Quoto. Io parlo di coraggio più che per quello che ha scritto, per quello che ha fatto (di gente che dà semplicemente aria alla bocca ce n'è anche troppa, qui in occidente) cioè aver preso parte alla resistenza durante l'occupazione di Firenze a 14 anni (o giu di lì, avendo imparato ad utilizzare armi da fuoco da bambina) esperienza che credo le abbia dato la grinta proverbiale di cui ha sempre dato prova, essere stata corrispondente di guerra da posti tipo il Vietnam e il M.O., l'aver superato colpi tremendi incassati nel corso della sua vita, etc.
Ho sempre pensato che dietro a quel che diceva ci fosse sincera convinzione maturata in una vita che dire "piena di spunti di riflessione" è molto riduttivo, e personalmente preferisco una stronzata schietta che una verità insindacabile ma ipocrita.
Tempo fa, ero in sala d'aspetto, stranamente non dello psichiatra ma del dentista, e sfogliando un settimanale ho letto questa sua frase qui:
«Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita… Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano»
Pur basandosi su princìpi che non approvo del tutto, beh... chapeau
[Modificato da Wayne - Fazione Zeta 20/09/2006 0.44]