Ea/Enki

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
ACUSinpw
00giovedì 22 luglio 2010 15:49
Da Wikipedia:



Ea/enki

Enki in lingua sumerica, Ea in accadico, era il dio acquatico della mitologia mesopotamica.
Il mito lo riteneva signore delle acque dolci sotterranee, nonché divinità della sapienza, protettore dei riti e dei sacerdoti: alle acque dolci era infatti attribuito un particolare potere catartico.
Sua paredra è Damkina, nonché madre di Marduk.

Grande luogo di culto del dio era la città di Eridu, ma si conosce un altro importante centro culturale a Dilmun, nel Bahrain.



Da Esonet.org:



L'antico dio sumero-babilonese delle acque dolci. Il suo culto era già presente presso i Sumeri, e passò in seguito ai Babilonesi, Assiri, Ittiti ed Elamiti.
È il figlio di Ansar e Kisar, e sua sposa è la dea madre Damkina, con la quale ha generato Marduk. Ea conosce ogni cosa ed è considerato la fonte e il patrono della sapienza, della magia e della scienza medica.
È uno dei creatori dell'umanità, verso la quale è abitualmente ben disposto, la istruisce e le insegna arti e mestieri. Fu Ea colui che scoprì il piano di Tiamat per uccidere la sua discendenza, e riuscì a uccidere il consorte di lei Apsu.
Ea, che era ben disposto verso l'uomo, rivelò anche il piano di Enlil di distruggere l'umanità a Utnapishtim, il corrispettivo babilonese di Noè.

Ea era uno dei principali dèi dell'antico pantheon mesopotamico e formava insieme ad Anu ed Enlil un'importante e potente trinità divina. Il centro del suo culto era la città di Eridu, in cui viveva "nel profondo". Compare nei sigilli come uomo con corpo di pesce, e con flussi d'acqua e di pesci che scorrono dalle sue spalle, accompagnato da un aiutante a due facce, l'uccello Aznu, e da Ishtar che nasce come Venere.

gizidda
00giovedì 22 luglio 2010 20:03
Rielaboro da Esopedia (che andrebbe corretta):

Ea, o Enki, era il primogenito di An (Anu). Il nome EA significa 'colui la cui casa é l' acqua' infatti gli scritti mesopotamici gli attribuiscono la conscenza dell' arte di estrarre minerali dall' acqua, di creare dighe e canali. E' spesso raffigurato come un pesce, identificato con la costellazione dell'Acquario . Fratello di Enlil, prese il nome Enki (signore della terra) quando Anu decise di suddividere il regno afro-mediorientale tra i suoi due figli, assegnando la zona mesopotamica a Enlil e la zona del centro-sudafrica a Enki. Enki secondo le tavolette sumere fu il fondatore di Eridu, il primo centro abitato mesopotamico, situato sulle rive del fiume Eufrate nei pressi dell'Edin. Gli scritti sumeri attribuiscono a Ea la creazione dell'Adapa, ossia l'uomo come noi lo conosciamo, grazie all' aiuto di sua sorellastra Ninmah (Ninursagh) e probabilmente di suo figlio Ningishzidda. Sempre secondo questi scritti Ea creò l'Adapa grazie a procedimenti che ricalcano molto le tecniche moderne di inseminazione artificiale, utilizzando il suo seme e mescolandolo con gli ovuli di ominidi già esistenti nell' Abzu, la zona sudorientale dell' africa. Gli esseri così creati, vennero successivamente portati da Enlil sulle rive del fiume Eufrate, nell' Edin. Il personaggio di Ea é identificato con il Ptah egizio, padre di Ra, a sua volta identificato come il Marduk babilonese.

Era marito di Damkina, suoi figli, avuti dalla moglie e da alcune concubine, erano Marduk, Ninagal, Gibil, Nergal, Ningishzidda, Dumuzi. Tra i suoi epiteti: Nudimmud (abile creatore) e Ninazu (saggio signore delle acque).

ACUSinpw
00giovedì 22 luglio 2010 20:20
Re:
gizidda, 22/07/2010 20.03:

Rielaboro da Esopedia (che andrebbe corretta):

Il personaggio di Ea é identificato con il Ptah egizio, padre di Ra, a sua volta identificato come il Marduk babilonese.




Ti devo correggere: per quanto ne so, proporre Ptah come "padre di Ra", è errato. In alcuni casi Ptah veniva indicato come il creatore di Atum, che verrà solo in un secondo momento associato e identificato a Ra nella forma Atum-Ra, specie nel culto di Heliopolis, dove però è Atum il primo essere a emergere dal Nun (dal Caos primordiale), nel mito dell'Enneade.

Questa identificazioni Ea-Ptah e Marduk-Ra, dove sono testimoniate?

Un'altra cosa: l'ea/enki che tu descrivi è l'ea/enki sumero? Mi è parso di capire che ci sono differenze, più o meno grandi, fra gli dèi sumerici e gli dèi babilonesi... mi sbaglio?


gizidda
00giovedì 22 luglio 2010 23:06
Ptah non era padre di Atum anche a Menfi? Le identificazioni son proposte da Sitchin analizzando le figure dei vari dei (iconografia, attributi, caratteristiche peculiari etc). Non ci sono grandi differenze tra l' enki sumero e quello babilonese, più che altro nella mitologia babilonese, più incentrata su marduk, enki diventa più un personaggio marginale e una 'mano' di marduk, lo strumento tramite il quale marduk agisce. Come nell' enuma elish appunto in cui marduk decide di creare l' uomo ma lo fa fare ad enki.
ACUSinpw
00venerdì 23 luglio 2010 01:22
Re:
gizidda, 22/07/2010 23.06:

Ptah non era padre di Atum anche a Menfi? Le identificazioni son proposte da Sitchin analizzando le figure dei vari dei (iconografia, attributi, caratteristiche peculiari etc). Non ci sono grandi differenze tra l' enki sumero e quello babilonese, più che altro nella mitologia babilonese, più incentrata su marduk, enki diventa più un personaggio marginale e una 'mano' di marduk, lo strumento tramite il quale marduk agisce. Come nell' enuma elish appunto in cui marduk decide di creare l' uomo ma lo fa fare ad enki.



Ptah era la divinità principale di Menfi, nelle sue qualità di "artigiano" (di cui era patrono, e, infatti, era presente un culto a Ptah anche a Deir-el-Medina); a Menfi faceva parte della triade divina Ptah-Sekhmet-Nefertum, quindi il "figlio" di Ptah è Nefertum, non Atum. Nel Nuovo Regno, periodo in cui è andata a cristallizzarsi la teologia menfita (successiva, quindi, alle teologie di Heliopolis ed Hermopolis), Ptah viene ad essere identificato con Atum in quanto dio primordiale, creatore di ogni altra cosa (così come Atum nella teologia Heliopolitana attraverso lo sputo o lo sperma aveva creato ogni cosa).

Un testo del Nuovo Regno (Leiden Papyrus I 350 - ca.1213 BCE, cap.300), recitava: "Tre sono tutti gli dei: Amon, Ra e Ptah, non ce ne sono altri come loro. Nascosto nella sua identità in qualità di Amon. Egli è visibile come Ra. Il suo corpo è Ptah".

Come vedi, quindi, Ptah viene ad identificarsi, in questo testo, con Ra, non ne è genitore. Questo testo è "giustificabile" se si prende in considerazione che Amon era il dio di Tebe, Ra di Heliopolis e Ptah di Menfi: le tre città che nel Nuovo Regno - e durante tutta la storia dell'Antico Egitto - erano le più "importanti".

La Mitologia egizia, tuttavia, è di una complessità assoluta: a seconda del periodo, della città, del re e di tantissimi altri fattori, aveva luogo una serie di sovrapposizioni, identificazioni, slittamenti senza pari...

Anticamente, comunque (quindi all'Epoca più vicina ai Sumeri), Ptah era principalmente il dio di Menfi, e suo figlio era Nefertum, dio artigiano, protettore degli artigiani, con un tempio molto prolifico ed importante, tanto importante che, in epoca tarda, sarà lui a dare il nome all'Egitto (hwt-ka-ptah = la casa dello spirito di Ptah = ai-gu-ptos = E-gi-tto).
gizidda
00venerdì 23 luglio 2010 09:00
Anche in mesopotamia, così come in altre zone del globo, più si va avanti nel tempo più le cose si mischiano, rendendo il tutto difficile da identificare perfettamente. Sitchin si basa infatti sulle iconografie e sulle caratteristiche / significati dei nomi proprio per questo. Un metodo che potrebbe essere opinabile ma che nasce dal concetto che l' iconografia e gli epiteti conservano più a lungo le relazioni esistenti.
IN particolare rispetto a queste 4 figure (ra/marduk/enki/ptah) evidenzia quanto segue:

Nefertem era una 'primitiva' forma di Ra, nei testi delle piramidi é descritto come una emanazione di Ra, come il 'bocciolo di loto davanti al naso di Ra', il suo nome viene tradotto come 'amon é buono', dove Amon é 'ciò che é nascosco / il non visto' e sitchin riferisce questo particolarmente al testo in cui Ra assegna le sue funzioni a Thot prima di partire dall' egitto.
Ptah inoltre era il 'monte primordiale', il 'puro monte', e il nome marduk, mai chiarito come etimologia, é sia l' amard-UD (giovane toro del sole) sia il maru-tukku (figlio del puro monte /puro tumulo). Ptah solleva la terra d' egitto dal mare (o dai fiumi, nonn ricordo) esattamente come Ebki in mesopotamia. Come Nefertum che era dipinto a volte come un giovane bellicoso, anche marduk era un giovane dio guerriero.
Ptah é colui che forma le cose, come Nudimmud/enki che é l' abile creatore. Come ptah era il 'padre degli artigiani' così enki era il padre dei tutte le arti, ch einsegnò ai propri figli e tramandò all' uomo.
Iconograficamente mi viene da pensare che il famoso HA geroglifico del nome di Ptah, visto come un 'lino intrecciato' mi sembra tanto l' immagine di un serpente intrecciato a se stesso.

Anzi approfitto di voi per sapere se conoscete questo dipinto, se vi risulta che sia una cosa ricreata modernamente o effettivamente é una riproduzione di un qualche murale antico.

ACUSinpw
00venerdì 23 luglio 2010 13:35
Per quanto riguarda Nefertum.. il suo nome non può essere tradotto con "amon è buono", ma con "atum è buono" (il nome è composto infatti dall'aggettivo nfr e dal nome della vinità tm, Atum, appunto...).

L'immagine dubito fortemente sia originale, basta guardare solamente il fatto che il dipinto è frontale.
gizidda
00venerdì 23 luglio 2010 13:53
L' ho trovato qui, andrebbero avvisati di correggere.

www.touregypt.net/featurestories/childgod.htm

ACUSinpw
00venerdì 23 luglio 2010 14:53
Re:
gizidda, 23/07/2010 13.53:

L' ho trovato qui, andrebbero avvisati di correggere.

www.touregypt.net/featurestories/childgod.htm




Il fatto è che non è la prima volta che mi capita di leggerlo in giro, addirittura sulla "OXFOR encyclopedia of Ancient Egypt" è scritto così e credo che probabilmente l'errore che si riscontra spesso in internet venga proprio da un errore all'interno dell'Enciclopedia...

Chiamo a testimonianza anche gli altri utenti che se ne intendono di geroglifici: io credo che sia innegabile che tm di Nfr-tm sia Atum e non Amon...

ACUSinpw
00venerdì 23 luglio 2010 19:30
-Kiya-
00domenica 25 luglio 2010 05:48
Nefertum, o Nefertem, è assimilato ad Atum, tant'è che è noto anche come "Giovane Atum". A volte lo si assimila anche a Ra, ma non ha alcun legame con Amon. Amon verrà infatti assimilato a Ra soltanto durante il Nuovo Regno.

Divinità solare del Basso Egitto, Nefertum è l'infante che emerge dal loto nato nel Nun, le acque primordiali, quando tutto ha inizio e dalle cui lacrime nascono gli uomini. Il loto sormonta infatti il suo capo, nell'iconografia. Fa parte della triade Menfita, in qualità di figlio di Ptah e Sekhmet, per questo, seppur raramente, è rappresentato in foggia antromorfa, come uomo con testa leonina.

Curiosità: la splendida scultura lignea rinvenuta nella tomba di Tutankhamon, la cui testa emerge dal loto, rappresenta il giovane Re come Nefertum (potete ammirarla qui, come elemento dello sfondo a destra: freeforumzone.leonardo.it/cartella.aspx?idc=662775
-Kiya-
00domenica 25 luglio 2010 18:43
Re:
gizidda, 22/07/2010 20.03:

Rielaboro da Esopedia (che andrebbe corretta):

.... Il personaggio di Ea é identificato con il Ptah egizio, padre di Ra, a sua volta identificato come il Marduk babilonese.





Dai contenuti dell'Enûma Eliš apprendiamo che Marduk chiede consiglio ad Ea, suo padre, per creare il genere umano. Ma da quanto ho inteso non è Ea ad agire praticamente, quindi la creazione dell'uomo non si deve a lui direttamente.
Il caso dello Ptah egizio è ben differente, poichè fin dall'Antico Regno il dio viene riconosciuto quale demiurgo che genera tramite il cuore e la lingua, modellando il mondo tramite la sua parola. Questo gli valse l'epiteto di "scultore della terra", che lo riconosce quale artefice diretto. Ma il genere umano nasce dalle lacrime di Nefertum o dalle mani di Khnum, il vasaio.
Più che padre di Ra, attribuzione errata, potremmo associarlo in parentela con Horus per via indiretta, data l'assimilazione di Nefertum con il dio Falco. Una figura, quella di Horus, che si presta sicuramente più agevolmente, rispetto a Ra, al paragone con Marduk.

Detto ciò quale correlazione si instaurerebbe, dunque, tra Ea e Ptah e tra Marduk e Ra e chi ha ipotizzato queste identificazioni?
gizidda
00lunedì 26 luglio 2010 16:52
-Kiya-, 7/25/2010 6:43 PM:




Ma da quanto ho inteso non è Ea ad agire praticamente, quindi la creazione dell'uomo non si deve a lui direttamente.



Nell' enuma elish la creazione dell' uomo é imputata ad Ea:

"Quando ciò fu fatto, quando Ea nella sua saggezza
aveva generato l'uomo e il suo fardello di lavoro,
ciò era un atto fuori dalla comprensione,
una meraviglia di finezza concepita da Marduk
ed eseguita da Nudimmud."


Lo stesso concetto viene espresso nel mito del' Atra Hasis, in cui é Ea a lanciare l' idea, viene convocata la dea Ninmah, la quale afferma che 'da sola non posso farlo' e consiglia di rivolgersi ad Ea.
Ea suggerisce l' utilizzo del sangue e della carne di un dio (Geshtu-e).
Viene preparata una mistura dalla quale Ninmah / Mami prepara 14 esemplari, 7 maschi e sette femmine.

"The gods agreed and asked Mami to produce such creatures. But the Goddess of Midwifery demurred. “It is not prudent for me to attempt all this. Choose Enki instead, because he is wise and makes things right. If he will prepare clay suitable to the task, I will birth it.”

Enki responded, “If we use pure clay to make these new creatures, they will be like the animals, without intelligence. To make them capable of bearing the yoke of Enlil, we must slay one of the gods so his flesh and blood can be mixed with the clay to be made into a man. Then what we create will be god and man mixed together.”


Questo mito trova un riscontro nel testo Enki e Ninmah, ove i due si cimentano nella creazione dei primi uomini. Ninmah ne crea 6, ognuno con un diffetto, ai quali Enki 'fissa un destino'.
Il settimo (anche questo diffettoso) é creato da Enki stesso:

il signore Enki allora disse a Ninmah:
“Tu hai finora creato gli uomini e io ne ho deciso i destini,
ora io proverò a crearli e tu ne deciderai i destini”
Enki creò allora una forma che aveva testa e bocca,
e disse a Ninmah:
“versa il seme maschile nell’ utero di una donna”
Ninmah si avvicinò al nuovo nato,
colui che la donna aveva partorito era deludente,
egli era Umul, la sua testa era malata, il suo (…) era malato[...]


Suggerirei di notare questo passaggio perchè éP molto importante: 'versa il seme maschile nell' utero di una donna'.

Se l' uomo non é ancora stato creato... quale seme maschile e quale utero femminile si sta utilizzando nel procedimento?
Non possono essere due dei, altrimenti nascerebbe un altro dio, e non l' uomo.

La chiave sta nel passaggio qualche riga sopra, quando la madre di Ea, Namma, gli dice di creare l' uomo.

Il verso é:

ama.gu10 mud mu.gar.ra.zu i3.gal2.la.am3 zub.sig3 dingir.re.e.ne keshe2.i3


che viene comunemente tradotta (ETCSL) come:

"My mother, the creature you planned will really come into existence. Impose on him the work of carrying baskets"

cioè

"Madre mia, la creazione di cui tu parli avverrà. Imponiamo ad essa il lavoro [degli dei]"

In realtà nella frase non si può distinguere il tempo verbale dell' espressione:

mud mu.gar.ra.zu i3.gal2.la.am3

che é composta da creazione / creato (mud) + collocare (gar) + situare / essere situato / esistere (gal2)

e può essere tadotta come:

la creatura di cui parli esiste (ha una collocazione).


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:27.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com