E intanto al Tour

Pagine: [1], 2
uepino
00venerdì 11 luglio 2014 11:41

il nostro Nibali da 5 giorni indossa la maglia gialla, andando ad attaccare anche sul pavè. Chapeau [SM=g10041]
radcla
00venerdì 11 luglio 2014 12:00
[SM=g10415]
Il vecchio Gio
00venerdì 11 luglio 2014 12:24
E i francesi ci rispettano... che le balle ancora gli girano.... [SM=g9931]
radcla
00venerdì 11 luglio 2014 21:46
Re:
Il vecchio Gio, 11/07/2014 12:24:

E i francesi ci rispettano... che le balle ancora gli girano.... [SM=g9931]




Ci rispettano molto più di quanto noi stessi ci rispettiamo! [SM=g8864]


Dopo la tappa di mercoledì sul pavè e fango, nella quale Nibalì (come lo chiamano loro) ha fatto un impresa che resterà nella storia, la prima pagina dell'Equipe (equivalente da loro della nostra Gazzetta dello Sport) si presentava cosi:




Da notare il diverso risalto dato all'impresa di Nibali ed al risultato della semifinale di calcio Argentina - Olanda (solo una striscetta in alto).

Peccato che noi per primi (i nostri media) non diamo il dovuto risalto a cosa combinano i nostri ... [SM=g10895]
radcla
00venerdì 11 luglio 2014 22:22
E giusto per la cronaca ... con oggi sono 6 le giornate in maglia gialla di Nibali.
Ora ci attende un fine settimana pieno di montagne, sicuramente la classifica prenderà una fisionomia diversa. Ci si augura che il nostro Vincenzo ne esca bene da questo fine settimana. Anche oggi ha guadagnato un minuto ed anche oltre su due importanti avversari, per quanto forse non tra i più pericolosi.
radcla
00sabato 12 luglio 2014 23:30
Ed ora passano a 7 le giornate in maglia gialla di Nibali.
Oggi si è passata la prima giornata di salite, ben tre con l'ultima che seppur breve vedeva l'arrivo in cima. E come ci si poteva attendere c'è stato l'attacco di Contador, al quale Nibali ha risposto benissimo, gli è restato a ruota senza lasciargli neanche un metro ... solo negli ultimi 30 metri prima del traguardo, a causa di un errore nel cambio dei rapporti, Nibali ha permesso a Contador di recuperare soli 3 secondi ... ma resta un vantaggio di oltre 2 minuti e mezzo nei suoi confronti.

Nibali ha dimostrato, sebbene quelle di oggi fossero le prime salite (e per di più neanche impossibili) di poter tenere tranquillamente testa a Contador, che dal canto suo ha fatto capire di essere forse il principale antagonista dal quale guardarsi.
Grande importanza l'avranno le squadre dei due contendenti, quanto saranno in grado di supportare i relativi capitani. La squadra di Nibali oggi non è apparsa perfetta come lo è stata nei giorni scorsi, ma oggi era solo il primo di circa 15 giorni che ci attendono, tutti pieni di salite e con tappa a cronometro.

Per fare una previsione: non so se Nibali sarà vincitore di questo Tour, ha preso la maglia gialla molto presto, fin dalla seconda tappa e ciò è pesante in una corsa di 3 settimane, ma quantomeno ambire a salire sul podio dei primi tre mi sembra sia alla sua portata.

Se poi anche la stampa italiana lo stimolasse come fa quella francese ...
radcla
00domenica 13 luglio 2014 21:58
Oggi Nibali ha dovuto lasciare la maglia gialla, che è passata sulle spalle di Gallopin, corridore francese che è andato in fuga assieme ad un gruppo di oltre 20 corridori.

Ma questo francese non sembra possa impensierire i principali contendenti alla vittoria finale, che sono restati tutti nel gruppo accanto a Nibali, e quindi verso i quali la situazione di classifica è rimasta invariata.
La tappa di oggi era strana, tante montagne ma tutte nella parte iniziale e la fine vedeva prima una lunga discesa e poi 20 km di completa pianura, una tappa disegnata in modo alquanto inusuale per i grandi giri a tappe, e che ha favorito questa fuga che il gruppo dei migliori di classifica non è riuscito a controllare (e neanche si è impegnato molto per controllarla, il che dovrebbe dirla lunga su quanto sia ritenuto temibile Gallopin per la classifica generale).
Domani insolito lunedì di corsa (in genere nei grandi giri il lunedì è la giornata di riposo, ma cadendo il 14 luglio, che in Francia è festa nazionale per la ricorrenza della presa della Bastiglia, in via eccezionale quest'anno si correrà ed il riposo è posticipato a martedì) e ci sarà addirittura un tappone con ben 7 montagne da scalare e l'ultima vedrà l'arrivo in salita.
Probabile che già da domani Gallopin debba cedere la sua maglia gialla e che tra i "big" di classifica si scateni una "resa dei conti" spettacolare.
uepino
00lunedì 14 luglio 2014 19:51
Oggi se l'è ripresa con gli interessi. Nonostante la perdita di un altro pezzo grosso del Tour(Contador), Nibali rimette tutti in riga e ora ha 2'23 sul secondo. [SM=g8916]
radcla
00martedì 15 luglio 2014 11:56
Re:
uepino, 14/07/2014 19:51:

Oggi se l'è ripresa con gli interessi. Nonostante la perdita di un altro pezzo grosso del Tour(Contador), Nibali rimette tutti in riga e ora ha 2'23 sul secondo. [SM=g8916]




Ieri è stata ancora una tappa molto emozionante.

Peccato per il ritiro anche di Contador, a questo punto Nibali il tour lo può solamente perdere, ed inoltre è "condannato" a dover continuare a fare imprese, se non si vuole che i soliti maligni dicano che ha vinto il Tour perché ormai senza avversari.
In realtà avversari ce ne sono, anzi ... corridori che prima potevano ambire ad arrivare nei primi 5 o primi 10 ora troveranno nuovi stimoli e tenteranno ambizioni più grandi.
Poi lui e la squadra (Astana) dovranno fare sempre attenzione alle fughe, perché le utlime due tappe hanno visto fughe con uomini pericolosi per la maglia e la classifica.
Infine il rischio cadute e/o forature è sempre in agguato nel ciclismo ... insomma, non sarà facile arrivare in giallo a Parigi, ma è decisamente alla portata di Nibali che in questo momento è forse il più forte al mondo nei grandi giri di 3 settimane.
bernacca1
00martedì 15 luglio 2014 14:36
Vorrei far notare come i giornali sportivi italiani continuino a risaltare le voci del calciomercato (almeno fossero notizie) mettendo in secondo piano le imprese di Nibali. Il problema è che da quì in avanti, in assenza, loro malgrado di avversari più famosi, le vittorie del siciliano saranno messe sempre meno in evidenza dalla nostra stampa sportiva: tutto gli sarà dovuto.
radcla
00martedì 15 luglio 2014 22:32
Re:
bernacca1, 15/07/2014 14:36:

Vorrei far notare come i giornali sportivi italiani continuino a risaltare le voci del calciomercato (almeno fossero notizie) mettendo in secondo piano le imprese di Nibali. Il problema è che da quì in avanti, in assenza, loro malgrado di avversari più famosi, le vittorie del siciliano saranno messe sempre meno in evidenza dalla nostra stampa sportiva: tutto gli sarà dovuto.




Ne scrivevo sopra, purtroppo non solo il calciomercato ma anche le non-notizie, purché legate in qualche modo al mondo del calcio (Totti fotografato sulla spiaggia, Balotelli che si sposa, ecc ...), qui da noi fanno più notizia di campioni vincenti in sport diversi dal calcio.
L'unica eccezione è se sei una grande gnocca e vinci, ad esempio Federica Pellegrini, altrimenti non ti si fila nessuno.

Purtroppo Nibali, con questo atteggiamento della stampa, avrà bisogno non solo di vincere questo Tour, ma di stravincerlo (continuando a fare ancora imprese come quella di Sheffield, quella di Arenberg sul pavè della Roubaix, e quella di ieri) per avere risalto sulla stampa e non sentirsi ripetere il ritornello (già iniziato ancor prima che il Tour lo vinca effettivamente, sempre ammesso che ci riuscirà) che ha vinto senza avversari.

E' tutto molto triste.
bernacca1
00mercoledì 16 luglio 2014 09:36
Re: Re:
radcla, 15/07/2014 22:32:




Ne scrivevo sopra, purtroppo non solo il calciomercato ma anche le non-notizie, purché legate in qualche modo al mondo del calcio (Totti fotografato sulla spiaggia, Balotelli che si sposa, ecc ...), qui da noi fanno più notizia di campioni vincenti in sport diversi dal calcio.
L'unica eccezione è se sei una grande gnocca e vinci, ad esempio Federica Pellegrini, altrimenti non ti si fila nessuno.

Purtroppo Nibali, con questo atteggiamento della stampa, avrà bisogno non solo di vincere questo Tour, ma di stravincerlo (continuando a fare ancora imprese come quella di Sheffield, quella di Arenberg sul pavè della Roubaix, e quella di ieri) per avere risalto sulla stampa e non sentirsi ripetere il ritornello (già iniziato ancor prima che il Tour lo vinca effettivamente, sempre ammesso che ci riuscirà) che ha vinto senza avversari.

E' tutto molto triste.




Fossimo un paese serio, dopo la figuraccia rimediata ai mondiali di calcio, la stampa non dovrebbe più parlare dei calciattori fino alla ripresa del campionato.
bernacca1
00mercoledì 16 luglio 2014 09:37
Tra l'altro, vorrei far notare come Contador ha continuato a pedalare per 20 KM pur avendo una tibia spezzata. Quasi tutti i calciatori si fanno portare fuori in barella basta che siano toccati da un avversario. Sono proprio calciattori.
radcla
00giovedì 17 luglio 2014 00:11


Un gran bel articolo:


<h1>Tour de France: Nibali riaccende il sogno italiano</h1>


<h2 class="sottotitolo"><p>
Spietato ma umile. Un corridore formato famiglia. Il ciclismo ha bisogno della purezza di Nibali. Per tornare ai fasti antichi.</p>


di Massimo Del Papa per "Lettera43.it"





Chissà se i francesi s'incazzeranno ancora, con quest'altro italianuzzo che minaccia di fregargli il Tour, a loro tutti e alla Nouvelle Vague di ciclisti che inseguono Vincenzo Nibali.
Il quale non avrà il «naso triste come una salita» che Paolo Conte attribuiva a Bartali, ma è per il momento il più forte. Non solo per quello che ha combinato lungo il Platzerwasel bruciando la discesa, il franare di Contador, l'annaspare di Purito Rodriguez, la Nouvelle Vague transalpina, la fatica dell'ultimo tratto, la cautela del calcolo e arrivando beato, col dito in bocca, gesto calcistico, da Pupone, alla Totti, ma che nell'epica del ciclismo acquista tutt'altro retrogusto d'innocenza.
Perché quest'ulivo siciliano di 65 chili su 180 centimetri ha la faccia (e, si spera per sempre, il corpo) pulita del buon papà che, quando dedica uno sprint alla sua bambina, rischi perfino di crederci: abbiamo tanto bisogno di sognare.
NIBALI, DA ANNI TRA I MIGLIORI. E questo “squalo” dai tratti gentili, umili, ma dall'ariata (direbbe Montalbano) decisa di chi tira come una locomotiva e non ci sta tanto a pensare, sono anni che è tra i migliori. Un rosario di terzi e secondi posti tra Giro e Tour, la vittoria alla Vuelta nel 2010, poi il trionfo a un Giro maledetto l'anno scorso, altro secondo posto alla Vuelta, e adesso le prodigiose gesta in Maglia gialla di chi attacca come un maledetto: a Porto Sant'Elpidio se lo ricordano bene quando, in piena Tirreno-Adriatico, partì come un forsennato a 16 chilometri dall'arrivo, bevendosi gli altri uno per uno e non smettendo di pedalare neanche nell'ultimo tratto pianeggiante. Vinse la tappa e vinse la corsa, e dietro chi aveva? I due grandi lesionati di questo Tour, Alberto Contador e Chris Froome.
IL 'DISPETTO' DI BARTALI A BIAGI. Lo spagnolo il 14 luglio ha cercato d'infilare il messinese nello spazio impossibile di 10, 15 centimetri, alla velocità impossibile di 65 chilometri orari: mal gliene incolse e Vincenzo lo ha punito semplicemente restando in sella e pregando, che pure il suo Tour pareva finire lì, nel gruppo laocoontico d'ossa stremate. Invece ha dato una pedalata rabbiosa per scampare al risucchio. E poi non si è fermato più, fino al traguardo.
Gesti, gesta del genere eccitano i bardi delle due ruote, che un tempo si chiamavano suiveurs e sono quasi estinti perché dell'era dei nasi tristi come salite. Quelli che cantavano le rivalità tra Bartali che frustava di parole «quell'acquaiolo» di Coppi. Dino Buzzati, Mario Ferretti, Elias Canetti. Enzo Biagi, che una volta azzardò: «La vecchiaia ha raggiunto Bartali ieri alle 14,20, sul Pordoi». Ginettaccio l'anno dopo vinse il Tour, praticamente per dispetto.

Gino Bartali, sui Pirenei, durante il Tour de France del 1950. © Getty

Lo Squalo e il Pirata, simili per stile e poco altro

Di suiveurs ce n'è rimasti picca e nenti, ma la rivalità italiana è dura a morire e nessuno può vaccinarsi dal virus del confronto, la tattica aggressiva del siciliano Vincenzo Nibali non può non evocare le arrembanti progressioni del romagnolo Marco Pantani sul crinale affilato della depressione.
Ma le analogie tra lo Squalo e il Pirata si fermano allo stile. Lo scricciolo indiavolato di Cesena ebbe la sventura di strappare suo malgrado il velo sul segreto di Pulcinella di un ciclismo che era come tutti gli altri sport: intossicato, allucinato, estremo.
PANTANI PAGÒ PER TUTTI. Certo, era “colpevole” oltre ogni dubbio, e non in grado di strapparsi al suo vortice che infine lo risucchiò in una squallida stanza d'albergo della Riviera. Ma, al netto delle immancabili dietrologie, non hanno forse tutti i torti i fan che all'epoca obiettarono (e continuano ancora oggi, a 10 anni dalla morte): pagò per tutti.
«Te la sei voluta, Pantani», scrisse allora Giorgio Bocca, che non era un suiveur ma un uomo duro, severo. Voleva significare che Pantani, con la bandana, l'orecchino e quelle fiammate sui pedali, era lo specchio del suo tempo, sparato nel successo a qualunque costo, alla ricchezza, alla fama, ai supersponsor, una specie di cyborg-ciclista in niente parente con quella degli umili faticatori a cavallo della Guerra. Bartali che porge la fiaschetta a Coppi, un odio atavico ma cavalleresco, incerte sfide verbali al Musichiere: «Come perdevi... come perdevi».
UN CORRIDORE FORMATO FAMIGLIA. Materiale epico che induceva i suiveurs a sempiterna riconoscenza. Poi si è scoperto che anche quel ciclismo seppiato là non era immune da porcherie assortite, sia pure non al livello dell'attuale, e nel frattempo esplodevano i casi Armstrong: il Pirata non era un angelo del Male, era se mai la banalità del male comune.
Adesso il ciclismo divorato da se stesso ha un lacerante bisogno di ritrovare i suoi pedalatori umani e l'incedere implacabile di un Nibali sembra perfetto: come se l'Italia non più spericolata, esagerata, anche se eternamente piena di guai, potesse di nuovo rispecchiarsi in un corridore formato famiglia, rassicurante nel privato quanto preoccupante per gli avversari quando attacca una scalata.
VINCENZO RESISTA ALLE SIRENE TOSSICHE. Il 30enne Nibali forse vincerà il Tour, sicuramente vincerà ancora tanto, speriamo non ceda anche lui alle sirene tossiche. Il migliore augurio che gli si può rivolgere, è, in prospettiva, un tramonto poetico in cerca di un suiveur, alla Gino Bartali. Nel centenario della nascita, se lo ricordano ancora a Porto San Giorgio dove l'antico negozio di biciclette Ciucani aveva lanciato un modello intitolato al fuoriclasse fiorentino. Ma la bicicletta Bartali era giusto un pretesto: Ginettaccio tornava, girava (non più in bici) tra Fermo, Belmonte, gli altri centri del Fermano e poi si fermava a Porto San Giorgio, dove il suo celebre vocione bofonchiante si trasformava in una sinfonia di complimenti e di scherzi.
«Ciao, Bartali», gli diceva, dalla finestra, una donna: lui la chiamava giù, la pigliava sottobraccio, ci faceva il giro della via, la celebrità si era trasformata in habitué. C'è qualcuno che ti aspetta oltre l'ultimo traguardo. È il Campione che non sei più e che sarai per sempre se avrai saputo difenderlo dentro. Allora, nessuna vecchiaia potrà mai raggiungerti davvero.

Martedì, 15 Luglio 2014
radcla
00giovedì 17 luglio 2014 23:41
Oggi una tappa sostanzialmente fotocopia di quella di ieri, attraverso le campagne francesi che non sono mai piane come la nostra pianura padana, ma sempre un poco collinose.
Sia ieri che oggi per Nibali e la sua Astana si è trattato soprattutto di controllare e vagliare chi andasse in fuga.
Fuga che vi è stata sia ieri che oggi, ma senza comprendere uomini che in classifica avrebbero potuto impensierire Nibali.
Ieri la tappa è stata di Gallopin, che è stato maglia gialla per un giorno, che ha bruciato tutti i velocisti in gruppo con un'azione da finisseur a circa due km dal traguardo, ed oggi volata di gruppo che si è aggiudicato Kristoff.
In classifica non cambia nulla e Nibali ha sempre salda la sua maglia gialla.
Da domani ci attende un fine settimana sulle Alpi, con interessanti tappe di alta montagna ... ci sono i presupposti per uno spettacolo degno di questo nome!
radcla
00venerdì 18 luglio 2014 18:14
Oggi prima delle due tappe sulle Alpi e ... Nibali non ha perdonato nessuno anche oggi, si è preso la vittoria di tappa ed in classifica generale ha praticamente fatto il vuoto dietro di se.
In questo momento ha una condizione che nessuno al mondo può vantare, vederlo in salita è uno spettacolo puro.
Ma il Tour non l'ha ancora vinto, c'è ancora tanta strade e tante salite e soprattutto la possibilità di rischi quali cadute, forature e/o guasti meccanici.
bernacca1
00venerdì 18 luglio 2014 23:04
Re:
radcla, 18/07/2014 18:14:

Oggi prima delle due tappe sulle Alpi e ... Nibali non ha perdonato nessuno anche oggi, si è preso la vittoria di tappa ed in classifica generale ha praticamente fatto il vuoto dietro di se.
In questo momento ha una condizione che nessuno al mondo può vantare, vederlo in salita è uno spettacolo puro.
Ma il Tour non l'ha ancora vinto, c'è ancora tanta strade e tante salite e soprattutto la possibilità di rischi quali cadute, forature e/o guasti meccanici.




Sopratutto c'è la cronometro di 54 km il penultimo giorno.
radcla
00domenica 20 luglio 2014 23:29
Re: Re:
bernacca1, 18/07/2014 23:04:




Sopratutto c'è la cronometro di 54 km il penultimo giorno.




Nibali a cronometro si è spesso difeso benino ma soprattutto tra gli attuali più immediati concorrenti non mi sembra di scorgere qualcuno in grado di rifilargli oltre 4 minuti, se non quasi 5, su 54 km.
Questo con la classifica di oggi, ovvio, poi sarà da valutare il tutto dopo la 3 giorni sui Pireni che partirà da martedì.
Ma vedendo l'attuale condizione di Nibali ho la sensazione che dopo i Pirenei il suo vantaggio potrebbe essere anche maggiore rispetto agli oltre 4 minuti e mezzo attuali (sul secondo, sugli altri il vantaggio è ancora maggiore).
bernacca1
00lunedì 21 luglio 2014 10:24
Re: Re: Re:
radcla, 20/07/2014 23:29:




Nibali a cronometro si è spesso difeso benino ma soprattutto tra gli attuali più immediati concorrenti non mi sembra di scorgere qualcuno in grado di rifilargli oltre 4 minuti, se non quasi 5, su 54 km.
Questo con la classifica di oggi, ovvio, poi sarà da valutare il tutto dopo la 3 giorni sui Pireni che partirà da martedì.
Ma vedendo l'attuale condizione di Nibali ho la sensazione che dopo i Pirenei il suo vantaggio potrebbe essere anche maggiore rispetto agli oltre 4 minuti e mezzo attuali (sul secondo, sugli altri il vantaggio è ancora maggiore).




Guardando la classifica attuale l'avversario più pericoloso a cronometro è Van Garderen, anche se Valverde è campione nazionale della specialità, ma non credo in grado di infliggere 4 minuti a cronometro a Nibali.
radcla
00martedì 22 luglio 2014 23:24
Re: Re: Re: Re:
bernacca1, 21/07/2014 10:24:




Guardando la classifica attuale l'avversario più pericoloso a cronometro è Van Garderen, anche se Valverde è campione nazionale della specialità, ma non credo in grado di infliggere 4 minuti a cronometro a Nibali.




La prima delle tre tappe pirenaiche ha fatto scivolare Van Garderen a quasi 10 minuti in classifica, e con ogni probabilità aumenteranno ancora nelle prossime due, rendendolo praticamente fuori da ogni gioco almeno per il gradino più alto del podio.
Valverde ha sofferto un pochino ma alla fine è restato a 4.37" ... non lo vedo come un pericolo a cronometro per Nibali, che si difende bene in quella specialità (e basti pensare a come ha corso sul pavè, dove Valverde ha preso oltre due minuti).

Piuttosto un pericolo potrebbe esserlo la lotta tra gli aspiranti al podio e/o ad un piazzamento tra i primi 5-10. Perché pur se distanti minuti interi da Nibali sono tutti vicini tra loro in classifica, ed è facile attendersi attacchi e controattacchi tra i vari contendenti. E Nibali se non dovesse fare attenzione potrebbe rischiare di farsene sfuggire qualcuno ...
bernacca1
00mercoledì 23 luglio 2014 15:53
Re: Re: Re: Re: Re:
radcla, 22/07/2014 23:24:




La prima delle tre tappe pirenaiche ha fatto scivolare Van Garderen a quasi 10 minuti in classifica, e con ogni probabilità aumenteranno ancora nelle prossime due, rendendolo praticamente fuori da ogni gioco almeno per il gradino più alto del podio.
Valverde ha sofferto un pochino ma alla fine è restato a 4.37" ... non lo vedo come un pericolo a cronometro per Nibali, che si difende bene in quella specialità (e basti pensare a come ha corso sul pavè, dove Valverde ha preso oltre due minuti).

Piuttosto un pericolo potrebbe esserlo la lotta tra gli aspiranti al podio e/o ad un piazzamento tra i primi 5-10. Perché pur se distanti minuti interi da Nibali sono tutti vicini tra loro in classifica, ed è facile attendersi attacchi e controattacchi tra i vari contendenti. E Nibali se non dovesse fare attenzione potrebbe rischiare di farsene sfuggire qualcuno ...




Se Vincenzo arriva a domani sera con almeno due minuti di vantaggio su Valverde, Pinot, o Peraud,avrà praticamente vinto il Tour.
bernacca1
00giovedì 24 luglio 2014 17:43
Si può festeggiare!
[SM=g10415] [SM=x3503344]
radcla
00giovedì 24 luglio 2014 22:23
Re:
bernacca1, 24/07/2014 17:43:

Si può festeggiare!
[SM=g10415] [SM=x3503344]




Sì, ed è festa grande e tutta meritata per Nibali! [SM=g8431]


Lo scorso 15 luglio, dopo il ritiro di Contador, scrivevo:

radcla, 15/07/2014 11:56:



Peccato per il ritiro anche di Contador, a questo punto Nibali il tour lo può solamente perdere, ed inoltre è "condannato" a dover continuare a fare imprese, se non si vuole che i soliti maligni dicano che ha vinto il Tour perché ormai senza avversari.




E credo che la "condanna" di cui parlavo l'abbia ampiamente scontata, in ogni montagna di questo tour (che è stato uno dei tour con più montagne, almeno tra quelli relativamente recenti) ha lasciato il suo segno. Soprattutto negli arrivi in salita non ha mai perso da diretti concorrenti, anzi ... spesso gli ha rifilato distacchi quantificabili in minuti. L'unica volta che ha perso 2 miseri secondi è stata verso Contador, ma solo negli ultimi 20 metri e per un errore nel cambio del rapporto.
Credo che l'impresa che sta compiendo (fino a che non arriva a Parigi non si può dichiarare ufficialmente "compiuta") forse è addirittura superiore a quella compiuta nel 1998 da Pantani, perché Nibali si è vestito di giallo fin dal termine della seconda tappa ed ha "prestato" la maglia per un solo giorno a Gallopin, inoltre come scritto sopra, in ogni salita si è dimostrato superiore a tutti i suoi rivali, lasciando distacchi abissali. E, ciliegina sulla torta, lui che non aveva mai corso sul pavè della Roubaix, ci è passato sopra volando nonostante il fango e la pioggia, distaccando specialisti come Sagan e Cancellara.

Di più non poteva fare.
Si potrà discutere a lungo su cosa sarebbe stato il Tour con Froome e Contador, ma Nibali ha fatto imprese che non sono da tutti, per stargli dietro e fare meglio, sarebbero dovuti essere dei superman. E non dimentichiamo che quando si sono ritirati erano già ad oltre 2 minuti e mezzo di ritardo dal nostro Vincenzo.



[SM=x3503343]

radcla
00giovedì 24 luglio 2014 22:35
E' comunque giusto menzionare, tra gli italiani, anche De Marchi, che ha fatto un Tour spettacolare quasi tutto in fuga ed all'attacco.
Buoni spunti da Visconti, soprattutto ieri.

E poi i francesi, che tra di loro e Valverde con VanGarderen possibile intruso stanno lottando per "l'altro tour", quello dal secondo posto in poi.
Bene anche il giovane polacco Majka, attualmente leader della classifica dei Gran Premi della Montagna, che già si era messo in luce nell'ultimo Giro d'Italia nel quale solo un gran Fabio Aru è riuscito a togliergli la maglia di miglior giovane del Giro.


C'è tanta gioventù nel ciclismo attuale ... spero non arrivino ancora brutte notizie che potrebbero distruggere un movimento ciclistico che si sta rifondando.
radcla
00venerdì 25 luglio 2014 12:16
bernacca1
00venerdì 25 luglio 2014 21:44
Re:
radcla, 24/07/2014 22:35:

E' comunque giusto menzionare, tra gli italiani, anche De Marchi, che ha fatto un Tour spettacolare quasi tutto in fuga ed all'attacco.
Buoni spunti da Visconti, soprattutto ieri.

E poi i francesi, che tra di loro e Valverde con VanGarderen possibile intruso stanno lottando per "l'altro tour", quello dal secondo posto in poi.
Bene anche il giovane polacco Majka, attualmente leader della classifica dei Gran Premi della Montagna, che già si era messo in luce nell'ultimo Giro d'Italia nel quale solo un gran Fabio Aru è riuscito a togliergli la maglia di miglior giovane del Giro.


C'è tanta gioventù nel ciclismo attuale ... spero non arrivino ancora brutte notizie che potrebbero distruggere un movimento ciclistico che si sta rifondando.




Vorrei ricordare Matteo Trentin, vincitore di una bella tappa.

Con questo successo Vincenzo Nibali entra nella storia del ciclismo. Infatti solo Anquetil, Mercx, Gimondi, Hinault e Contador, sono riusciti a vincere tutte le tre grandi corse a tappe.
radcla
00venerdì 25 luglio 2014 21:53
Re: Re:
bernacca1, 25/07/2014 21:44:




Vorrei ricordare Matteo Trentin, vincitore di una bella tappa.

Con questo successo Vincenzo Nibali entra nella storia del ciclismo. Infatti solo Anquetil, Mercx, Gimondi, Hinault e Contador, sono riusciti a vincere tutte le tre grandi corse a tappe.




Giusta la menzione per Trentin, da me colpevolmente dimenticato (assieme anche ai vari Astana, Scarponi su tutti, che si sono fatti il culo per supportare Nibali). [SM=g8431]
radcla
00sabato 26 luglio 2014 19:24
Parlavamo tanto, nei giorni scorsi prima che il vantaggio di Nibali arrivasse agli oltre 7 minuti di questa mattina, della cronometro di oggi e di chi eventualmente avesse potuto insidiarlo.

Anche oggi a cronometro il nostro Vincenzo ha fatto meglio di tutti i suoi rivali e chiude questo Tour con quasi 8 minuti sul secondo ... non so da quanto non ci fossero distacchi così enormi.

Domani passerella finale e trionfante lungo [SM=g10493] le strade di Parigi!
radcla
00domenica 27 luglio 2014 21:45
Ieri sera RaiSport scriveva questo articolo, che ritengo meriti la lettura:


Nibali nella leggenda, come Merckx e Gimondi

Il siciliano è quarto nella crono. Il Tour è suo, oggi festa a Parigi





<strong>Il campione iridato a cronometro Tony Martin ha conquistato la 20a tappa del Tour de France, la frazione a cronometro di 54 km da Bergerac a Perigueux</strong>. Il ciclista tedesco ha fermato il tempo sull'1.06'21", battendo il francese Tom Dumoulin di 1'39".<strong> Ottimo quarto posto per la maglia gialla Vincenzo Nibali, che aumenta ancora il suo vantaggio sugli avversari e si appresta domani a festeggiare la vittoria della Grande Boucle nella passerella finale a Parigi.</strong><br>
<br>
<br>
<strong>Le isole Eolie sullo sfondo e lui che si divertiva a sfrecciare a 45 orari con il vento contrario, nei pressi di Villafranca Tirrena, primo Comune fuori dal comprensorio messinese.</strong> Quasi un dispetto alla divinità dei venti e all'arcipelago cui ha dato il nome. E' lì che suo padre si rese conto di avere un campione in casa, in grado di vincere le grandi corse a tappe. &nbsp;&nbsp;&nbsp;<br>
&nbsp;<br>
<br>
<strong>Vincenzo Nibali ha sempre amato le sfide difficili, per questo ha deciso di volersi affiancare a quella che viene considerata un po' come la 'Hall of fame' del ciclismo, la cinquina di corridori che hanno vinto le tre grandi corse a tappe: Giro, Tour e Vuelta.</strong> Non una cinquina qualunque, ma vere e proprie leggende: Eddy Merckx, Bernard Hinault, Jacques Anquetil, Alberto Contador, Felice Gimondi. Stili diversi, epoche diverse.<br>
<br>
<strong>&nbsp;<br>
Enzino da Messina ce l'ha fatta e adesso che la storia è riscritta si prepara a riabbracciare la moglie Rachele e la piccola Emma, ai piedi dell'Arco di Trionfo, che lo aspettano per la passerella final</strong>e. Poco più di un anno fa, sul podio di Brescia, alla fine della trionfale cavalcata nel Giro d'Italia, era talmente emozionato che non riuscì a cantare l'inno di Mameli. Guardava sua madre Giovanna Romano e suo padre Turi, ma pensava a suo nonno Vincenzo, dal quale ha preso il nome. Fu lui a regalargli il primo triciclo. &nbsp;&nbsp;&nbsp;<br>
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Chi lo avrebbe detto che sarebbe diventato una leggenda del ciclismo? </strong>Nibali ha costruito la propria vittoria giorno dopo giorno, preparandosi bene, mettendosi dietro alla moto del fido Paolo Slongo, sul Passo San Pellegrino. "Io faccio Froome e tu mi corri dietro...", gli diceva, ed Enzino a pedalare in apnea, a 1.900 metri d'altezza. Come sono lontane le Eolie. Nibali è un mostro di tattica, di strategia: studia gli avversari, carpisce le loro debolezze e le trasforma in energia produttiva per la propria bici. Voleva diventare invincibile, inattaccabile, c'è riuscito, acquisendo la sicurezza degli audaci e ricalcando le orme di Felice Gimondi.<br>
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Non ha il fuoco dentro di Pantani, ma la capacità di trasformare le corse impossibili - fra Alpi e Pirenei - quasi in una kermesse cicloturistica</strong>. Un campione vero, misurato, come il bergamasco Gimondi. Mai una parola fuori posto, una frase di troppo. Ha stravinto il Giro d'Italia 2013, ha dominato il Tour de France, convincendo anche i francesi. Nessuno avrà più il coraggio di dirgli che ha vinto, perché erano assenti Froome e Contador, entrambi ritirati per cadute, ma già staccati dallo 'Squalo dello Stretto'. &nbsp;&nbsp;<br>
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<strong>Il Tour di Nibali è stato strategicamente perfetto, la sua condotta di gara intelligente, sicura, aggressiva e, allo stesso tempo, misurata</strong>. La sua vittoria rappresenta qualcosa di prezioso per un ciclismo in cerca di nuovi protagonisti. Non eroi per caso, ma uomini veri, onesti. A casa Nibali, in quel di Messina, c'e' la foto di Enzino su un triciclo e suo nonno la mostra con orgoglio, vantandosi di averglielo regalato lui. La sua più grande vittoria si chiama Emma, nata alla fine di febbraio, Nibali la tiene come una pietra preziosa. E' uno dei pochi svaghi di una vita serena, senza eccessi, da campione autentico, senza tatuaggi né creste. Nibali ha il volto dell'Italia che resiste e spera. &nbsp;&nbsp;&nbsp;<br>
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<strong>A Messina, intanto, lo aspettano con la 'maillot jaune'.</strong> Assieme ai familiari ci saranno anche due amici speciali: uno si occuperà della produzione di granite al caffè con panna, un altro degli arancini 'Nibali'. Dopo quello rosa, in occasione della vittoria al Giro d'Italia dell'anno scorso, quest'anno ne ha preparato uno rigorosamente di giallo. E non poteva essere altrimenti.<br>
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<time class="articleDate" datetime="2014/07/26 17:55" itemprop="datePublished">sabato, 26 luglio 2014, ore 17.55</time>
radcla
00domenica 27 luglio 2014 21:50
Oggi invece c'è stata la passerella trionfale a Parigi lungo gli Champs Elysees.

Alcune immagini di una giornata che devo riconoscere la RAI ha seguito ottimamente, con una diretta dell'intera tappa e dopo tappa con tutte le premiazione ed anche oltre. Quasi sette ore di diretta solo oggi, oltre alle tante altre ore in tutte e tre le settimane di questo Tour:

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