Egitto

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Rhal
00lunedì 3 aprile 2006 11:06
Oasi di Dakhla

Questa oasi, che circonda le città di Mut e Al-Qasr, dista circa 200 km dall'Oasi di Kharga e oltre 250 km da quella di Farafra. Mut, un labirinto di vicoli e vecchie case costruite con mattoni crudi, è abbarbicata sui fianchi di una collina sulla cui cima si vedono i resti di una cittadella. Il panorama della città medievale contro lo sfondo infinito delle rocce, delle dune e del deserto è veramente fantastico. Vicino alla strada che conduce al centro del quartiere moderno c'è un vecchio cimitero islamico e intorno alla città alcune sorgenti solforose calde.
Non lontano c'è Al-Qasr, una cittadina la cui antica struttura architettonica è rimasta per la maggior parte intatta. Qui l'atmosfera medievale è messa particolarmente in risalto dalla presenza delle strette viuzze coperte (il cui scopo era quello di proteggere gli abitanti dal sole feroce dell'estate e dalle tempeste di sabbia del deserto) e degli animali che vi circolano liberamente. Sopra la porta d'ingresso di molti edifici e abitazioni si vede un'architrave su cui è inciso il nome del costruttore, quello del proprietario della casa, la data e un versetto del Corano: la data più antica risale al 924 d.C. Dal Cairo ci sono tre corse di autobus al giorno per Dakhla.


Rhal
00lunedì 3 aprile 2006 11:07
Dahab
Dahab è 85 km a nord di Sharm el-Sheikh nel Golfo di Aqaba, non lontano dall'estremità meridionale della penisola del Sinai. Un tempo tranquillo villaggio al di fuori dei percorsi turistici, oggi vi si vedono più viaggiatori con zaino in spalla che beduini, e la cittadina si è trasformata in un pigro luogo di sosta tra una tappa del viaggio e l'altra. C'è la possibilità di sistemarsi per la notte a prezzi stracciati, praticamente sulla spiaggia, e ci sono un certo numero di ristoranti e alberghi a buon mercato; nuotare e fare dello snorkelling nel Golfo di Aqaba è un'esperienza fantastica. Da Dahab è possibile raggiungere quotidianamente Sharm el-Sheikh, Il Cairo e Suez in autobus.


Rhal
00lunedì 3 aprile 2006 11:08
Sidi Abdel Rahman
Sidi Abdel Rahman è una deliziosa località marina che si affaccia sulla costa del Mediterraneo ed è fortunatamente trascurata dalle orde di turisti che invadono invece le altre città costiere. Lungo le belle distese di sabbia bianca di queste spiagge deserte non è difficile trovare il proprio piccolo tratto di paradiso. La cittadina è un centro di ritrovo di beduini nomadi che ogni tanto si danno appuntamento in un villaggio dei dintorni. Il governo sta cercando con ogni mezzo di far diventare stanziali queste tribù e molte di esse hanno scambiato il loro stile di vita nomade, le loro tende e l'allevamento di pecore e capre con le case di cemento armato costruite per loro dal governo. Per raggiungere Sidi Abdel Rahman potete prendere l'autobus che collega Alessandria con El Alamein e farvi lasciare sul posto, ma tenete presente che dopo le prime ore del pomeriggio non vi troverete molto da fare.
Rhal
00venerdì 19 maggio 2006 19:28
Gli Antichi Egizi
Le prime civilta' storiche si svilupparono nel bacino orientale del Mediterraneo e furono caratterizzate dallo sviluppo urbano. Tra queste emerse per maturita' compiutezza la civilta' egiziana, della quale abbiamo le prime notizie storiche risalenti al 3200 a.C.
Lo stato egiziano nacque da gruppi sparsi lungo la vallata del Nilo, che si fusero perche' spinti dalla necessita' collaborare per canalizzare le acque delle piene periodiche del fiume che rendeva feconda la lunga e stretta vallata. La storia dell' Egitto si snoda durante il III e II millennio a.C. attraverso le alterne vicende del Regno Antico, del Regno Medio e del Regno Nuovo.

Lo stato egiziano era governato da un faraone, considerato figlio degli dei e tutta la sua struttura fortemente centralizzata fu sempre sentita come atto di omaggio alle divinita' compiacenti, che rendevano fecondo il paese per mezzo delle piene del Nilo.

Grande importanza ebbe quindi presso gli Egiziani la religione, che fu politeistica e venero' divinita' simboleggiate per lo piu' da animali e da astri. Tutta la vita egiziana, nei suoi piu' svariati aspetti politici, civili, artistici e culturali si ispiro' a ideali religiosi, che sempre caratterizzarono ogni manifestazione della vita pubblica e privata.


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:34
ABU SIMBEL

Abu Simbel è il nome di una località della Bassa Nubia dove sorgono due templi famosissimi di Ramesse II.

Il Tempio maggiore fu chiamato Per-Ramesses-Miamon e la sua facciata è facilmente riconoscibile per le quattro enormi statue del faraone seduto al trono. Pensa che una sua "manina" misura circa 2,64 mt!
Tutta la facciata ed il tempio interno sono scolpiti nella roccia, integrandosi perfettamente col paesaggio circostante.
All'interno troviamo una grande sala con pilastri e successivamente un'altra sala con colonne dove- sulla parete di fondo- ci attendono quattro statue che rappresentano il faraone con altri dei.
L'orientamento del tempio fu pensato in modo che il sole all'alba del 21 ottobre illuminasse il viso della statua del faraone, celata nella montagna.

Il Tempio minore fu dedicato alla sposa prediletta di Ramesse, ovvero Nefertari e ad Hathor.
La facciata ci mostra sei colossi in piedi raffiguranti il re con accanto l'amata.
All'interno c'è una sala con sei pilastri hathorici, poi un'altra sala con una statua di Hathor sotto forma di vacca.



Abydos

Il suo nome egizio era Abedjw, furono i greci a modificarlo in Abidos.
La sua importanza crebbe durante la V dinastia perchè fu meta di pellegrinaggi dovuti al culto di Osiride, del quale si pensava che la città ne celasse la tomba.
Siccome il corpo di Osiride fu smembrato da Seth, una delle versioni dice che nella tomba di Abydos è custodita la testa del dio.
All'inizio della XI dinastia Abydos fu ufficialmente presentata al popolo come città di Osiride; i fedeli spesso desideravano esserci sepolti simbolicamente.
Per fare ciò bastava costruirci un cenotafio di mattoni oppure erigendo una stele che li rappresentasse.
In questo modo erano più vicini al dio e quindi avevano più probabilità di ottenere la vita eterna.
Abydos raggiunse il massimo dello splendore con Sethy I e suo figlio Ramesses II.
Sethy I fece costruire due templi funerari (uno per suo padre e uno per sè), mentre Ramesses ne edificò uno, nel quale troviamo il cosiddetto Poema di Pentaur raffigurante la battaglia di Qadesh.




Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:35
Akhenaton

Figlio di Amenhotep III e della regina Tiye, iniziò a regnare con il nome di Amenhotep IV a Tebe, dove diede il "via" ad una massiccia attività edilizia utilizzando una tecnica nuova: i talatat (blocchi trasportabili da un uomo solo).
Sin dal primo anno di regno lo vediamo sposo di Nefertiti, ebbe almeno tre figlie e mostrò subito una preferenza religiosa per Ra-Harakhte.
Arriviamo così al 5° anno del suo regno, quando decide di fondare una nuova capitale chiamandola Akhetaton.
La corte vi si trasferì nel 6° anno e il faraone cambiò il proprio nome in Akhenaton, proclamandosi figlio del dio Aton.
All'inizio di questi cambiamenti l'Egitto conservò la sua potenza, ma poi cominciò un progressivo indebolimento .
L'esercito non era più sostenuto dallo Stato, quest'ultimo ormai corrotto a tutti i livelli.
Akhenaton era talmente concentrato a realizzare il suo concetto religioso e mistico che aveva totalmente trascurato i suoi doveri politici.
Eccoci quindi al 12° anno di regno, del quale abbiamo notizie confusive e confuse: il nome di Nefertiti sparisce quasi del tutto e appaiono nuovi personaggi non ben identificati (Kiye la dama, re Smenkhare...).
Dal 17° anno Akhenaton sparisce di scena, forse è stato sepolto nella valle reale di Akhetaton.
La capitale fu abbandonata poco dopo la morte del re.





Amenemhat I

Alcuni studiosi ipotizzano che sia divenuto faraone grazie ad un colpo di stato, ma per ora non esistono prove certe.
Nel "Papiro dei Re" di Torino è ripotrato che Amenemhat fu fedele e leale verso il suo predecessore Mentuhotep IV, quindi si potrebbe pensare che il passaggio di potere fu incoraggiato dal vecchio sovrano.
Amenemhat rinforzò i confini meridionali dell'Egitto tramite spedizioni in Nubia; poi creò a nord-est (confine con l'Asia) il "Muro del Principe" ovvero una serie di fortezze.
Spostò la capitale da Tebe a Ity-tawy, vicino al Fayyum, regnò da solo, suo figlio infatti fu designato come principe e generale.
Morì dopo 30 anni di regno, assassinato nel sonno dalle guardie di palazzo pochi giorni prima della "festa sed", quando veniva rigenerato il potere del sovrano.



Amenemhat II

Non è molto conosciuto perchè messo in ombra dal padre Senusert I, comunque regnò 38 anni e con grande stabilità come aveva fatto il genitore.
A Dahshur si trova il suo monumento funerario, la "Piramide Bianca".



Amenemhat III

Con lui si conclude la XII dinastia, dopo aver regnato almeno 44 anni.
Governò pacificamente, promuovendo lo sviluppo nell'area del Fayyum, dove fu in seguito venerato e divinizzato.
All'inizio del suo regno cominciò a far erigere una piramide a Dahshur, ma dopo circa 15 anni i lavori furono abbandonati perchè il terreno cedeva, così il complesso funerario fu innalzato a Hawara (area del Fayyum).




Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:36
Arte Amarniana

E' uno stile artistico nato a Tebe (anche se il nome deriva dalla località di Amarna) e ufficializzato da Akhenaton.
Fece la sua apparsa con Amenhotep III, padre di Akhenaton.
Nell'architettura apparve la tecnica costruttiva dei "talat", che permetteva di velocizzare l'edificazione dei monumenti in pietra.
Sui monumenti appare il rilievo ad incavo, al posto del bassorilievo che era stato fino ad allora utilizzato.
In questa tecnica i soggetti sono modellati nell'incavo ricavato dal contorno, per ottenere delle immagini che possano essere messe in risalto dalla luce del sole (Aton)
Lo stile amarniano esaltava la vita quotidiama, così i regnanti erano raffigurati in scene "casalinghe", ad esempio mentre giocano con le figlie tenendole sulle ginocchia.
I corpi delle persone non apparivano più perfetti e statuari, ma deformi e quasi abbruttiti.
Ciò significava una liberazione dai canoni e dalla realtà, un "guardare oltre" alla struttura del corpo.





Il libro dell'Amduat



La Duat per gli egizi era l'aldilà, quindi Amduat significa "chi è nell'aldilà".
Di questo importante libro ne esistono due versioni: una illustrata (Grande Amduat) e una non illustrata ed abbreviata (Sommario).
Ecco come gli egizi chiamavano la Grande Amduat: Scritti della camera nascosta, sede di anime, di dei, di ombre, di spiriti e di ciò che essi fanno.
Il Sommario era chiamato: Sommario di questo libro. L'inizio del Corno d'Occidente, la fine delle tenebre compatte.
Lo troviamo per la prima volta nella tomba di Tuthmosis I (la prima versione).
Ma di cosa tratta?
E' come una mappa dell'oltretomba dove viene descritto il viaggio notturno del sole,assieme ad una serie di formule (frasi) che devono essere utilizzate dall'anima del defunto per potersi muovere tra le regioni dell'aldilà.
L'aldilà infatti è descritto come un regno simile a quello dei vivi, suddiviso in 12 parti (corrispondono alle ore della notte) attraversate da un fiume.
Queste "regioni" hanno la loro città principale governata da una particolare divinità e vi abitano le anime dei morti, geni funerari, dei, ombre, spiriti...
Come in un libro di geografia, il defunto poteva leggere - di ogni regione - la lunghezza, la larghezza, l'estensione, il nome del dio regnante...
Comodo, non trovate?


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:37
Amenhotep I

Figlio del re Ahmose e della regina Ahmes- Nefertary, quando divenne faraone aveva meno di dieci anni, quindi inizialmente regnò la madre.
Ricordiamo che fece una spedizione in Nubia nell' 8° anno ed inoltre combattè contro i Libici.
Le maggiori costruzioni furono a Karnak, ma poi Amenhotep le demolì per riutilizzarne i blocchi nel 3° pilone.
Si pensa che abbia cominciato ad erigere Karnak verso la fine del suo regno perchè la parte esterna fu decorata da Tuthmosis I che regnò dopo di lui.
Amenhotep non ebbe figli, visse circa trent'anni e fu faraone per 20 anni e 7 mesi.



Amenhotep II

Figlio di Tuthmosis III, salì al trono a 18 anni e vi rimase per 25.
Durante il suo regno vi furono molte rivolte in Asia, mentre la Nubia non dette problemi.
Ebbe la fama di un re guerriero e sportivo, grande campione d'Egitto; in un'iscrizione lo vediamo legare un prigioniero al suo carro e a Tebe fece impiccare e lasciare esposti i corpi di sette capi siriani che aveva ucciso con la mazza.
Si vantò di aver sempre disprezzato i piaceri del sesso, ma ebbe molti figli da madri ignote.



Amenhotep III

Figlio di Tuthmosis IV, salì al trono a 8 anni e regnò per 38.
Al 29° anno di regno si trasferì da Menfi a Tebe; il ruo regno fu uno dei più grandiosi, specialmente in campo artistico dove si posero le basi per la splendida arte amarniana.
Possiamo ancor oggi ammirare i suoi monumenti:parte del tempio di Luxor, i colossi meridionali di Karnak, i colossi di Memnone e altri templi in Nubia.
Il suo architetto fu Amenhotep, figlio di Hapu.
Nei rilievi e nelle statue lo vediamo basso e grasso, sappiamo inoltre che soffriva di ascessi ai denti.
Dopo di lui regnò il figlio Akhenaton.



Amenhotep, figlio di Hapu

Fu l'architetto di Amenhotep III, capo degli architetti del re e creatore di molti monumenti tra i quali una parte consistente del tempio di Luxor.
Si costruì due tombe ed un tempio funerario a Medinet Habu, l'unico monumento di un privato.
Al museo del Cairo possiamo ammirare molte sue statue, alcune di esse adornavano il recinto di Karnak
Quando morì, verso gli ottant'anni, fu divinizato come dio guaritore e gli fu dedicato un sanatorio dentro una cappella nel tempio di Deir el Bahari.
A Deir el Medina era venerato insieme a Imhotep.



Amon

Uno degli dei più famosi ed importanti, solitamente è rappresentato come uomo (in piedi o seduto sul trono) con in mano lo scettro (was) e l'ankh.
Sul capo porta una corona con due grandi piume di falco ed è vestito con un gonnellino di lino attaccato al quale c'è una coda.
Spesso ha la pelle blu ( come un puffo) perchè era il colore del mistero e anche perchè negli inni sacri si diceva che avesse la pelle fatta di lapislazzuli.
E' un dio conquistatore e così lo vediamo mentre calpesta i nemici dell'Egitto simboleggiati da i "Nove Archi".
Amon poteva avere anche la testa di rana, oppure di cobra (uraeus); poteva essere scimmia o leone.
Era sposato con Mut e il loro figlio era il dio Khons.


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:38
Ankh

Questo geroglifico indica la vita e inserito in un contesto religioso simboleggia la vita eterna.
Perciò spesso troviamo l'ankh nelle rappresentazioni dove gli dei lo porgono ai faraoni; avvicinandolo solitamente alle narici rappresentava il "soffio della vita".
Non si sa con certezza quale sia l'oggetto raffigurato dall'ankh, forse un sandalo.
I Copti l'adottarono chiamandola Croce Ansata e facendone così un simbolo cristiano.





Anubi

Dio "addetto" al culto della morte e all'imbalsamazione, poteva essere rappresentato come cane o sciacallo, oppure come uomo dalla testa canide.
Questo perchè era facile incontrare sciacalli e cani nelle distese desertiche dove sorgevano le necropoli, quindi Anubi diventò "Colui che sta di fronte alla divina capanna".
Durante il rituale funerario un sacerdote indossava la maschera di Anubi e il dio viene sempre ritratto durante il giudizio di Osiride, mentre presenzia alla "pesatura del cuore".
Lo troviamo inoltre all'ingresso delle tombe, un pò come farebbe il nostro cane da guardia!
Il suo ruolo era quello di vegliare sulle mummie durante la notte, contro le forze del male.


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:38
Apis

Era il nome di un toro sacro particolarmente venerato a Menfi, simbolo di fertilità, potenza sessuale e forza fisica.
Si incarnava in un toro che doveva rispondere a certe caratteristiche, quindi ci poteva essere un toro Apis alla volta.
Quando ne moriva uno, se ne cercava un'altro e così via...
I tori venivano sepolti nel Serapeum, con funerali sontuosi e così erano associati ad Osiride.
Dal Nuovo Regno viene rappresentato con il disco solare tra le corna, o in alternativa il cobra reale.



Aton

All'inizio questo termine indicava il disco solare, più tardi ciò che noi vediamo come "sole" venne identificato come manifestazione di Ra (ne era il corpo).
La teologia atoniana raggiunse l'apice con Amenhotep IV-Akhenaton, il quale ne modificò la rappresentazione.
Infatti solitamente veniva rappresentato come uomo a testa di falco (Ra-Harakhte), mentre il sovrano lo fece apparire come un "semplice disco solare".
Questo disco aveva come unica decorazione l'ureo (il cobra) e da lui partivano i raggi, alcuni dei quali terminavano con delle manine che reggono l'ankh per dispensare la vita ai regnanti


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:39
BA

Era una delle parti dello spirito dell'uomo, quasi paragonabile al concetto di "anima".
Il Ba dava la vitalità e permetteva di assumere una data forma, infatti gli dei possedevano molti Ba, che permettevano loro di apparire sotto forma di gatto, cane, coccodrillo, etc.
L'uomo, logicamente, ha un solo Ba.
Inizialmente era rappresentato da una cicogna, poi nel Nuovo Regno anche da un uccello con testa umana.





BASTET

A Bubasti c'era questa dea che poteva essere rappresentata come donna dalla testa di gatta o come gatta "totale".
Aveva un lato gentile e pacifico, ma se diventava sanguinaria si associava a Sekhmet e Tefnut.
In alcuni casi assumeva anche la forma di occhio della luna. MIAO!


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:39
Benben

Era una pietra sacra che veniva venerata ad Heliopolis perché fu la prima ad apparire dalle acque primordiali, all'inizio della creazione.



Bes

Era il dio protettore dei bimbi, delle case e delle donne (anche le partorienti), faceva un pò da "buffone di corte" e con le sue smorfie e boccacce allontanava i pericoli dagli uomini portando gioia e felicità.
Era raffigurato come un pigmeo, col viso piatto e largo, barbuto, cicciottello; aveva orecchie e coda da leone, spesso lo si vedeva mentre suonava e danzava.


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:41
Canopi

Erano dei vasi che avevano la funzione di contenere le viscere mummificate del defunto.
Inizialmente, nell'Antico Regno, veniva utilizzata una cassa divisa in quattro scomparti; successivamente si passò a quattro vasi differenti.
Questi vasi sono chiusi da coperchi differenti, ugnuno con la testa di un figlio di Horus, abbinato ad una dea e ad un punto cardinale.

Ecco la suddivisione:

Figlio di Horus, Organo, Divinità, Punto cardinale

Amset-testa umana, fegato, Iside, sud
Hapi-testa di babbuino, polmoni, Nephthys, nord
Duamutef-testa di sciacallo, stomaco, Neith, est
Qebehsenuf-testa di falco, intestini, Selket, ovest





Cartiglio

In egizio si chiamava sheni, cioè "circondare" ed è quel segno geroglifico che circonda gli ultimi due nomi del faraone.
Il termine "cartiglio" proviene dal francese cartouches, cioè i sacchetti di polvere da sparo, che nella loro forma ricordavano il geroglifico.
I cartigli sono un ottimo punto di partenza per chi volesse mettersi a tradurre, sono facilmente individuabili e riconoscibili.


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:41
Cartonnage

Il termine, come si intuisce, è francese!
Indica un materiale ottenuto dalla sovrapposizione di strati di papiro o lino saldati tra loro col gesso che veniva così utilizzato per fabbricare le mascere funerarie e sarcofagi oppure oggetti funerari.
Le creazioni venivano arricchite da foglie d'oro e vivaci colori.





Cleopatra VII

Forse una delle più famose regine d'Egitto, figlia di Tolomeo XII.
Ecco in breve la sua avventura...
Regnò per un pò col padre e poi con il fratello Tolomeo XIII, ma quest'ultimo la escluse dal trono, così lei chiese aiuto a Roma e perciò Cesare arrivò in Egitto.
Ecco che diventarono amanti e Cleopatra riebbe il trono, nacque un figlio che chiamò Tolomeo Cesarione.
Dopo un anno dalla nascita del bimbo Cleopatra e Cesare tornarono insieme a Roma, ma due anni dopo Cesare venne assassinato, perciò la regina tornò in Egitto.
Qui Cleopatra fece assassinare suo fratello minore per poter dare il trono al figlioletto.
In Egitto arriva Marco Antonio, pure lui diventa amante di Cleopatra facendo un bel dispetto a Roma, perchè era già sposato con la sorella di Ottaviano!
Inoltre fece delle donazioni all'Egitto e si arrivò così alla rottura con Roma.
Ottaviano convinse il senato a dichiarare guerra all'Egitto e nella battaglia navale di Anzio gli egiziani furono sconfitti.
Marco antonio e Cleopatra fuggirono ad Alessandria dove si suicidarono.




Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:42
Dahshur

E' una località a sud di Sakkara dove si trovano cinque piramidi. Eccole in breve:
La "Piramide Rossa" di Snefru è chiamata così perchè avendo perso il rivestimento originale (calcare bianco di Tura) a noi appare il calcare locale che è rossiccio.
Gli egizi la chiamavano "Snefru appare in gloria".
La "Piramide Romboidale" - sempre di Snefru - è chiamata così perchè a metà cambia inclinazione delle facce, diminuendola.
Il nome originale era "Snefru del sud appare in gloria".
Poi c'è la piramide di Senusert III che si chiamava "Senusert appare in gloria".
La "Piramide Bianca" era di Amenemhat II, al suo tempo chiamata "I ba di Amenemhat".
Oggi è molto rovinata.
La "Piramide Nera" apparteneva ad Amenemhat III ed era chiamata "Amenemhat è bello".



Deir el Bahari

Questo è il nome di un sito che si trova a nella riva occidentale di Tebe, il suo nome significa "Convento dl Nord" perchè vi abitò anche una comunità religiosa.
Vi si trovano il tempio funerario di Hatshepsut, quello di Mentuhotep II, e di Tuthmosis III.
Sono stati costruiti ai piedi di una parete rocciosa alta circa 200 metri e sembrano scaturire da essa.


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:42
Deir el Medina

Fu il villaggio dove vivevano gli operai delle tombe dei faraoni, quindi sorgeva a Tebe Ovest e da lì partiva un sentiero che li portava alla Valle dei Re.
Dei el Medina significa "Convento delle Città" perchè vi sorge un tempio tolemaico molto ben conservato.
Il villaggio era cintato e al suo interno si trovavano le case, alcune delle quali avevano anche la cantina e il terrazzo (dove dormire nelle calde notti).
Al di fuori del villaggio gli operai scavarono le loro tombe, quasi fossero tombe regali in miniatura.
le loro tombe potevano avere una o più camere sotterranee, decorazioni e pitture; esternamente vi era una cappella solitamente avente come tetto una piccola piramide.



Dendera
Località dove veniva celebrato il culto della dea Hathor nella sua forma di vacca.
A lei era dedicato un tempio molto ben conservato, risalente al II secolo a.C. (il naos) , ad Augusto e Nerone (la sala ipostila).
All'interno c'è un corridoio dal quale si aprono undici cappelle, una di queste riporta sulle pareti le ricette per preparare gli olii e i balsami coi quali ungere la statua della dea.
Alcune cripte decorate servivano invece per nascondervi gli strumenti e le ricchezze detinati al culto.
Sulla terrazza troviamo delle cappelle nelle quali sono raffigurati i funerali di Osiride e la sua resurrezione.
Ma a Dendera non c'è solo il tempio di Hathor: un lago sacro nel quale i malati s'immergevano, due mammisi, il tempio della nascita di Iside, mastabe dell'Antico e Medio Regno, cimiteri degli animali.


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:43
Djed

Il Pilastro Djed era un simbolo che faceva parte dei riti agrari della fertilità, poi diventò sinonimo di "stabilità", specialmente nella scrittura.
All'inizio del nuovo regno fu paragonato alla colonna vertebrale di Osiride.





Djoser

Spesso troverete scritto che fu il fondatore della III dinastia, ma in verità fu il secondo, perchè prima di lui vi fu Nebka.
Non si sa niente circa il suo regno, infatti Djoser è diventato "famoso" grazie al suo complesso funerario ideato dall'Architetto Imhotep.
Quindi parliamo di quest'ultimo.
Imhotep abbandonò la mastaba per edificare qualcosa che fino ad allora non era mai stato proposto...arrivando ad una piramide a sei gradini alta -oggi- 58,80 mt.
A 28 mt sutto il suolo si trova la camera funeraria, magazzini e sale varie, alcune delle quali ricoperte da piastrelle azzurre, poi vi sono 11 pozzi che portano alle tombe di principi e regine.
Tutto il complesso è circondato da un muro rettangolare di 544 x 277 mt, con un solo portale d'accesso, questo ambiente veniva utilizzato dal faraone durante la "festa Sed".




Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:43
Edfu

Località dell'Alto Egitto nota per il tempio di Horus, il monumento meglio conservato in Egitto.
Il tempio venne iniziato nel 237 a.C ed è di epoca Tolemaica.
E' formato da: il pilone di Tolomeo XIII (all'ingresso), il cortile, una sala ipostila di 12 colonne su due file, una sala ipostila più piccola, due vestiboli ed infine il santuario con il naos.
Attorno al santuario c'è un corridoio sul quale si affacciano dieci stanze rituali.





Elefantina

L'isola di Elefantina si trova alla 1° cateratta e fu capoluogo del 1° nomo, punto di partenza delle spedizioni verso la Nubia.
Fu consacrata al dio Khnum al quale fu dedicato un tempio.
E' inoltre famosa per il nilometro.



Esna

Località dell'Alto Egitto nota per il tempio dedicato a Khnum con la sua imponente sala ipostila di 24 colonne.
Particolari anche le due iscrizioni di inni scritti quasi completamente con il segno del coccodrillo e dell'ariete.


Rhal
00sabato 24 giugno 2006 12:44
Fayyum

E' un'oasi molto grande che nasce per "merito" del canale Bahr Yusuf, il quale genera il lago Qarun (salato).
La divinità principale dell'oasi era Sobek, il dio coccodrillo e già nel Medio Regno i faraoni si ingegnarono per bonificarla..
Oggi è una zona ricca di siti archeologici.



Flagellum


Strumento e simbolo di potere usato dal faraone, era formato da un manico dal quale pendevano due o tre nastri con perle.



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