.
Non aveva impegni lavorativi per quella sera, la palestra era chiusa, e comunque non avrebbe potuto svolgere il suo lavoro, doveva lottare nel Main Event dello show.
Giorni che passavano, scivolavano via erano, gli ultimi per Sergio, giorni in cui nemmeno più lui aveva le idee chiare.
Voleva dimostrare di essere superiore di qualsiasi americano corrotto dalle idee razziali contro la sua razza, ma era solo uno sfogo della sua rabbia, in fondo il suo desiderio era vedere tutti gli uomini allo stesso livello, non voleva dominare i suoi simili, voleva solo vivere nella pace con loro.
Per fortuna venne sconfitto da Latino Heart, spezzando sul nascere questo suo intento, come se poi sarebbe bastato dominare una federazione di wrestling per ambire all’uguaglianza fra la gente.
Ma almeno avrebbe avuto il rispetto della gente di quel mondo, che per quanto piccolo, poteva essere un punto di partenza.
Aveva ricevuto telefonate dai suoi parenti, che non vedeva da tempo, lo incoraggiavano, credevano in lui.
Il problema è che era lui a non credere in Sergio Ramones.
Poteva anche vincerla quella cintura, poteva anche battere ogni singolo lottatore dell’EWF, ma cosa sarebbe cambiato?
Non avrebbe avuto il rispetto di cui si illudeva.
Non sarebbe stata la mentalità della gente a cambiare con quell’alloro stretto nella sua umile e minuta vita, sarebbe stata l’immagine della federazione, e della cintura stessa.
Avrebbero visto la sua vittoria come una sconfitta, gli altri.
E sarebbe diventata anche per lui una sconfitta.
Era troppo piccolo per il mondo, era troppo piccolo per onorare i suoi parenti e la gente del suo villaggio che lo seguiva da lontano, le sue parole non bastavano a regalare questa gioia alla sua etnia, la sua bontà non era forte quanto la cattiveria delle persone.
Voleva togliersi la vita, per sprofondare nei suoi sogni, in quelle visioni che tanto gli regalavano attimi di felicità.
Ma non aveva il coraggio neanche per quello, forse era giusto che il mondo non tenesse conto di lui.
Non sapeva dare ne gioie ne dolori ai suoi fratelli, che presto avrebbero richiamato, per rinnovargli la fiducia nei suoi confronti sotto forma di belle parole e sinceri auguri.
Che senso aveva la sua vita, se non riusciva ne a vincere ne a perdere?
Era un ibrido in cerca di una destinazione, di un qualcosa per cui vivere, visto che la morte era anch’essa troppo forte per lui.
Era sdraiato su un letto, l’ibrido, con una fastidiosa emicrania e il ricordo di una visione figlia della sua fantasia.

“Ma..Ramon…non pensi mai a te?”

Gli ritornò in mente la frase che lo portò al risveglio, in quel piatto pomeriggio.
In effetti, pensava mai a se stesso?
Mai si era fermato a discutere con se stesso di un qualcosa per se stesso, gli ideali di libertà e uguaglianza gli distruggevano anima e cuore ogni attimo che la sua vita invecchiava, non aveva tempo per pensare a se stesso.
E anche ora, alla vigilia di un “Grande” evento, a poco da un “Grande” Match, non pensava a se stesso.
Una piccola voglia di vincere e alzare quella cintura al cielo, facendo dissolvere tutta la sua frustrazione in un urlo, che sarebbe durato qualche attimo, per poi lasciare spazio alla grigia realtà che crudele come al termine di ogni suo sogno, avrebbe bussato puntuale alla porta del suo cuore, ricordandogli che quello che stava facendo non serviva a niente, se non a rafforzare l’ibrido qual’era.
Avrebbe vinto, avrebbe perso, forse non aveva importanza per le minoranze gitane degli Stati Uniti D’america.
Ma per Sergio Ramones, ha senso?
Si staccò dal letto e uscì dalla stanza, incamminandosi nell’affollata vita della metropoli alle diciotto del pomeriggio.
Un umile cappotto scuro lo riparava dal freddo tipico della stagione, mentre girovagava evitando la folla, voleva essere rimanere lui e il freddo che tirava per la città, desiderava che no ci fosse nessun altro ad abitare la terra in quel momento.
Ma non era possibile ciò, cosi finiva per incrociare gli sguardi della gente, che spesso lo guardava con aria di distacco, come a voler ricordare che non aveva niente a che fare con quello sporco zingaro che girava, rinchiuso in quello scuro e poco elegante cappotto.
Ritornarono a galla le questioni che si era posto prima di abbandonare la sua stanza, pensava mai a se stesso?
No, non aveva nessun vizio, nessun hobby, nessun divertimento, se non lottare contro i pregiudizi che gli rendevano la vita un incubo.
Qualcosa più di ventiquattrore e si sarebbe trovato chiuso in una gabbia, contro sei persone, a giocarsi il premio massimo che quel mondo poteva offrirgli.
E ciò non lo rallegrava pienamente, perché vincere quel titolo non sarebbe bastato alla sua razza.
Ma forse, per quanto lo voleva tenere nascosto a tutti, compreso se stesso, quello sarebbe bastato a Sergio Ramones.
Sarebbe bastato ad un uomo che mai aveva avuto qualcosa per cui essere orgoglioso di se stesso nella vita, ad un uomo che mai aveva avuto obbiettivi o traguardi da raggiungere al di fuori della sua lotta contro il razzismo.
Un uomo senza obbiettivi, quindi senza soddisfazioni.
Un ibrido, appunto.
Vincere quel match, uscire a testa alta da quel “ Grande” evento bastava ad uno come lui, lo sapeva benissimo.
Ma i suoi parenti, i suoi amici, i suoi fratelli, cosa ci avrebbero fatto di un fratello campione del mondo?
Nulla, avrebbero sofferto le maledicerie della gente, avrebbero sofferto la punizioni dei vigliacchi, avrebbero sofferto ad immaginare un futuro grigio per i suoi figli, il mondo non sarebbe cambiato.
Ma sarebbe cambiato Sergio, sarebbe cambiata la sua vita.
Poteva essere orgoglioso di avere qualcosa da raccontare…a se stesso.
Qualcosa per cui sorridere, per cui essere fiero delle proprie capacità.
Gola.
Il peccato più comune tra gli esseri umani, ora sembrava trovare appiglio anche nel più profondo di Ramon, mentre esplorava le vie della città, da solo, nonostante la moltitudine di persone intorno a lui.
Lui voleva quella vittoria, lui voleva quella cintura, lui voleva urlare e piangere di gioia, lui voleva essere un peccatore.
Lo avrebbero perdonato per ciò, i suoi fratelli?
Una passato burrascoso, un futuro altrettanto grigio e in mezzo lui.
Un qualcosa da ricordare, un qualcosa per cui potersi guardare allo specchio senza pensare che in questo mondo la sua vita era inutile.
Poteva renderla utile, utile per Sergio Ramon.
Voleva togliersi questo lusso, lo desiderava dal profondo del cuore, ma aveva paura.
Paura di cadere troppo nel peccato e dimenticarsi delle sue prediche, delle sue battaglie, dimenticarsi di tutto e diventare come quegli americani che tanto lo disprezzano.
Poteva togliersi questo lusso?
Non sapeva la risposta, ma di certo voleva.
Perso nei suoi pensieri non si accorse che aveva intralciato la strada ad un bambino, che stretto teneva la mano di un uomo, probabilmente suo padre.

“Scusami, piccolo..”

Sussurrò quasi vergognandosi di quel che aveva fatto, nonostante la banalità dell’accaduto.

“Ma tu…sei Ramon?”

Lo riconobbe, e con occhi lucidi di emozione pronuncio quella frase, mentre il padre lo guardava con indifferenza.

“Si..”

“Andiamo, Trevor..”

Il padre cerò ci portare via il ragazzo, che però volle rimanere ancora un po’.

“Ramon, domani verrò a vedere Demonology.Sei grande,battili tutti, vincerai Ramon?!”

Voleva rispondere, ma le parole gli rimasero soffocate in gola.
Per giunta il padre allontanò il ragazzo, e tutto finì lì.
Un bambino, la voce dell’innocenza.
Un bambino gli aveva chiesto ciò che lui stesso si stava chiedendo da qualche minuto.
Ora era davvero un peccatore.
Peccava di gola, voleva quella cintura, voleva distaccarsi un attimo da Sergio Ramones uomo, voleva essere Ramon, il lottatore Ramon.
Solo per una notte.
Solo per un “Grande” evento.
Solo per diventare “Grande”.
Solo per concedersi un lusso, un peccato di gola.
Poi sarebbe tornato il Ramon che lottava per i suoi diritti.
Ma per una notte, per una sola “Grande Notte” sarebbe stato Ramon, il campione.
Si ritrovò ad una strada chiusa, aveva imboccato un vicolo cieco.
Tirò fuori il suo serramanico, nascosto a dovere per no destare sospetto e crearsi antipatie nel suo cammino.
Lo osservò, tirò un sospiro di liberazione, poi sussurrò..

“Solo per una notte…”

*SBAM*

Il coltello venne infilato nel muro, e pian piano lo mosse, creando quasi delle lettere.

Una notte, di più non chiedo
Voglio essere felice di ciò che vedo
Alzare le braccia e liberarmi
Da pensieri e dubbi, compagni.

Forse sarà ingiusto
Ma voglio peccare, ci provo gusto.

Per una notte vorrei essere fiero di me stesso
Non sarà il mio futuro
Di gioia sarà solo un amplesso
Poi tornerò al mio vivere così scuro.

Voglio vivere un istante per me, fratelli
Permettetemi questo mio capriccio
Dopo tornerò ai miei livelli,
tornerò uno sporco zingaro meticcio.


“Ehi, cosa stai facendo brutto stronzo! Polizia!!!”

Una voce lo distolse dal gesto doloso che stava adoperando.
Nascose il serramanico,e scappò velocemente, sorridendo.
Forse non era ancora il momento per non essere il gitano, Ramon.
Ma poco mancava alla sua “Grande” notte, dove il gitano [Sergio Ramones sarebbe stato a guardare meravigliato il lottatore Ramon alzare la cintura verso i cielo.

“Ehi, fermati, bastardo di un zingaro!”




vd2
00venerdì 24 novembre 2006 16:35
Continua dallo spot precedente.

Nonostante il finale in versi provato la scorsa settimana non mi sia piaciuto, lo rifatto cosi per far capire meglio il cambiamento d'animo del gitano.

Bella, buona fortuna a tuttiv e che vinca il più negro [SM=x898284]
=CharismaticEnigma=
00martedì 28 novembre 2006 14:58
The Universe “Charismatic Enigma”

Un uomo. Per un Universo.
Un Universo. Per un uomo.


Apparentemente tutto ciò non ha significato. Ma ne acquista una quantità esponenzialmente superiore se solo ci si ragiona un attimo.

E la spiegazione è molto semplice: questo è il MIO Universo. Grande. Enorme. Significativo.

A livello astronomico non esiste. A livello storico non esiste.
A livello psicologico esiste. Ed è fondamentale.


Un pianeta, il più vicino al punto focale dell’intero Universo, è denominato Swanton Bomb. Il territorio di questo pianeta è ricco di riserve acquifere enormi ed è costellato da catene montuose irregolari e vulcani ancora attivi. Attorno ad esso ruotano due satelliti, complici delle frequenti eruzioni vulcaniche e dei maremoti e fiumi in piena: essi sono la Follia e la Determinazione. L’intera superficie del pianeta Swanton Bomb è sconvolta spesso da cambi meteorologici repentini e come detto poco fa anche da fenomeni fisici di grande spessore. Il tutto grazie all’influsso della Follia e della Determinazione, capaci di sconvolgere - senza agire direttamente – l’intero equilibrio di un pianeta. Questo pianeta è la rappresentazione massima del mio animo, Follia e Determinazione.

Un pianeta non molto distante ma totalmente differente è denominato The Gore. La superficie di questo corpo celeste è ricca di rocce pressoché immuni alle precipitazioni; presenta inoltre valli molto estese, ma soprattutto canyon profondi e molto ampi, ben disposti sull’intera superficie planetaria. Attorno ad esso non ruota alcun satellite, per questo la caratteristica conformazione rude non subisce variazioni dovute a movimenti causati dai satelliti. La prepotenza territoriale del pianeta lo colloca a rappresentare nella maniera più completa la Forza che mi caratterizza. Una Forza che mi consente di non farmi scalfire da nulla.

A seguire è presente il terzo pianeta per distanza dal centro dell’Universo Charismatic Enigma: tale pianeta è stato chiamato Charisma’s Whisper. Il territorio è perlopiù ricoperto da ghiacciai, la particolarità è che non esistono cime montuose che svettano sulle altre ma si attestano tutte su dimensioni piuttosto normali. Nonostante questo, il ghiaccio e i venti gelidi soffiano sul pianeta, avvolgendolo in una strana atmosfera di freddo e sussurrando astratte frasi al composto territoriale. Si dice che le temperature non abbiano mai raggiunto 0 gradi, ma siano rimaste sempre al di sotto di questa soglia. Inevitabile la formazione e il mantenimento dei ghiacci in tutto il pianeta. Questo pianeta rappresenta perfettamente la Freddezza e il Cinismo.

Un Universo che si rispetti non presenta solo pochi corpi celesti. E questo Universo è più che rispettabile.

Il quarto componente dell’Universo è chiamato Charisma’s Switchin’ Destiny. Attorno ad esso, un satellite di dimensioni spropositate, che per alcuni potrebbe anche essere il pianeta madre, denominato Enigma Cutter. La presenza del satellite molto grande scuote spesso gli equilibri del pianeta CSD, che diventa così inattaccabile: una volta avvicinata la propria atmosfera un’eventuale uscita è totalmente da dimenticare. Il territorio è molto caldo, scosso regolarmente da terremoti di grande potenza e dalla presenza di roventi geyser. Il tutto è dovuto a un sottosuolo bollente sotto il quale si dice scorrano fiumi di lava incandescente, che non trovando sbocchi immediati in vulcani può scuotere la superficie - con altri fenomeni - in maniera definitiva. Esso rappresenta ciò che se scatenato mi permette di avere la meglio su chiunque. Esso rappresenta il mio Epilogo.

Il quinto pianeta è relativamente piccolo, denominato Charisma Superkick. Tale pianeta presenta una superficie pianeggiante percorsa da lunghi fiumi generalmente calmi e tendenti a restare nel loro letto senza straripare e danneggiare il territorio circostante. Non ci sono montagne di rilievo, solamente colline verdeggianti e alture di poco conto. Teoricamente tranquillo, questo pianeta, attorno al quale sono presenti strani anelli atmosferici che sembrano formati da particelle elementari di acqua, può variare improvvisamente faccia. Se i fiumi subiscono un flusso eccessivo rischiano di espandersi invadendo il resto della crosta planetaria, il tutto senza preavvisi naturali. Tale luogo rappresenta l’Improvvisazione.

Il sesto pianeta è chiamato Twist of Fate, ed è caratterizzato da una rotazione sul proprio asse molto più rapida rispetto agli altri pianeti di questo Universo. Sul pianeta sono presenti alcuni crateri rocciosi, e l’acqua è pressoché assente, salvo qualche minimo bacino acquifero ben distante dai più grossi crateri. Non vi sono nemmeno catene montuose, solo qualche enorme cima che spezza gli equilibri del territorio in maniera repentina. I venti che soffiano sulla superficie del pianeta Twist of Fate sono in grado di raggiungere velocità e forza incredibili, rendendo inavvicinabile e di difficile studio l’intero territorio. Esso rappresenta la Rapidità e la Velocità.

Il settimo pianeta, ma non per importanza, si assesta completamente fuori asse rispetto agli altri: questa inspiegabile collocazione fa sì che esso sia il più conosciuto e quello più sottoposto a ricerche per capire qualcosa in più a riguardo. Questo pianeta si chiama No Solution 4 The Enigma. La composizione del pianeta è irregolare, a tratti risulta assurda a causa della presenza di vette molto elevate in prossimità dei mari, o di vulcani che sorgono nel bel mezzo di un flusso di un fiume. Il territorio non si può definire caratterizzato da nulla, se non dalla sua impossibile definizione e dalle ricerche sempre vane di trovare motivazioni al tutto. Il pianeta No Solution 4 The Enigma rappresenta l’assoluta Perfezione.

Come molti avranno osservato, un Universo necessita di un punto attorno al quale tutto ruota. Anche questo Universo ovviamente ha un centro: quel centro sono io, Charismatic Enigma.
Come il Sole. E’ attorno a me che ruota tutto.
Come un Astro di indicibile grandezza. E’ vicino a me che passa tutto.
Io, Charismatic Enigma, sono una Stella di fondamentale importanza.


State forse pensando che questo sia un esempio di megalomania?
Sbagliato.
Siete completamente fuori strada.
Questa è solo la consapevolezza di essere il Numero Uno.
=CharismaticEnigma=
00martedì 28 novembre 2006 14:59
ho trasferito anche il mio spot qui, così da averli tutti uniti in vista dei voti finali [SM=x898272]
HHHThegame
00martedì 28 novembre 2006 15:43
Scambio epistolare
“Egregio Sig. Hetfield,
le scrivo questa mia lettera per farle presente alcuni particolari riguardanti la nostra sfida che avrà luogo a Demonology, nella Elimination Chamber. Come avrà notato, nonostante le stia dando del lei, non le sto dando importanza evidenziando in maiuscolo la lettera L, perché secondo il mio modesto parere, non lo merita.
Anzi, non merita nemmeno il lei, per questo motivo continuo dandoti del tu.
Allora, mio caro messicano, come ci si sente ad essere diventato padre di due marmocchi? Non sei contento che ora la tua carriera non sarà più la stessa, perché avrai paura di correre rischi che lascerebbero i tuoi figli orfani o, peggio ancora, cresciuti da un paralitico, cosa molto più probabile?
Eh già, perché come forse già ti ho avrò detto, non mi sono piaciute le tue prese di posizione negli ultimi tempi, per questo te sarai il mio primo obiettivo nella Chamber. Vincere, perdere, non mi interessa, nessuno di questi due risultati mi cambierà la vita, né migliorerà o peggiorerà il mio palmares, ciò che mi interessa e sarà lo stimolo che mi farà dare il meglio di me sarà il rivederti nuovamente steso a terra, con me a schienarti. Magari ti avrò detto cose ovvie, ma per me non è così, infatti a te voglio riservare un onore che non concedo a pochi, quello di schienarti o sottometterti in modo pulito, senza usare alcuna scorrettezza, e lo sai perché?
Perché voglio dimostrarti che l’allievo non ha ancora superato il maestro, nonostante questo lo stia iniziando ad imitare in tutto, anche nelle slealtà.
Sei ancora sicuro di voler lottare, nonostante la tua amata Veronika corra il rischio di diventare una così giovane vedova? Si?
Beh, allora non posso fare altro che farti i miei migliori auguri. Se non addirittura le condoglianze alla Sig.ra Hetfield. Ho già ucciso una volta su di un ring, e non mi cambierà la vita farlo una seconda.
Ci vediamo sul quadrato.”

“Caro Clint Eastwood,
in quanti ti avranno già chiamato così? Tanti, forse troppi, segno forse che col tempo e le delusioni io stia perdendo anche quella fantasia che mi ha sempre contraddistinto nei miei confronti al mic?
Probabile, non sta a me dirlo, ma sinceramente non trovo appellativo più identificatorio per te. Noto con piacere che da quando sei tornato, dopo l’infortunio, stai conquistando un interessante trafila di vittoria, o di “taglie”, come preferisci chiamarle.
E so anche che questa Chamber costituirà per te una golosa opportunità di accaparrartene altre, come ad esempio quella di Latino Heart o addirittura la mia, per non parlare di quella contro Ramon, non del tutto definitiva. So anche che non sei interessato a conquistare il massimo alloro presente in federazione, a te interessa solamente dimostrarti ancora una volta il migliore.
Far vedere a tutti che stai sotterrando pian piano le sofferenze subite in passate.
Riversare su di altri il rancore e l’odio arretrato di troppi anni or sono.
Per questo ti sconsiglio di provare a conquistare la mia di taglia. Non nego che in futuro potresti averne l’opportunità, ma ora come ora non sei al mio livello. Non puoi pretendere che il tuo odio e il tuo rancore siano superiori a quelli di chi, come me, ha patito qualunque tipo di sconfitta in passato, da quelle sul ring a quelle nella vita. E, ti assicuro, non sono quelle che si provano sul quadrato le vere sofferenze, ma questo probabilmente già lo sai, inutile ribadirtelo.
Sei quello che temo di meno nella gabbia e lo sai perché? Non sono l’unico ad odiarti e a volerti fuori il prima possibile.
Ci vediamo sul quadrato.”

“Mr Ramon,
sei la persona che meno stimo sul ring, lo sai perché? Perché per farti compatire da chi ti sta intorno non esiti a tirare fuori quelle tue luride menzogne sul razzismo; sei un arrampicatore sociale, uno di quelli che usano uno dei suoi probabili “difetti” per poter avvantaggiarsi sugli altri.
Dici di essere discriminato perchè il colore della tua pelle è differente dal mio. E allora mi spieghi come hai fatto a trovare questo lavoro?
Dici che venendo la tua razza considerata inferiore rispetto a quella americana, allora anche te vieni considerato non meritevole di successi. E mi spieghi allora, se tutto ciò è vero, come mai ti trovi nel main event a lottare per un titolo? Forse perché sono diventato pazzo e mi sono lasciato commuovere dalle tue scenette da libro cuore nelle quali racconti la tua vita da inseguito per l’eternità?
No, mio caro Sergio, non è così, semplicemente ti sei conquistato questo posto sudandotelo, arrivando addirittura quasi a sconfiggermi, ma anche tu in quell’occasione hai avuto l’opportunità di constatare di essere inferiore.
Inferiore alla razza italica, alla quale appartengo e che rappresento. Inferiore ad un’atleta che annoveri nella lista dei tuoi discriminatori, ma che finora ti ha dato tutto ciò che hai; bel modo per ringraziarlo che hai!
Per questo non dico che ti sconfiggerò, anche perché già l’ho fatto, semplicemente ti ignorerò. Non meriti di avere il mio odio, preferisco dedicarti la mia totale indifferenza. Così almeno non potrai lamentarti dell’essere discriminato, o comunque non da me. E allora ti renderai conto di quanto l’odio sia migliore dell’indifferenza, oh si, verrai ignorato come un qualunque americano, uno di quegli americani che tu invidi ma che sono semplicemente una immensa massa di “Signor Nessuno”, al quale aspiri diventare.
Inutile dirti che questa tua scelta mi rallegra, un pericolo in meno da fronteggiare; inutile temere chi ambisce ad essere non considerato.
Ci vediamo sul quadrato.”

“Yo, man,
sto notando che più passa il tempo più ti atteggi a fare il rapper. L’uomo dalle rime al vetriolo e senza peli sulla lingua, che con i suoi sonetti pensa di cantare i difetti del mondo e dei suoi avversari.
Cristo diceva: “Non guardare la pagliuzza nell’occhio altrui quando nel tuo di occhio vi è una trave.”
Devi essere molto cristiano visto che segui i suoi insegnamenti alla lettera…
Più che altro un dubbio mi assale: ma ancora speri di poter vincere contro di me? Non ti sono bastate le precedenti lezioni che ti ho dato? Non pensavo tu avessi il culo così duro, un fegato così grande e una testa così stupida tale da essere paragonata al tuo ego e alla tua presunzione, visto che credi di potermi battere. E di poter battere qualcun’altro di quegli incompetenti presenti magari.
Cos’altro potrei dirti? Non più parole, le ultime le ho usate tutte quando ti sono venuto contro l’ultima volta, attaccandoti con quello che voi rapper definite in gergo “diss”, e penso che da quel giorno non ci sia più bisogno di utilizzare altri termini per descrivere la tua pochezza, sia nel ring sia lessicale, visto che il massimo che riesci a fare è qualche offesa come i bambini delle medie con un microfono in mano…
Ci vediamo sul quadrato.”

“Charismatic Enigma,
arrivi te adesso, quello che tra tutti i partecipanti è il mio preferito. Ti sembrerà strano, ma volevo ringraziarti.
Volevo ringraziarti per aver rappresentato la federazione nel momento in cui ce n’era più bisogno.
Volevo ringraziarti per aver rappresentato la EWF con le tue folli acrobazie e i tuoi assurdi bump.
Volevo ringraziarti per aver dato vita ad alcune delle rivalità più interessanti mai esistite.
E volevo inoltre ringraziarti per aver perso il tuo titolo ed averlo finalmente lasciato nelle mani di chi, come me, poteva rappresentarlo al meglio delle sue possibilità.
Esatto, penso tu abbia proprio letto bene le ultime parole. Dici di essere diventato un eroe partendo da zero, ma per me, per come ti comporti, per come ti mostri, resti sempre e solo un fallito. Se non ti butti da una scala alta sei metri non riesci a catalizzare l’attenzione della gente, quando hai un microfono in mano provi a fare l’eroe e magari a volte tiri anche in mezzo il tuo passato travagliato per accattivare le platee.
Dici che ti devo una rivincita, va bene, sono più che disposto a dartela, in fondo su quel ring ci troveremo nuovamente faccia a faccia, però poi quando io avrò di nuovo alla mia vita quel titolo e tu sarai nuovamente steso a terra col mio piede sul tuo petto in segno di superiorità non avrai più recriminazioni.
È vero, potrai dire di aver perso non affrontandomi in un 1 vs 1, e allora sarò ben disposto a concederti nuovamente un’altra sfida, o per meglio dire, un’altra sconfitta.
Perché questa è la differenza tra me e te: tu per arrivare al titolo massimo hai dovuto vincere prima tutti gli altri titoli facendoti le ossa e migliorando.
Io, invece, ho mostrato il mio valore vincendo direttamente quello massimo dopo una breve parentesi nel mondo dei tag. Ah, non dimentichiamo che ti ho sconfitto dopo mesi di inattività. Non so che dirti, buona fortuna forse, sebbene per quanta tu ne abbia dovrai renderti conto che non ti basterà mai per sconfiggere un’atleta che ti è superiore. In qualunque campo.
Ci vediamo sul quadrato.”


“Mia cara,
ti scrivo questa mia senza un particolare motivo. Chissà cosa voglio dimostrare, forse non lo so neanche io. Forse mi sono messo qui, con una penna tra le dita, per buttare giù due righe, forse per sfogarmi, forse per mandartela affinchè tu in futuro possa leggerla e farti due risate. Ti scrivo anche perché forse voglio farti presente il mio stato attuale di vivere, che sebbene sembri criticabile, pessimo, o quant’altro, è molto più positivo di quanto appare. Anche se sullo schermo posso sembrare diverso, in realtà non vivo di inutili rancori. L’ultimo lo sto provando per Robert Dumas, che finora non sono riuscito a battere, ma che nonostante tutto come un pazzo che non si rende conto della sua inferiorità continua a sfidarlo. Gli altri di rancori li ho cancellati tutti, compreso quello che provavo verso di te, ma sai com’è, quando si deve difendere un titolo non si possono avere altri pensieri per la testa. Ok, lo ammetto, mi sto pavoneggiando troppo, in fondo quella cintura da campione non mi appartiene più.
Perché è questo che sono io per te: patetico, inutile, magari però indispensabile.
Ogni volta che vedevo i tuoi occhi mi rendevo conto che mi raccontavano ogni volta un’emozione indescrivibile.
Ogni volta che il tuo respiro accarezzava il mio collo sentivo i miei polmoni non in grado di eguagliarti, poiché senza fiato dall’emozione.
Ogni volta che ricordavo i tuoi capelli setosi agitarsi al solo muoversi della tua testa, i miei sensi si perdevano in un mondo onirico tutto loro, dove ogni pensiero era concesso, anche quelli meno cavallereschi e più neri e beceri.
Ogni volta che ripenso a te, penso a quanto io sia stato intelligente a scegliere una strada diversa dalla tua.
Il perché di questa mia decisione rimarrà un mio errore o un mio colpo di genio, non so dirlo, ma così ho deciso e per questa strada continuerò.
L’ultima volta che ti ho sentito, mi hai augurato buona fortuna contro Dumas.
Persi.
Stavolta, per favore, non rispondermi.
Limitati a conservare questa lettera e leggerla ogni qualvolta ne sentirai il bisogno, è meglio per entrambi.
Ci rivedremo in un’altra vita, magari più fortunata, magari meno problematica, magari fatta apposta per noi due.
Ciao.
Anzi, meglio, addio.”



“…
Perchè lo stai facendo?
Cosa pensi di dimostrare?
Credi che un titolo di acciaio placcato alla vita possa dimostrare che sei il migliore? Credi che possa risolvere tutti i tuoi problemi? Credi di comunicare al mondo che non hai rivali, essendo tutti sotto di te?
La tua vita magari sarà stata costellata di sofferenze, ma fino a poco tempo fa mantenevi un aspetto pulito e un animo lindo, nonostante la tua esistenza fosse costellata da plumbei avvenimenti.
Magari non saranno stati paragonabili a quelli di altri, o magari saranno stati tremendi, ma se sei ancora vivo e hai ottenuto comunque dei successi non devono essere poi stati così terrificanti.
Più penso a te e a come sei, e più mi passa la voglia di scriverti. Viscido, opportunista, doppiogiochista, approfittatore.
Credi di essere il migliore.
Credi di poter vincere. O sbaglio, Dibbio?
Ma sai che non è così. Sai di essere in realtà l’eterno secondo.
Perché il vero numero 1 è il tuo ego. E te che cerchi di imitarlo sei soltanto un misero e dimenticabile numero 2”
HHHThegame
00martedì 28 novembre 2006 15:44
spot per la EC. Sono molto soddisfatto, credo di riuscire a fare bene... sperem...

buona lettura [SM=x898272]
Max-30
00mercoledì 29 novembre 2006 18:36
Re:

Scritto da: HHHThegame 28/11/2006 15.44
spot per la EC. Sono molto soddisfatto, credo di riuscire a fare bene... sperem...

buona lettura [SM=x898272]



Ti odio...

I tuoi timori erano fondati...

Vedrai stasera... Ti vorrei ammazzare
HHHThegame
00mercoledì 29 novembre 2006 20:19
Re: Re:

Scritto da: Max-30 29/11/2006 18.36


Ti odio...

I tuoi timori erano fondati...

Vedrai stasera... Ti vorrei ammazzare



argh
Max-30
00mercoledì 29 novembre 2006 21:01
Saga Ri-Genesi
Capitolo 4

Justice's Time

Nuvole, testimoni di un cielo cupo e senza stelle. Nuvole, testimoni di un uomo senza vita e perché. Ameba, giustiziere sperso nei suoi peccati. La distanza che lo allontanava dalla sua nuova battaglia si estingueva inesorabilmente, lasciandolo psicologicamente stressato, distrutto da pressioni che divengono sempre più insistenti. Pressioni che lo portano sempre più verso il baratro.
Una lotta per ideali che lo stava distruggendo.
Ma in fondo si può davvero distruggere una persona già morta?

Dolore, peso.
Solo queste poche parole raccolgono l’essenza della mia esistenza.
Qualcosa logora le usurate pareti della mia anima, un qualcosa che è viva in me da diversi mesi.
Un’impotenza delirante.
Che mi spinge verso il suicidio.
Che mi spinge verso una nuova “morte”.
Un nuovo trapasso, meno doloroso.
Se potessi tornare indietro, l’unica cosa che davvero cambierei.. L’unica cosa che davvero eliminerei, sarebbe la mia nascita.


Poi una forza, un’entità.. Un brutto scherzo del destino, una folle esistenza nella sua mente. Un’entità che lo spinge a concedersi nuovi attimi di tortura. Un’entità che lo comanda costringedolo, obbligandolo ad una vita da schiavo.
La luce intanto si fa tenue, le nuvole si incupiscono ulteriormente. Spire di vento nordico accarezzano la chioma ondulata del Bonty Hunter. Rinchiuso in una gabbia, in attesa della sua nuova guerra. Come un gladiatore attende… Il prossimo leone, il prossimo sadico gioco per la sopravvivenza sotto gli occhi giudicatori di un Imperatore chiamato pubblico.
Attendeva ansioso, attendeva la sua prossima Gabbia.
La prossima guerra.

È tempo di giustizia. È tempo di giudicare le vittime.

John Chain

Giovane, ingenuo.
Dinnanzi alla mia stazza ti presenti lindo. Non scalfito dal peccato.
Hai tolto dalla mia strada un uomo con cui avevo un conto in sospeso.
Questa, questa è la tua colpa.
Questo è il cruccio che ti porterà al mio giudizio da peccatore.
Il tuo ostacolare lo svolgimento della mia giustizia è il tuo unico peccato.
Per questo io ti condanno alla subordinazione, ad un eliminazione precoce e dolorosa.
La mia condanna è vivere il mio inferno, e diventare schiavo della giustizia.


Latino Heart

Il maestro della passione, un uomo che fa dell’amore il primo significato della sua esistenza, un uomo che fa del fidarsi del prossimo il suo fiero motto.
Un uomo che nonostante le insidie ed il peso delle amicizie, si ritrova innanzi a me. Orgoglioso, grintoso ed estremamente pericoloso.
Un uomo che di fronte al pericolo ride sprezzante.
Un uomo che invidio.
Vittima consapevole dell’amore.
Mia Inconsapevole vittima.
Vittima del mio Odio.
Condannata al grigiore di una giornate senza sentimenti oltre il mero sapore della disperazione, una giornate da sconfitto.
Una giornata da Revolver Leon.


Ramon

Zingaro. Non lo considero un’insulto. Non considero affatto la tua persona per la razza d’appartenenza.
Hai peccato nel tuo passato, dovrei giustiziarti per questo.. Ma non ci riesco.
Hai peccato nel tuo passato, proprio come me.
Vorrei poter giustiziarti per gli errori da te commessi in passato.
Vorrei giustiziarti per quella bambina che hai fatto morire.
Ma quando osservo te..
Non vedo un peccatore.
Non vedo un assassino.
Quando osservo te.
Io vedo me stesso.
Quando osservo te.
Vedo il mio più grande errore.
Vorrei poter cancellare le mie aggressioni verso la tua persona, ma non è possibile.
Proprio per questo proverò a cancellare il tuo vivere.
La mia pena per te è la cancellazione.
Chiuderti per sempre in una gabbia.. Farti sparire.
Farti sparire per compiere la mia Ri-Genesi.


Charismatic Enigma

Answer.
Questo è il tuo nome.
Questa è la tua condanna.
Il mio potere sta nel tuo passato, il mio vantaggio sta nel tuo dolore.
La mia giustizia verso di te è spinta dalla bramosità di successo.
Il tuo unico peccato è la fama.
La tua unica colpa è la taglia che grava sulla tua testa.
Non ho trovato scuse migliori.
Non ho trovato peccati nel tuo passato.
Ho trovato solo la tua incapacità nel difendere il tuo più caro amico.
Ho trovato solo l’onta della vendetta nel tuo percorso.
Un’onta che mi accompagna da troppo tempo per esser giudicata dal sottoscritto.
Per questa la mia pena per te è l’ergastolo.
La prigionia eterna nell’ordine delle mie vittime.
La sconfitta definitiva per l’avvenire della mia giustizia.
Questa è la mia risposta.. Answer, questa è la soluzione al tuo enigma.


Dibbio

Ostersund.
Questo è il tuo peccato.
Manchester.
Qui ci sarà la tua giustizia.
I tuoi peccati sono atroci, la tua rabbia inarrestabile.
Indirettamente ho ottenuto già la prima vittoria.
Indirettamente ti ho fatto perdere quel titolo una volta.
Ora viene il momento dello scontro.
Per la prima volta nella tua esistenza, i tuoi occhi incroceranno quelli di un giudice equo, vendicativo.
I tuoi occhi incroceranno lo sguardo di un uomo non subordinato al tuo potere.
Un uomo bastardo. Un non essere.
Che vuole porre fine alla tua esistenza.
Morte e subordinazione, fino ad ora li hai solo provocati, ma ben presto gli ordini si sconvolgeranno.
Ben presto la giustizia calerà attraverso la potenza del suo braccio sinistro.
Ben presto la mia pena si abbatterà su di te.
Per te Dibbio, ci sarà la morte.
La morte nell’anima, la morte nel pensiero.
Per te Dibbio ci saranno soltanto lacrime.
Pena Capitale.. Questa è la tua condanna.


Ed infine l’ultima delle sue vittime, la più importante, la più insidiosa.

Revolver Leon

E infine mi riporto a te.
Incapace di amare e fidarsi.
Sei solo, non sei nessuno.
Sei mia preda da molto, troppo tempo.
Sei il più pericoloso.
Non sei nulla e sei tutto.
Sei Esclusivamente un coraggioso vigliacco.
Attendi che la giustizia cada su di te, ma sai bene che ciò non accadrà.
Tu sei la giustizia.
E la giustizia non è equa con te.
Porterai attraverso il crimine il tuo messaggio.
Riderai nelle disgrazie altrui e non potrai pentirti.
Osserverai dall’alto i dannati e li aiuterai a cadere.
Sei il diavolo di questo inferno, il custode di questa giustizia.
E per questo la mia pena per te è la vittoria.
Per questo io ti obbligo alla vita.
Io ti obbligo al sorriso.
Vivi e punisci.
Questa è la tua pena.
=Fra10=
00mercoledì 29 novembre 2006 21:58
i'ts time to post [SM=g27987]
=Fra10=
00mercoledì 29 novembre 2006 22:02
Tante erano state le notti senza riuscire a chiudere occhio, come quella sera, non era la prima volta che succedeva e non sarebbe probabilmente stata l’ultima…
Ma in quell’albergo di San Francisco John Chain seduto sul letto ripensava a quel match perso contro Gabe, lo faceva spesso dopo aver perso un match, ma questa volta era diverso, questa sconfitta sembrava ormai una condanna, era stata l’ultima possibilità, un ultima chance da non buttare per nessun motivo al mondo, ma anche questa volta era andato qualcosa storto…
Provava a sdraiarsi, rigirarsi nel letto, ma appena chiudeva gli occhi si risvegliava bruscamente, sudato e impaurito, erano incubi, nel quale scorrevano velocemente le immagini delle sue pesanti sconfitte, e di tutte le delusioni…
Quindi dopo qualche ora passata insonne , si alzò di colpo e si sedette sulla sedia che stava vicino a una scrivania, dopo essersi sistemato prese in mano una biro e un foglio e solo dopo aver meditato per qualche istante iniziò a scrivere, velocemente tutto quello che gli passava in testa, le parole uscivano di getto, erano parole amare, che suonavano come un addio, un amaro addio …


“ Sono qui in questo albergo di san Francisco,non ho avuto la
forza di tornare a casa questa sera, un albergo stupendo con
una camera da re, servito e riverito senza spendere un soldo,
ho una buona carriera da wrestler, è sempre stato il mio sogno
fare questo lavoro e dopo anni di fatiche e sacrifici ci sono riuscito:
sono un wrestler professionista, ma ormai questo non mi basta più,
non mi basta più essere un wrestler di una gloriosa federazione…
quando arrivi vicino a importanti risultati e l’unica cosa che sai fare è fallire
ti fai tante idee nella testa, che ti portano a pensare male…
ormai è quasi un anno che sono all’interno di questa federazione, e ho
dato tanto, tutto quello che avevo, nonostante questo sono ancora qui
senza la minima ombra di un titolo, non una vittoria importante, non
una soddisfazione che possa ripagare questo incredibile lavoro…
e mi sono stancato, il mio corpo è indolenzito delle botte e dalle mosse
che in ogni match subisco da wrestler che cercano in tutti i modi di farti
del male, senza scrupoli e senza rimorsi…
ma a risentirne di più è la mia testa, i pensieri su questi fallimenti mi
stanno logorando, mi stanno togliendo quella poca linfa vitale che ancora
mi rimane, che ancora mi da la forza di continuare questa vita…
questa lettera è indirizzata a te, l’unica nota positiva di una vita
che in questo ultimo periodo mi ha tolto tanto, tutto…
il pensiero di doverti dire ancora una volta di aver buttato via
un'altra possibilità, mi distrugge, ed è per questo che a casa non
tornerò questa sera, non tornerò mai più, sappi che ti amo…
troverai qualcuno che forse ti darà qualche soddisfazione in più,
non dire al nostro bambino quando nascerà che suo padre ha fallito
e ha deciso di farla finita, rendilo forte e sicuro di sé, come lo sei tu,
quando leggerai questa lettera ormai mi avranno già trovato alla mia
amata san Francisco...

J.Chain.




Posò la penna sul tavolo, e dopo aver guardato ancora una volta la foto della sua amata Lilian chiamò un ragazzetto dell’albergo e gli disse:


JC“tieni tu questa lettera per questi due giorni e tieni occupata la mia camera, verrà tutto pagato, solo dopo questo tempo inviala a questo indirizzo, mi raccomando è questione di vita, o di morte…
Per questo ti pagherò bene, ma mi raccomando di nuovo…”



Poi mise nel taschino del giovane una banconota da 50$ e se ne andò, lasciando tutto ancora nella stanza, e non portando via niente, aveva in mano però le chiavi della macchina...
Si portò all’esterno dell’hotel e salì sull’auto, guidava molto velocemente, dopo una mezz’ora in macchina arrivò in una parte malfamata della grande città, parcheggiò la macchina e a piedi si diresse verso la sua meta, sembrava camminare con passo sicuro…
Si diresse verso un vicolo dove stava un ometto, seduto e con in mano una sigaretta, chain si avvicinò e dopo aver parlato un po’ gli passò di nascosto dei soldi, l’uomo dopo averlo contati mise in tasca al ragazzo un sacchetto, poi con un cenno John salutò l’uomo e si allontanò lentamente con la testa bassa e la mano nella tasca, dove era presente quel misterioso sacchetto…
Pochi passi più avanti c’era un parco, con delle panchine e dopo aver scelto quello più nascosta si sedette e aprì lentamente il sacchetto, il contenuto era una pistola, Chain dopo aver guardato meglio il sacchetto trovò anche un colpo, un solo colpo…
Prese l’arma e aprì il caricatore, vi mise dentro questo colpo e dopo aver preparato la pistola la fissò a lungo, era molto combattuto, ma i suoi occhi erano ormai spenti, non trovava un valido motivo per non fare questo estremo gesto, l’unico motivo era l’amore per la sua futura moglie, ma non sopportava l’idea di doverle ancora una volta dire di aver fallito…
Quindi si decise e portò la pistola alla tempia, ma qualche istante dopo sentì ridere un uomo a pochi passi da lui, non lo aveva sentito avvicinarsi, quindi alzò lo sguardo e vedendo che era così vicino cercò di nascondere l’arma all’interno della tasca della felpa…


?” hey ma sei proprio tu, quello sfigato di John Chain…(l’uomo rideva ironicamente)
JC”chi diavolo sei?”
?”non mi riconosci?? Io invece ho riconosciuto te, sei sempre il solito pirla, eri così da bambino e sei così adesso, sei sempre stato un perdente e questo gesto lo dimostra…”
JC”ho capito chi sei ora…”
?”si sono proprio io, l’unico uomo che è riuscito a far perdere la testa al bravo ragazzo John Chain, te ne ho fatte talmente tante che ti ho fatto scoppiare, ricordo ancora quella volta che se fosse ieri, mi hai dato una manica di botte e vedevo che quando mi colpivi aveva anche soddisfazione, ho passato due settimane all’ospedale, ma non feci il tuo nome, mi facevi solo pena…”
JC”Gus, non obbligarmi a farlo di nuovo, non è il momento adatto…”
G”non ho paura di te, sei solo un fallito,non ho nulla da perdere e lo sai perché?? Perché tu fai ogni cosa guardando cosa pensa la gente di te, il solito bravo ragazzo, con una bella faccia e buoni ideali, mentre gli altri se ne fottono della gente e raggiungono i loro obbiettivi, ottengono quello che vogliono, quando lo vogliono…Dibbio lo ha capito e guarda ora dove si trova, quel sfottuto figlio di puttana di gabe ha vinto tutto, e ti ha battuto più di una volta, o la farà di nuovo…
JC”vedo che segui la Ewf..”
Gus”Solo una volta hai dimostrato di avere gli attributi, e di essere un uomo e non semplicemente un ragazzino piagnucoloso che piace alla brava gente…
Solo una volta ho visto la rabbia nei tuoi occhi, quella rabbia che ti porta a non avere il minimo scrupolo, e ti porta a diventare un grande, io volevo solo vedere quanto valevi,è bastato sfiorare la tua puttanella e mi hai dato tante di quelle botte che a pensarci sento ancora i dolori…
Poi sei tornato il vecchio stronzo perdente, ti chiedo scusa se ti ho interrotto comunque, mi sembra che quando sono arrivato stessi facendo una cosa, falla pure…
Io mi siederò qui a godermi lo spettacolo, questa è la mia vittoria definitiva, quando dicevo quelle cose su di te nessuno ci credeva, ma adesso tutti dovranno darmi ragione, forza fai pure…”




Con aria da sbruffone e quasi soddisfatta si sedette a qualche metro da Chain e faceva cenno di iniziare pure, lui avrebbe assistito…
Chain dopo aver tirato fuori l’arma e averla osservata bene, si mise a ridere, non era una risata di gusto, era più che altro una risata isterica, guardava il suo vecchio antagonista seduto, ad attendere come la manna dal cielo, che lui premesse il grilletto, quindi dopo averla messa a posto si alzò in piedi, e vedendolo alzarsi Gus si mise di fronte a lui…


Gus”che c’è?non hai le palle nemmeno per farla finita??”
JC”non credevo che un fottuto bastardo come te mi potesse far aprire gli occhi, non credevo che anche i miei peggiore nemici mi potessero dare dei così saggi consigli…”
Ammetto che seguirò il tuo, e lo farò da subito… ho capito che se sulla tua strada c’è qualcuno, o qualcosa che ti ostacola, va eliminata…senza se e senza ma, va spazzata via con ogni mezzo, anche se per farlo devi ricorrere a delle scorrettezze…
E tu caro mio, sei un ostacolo adesso per me, e ti farò fuori, subito…”



Portò l’arma vicina alla tempia del suo rivale, che non si muoveva, e faceva segno con le mani di abbassare l’arma, di non ucciderlo, ma Chain dopo aver tolto la sicura premette il grilletto…


Click!


JC”che è tutta questa paura, ti vedo grondare di sudore, sei impaurito come un bambinetto, eppure qualche secondo fa mi sembravi abbastanza spavaldo, credevi forse che ti avrei sparato addosso questo vero??( Chain nella mano sinistra teneva il proiettile)
Ti ho solo dato la dimostrazione che qualcosa in me è cambiato e se vuoi saperlo ho goduto nel vederti piangere dalla paura, ho capito cosa provavano i miei avversari nel vedermi per terra dolorante, e ora li ripagherò tutti con la stessa moneta, con ogni scorrettezza che loro hanno fatto a me, ma non lo farò vedere come loro, sfrutterò qualche attimo di distrazione o qualche loro debolezza, e non avrò il minimo rimorso… ora devo andare a prendere una cosa…”



Chain dopo aver dato una spinta a Gus facendolo cadere si precipitò alla sua auto, in un baleno era andato via, e il suo ex nemico stava ancora seduto e guardava la pistola, aveva visto la morte in faccia questa volta e ringraziava il cielo di essere ancora vivo…
Dopo qualche chilometro arrivò sotto l’albergo, scese dalla vettura e si precipitò sulle scale, arrivò vicino alla sua camera e vide il ragazzetto che nel taschino teneva la lettera che sarebbe arrivata qualche giorno dopo alla sua fidanzata Lilian…
La prese dal taschino e dopo aver preso l’accendino le diede fuoco, la lettera bruciava e insieme a quella tutti i brutti pensieri di Chain, il pensiero del suicidio era ormai un lontano ricordo, ma una nuova strana convinzione era nel rapper.
Nella mente di Chain era ormai fisso un obbiettivo, voleva ad ogni costo conquistare un titolo, ma questa volta era veramente disposto a tutto, era disposto a qualsiasi cosa per battere i suoi cinque avversari e laurearsi campione della EWF, era un sogno per lui…
Ci aveva già provato una volta senza successo, ed era stato fregato dal suo avversario, la sincerità e l’onestà in questo business non portavano a nulla e dopo tante delusioni lo aveva capito, non bisogna guardare in faccia il proprio avversario, mai, non avere timore e cercare in tutti i modi di metterlo al tappeto e fare in modo che non non farlo rialzare, l’impresa era ardua, ci sarebbero stati cinque avversari davanti a lui, cinque motivi in più per diventare Campione…
Dibbio, Ramon,Charismatic Enigma,Revolver Leon e Latino Heat: prima cinque wrestler da rispettare e temere, adesso cinque insulsi bastardi da spazzare per un unico e solo obbiettivo, un titolo che voleva dire tanto per lui, tutto… un’ossessione ormai per John Chain….

[Modificato da =Fra10= 29/11/2006 22.09]

vd2
00mercoledì 29 novembre 2006 22:19
Madòòò tirata sta sfida, chi piu chi meno mi stanno piacendo tutti questi spot..

Ma uno che si impegna per fanne uno de merda, no?!?!?!
cell in the hell
00giovedì 30 novembre 2006 12:52
ciao a tutti, sto votando gli spot essendo lo Special Referee del match. [SM=g27993]

Dov'è lo spot di Latino Heart?
Kurtangle86
00giovedì 30 novembre 2006 13:13
Re:

Scritto da: cell in the hell 30/11/2006 12.52
ciao a tutti, sto votando gli spot essendo lo Special Referee del match. [SM=g27993]

Dov'è lo spot di Latino Heart?



Non spotta
cell in the hell
00giovedì 30 novembre 2006 14:48
Re: Re:

Scritto da: Kurtangle86 30/11/2006 13.13


Non spotta



[SM=g27993] un main eventer che non spotta? Cavolo, mi dispiace un casino, per fortuna è un match a 6 almeno non ci sono certezze, anzi, credo che sarà una battaglia tiratissima. Fra poco commento gli spot uno ad uno appena li leggo. Ormai sono a metà di quello del mitico Ramon.

/* COMMENTI SPOT */
Ramon: gran bello spot, parto subito con un bel tocco di classe. Conosco vd2, l'handler e devo ammettere che ultimamente con Brock Johnson era leggermente calato, ma questo spot fa riscoprire ancora una volta la sua grandezza. Ho capito cosa lo porta a lavorare così bene: la motivazione. Lui dimostra di poter essere un main eventer senza problemi, ma deve avere le sue possibilità, da vera 360° Star. Riguardo al gitano, gran bel personaggio, spot interessante e ben sviluppato. C'è qualche errore sintattico, a dire il vero parecchi, ma non li ho mai considerati nelle valutazioni, quindi sono pienamente soddisfatto da questo lavoro.

Charismatic Enigma: eh, eh, hai avuto un'idea geniale. È dannatamente ripetitiva, ma segue un grandissimo schema, un intero progetto per l'universo di Charismatic Enigma. Guarda, è uno spot che non mi sarei mai aspettato, è davvero incredibile pensare alle mosse viste come pianeti. Ah, il mio preferito resta il The Gore! Un finale molto buono per chiudere lo spot, complimenti per l'idea. L'unica critica, seppur effimera, è la ripetitività di uno spot, ma essendo un informatico so bene quanto un grande progetto sia ripetitivo nella sua costruzione. [SM=g28002]

Dibbio: caro Dibbio,
ma tu sei terrestre? Come può il tuo cervello produrre un quantitativo così elevato di spot superbi? Noi alieni continuiamo a studiare cervelli umani in cerca di forme di vita sviluppate, che siano in grado di trovare idee per ogni sorta di ostacolo. Forse, abbiamo finalmente trovato l'umano perfetto, colui che riesce a sfornare spot pazzeschi. Ah, il finale era davvero un tocco di classe di dimensioni spropositate, roba da acquolina in bocca. Stasera ti passo a prendere in UFO, analizzo il tuo cervello, poi si va in cerca di gnocca a Cinecittà.
Ok, off gimmick stupida, un lavoro più che eccellente!

Revolver Leone: ragazzi, ma volete mettermi in difficoltà? Arrivo da una lettura di migliaia di spot per la Extreme Rumble in cui vi erano dei distacchi fra favoriti e lottatori normali, qui invece ho letto quattro spot finora e tutti e quattro meritereste questo titolo. La parte verso Ramon era la migliore dell'intero spot, fantastico Leon che si pente di essere nato. Un grande, ancora una volta il mitico max-30 ha sfornato l'arte della sorpresa.

John Chain: ecco l'ultimo spot da leggere, un buonissimo lavoro che secondo me è il migliore fra quelli fatti da fra10. Sì, ragazzo, sei salito nettamente di livello e questa era l'occasione ideale per metterti in mostra. Hai mantenuto la promessa e sei stato in grado di utilizzare una buonissima idea che ti ha permesso una parte di riflessione. Davvero meglio degli altri spot, sono felice dei tuoi progressi. [SM=g28002]

Ok, ho letto tutto e consegnerò in privato i voti a chi di dovere. Che vinca il migliore, sono felice di non essere l'unico a votare perché davvero la sfida sarà serrata!

[Modificato da cell in the hell 30/11/2006 15.27]

Kurtangle86
00giovedì 30 novembre 2006 14:54
Re: Re: Re:

Scritto da: cell in the hell 30/11/2006 14.48


[SM=g27993] un main eventer che non spotta? Cavolo, mi dispiace un casino, per fortuna è un match a 6 almeno non ci sono certezze, anzi, credo che sarà una battaglia tiratissima. Fra poco commento gli spot uno ad uno appena li leggo. Ormai sono a metà di quello del mitico Ramon.



A quel che so io ha spottato ma ha lasciato lo spot in un altro pc e lo ha perso [SM=x898296]
cell in the hell
00giovedì 30 novembre 2006 14:56
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Kurtangle86 30/11/2006 14.54


A quel che so io ha spottato ma ha lasciato lo spot in un altro pc e lo ha perso [SM=x898296]



mi dispiace per lui, era una grandissima occasione di mettersi in mostra. Almeno sappiamo già chi sarà il primo ad essere eliminato.
|Mattitude|
00giovedì 30 novembre 2006 20:23
[SM=x898322]
vd2
00giovedì 30 novembre 2006 23:19
Re: Re: Re:

Scritto da: cell in the hell 30/11/2006 14.48


[SM=g27993] un main eventer che non spotta? Cavolo, mi dispiace un casino, per fortuna è un match a 6 almeno non ci sono certezze, anzi, credo che sarà una battaglia tiratissima. Fra poco commento gli spot uno ad uno appena li leggo. Ormai sono a metà di quello del mitico Ramon.

/* COMMENTI SPOT */
Ramon: gran bello spot, parto subito con un bel tocco di classe. Conosco vd2, l'handler e devo ammettere che ultimamente con Brock Johnson era leggermente calato, ma questo spot fa riscoprire ancora una volta la sua grandezza. Ho capito cosa lo porta a lavorare così bene: la motivazione. Lui dimostra di poter essere un main eventer senza problemi, ma deve avere le sue possibilità, da vera 360° Star. Riguardo al gitano, gran bel personaggio, spot interessante e ben sviluppato. C'è qualche errore sintattico, a dire il vero parecchi, ma non li ho mai considerati nelle valutazioni, quindi sono pienamente soddisfatto da questo lavoro.

Charismatic Enigma: eh, eh, hai avuto un'idea geniale. È dannatamente ripetitiva, ma segue un grandissimo schema, un intero progetto per l'universo di Charismatic Enigma. Guarda, è uno spot che non mi sarei mai aspettato, è davvero incredibile pensare alle mosse viste come pianeti. Ah, il mio preferito resta il The Gore! Un finale molto buono per chiudere lo spot, complimenti per l'idea. L'unica critica, seppur effimera, è la ripetitività di uno spot, ma essendo un informatico so bene quanto un grande progetto sia ripetitivo nella sua costruzione. [SM=g28002]

Dibbio: caro Dibbio,
ma tu sei terrestre? Come può il tuo cervello produrre un quantitativo così elevato di spot superbi? Noi alieni continuiamo a studiare cervelli umani in cerca di forme di vita sviluppate, che siano in grado di trovare idee per ogni sorta di ostacolo. Forse, abbiamo finalmente trovato l'umano perfetto, colui che riesce a sfornare spot pazzeschi. Ah, il finale era davvero un tocco di classe di dimensioni spropositate, roba da acquolina in bocca. Stasera ti passo a prendere in UFO, analizzo il tuo cervello, poi si va in cerca di gnocca a Cinecittà.
Ok, off gimmick stupida, un lavoro più che eccellente!

Revolver Leone: ragazzi, ma volete mettermi in difficoltà? Arrivo da una lettura di migliaia di spot per la Extreme Rumble in cui vi erano dei distacchi fra favoriti e lottatori normali, qui invece ho letto quattro spot finora e tutti e quattro meritereste questo titolo. La parte verso Ramon era la migliore dell'intero spot, fantastico Leon che si pente di essere nato. Un grande, ancora una volta il mitico max-30 ha sfornato l'arte della sorpresa.

John Chain: ecco l'ultimo spot da leggere, un buonissimo lavoro che secondo me è il migliore fra quelli fatti da fra10. Sì, ragazzo, sei salito nettamente di livello e questa era l'occasione ideale per metterti in mostra. Hai mantenuto la promessa e sei stato in grado di utilizzare una buonissima idea che ti ha permesso una parte di riflessione. Davvero meglio degli altri spot, sono felice dei tuoi progressi. [SM=g28002]

Ok, ho letto tutto e consegnerò in privato i voti a chi di dovere. Che vinca il migliore, sono felice di non essere l'unico a votare perché davvero la sfida sarà serrata!

[Modificato da cell in the hell 30/11/2006 15.27]




Grazie dei complimenti.
Che errori hoh fatto, vecchio Jack?? [SM=x898283]
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