E' Salvo che ci salva!

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mujer
00martedì 24 novembre 2009 11:36
Questa è una stanza di partenza, non significa un rifugio nè un'isoletta felice ma una stanza di lancio.
Vuol dire che rimane l'invito a sporcare dove vuoi, ma visto che la Adri ti costringe a fare sempre i compiti e, magari, non hai avuto tempo di pensare a cosa inventarti, allora ti facilito il compito.

Da qui partono le idee di Salvo e di tutti quelli che vorranno seguirlo!

E' Salvo che ci salva dalle nostre vecchiezze.

Spacca tutto Salvo!
[SM=g10196]
comesientra
00giovedì 26 novembre 2009 15:30
minchiacherobba peccato che la cosa che mi urge di più un questi giorni sarebbe parlare di [SM=g8811] ma tranqui [SM=g8458] .
posso anche aspettare
anche se un altro argomento idem interesse nun me vene
vado a studia [SM=g6256]
Salvo, tempo scaduto
comesientra
00giovedì 26 novembre 2009 16:01
mi son preso ancora un momento perche ieri ho visto un'intervista di Augias a una giornalista che ha usato il termine -processare- e lui l'ha bacchettata dicendo che quella parola va usata solo nel parlare di tribunali e processi. Io non ero daccordo per gnente e datoche è lo stesso modo di giudicarmi nelle parole (per la grammatica non dico gnente perchè riconosco che à come se non avessi fatto le lementari)
che ha lamia prof a me viene da chiedermi perchà devo leggere per rendere più ricco ilmio modo di esprimermi se poi ogni volta che uso una parola che per me vuole a volte dire di più e meglio quello che penso vengo punito?
mujer
00giovedì 26 novembre 2009 16:55
Meno male che sei arrivato Salvo, pensavo che l'idea di questa stanza ti avesse fatto schifo.
Sulle parole che tu vuoi dire e sulle punizioni sappi che capisco bene cosa vuoi dire. E' sempre la stessa storia: o ti dicono "non hai capito bene cosa vuol dire" oppure "quella parola che hai usato non è consona".
Senti come suona brutto: "non è consona".
Il fatto è che molte volte ci prendi in pieno ma dici una cosa scomoda, allora è inutile arrabbiarsi o incaponirsi, tanto quello che hai detto rimane e "una cosa detta capo ha" (non so se ti piace Forest Gump, a ma molto).

Ti racconto che oggi ho fatto una cosa che mi ha dato moltissima soddisfazione.
Sono stata in una scuola di poliziotti, io ci insegno, sono poliziotti delle carceri, tipi un po' particolari come immaginerai, e io dovevo farli riflettere sulla violenza. Avrai sentito dire, negli ultimi tempi, cosa sta succedendo con le persone che muoiono, alcuni dicono che sono i poliziotti ad ucciderle, allora io ho deciso che su questo tema ci si deve lavorare.
Ne ho parlato con il comandante, che è il capo di questi poliziotti qui, e non mi è sembrato molto contento, ma ha avuto difficoltà nel dirmi di non fare questa prova.
In pratica ho diviso i 30 poliziotti in tre gruppi. Li ho fatti lavorare su tre temi diversi, dicendo loro che dovevano impersonare sia i detenuti che i poliziotti. Alcuni dovevano mettere in scena un detenuto straniero che faceva storie, non voleva rispettare le regole. In un altro gruppo ho chiesto che mettessero in scena un musulmano che voleva pregare ma che disturbava i compagni di cella, e via dicendo.
Sappi che i ragazzi (sono poliziotti che non ancora sono andati in carcere a lavorare, li chiamano allievi) sono stati contenti di fare questo lavoro. Ma in una scenetta due di loro hanno trattato pesantemente il detenuto musulmano. Lo prendevano per il bavero, lo chiamavano stupido, lo sedevano di forza...
Molti ragazzi hanno bloccato la scena dicendo che questo trattamento non si può avere in carcere, e anche il comandante vero - che era presente insieme al direttore della scuola - ha storto il muso.
Uno dei ragazzi, però, ha detto che lui così aveva visto fare in carcere quando è andato a fare la sua esperienza di qualche giorno.
Lui stava dicendo la verità, ma il comandante ha tentato di smentire quello che lui stava inscenando.

Come vedi, Salvo, il mondo dei grandi non è in grado di reggere la verità. La vede, a volte la osserva, ma in genere la nega.
Non dico, però, che tutti i grandi fanno così. Dietro a quella professoressa che ti punisce ce n'è un altro che ti premia.

Quello che serve, in molti casi, è di usare il giusto linguaggio, con termini tuoi e senza strafare.
Ma questo è inutile che te lo dica, lo sai già.

basta ora, che altrimenti ti annoi e molli la stanza
ti metto qui un'immagine che mi fa ricordare la lezione di oggi



comesientra
00venerdì 27 novembre 2009 11:11
osvalvolato e sono scappato da scola giù saraei andato al bar a divertirmi e sfogarmiqua non o potuto che tornarmene a casa a scrivere qua e parli di violenza e contro i musu e contro i pera ma sai che sono scappato per la violenza della prof'? perche continua a umiliarmi per come sono come parlo come mi vesto e gli semi le vanno dietro mi ha urlato dietro del 5 in condotta ma non ne potevo più avevo voglia di dar giro al banco
a casa abbiamo cercato di capire ma il risultato e che sono io a dover avere pazienza
domani tornero e provero a parlare con la prof sulla violenza che lei mi fa ma ci o giaa provayo e lei mi ha sempre sbandierato che per insegnare deve avere ordine e legalita
mi sento un minchione ma adri mi sta dicendo che torniamo a scuola.
comesientra
00venerdì 27 novembre 2009 13:46
Scuola allievi guardie carcerarie con "rappresentazione" dell'emozionalità primaria e secondaria che agiscono durante un fatto essenziale della professione. Utile strumento. Mi piace e conosco il valore dell'affidare al "drama" il ruolo di strumento di "fermata e, contemporanamente, spinta a riflettere". Chissà se la "Tua" scuola, Julia, è locale o se è a diffusione nazionale...

Io credo nel valore della formazione "sul campo": non c'è teoria o buon insegnante che valga tanto quanto la "prova d'opera".

Poichè stiamo parlando di violenza, cercando di non fermarsi al piano accademico, vorrei portare una esperienza fresca che raccoglie in se' tre temi: violenza sulle donne e risposta di queste, terza età e suoi
non-valori, politica quotidiana del signor Rossi che non ha l'auto blu ne i danè dei burocrati da lui profumatamente pagati.


Ve lo racconto a modo mio, come rappresentazione, tentando anche di allontanare miciobianco che vuol sedersi sulla tastiera e sulle mie dita.
Trasferimento da famiglia a struttura protetta di un disabile psichico in fase "critica" senza il ricorso al TSO per tentare di usare rispetto alla persona malata in difficoltà. Quindi auto privata,
poliziotta in borghese e me come volontaria "blaterante come pillola calmante". Primo intoppo: medico di base rifiuta il certificato medico nascondendosi dietro una norma sindacale del '66 che lo esonera dall'obbligo di redarre il "prezioso" ed indispensabile pezzetto di carta (prezioso perchè senza di esso il SSN non interviene economicamente e l'ammalato non può "mettersi in mutua" salvando il suo posto di lavoro VERO, non assistenza, per la
settimana di assenza) Quindi corsa presso varie strutture chiedendo implorando minacciando fino a che si ottiene il dovuto.
Secondo intoppo: per sollevare la famiglia, già molto provata dalla situazione, si decide di fare fotocopie documenti e spedire certificato di malattia all'azienda, essendo già il secondo giorno di assenza ingiustificata. Viene regolarmente parcheggiata l'auto negli spazi laterali di un bar. Ci allontaniamo a turno per espletare le pratiche restando a turno a controllo del "paziente" sempre più esagitato e urlante. Ci viene parcheggiata una ENORME mercedes, fuori
strisce, a chiusura completa della nostra micro auto. Fuori dal bar il solito capannello di anziani in attesa di pranzo e prodighi di pettegolezzi. A loro viene richiesto cortesemente di collaborare per individuare il proprietario dell'incauto automobilista. Partono gli insulti alla poliziotta in quanto donna, incapace al volante, con evidente autorità dal suo modo di porsi, insulti a me che ero al limite degli sforzi per mantenere sotto controllo la situazione in auto. Risultato: per poter ottenere collaborazione si è dovuto sfoderare il tesserino di polizia e minacciare gravemente gli astanti, in questo modo il cialtrone mercedesiano e ultraottantenne che fino ad allora se la rideva beato fra i suoi compari, sbiancato di brutto, s'è deciso.
E' un piccolo episodio, amaro appunto perchè piccolo. Ma è uno dei tanti. quotidiani, che mi obbliga a pormi la solita domanda: ma che è sta società?









comesientra
00venerdì 27 novembre 2009 14:10
I fatti "raffreddati" e "razionalizzati" diventano, caro Salvo, episodi di crescita se la scelta operata "a caldo" consente di muoversi su piani diversi.
Ma questa continua scelta mediatrice fra istinto emozione ragione è vita. L'importante è non coprirsi di preconcetti, pregiudizi, visioni stereotipe e/o sofismi, "coperte" di comodo per "dormire" rifiutando di ammettere che vivere è agire, è lottare, sempre. Anche se la lotta è così piccola che non si vede, va affrontata. Ma ci si può sempre accodare alla schiera di coloro che guardando gli altri si sentono migliori, forse perchè "civilmente morti"? Civiltà ha ancora molti significati,per questo va a braccetto con la speranza, secondo me.
Ci aspetta una serata di confronto... o di silenzio: entrambi di eguale valore ed importanza.
Ciao a tutti.
Adri
mujer
00domenica 29 novembre 2009 22:46
Ciao Salvo e Adri, spero che abbiate passato un bel fine settimana. Il mio è stato bello.
La scuola di cui vi ho raccontato è una scuola nazionale del Ministero della Giustizia e forma gli agenti di polizia penitenziaria.

Io capisco la tua reazione Salvo, la capisco ma la disapprovo totalmente. E per una cosa semplice: reagisci proprio come quella professoressa vuole farti reagire.
Pensaci, rifletti su come reagirebbe se tu non svalvolavi e te ne stavi lì tranquillo.
E' vero che quando ti arriva il nervoso, e magari tutti intorno ti scherniscono, tu non puoi stare lì senza fare niente. Giustissimo.
Ma pensa che solo e soltanto tu puoi fare in modo che ti si rispetti.
Come?
Facendo capire alla professoressa, e quindi anche ai tuoi compagni, che se vesti, parli o non parli, ti pettini o ti comporti a tuo modo, sono giusti perchè è così che sei e vuoi essere.
A questo punto, devi accettarlo per prima tu.
Quindi fai cadere lo scherno di questa adulta che evidentemente non sa essere una buona insegnante, facendo in modo che lei non abbia più potere sul tuo modo di essere.
Non lo avrà se sei fiero del tuo modo di essere.
E tu devi esserlo, perchè è il modo che scegli tu.

Senz'altro c'è qualcosa che dovrai osservare bene di te, anche chiedendo consiglio a chi vive con te e ti conosce. Una volta capito cosa vuoi e avendolo scelto, allora non ci sarà nessun atteggiamento che ti offenderà.

Basta ora, sicuramente starai sbadigliando o fremendo per andare a giocare con la play.
Cerco un'immagine per la giornata di oggi, ho preso l'aereo e ho visto le alpi e gli appennini nel giro di un'ora. E' emozionante 'sta cosa qua.



in questa foto: Salvo, Sergio, Adri e Julia
sergio.T
00lunedì 30 novembre 2009 10:41
Ciao a tutti. Sto leggendo con interesse questa bella stanza di Salvo di cui comprendo e capisco bene il nervosismo. Sono sicuro che lo sublimera' nel modo migliore.

Julia: in quella foto dove sono?

Adriana: Ho letto il resoconto di una giornata italiana. Mi ha colpito l'ultraottantenne in Mercedes che se la rideva beato per poi sbiancare davanti al tesserino: polizia. E' un episodio piccolissimo e banalissimo ma molto significativo. L'italiano e' un popolo cosi': se non c'e' una autorita' ad incanalarlo nei giusti binari di un comportamento civile se la ride beato fregandosene anche delle piu' elementari condotte di cortesia. E allora che fare? guarda, tanto per non perdersi in ulteriori discorsi bla bla bla, quell'episodio l'avete risolto nel modo migliore e nel modo piu' sbrigativo: "polizia" e fine delle risate.
Piu' in generale? c'e' un solo modo ma non e' " progressista".
comesientra
00lunedì 30 novembre 2009 14:56
scrivo celoce che ho il Salvo a fianco che scalpita... [SM=g8498]

Sergio carissimo io sono rimasta molto più sconcertata, per dirlo con eleganza, dal comportamento del medico DI BASE ,spreco della sanita' italiana, a mio avviso, in quanto, nella mia esperienza, risultano quasi sempre degli incapaci passacarte scrivi-pillole. Tantissimi laureati Cepu con abilitazione in Sud presso Ospedali con Baroni compiacenti...Ne ho così tante prove da riassumere in volume di quasi ottocento pagine. Solo che rilette tutte insieme hanno un nonsochè di comico...non fosse per i risultati tragici che sono scaturiti da ogni errore.
Ma il Potere, microscopico,ma reale, dietro cui s'è parato il medico usandolo fino al limite del ridicolo, quello sì m'ha fatto sentire cittadina umiliata. Per il mondo degli anziani, verso cui inesorabilmente andiamo tutti, provo solo infinita tristezza, consumatori di televisione e cultura di bassa tamarraggine.

comesientra
00lunedì 30 novembre 2009 15:15
ciao ra sono Salvo e non è vero che scalpito solo che la sedia cigola.

Inizio settimana difficile perche e franata la strada e lo scuolabus e arrivato con due ore di ritardo, allora ho avuto tempo per curarmi il look: pantaloni di fustagno verde scuro maglione irlanda e coppola.

Anche tu Giulia dici che scappare è stato un errore: pensare che sono solo uscito nel cortile nelcambio ora per farmi passare il nervoso e poi ho trovato il cancello aperto e mè venuta volgia di andare a farmi un cicchetto poi mè passato per la testa quelo che mà fatto saltare la mosca al naso e cioe che mi a criticato quello che penso e che o scrito nel tema e cioe che e inutile spendere soldi per volantini e cavolate per festeggiare l'unita ditalia perche la ricchezza dell'Italia è la raccolta di tante persone diverse e che vogliono restare diverse. Io pensavo alle regioni con il loro dialetto la cucina e tante cose così. Non ce unità nazionale nelle persone allora perchè festeggiare le guerre passate? Non è il presente che conta?.

Ero e sono ancora tanto arabiato e ho perfino capito sbagliato quello che mi ha detto adri: non toccava a me avere pazienza.

Quando mi ha riaccompagnato ascuola (per tornare a casa mi sono messo a camminare e mi sono fatto a piedi i 18 km) erano tutti agitati perchè la responsabilità di non essersi accorti della mia assenza fino a unìora dopo era loro se mi coppavano erano nella merda.
Comunque adri è andata dritta dal preside ha elencato 6 punti a mio favore e uno a favore della scuola e sono stati tutti zitti.

dovevo scrivere dell'altro ma devo andare a prepararmi perla verifica d'inglese.

Ho cercato di correggere gli errori ma non so perche a me pare sempre tutto giusto
Poi vi racconto di un libro che ho letto ieri che pioveva.
Salvo
comesientra
00lunedì 30 novembre 2009 15:21
bello il giochino Giulia io sono tutti e nessuno adri invece a detto
di essere il nero su cui ballano le ombre ma non l'ho capita.
sergio.T
00lunedì 30 novembre 2009 18:00
Forza Salvo!
Ciao Salvo, innanzitutto camminare fa bene. [SM=g8455] Al colesterolo , al cuore, e anche al nervoso. Camminando. Anzi ti do' un consiglio che diceva un grande filosofo che da grande, magari, studierai: i migliori pensieri vengono camminando. Fidati.
Ho letto la tua peripezia : in fondo in fondo ti capisco. E sai che ti dico? hai ragione. Hai profondamente ragione in quello che hai scritto nel tema. A tuo modo hai detto il vero ma la verita' fa scandalizzare tutti. Gridano indignati. Te ne accorgerai piu' diventi grande. Hai scritto un pensiero profondo: festeggiano, le feste nazionali e cose cosi', l'apparenza ma la realta' e' ben diversa. E tu, che sei ragazzo intelligente, lo hai gia' notato, ma non puoi dirlo. Benvenuto Salvo nel mondo dei grandi. Nel mondo dei bacchettoni, dei moralisti, dei nazionalisti, dei progressisti, dei comunisti e dei fascisti. Come vedi tutti " isti". Ricordati: quando c'e' di mezzo sempre una desinenza finale, la' incomincia il grande imbroglio. E' sempre stato cosi'. Designano , le desinenze, delle categorie, delle classi, delle schedature: catalogano l'uomo in tanti scompartimenti e incominciano a combattersi tra loro. E sai perche' Salvo? perche' tutti questi sono ideal-ISTI. Ognuno combatte per la sua verita' che altro non e' che la sua menzogna vista e sovvertita dal suo punto di vista. Punto di vista mendace e in mala fede. Ma cosi' va' il mondo Salvo, e quando uno come te dice: ma quale unita'? qui e' tutto una cavolata, vedrai che s'incazzano tutti perche' sanno che la grande apparenza non fa presa su di te. Non ti lasci imbrogliare. Loro, gli " ISTI" non sanno la profondita' di un dialetto, di una cucina locale, di una regione, di una terra, la propria terra. Loro sono globali, Salvo, talmente globali che non sanno piu' nemmeno chi sono.
Che fare allora? impara a relazionarti con equilibrio, senza nervoso, ma mantieni sempre ALTA la tua indipendenza critica e se ascolti cavolate varie, sorridi sotto i baffi: ah! qui mi vogliono fregare ma io non ci casco. Io la penso cosi' perche' cosi' sento.
Senza cicchetto! Salvo. Non ne hai bisogno. E se ti fanno sentire un po' diverso, beh, stai in silenzio, fregatene e pensa: e chi vuole diventare come loro tutti omologati in un pensiero unico? forse proprio coloro che non hanno pensieri, guarda caso?

Ti saluto, Salvo.
mujer
00lunedì 30 novembre 2009 20:55
Vi racconto che sono appena tornata da Termoli che nessuno sa dov'è. Eppure è una cittadina fiorente in Molise, dove c'è un mare bello, ancora incontaminato.
Vado lì ad insegnare spagnolo ad un gruppo di scalmanati che mi fanno molto divertire.
Oggi gli ho insegnato a fare il plurale dei sostantivi e degli aggettivi che tutti al mondo sanno che si fa aggiungendo le esse. Ebbene, sono riusciti a fare degli errori madornali.

L'esercizio comunitario è stato un vero spasso; Amalia - che è rumena - ci ha insegnato a fare il plurale nella sua lingua, Francesco - che è napoletano - traduceva le parole in dialetto e Mario - il più dottore di tutti perchè ha un sacco di lauree - è quello che ha sbagliato di più. Tutti a prenderlo in giro.

Serena, una ragazzina un po' pepata, sembrava una trottola. Si alzava in continuazione e non riusciva a seguire la lezione. Ci ha detto che ha molti pensieri per la capa.

Li ho salutati di corsa, dovevano preparare la cena. Uno di loro è scappato nei giorni scorsi, ma dicono che sta bene e che tornerà presto. C'era un po' di maretta, in effetti, ma siamo riusciti ad imparare quelle cavolo di esse spagnole.

Ed ora, le premiazioni!

Do il primo premio a Salvo per la risposta più bella: "io sono tutti e nessuno".




Il secondo premio ad Adri perchè anche il "nero" in cui lei si vede non è niente male.



A Sergio un premio speciale, visto che non si è visto.


comesientra
00martedì 1 dicembre 2009 08:43
anche oggi due ore di meno arrivo giusto per la verifica
geazie Giulia e la prima volta che arrivo 1 ma tu come ti vedi in quele ombre? ieri sera ne abbiamo èarlato a cena e la nuorina ha detto che le prendera a prestito per i pensierini di natale: a ognuno uno zombino nella posa che lei vede di più. Mi ha detto di chiederti se puo copiare. unaltra cosa èvenuta fuori e ci ho pensato tutta la notte e cioe che quando dico che vengo qua dico casa e quando devo dire la casa vera dico solo giu. mi hanno detto di pensarci e ormai non faccio altro che pensare.
Stasera vengono due ragazzini del colegino dei doun a insegnarci a fare cestini e dormiranno qua nellamia cameraperche Pippo non c'e.
sp4ro di avere tempo a leggere quello che ha scritto Se che e difficiloto e guardare i you tube
by Salvo e goodbyecome si dice in spagnolo? asta la vistas o saludos?
sergio.T
00martedì 1 dicembre 2009 08:59
da qui non riesco a sentire l'audio del mio premio speciale. Visto che non mi sono visto. Ascoltero' l'audio stasera. E poi parliamo di questo premio. [SM=g8455]
mujer
00martedì 1 dicembre 2009 09:48
ciao Sa', goodbye in spagnolo si dice hasta pronto (hasta la vista o adios li usiamo quando andiamo lontano e sappiamo che potremmo non rivederci più).

Ovvio che nuorina può prendere le immaginette, non sono mica mie! Bella la sua idea di farci i biglietti per natale, mi avete dato un'idea.

Anch'io mi sono messa a riflettere sulla casa, sul fatto che da pochi anni, finalmente ne ho una mia.
Ho perso il conto di quante ne ho cambiate in vita mia. Tra traslochi, emigrazioni, divisioni e tutto il resto penso di aver tirato e sfasciato case almeno una quindicina di volte.
Non so dirti se è buono oppure no. Per me lo è, mi ha insegnato a non fissarmi sulle MIE cose, a saper tenere l'essenziale e a non soffrire quando qualcosa scompare.
Ma a un certo punto ho dovuto fermarmi.
Anch'io adesso, quando torno, dico vado a casa. Prima dicevo, come te, torno giù.

Certo, la tua riflessione è diversa dalla mia, tu la senti un po' spostata ora.
Allora la domanda che dobbiamo farci è: CASA COS'E'?

Mi metto a rifletterci anch'io, va. Stasera ti dico cosa ne viene fuori.

Vado a lavorare ora. Buona verifica!

mujer
00mercoledì 2 dicembre 2009 09:51
Mi sto a scervella' co 'sto fatto che devo dire CASA COS'E'?

L'unica cosa che mi viene è che ci sono due case:
in spagnolo abbiamo due modi per dirlo
CASA che è quella fatta di mura, mattoni, la costruzione per intenderci
HOGAR per indicare l'intimo, chi la abita, gli affetti, i valori

un po' come in inglese
HOUSE/HOME

in italiano, chissà perchè, non c'è una netta distinzione tra le due cose. forse perchè si dà così valore allo STARE che le due cose vengono accomunate in un solo concetto, CASA appunto.

Comunque non ho risposto ancora alla domanda CASA COS'E'?
A me viene sempre da dire che casa è dove trovi gli affetti, ma io vivo da sola. E mi sento a casa.
Anzi, quando qualcuno mi dice (tipo mia madre, mia sorella, un'amica) "andiamo a vivere insieme" io caccio tutti gli aculei come un riccio quando si appallottola. (gli aculei non sono una parolaccia, Salvo! [SM=g8785] )

Fatto sta che io dico torno a casa molto spesso, ma ho bisogno di andare lontano per dirlo. Devo fare sempre dei viaggi per dire "torno a casa".
E forse sta proprio lì il cavillo.

Mi prendo un'altra giornata di riflessione.
Intanto vi regalo una canzone che amo molto, lui è Pippo Pollina e la canzone si chiama Versi per la libertà.



Ammanitati lu ventu
si criditi
ca vi scummina li capiddi
lu ventu ca trasi dintra li casi
pi cunnurtari lu chiantu confortare
lu ventu ca trasi dintra li casi.
Ammanittati lu chiantu
si criditi
pi cuitari lu munnu
lu chianti ca matura dintra li petti
e sdirrubba li mura e astuta li cannili
e sdirrubba li mura e astuta li cannili.

Ammanittati la fami
si criditi
d'addifinnirivi li garruna
ma la fami nunn'avi vrazza
lu chiantu nunn'avi affruntu
ma la fami nunn'avi vrazza
lu chiantu nunn'avi affruntu
lu ventu nun sapi sbarri.
Ammanittati l'ummiri
che di notti vannu pi li jardina
a mettiri banneri supra li petri
e chiamanu a vuci forti li matri
ca nunn'annu cchiù sonnu
e vigghianu d'arreri li porti
ammanittati li morti.
Ammanittati li morti
si criditi.

mujer
00venerdì 11 dicembre 2009 09:52
ciao Salvo!

Ti racconto che sono stati giorni aggrovigliati



che ho avuto molto da leggere,tra scartoffie, leggi e saggi



e tu?
sei stato braccato dalla Adri?



ti hanno messo sotto a scuola?



sei impegnato con la squadra?



passi il tempo in modo più creativo?



sei partito?



o dormi più del solito?




Spero che tu stia facendo cose belle.

Io oggi salgo a nord, mi lancio.




chau Salvo!


comesientra
00venerdì 11 dicembre 2009 10:42
intanto io mi sento il Pollina...
che Salvuzzo studiari deve...

che discussioni fiume sulla casa, cara la mia Julia!
tutto un groviglio di casa/ ambiente/ comunità o società?/ se fossi solo... se fossi...

che bello che sali!!!!

ciao ciao
adri

mujer
00lunedì 14 dicembre 2009 13:20
ciao Adri!
sentiamo un po'...se fossi cosa?
dài, dài che mi interessa.

Sulla casa possiamo continuare all'infinito, sulla domus le filosofie si stanno ancora accapigliando.
Dì a Salvo di studiare tanto che poi tutto torna.

Bella la canzone vero? Che te ne pare?
Da nord a sud e ritorno, mi hogar è tra il mare e il cielo, e io volo. [SM=g10529]
comesientra
00lunedì 21 dicembre 2009 14:12
ciao ra vi lascio i saluti di buon natale eccetera perchè stoper scendere a catania scrivo quello che ho riassuntosulò quaderno per quel discorso sulla casa e ci sono anche parolew di pippo che mi ha corretto gli errori più bestiali

intanto ne abbiamo parlato tanto perchè casa è importante per me e per i vecchi anche. Le donne come alsolito avevano un pensiero diverso e difficle che provo a riscrivere
per loro è un po' come un nido e danno molta importanza al bello e deve durare tanto ma anche far star bene le persone che loro amano perchè curare la casa fa parte del curare la famiglia tutta che vive intorno a loro. Ma Simona che è più moderna la vede come rifugio per sentirsi bene da sola e per il suo lavoro è abituato agli alberghi e dice che a volte l'albergo è più rifugio del suo alloggetto.
Betta la down (vuole essere definita cosi' perche' solo cosi'si sente speciale)che vive alcollegio dice che lei vorrebbetanto una stanzetta tutta sua come ha qua da adri quando viene a trovarla ma in fondo se non litiga con le sue compagne di stanza è contenta anche la', ma non vale perchè a me pare lei sta sempre allegra.
per noi maschietti la casa è più simile alla tana cioe' un posto dove nascondersi a farsi i cazzi suoi anche noi voliamo stare soli ma poi ci fa comodo trovare cucinato e allora scorazziamo nel nido delle donne.
qua da adri c'è molta allegria e ciscuno ha il suo angolo di rifugio
anche nelle persone ( l'ha scritta Pippo e io non l'ho capita tanto)
adesso torno giu' che è solo un luogo dove mangero tanto e mi faranno
tante feste con tanto rumore che a non ha mai dato fastidio ma penso che avro rimpianto per il silenzio confortante che trovo in questa casa e a volte anche sul vostro forum

statemi bene
Salvo e Pippo
sergio.T
00lunedì 21 dicembre 2009 15:15
Ciao Salvo e Pippo, state tutti bene! Vi auguro davvero un Buon Natale e delle buone e felici vacanze. Giocate, giocate e giocate! [SM=g11593]
mujer
00lunedì 21 dicembre 2009 23:11
ciao Salvo, ciao Pippo!
mi mettete allegria.
e che bella la storia della vostra casa, ha ragione Pippo, il rifugio che uno ha dentro, già!
che belle feste passeremo tutti. chi a catania, chi a milano, chi a bologna, chi a buenos aires, chi a lugano, chi a pescara.
abiteremo in tutte queste case qui perchè in questi posti c'è qualcuno a cui siamo affezionati.
passiamo delle belle giornate, vi abbraccio tutti!
mujer
00mercoledì 6 gennaio 2010 10:08
ciao Salvo, ciao Pippo, ciao Adri, ciao Sergio
vi racconto che sono sull'appennino tra Bologna e Pistoia, dove abitano le mie sorelle, e che qui ha nevicato così tanto che non so se riesco a tornare a casa.
Oggi sarà il terzo giorno di poltroneria, tra canzoni e scritture, e non mi dispiace per niente essere bloccata.
Quindi è come se fossi a casa ora?
Eh già, perchè in tutti questi giorni di festa, ho trovato più case.
Quella di Sergio in montagna, dalle sue parti, è anche una casa che mi accoglie.
Quella delle mie sorelle lo è qui.
E quella mia lo sarà quando la raggiungerò.
Allora la mia casa non è quella che costruisco materialmente ma quella che costruisco con gli altri.
E' vero - e sento Sergio che me lo dice all'orecchio - che è casa mia anche se gli altri non ci sono, ma ho più case quante più sono gli affetti che con me abitano.
Vedete, l'abitare non è soltanto riempire un posto, né trasferirvisi.
L'abitare è essere in quel posto, viverlo con gli altri, condividerlo.

Succede che una come me possa anche sentire gli altri nella casa in cui vive da sola.
Dipende dai modi che ha per abitare la sua vita.

E qui la cosa diventa bellissima. Per abitare la tua vita non hai mica bisogno di case!

Quindi, mi hogar sono i miei affetti e la mia casa è quella che li contiene.

Semplice no?

Bentornati a tutti, bentornati dagli affetti.

comesientra
00lunedì 11 gennaio 2010 14:58
ciao Julia Sergio Carla di passaggio e ciao a voi mostriciattoli [SM=g11134] recalcitranti a tornare a infestare il nido

Non so se a voi fa lo stesso effetto ma a me "parlare" di casa mi scalda. Forse perchè ho la brutta abitudine di "tirar su di consuntivo quando inizia un nuovo anno,ma...
beh! mi scalzano dal pc e devo sospendere.
A poi. Se ho ancora voglia di inquinarvi di mie iniquità.
mujer
00lunedì 3 gennaio 2011 09:35
E' il compleanno di Salvo!!
Augurissimi e tanti regaloni! [SM=g9931]

sergio.T
00lunedì 3 gennaio 2011 11:35
buon compleanno.
si diventa vecchi, vedo. [SM=g8180]
salvo95
00mercoledì 12 gennaio 2011 13:33
GRAZIE

e si' sembra proprio che se il tempo passa si diventa vecchi...
ma ancora non capisco se e' meglio diventare vecchi come sinonimo di saggi e liberi (ma e' poi vero?) o rifiutarsi di fare quello e restare un po' immaturi per la voglia di sbagliare, coregersi risbagliare provare e riprovare, cercare.

voi che siete nella beata eta' di mezzo ditemi come'.

Mi hanno fatto una torta di compleanno che mi sembrava quella di un matrimonio: inventata da adri e le e' venuta proprio buona.
e anche bella.
e mi sono divertito tanto perchè i figli suonavano e con tutti gli amici abbiamo inventato balli come quelli tradizionali, tipo la giga o come quelli di "7 spose per 7 fratelli".
(o fatto un salto sullo sgabelo: me' venuto "sinonimo", non riesco a crederci)
mujer
00giovedì 13 gennaio 2011 08:44
Bentornato Salvo!
ho appena finito una torta tutta cioccolata e nastrini, ma non la potrò mangiare! Non parteciperò alla festa di Lorena, una ragazza che abita qui nel posto in cui lavoro.
(Sergio sta pensando: meglio così, non la puoi mangiare, sei a dieta!)

Ti racconto che da queste parti i giorni sono pieni di cose da fare, un po' troppe a dire il vero, e che si macinano chilometri.
A volte il viaggio appesantisce, e la casa rincuora.
Il tuo sinonimo è bello perchè hai unito saggezza e libertà, ma l'età non c'entra niente.
Penso di essere stata più saggia a 12 anni. Oggi un po' meno.

Vado a controllare la torta, la glassa mi è venuta troppo molle.

Buone scritture!
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