Il secondo fondamento è il seguente: per arrivare alla conoscenza di Dio, Egli diede all'uomo una natura particolare che gli permettesse di impegnarsi e di rispondere al messaggio. Insieme a questa natura originaria fu reso degno di ricevere il dono della fede.
Il Corano afferma che Dio aveva proposto questo dono della fede agli uomini, alle montagne, ai mari, agli oceani. Nessuno, però, aveva potuto accettarlo, tranne l'uomo, probabilmente perché è presuntuoso e un po' incosciente.
Insieme a questo impegno, a questa natura adatta all' adorazione di Dio e a questo atteggiamento di adorazione che viene chiamato fede, l'uomo ricevette il paradiso. Ciononostante, la disobbedienza ha provocato la sua punizione. Dio non l'ha condannato subito, ma in un primo tempo l'ha fatto decadere e successivamente l'ha perdonato.
Creando l'uomo, Dio ha suscitato un certo nervosismo negli angeli e in Satana. Gli angeli protestarono, dicendo a Dio: «Creerai un essere che verserà sangue e provocherà disordine, mentre invece noi ti adoriamo». Dio rispose affermativamente e aggiunse: «L'uomo avrà quello che voi non avete, la scienza dei nomi».
Allora Satana dichiarò davanti a Dio che sarebbe stato il nemico giurato dell'uomo.
Di conseguenza, secondo l'Islam, l'uomo è venuto sulla terra non per riscattare il peccato originale, ma per meritare, con le azioni, le attenzioni e l'adorazione, il paradiso che gli è stato promesso. Quest'ultimo, però, deve essere meritato, e solo Dio può concedere la grazia e la misericordia.
Quindi la profezia si pone come un richiamo periodico: l'uomo ha un dovere di adorazione, ma è stato dotato di libero arbitrio. Questo libero arbitrio gli permette di obbedire o di non obbedire a Dio, di fare il bene o il male.
Di conseguenza, il bene e il male si distinguono da un punto di vista teologico. Il bene è ciò che avvicina a Dio, all' obbedienza a Dio, alla sottomissione a Dio, alla fiducia in Dio, mentre il male è ciò che allontana da Dio.
Ora, l'uomo è libero. Dio ha voluto che questa libertà di poter fare o non fare il male fosse la caratteristica della sua libertà totale, assoluta. Nell' ambito di questa libertà, l'uomo è responsabilizzato. Dio sa che faremo o il bene o il male. In piena responsabilità individuale.
Dio non può consigliarci il male, ma ci consiglia sempre il bene. Come fa a ricordarci la via del bene? Attraverso la profezia, che ricorda che bisogna obbedire, adottare una vita morale, avere fede. L'Islam pone tutto in questo elemento essenziale, sia nelle regole dell' etica che in quelle della morale del bene e del male nella Rivelazione.
Avviene lo stesso per la conoscenza. L'Islam concepisce la conoscenza come un dovere assoluto dell'uomo, come la sua vera missione sulla terra. Dio gli ha donato i mezzi intellettivi, attraverso la «scienza dei nomi», per nominare l'universo, non per approfittarne, come un predatore, ma per proseguire la creazione di Dio, come vicario di Dio.