sotto la finestra, giorno grigiobianco.
.. quello che mi viene in mente, così di getto, sugli usa.
minchia non ne sapevo niente di questo accaduto: ennesimo esempio di violenza razziale, preventiva. Questo aggettivo preventivo/a sta stravolgendo le politiche di tutte le istituzioni presenti nel mondo, anche gli stessi comuni adottano "atteggiamenti" preventivi.
Quindi la famosa libertà degli states non esisterebbe?
Io credo di sì. Nel senso che gli americani e le americane sono liberi di fare mille stronzate.
Sono liberi di essere ignoranti, sono liberi di mangiare a sbafo e ingrassare, sono liberi di farsi invaghire dalla sfavillante pubblicità, sono liberi di credere alle cazzate che brillano in televisione, sono liberi di spendere le loro carte di credito nelle peggiori cose.
Molti di loro, addirittura nelle migliori università, risultano stare sotto un livello di cultura,che qui definiremmo minimo. Non sanno classificare, il 50% degli studenti di quattro tra le migliori università,in quale periodo, attenzione non in quali anni, sarebbe troppo difficile, è capitata la guerra civile americana.Sarebbe come chiedere ad un contadino analfabeta del trentino alto adige se la guerra c'è stata cinquanta anni fa o trecento anni fa.Lui ti direbbe il giusto, loro non lo sanno minimamente.Solo uno su due(quattro)cento studenti ha risposto correttamente a tutti i quesiti.
Idioti.E sono tanti.
Ma non sono tutti.E questa è la grande speranza.Sono comunque un popolo "enorme", al suo interno ci sono fior fiore di gente con le palle.
..tornando alla creatività artistica, giusto per non far entrare per forza giudizi politici all'interno di questo post.Dico questo nel senso che farò di tutto, da questo post in poi, per non intrecciare discorsi politici generali con un problema che è sì politico,ma non del tutto.
Dunque, quali sono i binari, se esistono, dove viaggia la creatività?
Non riesco ancora a propendere per una tesi o l'altra, l'argomento spero venga sviscerato da tutta la truppa del forum, alla fine ne capirò di più.
faccio un esempio, che per ora posso solo andare a braccio: alla fin fine, credo che un grosso errore della concezione socialista sovietica sia stato quello di aver costretto gran parte della popolazione a "produrre", nel senso di fare qualcosa in svariati ambiti della vita, fino a un certo livello.Si richiedeva cioè, di produrre un certo quantitativo di grano, di insegnare un certo tot di cultura nelle scuole, di organizzare i bisogni della famiglia pensando ad un tetto di spesa, ad un tetto di entrate, se vogliamo anche ad un tetto di tempo libero.
Una tale concezione, alla lunga, appiattisce le cose e soprattutto, le possibilità della persona.
Addirittura rende sterile il lavoro, chi me lo fa fare di produrre diversamente se poi al comitato centrale vogliono solo quel tot.
Quindi, appiattimento.
Eppure, la letteratura, l'arte futurista degli anni venti/trenta, il teatro, la cultura in generale, fiorivano e di brutto.
E forse, incatenati ad un livello di produzione standard, trovavano il tempo per esprimere i loro veri, veri ripeto veri, bisogni.
Quando attorno a sè si crea il vuoto, quando una parte di sè agisce quotidianamente secondo schemi ripetitivi, allora esce l'anima della persona, la sua voglia di estetica, LE SUE NECESSITA' DI INFINITO.
Forse qui ha inizio il modo di fare arte e cultura che ci infiamma così tanto. Ovvero la possibilità di dire e produrre qualcosa di originale di non scontato di umanotroppoumano. Di qualcosa che non ci stancheremo mai di ascoltare, nel nostro caso.
Mi fermo qui, ora non ce la faccio ad andare avanti. Troppe cose mi stanno venendo in mente, troppi rimandi.
Mi riservo quindi di parlare, in un futuro prossimo, dell'altra faccia della medaglia: quando ho tutto, quando posso tutto perchè gira il denaro, che arte si produce ?
un presissimo ongii