Senza alcuna plausibile ragione, mi trovavo alle 4 di notte in mare vestito urlando sott’acqua.
Fossi almeno riuscito ad annegare le ansie da “triste, piccolo mondo malato”... la strada della risalita era ancora lunga…
(Web miss…non avete sentito alcun disperato grido in quel di Civitanova qualche giorno fa?)
EVASIONE?
Il velo cianotico
d'imposte abbassate
scherma
giorni vividi,
ammantati
sopra alle mie ansie,
raggomitolate a letto.
Il disordine della stanza
sembra aver trattenuto il respiro
affinché la vita ordinaria
si ripristinasse da sé
al mio ritorno.
E' tutto come l'ho lasciato
alla partenza convulsa,
all'affanno di dover fuggire.
La mano fredda della morte
lambiva ire represse.
I bulbi oculari infranti
esaltarono vuote cavità
d'apprensione e sgomento,
quando con ormeggi ormai sciolti,
le parodie dei miei amori
stazionavano putrescenti
sul lido senza prendere il largo
e disperdersi
come da irrisolta previsione.
Varato stanco
il relitto d'intenzioni
cigolò molle nell'abisso
del viaggio impervio.
E' tutto come l'ho lasciato
alla partenza convulsa,
all'affanno di dover fuggire
dall'immobilità del mio cuore.