E' morto Giovanni Pesce, eroe della Resistenza

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
liama
00sabato 28 luglio 2007 18:24
MILANO (27 luglio) - Giovanni Pesce, medaglia d'oro al valor militare della Resistenza, è morto oggi al Policlinico di Milano dove era stato ricoverato alcuni giorni fa in seguito ad una banale caduta in casa: proprio lui che nella vita aveva superato ben altri momenti e aveva ancora nel corpo le schegge della ferita più grave, quella riportata sul fronte di Saragozza mentre combatteva nella guerra civile spagnola contro Franco.
«Il dolore per la morte di questo grande vecchio della Repubblica italiana si accompagna all'orgoglio di essergli stato amico - ha detto il
presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ricordandolo come leggendario comandante dei Gap e comunista - La Repubblica gli deve molto». Bertinotti sarà presente, come tanti altri, ai funerali di Pesce, fissati per lunedì pomeriggio dopo la camera ardente allestita a Palazzo
Marino, sede del Comune. «Milano - ha detto il sindaco Letizia Moratti - gli deve molto e lo avrà sempre nel cuore come un grande e valoroso maestro di libertà. Per questo desideriamo offrire Palazzo Marino per l'ultimo saluto che gli vorranno dare i milanesi e tutti gli
italiani».

Una vita da eroe. Nato a Visone d'Acqui (Alessandria) nel 1918, Giovanni Pesce era ancora un bambino quando la sua famiglia dovette emigrare in Francia. A 13 anni era già al lavoro in una miniera della Grand-Combe, la zona mineraria delle Cevennes in cui vivevano i suoi. Aderì nel '35 al Partito comunista e divenne anche segretario della Sezione giovanile. Fu uno dei discorsi a Parigi di Dolores Ibarruri, la "Pasionaria", a convincerlo della necessità di arruolarsi nelle Brigate internazionali, che nella Guerra civile spagnola sostenevano il regime democratico contro i fascisti di Franco. Nel '36 fu tra i più giovani combattenti italiani inquadrati nella Brigata Garibaldi e venne ferito tre volte, sul fronte di Saragozza, nella battaglia di Brunete e al passaggio dell'Ebro. Pesce, il cui nome di battaglia era "Visone", aveva ancora nella schiena alcune schegge.
Rientrato in Italia nel 1940, venne arrestato e inviato al confino a Ventotene. Liberato nell'agosto del 1943, fu uno degli organizzatori del Gap di Torino e nel maggio del 1944 assunse il comando a Milano, fino al giorno della liberazione, del terzo Gap "Rubini". Proclamato "eroe nazionale" dal comando delle brigate "Garibaldi", nel dopoguerra venne decorato di medaglia d'oro al valor partigiano. Nella motivazione si sottolineava il carattere indomito di "Visone" ricordando del giorno in cui, durante la Resistenza, ferito ad una gamba in un'audace e rischiosa impresa contro la radio trasmittente di Torino fortemente guardata da reparti tedeschi e fascisti, riusciva miracolosamente a sfuggire alla cattura portando in salvo un compagno gravemente ferito uccidendo in pieno giorno e da solo quattro ufficiali tedeschi e fronteggiando un gruppo di nazifascisti.
Membro del Consiglio nazionale dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) fin dalla sua costituzione, Pesce ha rappresentato il Pci nel consiglio comunale di Milano dal 1951 al 1964. Iscritto da sempre al Pci, dopo la svolta della Bolognina, aveva aderito a Rifondazione Comunista. Pesce, il cui nome di battaglia era "Visone", era sposato con Norina Brambilla, la "compagna Sandra" che aveva conosciuto durante la guerra partigiana. Ha scritto, tra l'altro, 'Un garibaldino in Spagna« del 1955 e "Senza tregua", un classico della memorialistica partigiana.

--MUTTLEY--
00domenica 29 luglio 2007 10:04
Un altro che ha liberato l'Italia se ne va...e noi invece non abbiamo imparato un cazzo da loro!
liama
00martedì 31 luglio 2007 00:16
Re:
--MUTTLEY--, 29/07/2007 10.04:

Un altro che ha liberato l'Italia se ne va...e noi invece non abbiamo imparato un cazzo da loro!




no, dai..abbiamo imparato a capire quali erano gli scrittori americani di un tempo..
il desiderio di libertà
la credenza in qualcosa.. [SM=x74599]
--MUTTLEY--
00martedì 31 luglio 2007 12:32
Re: Re:
liama, 31/07/2007 00.16:




no, dai..abbiamo imparato a capire quali erano gli scrittori americani di un tempo..
il desiderio di libertà
la credenza in qualcosa.. [SM=x74599]



Dici? Io rimango della mia opinione. [SM=x74620]


liama
00martedì 31 luglio 2007 15:17
Re: Re: Re:
--MUTTLEY--, 31/07/2007 12.32:



Dici? Io rimango della mia opinione. [SM=x74620]






dai, dai..
io credo in qualcosa
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:13.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com