Edifici pubblici, flop annunciato

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marco---
00martedì 7 aprile 2009 11:22
Fonte: Il Secolo XIX - 07/04/2009

Edifici pubblici, flop annunciato

...IL COMUNE è lontano dal Paese reale se pensa di poter vendere i propri immobili ai prezzi di tre, quattro anni fa...

...I prezzi degli immobili all’asta sono del 20-30 per cento superiori a quelli attuali di mercato...

Le nostre ipotesi trovano sempre più conferme! [SM=g6957]

Marco
(sylvestro)
00mercoledì 3 novembre 2010 08:28
(sylvestro)
00giovedì 17 marzo 2011 09:53
Catania - Immobili comunali invenduti dopo il flop, si pensa ai saldi

di Antonio Borzì

Il bando pubblicato lo scorso ottobre si è chiuso con un fallimento. Si pensa a nuove strategie. L’amministrazione valuta la possibilità di ridurre del 10 % la base d’asta


CATANIA - Il bando di vendita degli immobili comunali indetto lo scorso ottobre si è concluso, come molti ricorderanno, con un fallimento clamoroso. La crisi del mercato immobiliare indicò a molti imprenditori catanesi la strada della prudenza: con la totale assenza di offerte anche per i pezzi grossi inseriti nella lista come Palazzo Bernini e l’ex sede dell’Avvocatura comunale di piazza Verga. Cifre importanti, quelle che il Comune pensava di recuperare dalla vendita degli edifici in questione, ma che non vennero mai introitate dalle casse dell’Ente e che si pensavano ufficialmente perdute.

A distanza di mesi si torna a parlare di quest’affare mancato con una proposta di abbassamento della base d’asta del 10% che sarebbe al vaglio dell’amministrazione. Una possibilità resa praticabile dalla valutazione dell’Agenzia del territorio che fissò il prezzo di vendita degli immobili con un range appunto del 10%. In occasione della prima vendita a Palazzo degli Elefanti decisero di puntare su una soluzione intermedia, mentre adesso si prospetta, anche se ancora nulla è deciso, un ribasso per stimolare possibili acquirenti.

A confermare il tutto giungono anche le dichiarazioni dell’assessore comunale al Bilancio, Roberto Bonaccorsi: “Quella di cui si parla in questi giorni – ha detto – è un’opzione che stiamo attentamente valutando e che ci è concessa dall’Agenzia del territorio, che ha fissato dei paletti precisi per la vendita. È chiaro che si tratterebbe sempre di una base d’asta e che quindi il prezzo potrebbe aumentare”.

Non sembra però esserci fretta di intervenire in tal senso, lasciando spazio invece ad un’attenta riflessione sul da farsi: “Le somme – ha ricordato Bonaccorsi - che dovrebbero essere ricavate dalla vendita saranno impiegate per degli investimenti così come ci impone la legge. In questo senso dunque non abbiamo alcun obbligo che ci impone di correre e stiamo valutando il da farsi”.

Le cifre in ballo sono comunque importanti. Basti ricordare che i prezzi della scorsa asta erano in alcuni casi superiori al milione di euro, con la parte del leone per il complesso di viale Bernini, valutato 7 milioni e 900 mila euro circa.
Ovviamente non sono mancate le polemiche. Se già a ottobre a fronte di una vendita maggiorata del 10% il ritornello era quello della “svendita degli immobili” oggi il quadro non cambia e dai banchi del Pd si chiede la valorizzazione di questi edifici da tempo sul groppone del bilancio catanese. È da ricordare, tra l’altro, come una soluzione non sia affatto rinviabile. Il già citato Palazzo Bernini rappresenta una delle vergogne di Catania (sfruttato ormai soltanto come rifugio per gli sbandati) con il suo abbandono a pochi metri dal salotto buono cittadino e soprattutto con un mutuo da pagare regolarmente. Ora non resta che aspettare nuove notizie dalle sale di Palazzo dei Chierici, sede dell’assessorato al Bilancio, per sapere come e in che modalità verrà indetto questo nuovo bando.

Articolo pubblicato il 17 marzo 2011
(sylvestro)
00martedì 24 maggio 2011 21:29
NUOVA ASTA, IL COMUNE ABBASSA PREZZI

Dopo i tentativi a vuoto ribassi di centinaia di migliaia di euro

CASTELFRANCO – Il Comune indice una nuova asta ed abbassa i prezzi. Dopo tre aste a vuoto la Giunta ha deciso di ridurre significativamente il costo dei lotti pur di riuscire a vendere.

L’asta, la quarta da quando c’è Dussin a guidare il Comune, è stata fissata per il 23 giugno. Con quelle precedenti (il 30 settembre, 4 novembre e 25 novembre), andate per lo più deserte, erano stati venduti un solo lotto e quattro posti auto, introitando appena 700mila euro. Poca roba, tanto che ora appunto è arrivato il momento dei “saldi”.

Ecco allora che, ad esempio, per l’area edificale in via Dei Pini, a nord della sede dell’Ascom, c’è stato un ribasso di 100mila euro. Se con l’ultima asta il Comune chiedeva 1 milione di euro tondo tondo, ora ne chiede 900mila di euro. Ribasso ancora più significativo per un altro appezzamento edificabile in via Del Risparmio. Qui si è passati dai 750mila euro del 25 novembre scorso a 550mila euro, quindi 200mila euro in meno.

Anche per quanto riguarda via Toniolo stessa storia: da 380mila euro si è passati a 300mila euro. E lo stesso dicasi per l’area produttiva in via Lovara, quella destinata a “parco logistico – centro di interscambio delle merci”: se prima si chiedevano 2.300.000 euro ora si chiedono 2 milioni; il ribasso in questo caso è di 300mila euro. In vendita ci sono anche diversi posti auto rimasti invenduti nelle aste precedenti. M. Cer.

Data di pubblicazione: 24-05-2011
fabio_c
00sabato 27 agosto 2011 17:23
Immobili pubblici in vendita Sicim chiede di rallentare (da "il Resto del Carlino - Imola", 26/08/2011)

di CRISTINA DEGLIESPOSTI

RALLENTARE i piani. A chiederlo è la Sicim, la società immobiliare del Comune che dall’anno scorso lavora alla vendita di una lista i beni pubblici inutilizzati. Lo scopo, visti i chiari di luna, è di liberarsi del patrimonio in eccesso del Comune e far cassa il più possibile, ma le cose nell’ultimo anno non sono andate proprio secondo quanto previsto.

Quando l’estate scorsa l’assessore al patrimonio, Raffaella Salieri, presentò la neonata società guidata dall’amministratore delegato Valentino Pischedda, fu chiara. Presentò infatti una lista di immobili e terreni da ‘passare’ a Sicim (che li acquista all’85 per cento del loro valore di mercato) e da mettere in vendita in maniera scaglionata fino al 2013. Una ‘torta’ complessiva da 5 milioni 730mila euro che Sicim dovrebbe piazzare sul mercato a 8 milioni 595mila. Ma il mercato immobiliare di questi mesi è stato quel che è stato e il risultato, al momento, è che dei sette beni in vendita nel 2010 solo uno ha trovato un acquirente: l’ex Macello di via Selice.

Tuttavia Sicim ha già acquisito tutto il primo ‘pacchetto’ per circa due milioni di euro. Il secondo lotto invece – previsto già quest’anno - dovrebbe prevedere il passaggio a Sicim degli ex Circoli e dell’ex Vaccheria oltre ad altri cinque beni, infine, a distanza di un altro anno ancora, anche il Beccherucci (magazzino degli scuolabus). «A meno che non ci siano degli interessi concreti per quelli già affidati — spiega Pischedda – non sarei propenso a passare al lotto successivo. Speriamo cambi qualcosa, ma oggi il mercato è asfittico e servono interessi particolari». Di manifestazioni di interesse infatti ce ne sarebbero state diverse per i vari beni che, nei mesi, sono stati messi in vendita tramite bando. E invece sono tutti andati deserti. «Per via Pasquala e via Colombarotto c’erano potenziali acquirenti, ma di fatto non si è ancora concluso nulla — continua —. In ogni caso, per convenzione, è chiaro che non possiamo andare sotto il prezzo di acquisto da parte di Sicim».

IL PERICOLO ‘svendita’ sembrerebbe quindi scongiurato, anche se l’acquisto da parte della società all’85 per cento del valore di mercato era già stato oggetto di critica. Attualmente sono aperti due bandi: il primo per la vendita combinata di un’area in via Gualandi a Zolino e delle ex scuole di San Prospero (entrambi erano già andati deserti al primo bando), e un secondo per gli immobili dell’ex comunità il Sorriso, con tanto di boschi e castagni. «A Zolino, a seguito di variante, una parte è diventata residenziale, mentre su San Prospero abbiamo acquisito una piccola pertinenza comunale che è stata messa in vendita anch’essa», conclude Pischedda in attesa dell’esito dei bandi.
(sylvestro)
00lunedì 16 luglio 2012 09:32
Grazie a Clash per la segnalazione [SM=g1747536]


DEBITO PUBBLICO - LA STRATEGIA

Caserme, uffici, aree demaniali
Ecco la lista delle privatizzazioni


Entro luglio 6 mld dal passaggio di Sace e Fintecna a Cassa depositi. Il patrimonio immobiliare vale circa 300 miliardi




"...
nelle attuali condizioni di mercato, che solo nel primo trimestre di quest'anno ha visto le quotazioni scendere del 20%, «c'è il rischio di una svendita»
..."
(sylvestro)
00martedì 17 luglio 2012 10:38
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(sylvestro)
00giovedì 9 agosto 2012 11:14
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