Dunque

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Wayne - Fazione Zeta
00venerdì 6 aprile 2007 23:57

Questa è camera mia. Ora voi direte: "cosa me ne viene in tasca a me se quella è camera tua? Io conduco la mia vita a prescindere dalla tua camera e, più in generale, dalla tua abitazione". No amici, è qui che vi sbagliate, vi sbagliate tantissimo. Credo sia bene partire dal principio, ma anzichè questa ultima mia frase, immaginate che vi abbia detto "patti chiari, amicizia lunga" che ahimè non posso dire perchè frasi come questa, vanno utilizzate solo in un contesto confidenziale, mentre questo è uno scritto formale.
Partiamo dall'assunto secondo cui una deforestazione oculata è in grado di garantire il clima che più ci piace. Il suffragio universale potrebbe non solo porre fine all'annosa questione in questione, ma addirittura deciderebbe democraticamente su quale clima stabilizzare il pianeta, dando vita ad un'elite (è risaputo che il clima è fortemente legato all'umore delle persone, ad esempio a chi è solare piace il sole e a chi è chiuso, riottoso e musone piace il ghiaccio e la morte) e tutto procederebbe in un'armonia all'insegna della natura e dell'allegria, perchè quando c'è intesa, c'è serenità.
A questa teoria, vorrei aggiungere una mia considerazione riguardante gli albanesi, che ripetono le battute che sentono dagli italiani dandosi arie da grandi cabarettisti (battute inesorabilmente del cazzo, perchè le altre non le capiscono) tipo "machina no entra, tagliamola con motosega" per poi ridere sguaiatamente sbattendo le mani contro la coscia e/o il tavolo. No veramente, non li reggo, mi hanno fatto venire le palle come due melograni.

Dobbiamo riconsiderare la questione del coninente nero: la produzione di poliestere DEVE partire dall'Asia, che alla consumazione si potrà pensare poscia (e che nessuno dica "piscia" che non fa ridere proprio nessuno). Precedenza alla produzione quindi.
Ma se dovessimo interrogarci circa la terza età, quali propositi potremmo trarre d'acchito? I vecchi puzzano e in mezzo alle rughe hanno della pelle morta di colore grigio, secca o umidiccia a seconda della stagione e/o della fase solare. Quando a qualcuno verrà in mente di mettere sul mercato un detergente per i vecchi (facciamo con comodo eh, tanto nessuno ha fretta, orcoddinci) dovrà fare in modo di favorire il vecchio o la sua badante albanese (in entrambi i casi, per l'amore del Signore Dio Onnipotente, che sia una cosa fa ci le, o non ne veniamo fuori) nell'incanalare i sedimenti di pelle morta negli appositi tubi di raccolta. Cosa, quel composto, possa nascondere in termini di potenzialità, lo scopriremo solo con la sperimentazione.

Quando, nel 1998, mi recai a Helsinky a quel meeting zootecnico, non avevo ben chiare due cose: una era la collocazione della gioventù nella catena alimentare alla luce del fermento culturale del '68 (e la conseguente rivalutazione delle nuove generazioni) e l'altra era l'effettiva influenza del Concilio Vaticano II nel nostro ambito. Quel che ritenni giusto all'epoca non può e non deve avere conseguenze sul presente. Il mondo è stato vittima di scossoni culturali, naturali e, per conseguenza, anche zootecnici e non si può più tornare indietro.

Ora, quali le conseguenze? Che prospettive ci sono di vivere più a lungo?

[Modificato da Wayne - Fazione Zeta 07/04/2007 3.06]

Desperate Cry
00martedì 24 giugno 2008 14:08
Sono un po' morto.
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