E il glicine se ne frega

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thevivons
00venerdì 15 luglio 2005 13:11
Questo è il glicine di cui vi ho parlato nell'altro thread (scusate le foto "nuvolose" che non gli rendono giustizia).



Costretto nel parcheggio di un supermercato, in mezzo ad auto, carrelli, gente frettolosa.
Ma lui se ne frega, e fiorisce meravigliosamente ogni primavera. Se ne infischia dell'inquinamento, del rumore, di chi neanche si accorge di tanta bellezza.



Io lo vedrei tanto bene in un bel giardino del tempo che fu. Come in questo famoso quadro di Silvestro Lega. Sotto di lui signore in lunghi abiti di mussola che prendono il caffè, intorno la campagna assolata del dopopranzo.



Siamo noi che ci perdiamo qualcosa, vedendolo lì, in quella cornice così squalliduccia (e con quell'orribile impalcatura metallica).
Lui, per nostra fortuna, se ne frega.
[SM=g27758]
fiat lucis
00venerdì 15 luglio 2005 14:42
Splendido, Vaiv.
Il trionfo della bellezza [SM=g27758] !
LucaI
00venerdì 15 luglio 2005 15:05
Davvero splendido, Laura, e poi è molto romantico il modo in cui l'hai raccontato [SM=g27758]

Un' osservazione però sorge spontanea...c'è un contrasto nettissimo fra la sensibilità che ha portato a salvare la pianta e l'insensibilità di chi ha progettato la struttura su cui poggia. Avrebbe avuto molto più senso, in un contesto del genere, farne una più carina, con materiali più naturali o, per lo meno, che riproducessero o imitassero qualcosa di più "tradizionale". Evidentemente le due volontà sono state sostenute ed espresse da parti contrapposte. Si poteva fare 31 ed invece ci si è fermati a 30...un male comune del nostro paese[SM=g27767]

Fortuna che...il glicine se ne frega![SM=g27761] [SM=g27758]

[Modificato da LucaI 15/07/2005 15.06]

MorrisNoor
00venerdì 15 luglio 2005 19:15
Credo che come al solito chi ha progettato quella struttura abbia dovuto fare primariamente i conti in tasca a chi pagava, e poi si sia limitato a non pensare troppo, esattamente come avviene quasi sempre in questo Paese (ma non solo nel nostro).
Però.. basta con queste visioni romanzate, similvernacolari da Ottocento sul filo della decadenza. Non è pensabile che la contemporaneità venga fermata a questo. Anzi, è assurdo che sia così! Dove saremmo se chi ci ha preceduto secoli addietro si fosse fermato a quanto di pur bello lo aveva immediatamene preceduto? Ma anche noi, se ci ingessassimo con queste visioni arcadiche, saremmo circondati del tutto (in parte già lo siamo) da una sequela ininterrotta di immagini, vuote, false (e non finte, badate bene, che già sarebbe il male minore), cui noi non apparteniamo.

... e dopo questo blablablablalblablalblblblblbla, devo dire che il Glicine della foto è davvero spettacolare, ed avrebbe meritato di meglio, sì, ma per quanto mi riguarda sarei rimasto nel campo del metallo. [SM=g27763]

LucaI
00venerdì 15 luglio 2005 20:00
Posso essere daccordo Mauri, però c'è metallo e metallo.
Ale1963
00venerdì 15 luglio 2005 20:47
Un glicine bellissimo e il dipinto ottocentesco restituisce una serenita'..[SM=g27758]

Ma il ferro, acciaio ...non rovina le foglie, non brucia i rami a temperature che sotto il sole toccano piu' di 50° (come oggi)??
thevivons
00lunedì 18 luglio 2005 00:06
INSOMMA Noor, le mie fragoline non ti piacciono, le mie visioni ottocentesche nemmeno...ahò, per caso hai il giardino invaso dai bruchi? [SM=g27763] [SM=g27763] [SM=g27763]
Sono molto offesa, ecco. [SM=g27761]
Ale, sembra che la pianta non soffra il metallo rovente...forse perché i rami sono così spessi e lignificati che non possono subire grandi danni.
Io resto della mia idea, quando sarò imperatrice del mondo farò spostare il parcheggio e sotto il glicine farò ricostruire un bel giardino. Non al Noor, ovviamente, ma a Luca...pagandolo profumatamente, s'intende, tanto sarò ANCHE ricchissima. [SM=g27761]
thevivons
00lunedì 18 luglio 2005 00:09
Ma poi, Noor, non ho capito bene...da come l'hai detto sembra che per te un giardino "moderno" debba essere adornato con macchine parheggiate, piloncini verniciati di giallo e carrelli...[SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]
eloelo
00lunedì 18 luglio 2005 12:14
Accidenti che bestione!
Secondo me lo hanno lasciato lì perchè tanto a toglierlo non ci sarebbero mai riusciti!!!

Detto questo: concordo sul fatto che sia necessario fare i conti in tasca al committente, e non fermarsi al conosciuto, ma quel giallo è nero è veramente bruttissimo!!!

Chissà che tappeto splendido quando perde i fiori.
xypod
00lunedì 18 luglio 2005 15:28
STUPENDO Vaiv, un vero capolavoro della natura e il suo esistere lì, tra tutto quel ferro e quel cemento, ci aiuta a riflettere sulla qualità della vita e del mondo che veramente vogliamo. Un qualcosa insomma di molto prezioso, che la tua sensibilità ci sta regalando [SM=g27761]
MorrisNoor
00lunedì 18 luglio 2005 16:23
Oh dai, Laurinina [SM=g27760] , non te la prendere: concordo con te che ci sarebbe voluto ben altro sostegno per cotanta bellezza, ed aggiungo pure che non ci sarebbe voluto molto per fare un po' meglio di così!!! Però sono convinto che nonostante le tare forzate del luogo (i carrellini, il traffico, etc etc, compreso quel ridicolo giallo-nero che fa tanto ape maia e serve però ad indicare un divieto di sosta) si sarebbe potuto fare qualcosa di bello senza dover necessariamente ricorrere a certe immagini stereotipate. Per questo ho mantenuto l'intento del metallo, sostenendolo in modo un po' provocatorio e volutamente fuorviante [SM=g27763]. Se ci pensate su, vi accorgerete che leggendo "metallo" avete con ogni probabilità univocamente legato la parola a quell'immagine, rifiutandolo di conseguenza, mentre anche un romanticissimo bersò ottocentesco è sicuramente di metallo, per quanto battuto! [SM=g27761]

Ci sarebbe poi il discorso lunghissimo su cosa è bene o no perseguire quando si tratta di realizzare luoghi pubblici, giardini, parchi, piazze... Perché "moderno" o meglio "contemporaneo" deve necessariamente essere legato ad immagini sgradevoli, ed invece il tradizionale essere sempre e comunque OK? Dovremo forse continuare a fare finti parchi all'inglese? o aiuoline, pratini, alberellini... per far sentire il pubblico, che al 90% minimo non ne capisce niente, "a casa", quella tanto ricercata sensazione "di calore" e "di cura"? Beh, scusate ma a tal proposito ho entrambe le arcate dentarie avvelenate, visto che ad esempio il realizzando lungomare del Poetto, un luogo di grande valore paesaggistico e naturalistico, proprio per la felicità di quei cittadini per i quali sembra valga ancora il vecchio adagio del "pane e giochi circensi", è stato ridotto in una rivoltante disneyland, in cui tutti i più desolanti luoghi comuni da unopiù dei poveri sembrano essersi dati appuntamento! Per non parlare dei Ginkgo biloba piantati nelle dune tra i pini d'aleppo...


Ma poi, Noor, non ho capito bene...da come l'hai detto sembra che per te un giardino "moderno" debba essere adornato con macchine parheggiate, piloncini verniciati di giallo e carrelli..


No, volevo solo dire che di quei piloncini, di quei carrelli, di quelle macchine parcheggiate si poteva fare un giardino...
eloelo
00lunedì 18 luglio 2005 16:32
Avevamo anche discusso della modernità dei giardini.
Lucia aveva aperto un post apposito che trovate qui.

Il giardino contemporaneo in effetti si presta a numerose e piacevoli interpretazioni.

E' vero che con quel glicine ci si potevano fare progetti strepitosi, anche solo segnando il divieto di sosta in modo un pò più "plastico".

Poi Mauri, a cagliari di giardini non ne capiscono prorpio un granchè, nella rotonda di via XX settemnre (che dovresti aver presente) hanno piantato una vagonata di ortensie, in un posto che sta al sole quasi tutto il giorno....
E loro poverine ci crescono pure, per non farsi radere al suolo, ma non si può certo dire che ci stiano bene.
rosa rugosa
00lunedì 18 luglio 2005 16:43
...Per non parlare dei Ginkgo biloba piantati nelle dune tra i pini d'aleppo...


Per non parlare delle decine di Ginko biloba piantati a 1,5mt. l'uno dall'altro su un tratto della Statale Gardesana Orientale in un contesto di ulivi secolari, oleandri giganteschi e di palme di varie specie, a distanza di 2-3mt. dalle case. [SM=g27764]



eloelo
00lunedì 18 luglio 2005 16:56
Ma dai! Lo sapete che il ginko lo piantano perchè assorbe un bel pò di inquinanti (o almeno questa è la scusa).

Possiamo sempre pensare che in Giappone sia tutto un piantare di querce da sughero e olivi!!![SM=g27763] .


thevivons
00lunedì 18 luglio 2005 18:55
Ora potremmo inaugurare un interessante thread dal titolo "E la ginkgo se ne frega..." [SM=g27766] (tanto per fare la maestrina, vi ricordo che Ginkgo, come Plumbago, è femminile anche se finisce per o...infatti si chiama "biloba" e non "bilobus". Scusate, non ho resistito neanche stavolta!)

Infatti, Noor, io non ho mai detto che il sostegno del glicine fosse brutto perché è di metallo...è brutto perché è brutto! [SM=g27761]
Con un po' di sforzo avrebbero potuto farlo orribile anche in legno...
Scusa se mi sono irritata, ma capisco che ognuno interpreti quello che un altro scrive in base alle sue competenze specifiche (è la famosa “deformazione professionale”). Io non sono un architetto di giardini, e dell'argomento non capisco nulla, e non intendevo affatto dire che attorno a quel glicine si sarebbe dovuto “costruire” un giardino ottocentesco. Volevo semplicemente dire che una pianta così bella e soprattutto antica sarebbe stata più valorizzata in campagna, o comunque in un grande spazio verde...mi ha evocato l'Ottocento proprio perché è così vetusta; io non so valutare l'età di un glicine, ma questo potrebbe essere anche centenario, quindi quasi coetaneo delle signore del quadro. Non ho pensato a una costruzione spaziale o a un'architettura, ma all'atmosfera del tempo che fu; a uno spirito di tranquillità e contemplazione che nel mondo attuale si è perso quasi completamente. Senza volere con questo rimpiangere TUTTO il mondo di un secolo fa (che si parli di giardini o di altro).
Per fortuna questi sono solo vaneggiamenti della sottoscritta...e il glicine se ne frega! [SM=g27762]

[Modificato da thevivons 18/07/2005 18.58]

tremis
00lunedì 18 luglio 2005 20:12
ne è venuto fuori un interessante dibattito sull'arredo urbano, vi sposto perchè "riflessioni ecc......" è il posto più adatto.

MorrisNoor
00lunedì 18 luglio 2005 20:45
Seeee, intorno all'arredo urbano ci sarebbe da scrivere per mesi, e certo un bel dibattito sarebbe molto interessante... guantoni calzati, sotto a chi tocca!!! [SM=g27766]

Laura il mio primo intervento non si riferiva a quello che hai scritto tu, ma al successivo intervento di Luca.
E comunque, visto che ti sei sentita chiamata in causa, ti dirò che il pensiero che mi frullava vorticosamente nella testa mentre scrivevo era qualcosa di simile a "ma perché dobbiamo necessariamente associare le cose sempre nei soliti modi"?. E' così che le cose, gli oggetti, le situazioni diventano stereotipi: nell'ambiente urbano, nel paesaggio, nei giardini... Per mia deformazione professionale, il pensiero non è corso a spostare quel glicine da quel posto, per immaginarlo in una collocazione diversa e "più appropriata": tutt'altro! Mi ha suggerito invece l'idea che quel Glicine potesse diventare elemento di caratterizzazione di quello spazio, l'elemento dal quale far partire la composizione, e di trattare gli elementi, ed i materiali, in modo tale che si esaltassero vicendevolmente. Per costruire un luogo di valore, di riferimento, o anche solo un angolo piacevole che restasse impresso positivamente.

Ciaooo!

PS: visto che siamo in vena di pallosità [SM=g27763] [SM=g27763] [SM=g27763], a voler essere pallosi sul serio (ed un tantino retrò) è LA Glicine, non il Glicine (in italiano, senza scomodare il latino, in cui è comunque Wistaria al femminile)...
... dove ho messo gli occhialetti??? Ah, sì! Eccoli [SM=g27762] [SM=g27766]
thevivons
00martedì 19 luglio 2005 00:25
Wistaria...o Wisteria? [SM=g27762] (questione di gusti.)

Comunque il mio dizionario dice "Glicine, s.m.", che vuol dire "sostantivo maschile"...e lo fa derivare "dal greco glykos, dolce, per il sapore dei fiori".
Eeeehiii, Noor, attento...non sempre nome latino e nome italiano sono correlati. Per esempio nessuno si sognerebbe di chiamare il sorbo la sorbo e il pero la pero, ma Sorbus e Pyrus, in latino, come quasi tutti i nomi degli alberi, sono femminili.
E in effetti, LO CONFESSO, guardando sul vocabolario ho scoperto che anche Ginkgo in italiano è maschile...
Quindi una volta tanto abbiamo cappellato tutti e due! [SM=g27758]
Anche se io potrei sempre salvarmi in corner dicendo che con "la Ginkgo" intendevo riferirmi al nome generico latino, da brava botanica. [SM=g27762] Senza pericolo di equivoci, visto che è un genere monospecifico.

Però a questo punto ti sei compromesso e DEVI farci un progettino. Anche se dubito che potrei convincere l'Esselunga a metterlo in pratica...[SM=g27761]

[Modificato da thevivons 19/07/2005 0.27]

MorrisNoor
00martedì 19 luglio 2005 09:58
Re:

Dai Laura, avevamo fatto questo discorso sui femminili-maschili già un'altra volta, e già a quel tempo avevo detto che sinceramente non stavo a preoccuparmi più di tanto per quei nomi che non avevano il corrispettivo volgare in italiano. Anzi, per la piacevolezza del suono mi arrogo il diritto di dire, anche per quelli che esistono, IL Malus, IL Pyrus, etc etc, come ho sempre fatto, nonostante sappia perfettamente che in latino sono femminili (e come si deduce facilmente dall'appellativo specifico, come hai giustamente ricordato tu). Sennò torniamo al vecchio discorso talebano sulle pronunce latine (medievale o restaurato?), che sinceramente mi pare tanto interessante quanto poco pratico. E vi vorrei tanto vedere a dire Clematis 'IACMANI'...[SM=g27765] o ImpaTiens ...
Quanto a "Glicine", mi riferivo, e lo ribadisco, all'italiano, senza alcuna correlazione tra nome latino e italiano (l'ho anche specificato!). Ed è infatti LA Glicine, sf (sostantivo femminile, mi pare significhi... [SM=g27763] ), anche se adesso ti devo confessare che questa era una mia piccola scherzosa boutade a trabocchetto, visto che mi sembrava ( e mi sembra tuttora) che te la sia presa troppo per una sciocchezza. Infatti hai evidentemente ragione anche tu. Se rileggi il mio messaggio troverai infatti scritto
"...a voler essere pallosi sul serio (ed un tantino retrò) è LA Glicine, non il Glicine..."
Infatti nei dizionari un po' retrò, ma nemmeno tanto, diciamo sino agli anni '70, trovi Glicine al femminile (come pure per altri nomi comuni di piante, specialmente -cosa curiosa- tra quelle di gran voga nell'Ottocento) poi come spesso accade l'italiano ed i suoi vocabolari si sono piegati all'uso comune, e nelle edizioni più recenti trovi IL Glicine, o magari (meglio, a mio avviso) sono riportate entrambe le attribuzioni di genere.

Per quanto riguarda il Ginkgo (o Gyngko, o Ginkyo o un altro dei duecentomila modi in cui hanno traslitterato quei benedetti ideogrammi!!) hai ragione, è evidente che è femminile in latino, però per essere pallosa sul serio [SM=g27760] [SM=g27760] mi avresti anche dovuto redarguire sul fatto che non l'ho scritto in corsivo... ed allora forse lo intendevo come nome comune (maschile)... ma anche lì, avrei dovuto dire "bilobo" (... brrrrrrrr.... [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766] )

[SM=g27761]


thevivons
00martedì 19 luglio 2005 10:02
Ahahahahah, hai ragione Maurizio, sono discorsi che non finiscono più! (e in realtà anch'io dico "il Malus").
Sul corsivo bisogna dire che inserirlo nei messaggi è piuttosto complicato, io cerco di evitarlo...
Evvabbè, si fa tanto per fare due chiacchiere. E battibeccare un po' in maniera innocente!
In effetti il Pizzetti dice la Glicine, ma bisogna dire che il suo italiano (che io peraltro anmmiro molto) è un po' antiquato.

Però quel progettino lo voglio vedere...[SM=g27761]
indaco1
00martedì 19 luglio 2005 21:46
Ehmmm... solo una nota. La logica vuole che la struttura in questione sia stata costruita prima dell'esistenza del glicine.

Quindi, forse, chi lo ha progettattato pensava di creare la pensilina di un parcheggio di un supermercato, e' ci ha messo il cuore che questa missione comportava.

La magia, piuttosto, l'hanno fatta l'ignoto giardiniere e la natura...

Quanto all'eta', la catena di supermercati in questione ha fondato il primo supermercato italiano nel '57 ed e' sbarcata a Firenze ed in Toscana nel 1960.

Quindi, se non si tratta di qualcosa di preesistente, ci troviamo di fronte ad un esemplare che non puo' avere molto piu' di 40 anni.

Quindi io piu' che signore ottocentesche li sotto vedrei bene giovanotti in gessato con fanciulle con foulard in lambretta, stile "dolce vita" (anno 1960, appunto).

Il che non e' poi cosi' meno poetico, dai....[SM=g27761]
eloelo
00mercoledì 20 luglio 2005 09:50
Sinceramente a me sembra strano che quel glicine abbia solo 40 anni.
Hai visto il tronco che ha?

Altri glicini che hanno circa 40-50 anni sono più sottoli e meno contorti di quello, pur mantenendo dimensioni notevoli.

thevivons
00mercoledì 20 luglio 2005 09:51
No, Indaco, credo proprio che il glicine sia preesistente.
Io me lo ricordo enorme da sempre.
Nulla vieta che sia stato demolito il vecchio sostegno e sostituito con l'obbrobrio (ho notato che il glicine non ha tante difficoltà ad adattarsi a nuove situazioni...magari l'hanno potato brutalmente e poi è ricresciuto).
Mi sembra impossibile, comunque, che bastino quarant'anni a costruire un tronco di quel diametro (nella foto non si apprezza, ma il tronco principale non basterebbe una persona ad abbracciarlo).
thevivons
00mercoledì 20 luglio 2005 10:21
Allora: mancandomi date precise, sono andata a rileggere il trafiletto (un po' smunto in verità) che al glicine in questione viene dedicato nella pubblicazione "Guida agli alberi di Firenze".
Il testo dice: "...nella costruzione del parcheggio, fu saggiamente rispettata l'esistenza di un grandissimo esemplare di glicine..."
Tieni conto che nella mia zona c'erano una volta numerosi giardini antichi con alberi secolari che ora in parte sopravvivono strozzati fra i palazzi degli anni Cinquanta e Sessanta.
Ecco l'immagine che compare nel testo, che non può essere certo anteriore alla data di pubblicazione (1986):



il fotografo è stato più mattiniero di me, e a quei tempi non c'erano sbarre né altri ostacoli...[SM=g27761]

[Modificato da thevivons 20/07/2005 10.22]

thevivons
00mercoledì 20 luglio 2005 10:24
Dalle foto (mie e altrui) non si apprezza la circonferenza della pianta, perché il tronco è contorto e appiattito e appare diverso a seconda dell'angolo di ripresa.
Ma se qualcuno è in grado di fare un calcolo preciso, stasera vado a prendere la misura col metro...[SM=g27761]
Libe
00mercoledì 20 luglio 2005 10:24
A proposito di obbrobri volevo farvi vedere i gazebo putrelle e cemento che ci sono ad Ingegneria a Brescia. Veramente orribili, ma quando fiorisce il glicine sono quasi belli. Purtroppo non ho foto migliori.
gazebo glicine
thevivons
00mercoledì 20 luglio 2005 10:31
In effetti battono di gran lunga l'impalcatura del supermercato...
Vedo che lo stile "meccanico-industriale-fascista" è ancora di gran moda negli edifici pubblici, appena ingentilito da un tocco di celeste...[SM=g27761]
eloelo
00mercoledì 20 luglio 2005 11:28
Eh si, la putrella ha sempre il suo fascino, sopratutto ad ingegneria.
Non ho trovato foto della facoltà di lettere di Cagliari, ma lì il pilone si porta grigio con putrella rossa. Molto fashion.
Conni
00mercoledì 20 luglio 2005 12:14
ragazzi, mi ero persa 'sto topo: cavoli, è bellissimo, complimenti!
Siete delle cime, giuro.

xypod
00mercoledì 20 luglio 2005 18:39

il pilone si porta grigio con putrella rossa. Molto fashion.

[SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766] [SM=g27766]
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