Dunque spostiamo la messa a fuoco...

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ongii
00venerdì 22 ottobre 2004 16:40
Durante un'intervista degli anni ottanta, al buon giovannilindo viene chiesto di riferire se come gruppo_ a quel tempo cccp_ si sentivano fraintesi.
Il cantante risponde dicendo non farei niente con la paura di essere frainteso[..], anzi la possibilità di fraintendere ci sta tutta e forse stuzzica anche la loro creatività.
Ad un certo punto Giovanni esclama, naturalmente non è una trascrizione minuziosa ma ci andiamo vicino:

IO CREDO, CHE IL MASSIMO DI CREATIVITA' NON SI RAGGIUNGA IN SITUAZIONI DOVE LA LIBERTA' E' MASSIMA,ANZI ESSA VIAGGIA SU DEI BINARI, SU DELLE REGOLE.
TU NON DOVRESTI VIVERE IN UN AMBIENTE CHE TI PERMETTE( O TI COSTRINGE) A TIRARE FUORI tutto QUELLO CHE HAI DENTRO, MA IN UN AMBIENTE CHE TI STIMOLI A TIRAR FUORI LO STRETTO NECESSARIO.

Queste parole illuminanti hanno avuto un effetto dirompente, anche sulle mie personali velleità artistiche. Ho cominciato a riflettere con occhi "contemporanei" rispetto ad un pensiero espresso alla fine degli anni ottanta.
Mi sembra di cogliere ancora qualche riduzione, che al giorno d'oggi definiremmo drastica, del mondo di allora, ovvero: statiuniti massimo della libertà povertà di contenuti, mondo orientale socialista mezzi economici scarsi grandi contenuti.
Una cosa del genere è riscontrabile, a mio parere, nell'incipit di "Allerghia, atto unico di confusione umana", dove due riviste di cabaret, una west-europa e l'altra est-europa, vengono confrontate.
Il copione recita pressapoco lo stesso concetto: rivista westeuropea piena di brillantini e paillettes, tutta lanciata verso l'apparenza e zero contenuti. Rivista est-europa, pochissimi mezzi a disposizione, scarna nel presentarsi al pubblico ma piena di contenuti intelligenti.
Al di là di questa esemplificazione west_est, che al giorno d'oggi dire riduttiva è poco, vorrei sapere cosa ne pensate a proposito della creatività in relazione alla libertà dell'ambiente circostante.
Forse è una delle mie svisionate, ma quando ho chiesto ad un fotografo cosa ne pensava dell'affermazione di giovanni, mi ha risposto:
vedi, se io parto per andare a fare delle foto in campagna, e mi porto un solo obiettivo, CREO DI PIU', rispetto al materiale da usare, che se mi portassi dietro tutti e otto gli obiettivi che possiedo. Con un solo obiettivo posso tirar fuori molte più cose, il cervello crea di più, in proporzione, di quanto possa fare se ho mille meccaniche diverse davanti.
allora ?
bb2004
00venerdì 22 ottobre 2004 17:04
a me vien da pensare a questi due binomi ....
creatività/massima espressione di libertà
creatività/regole rigore
sogniesintomi
00venerdì 22 ottobre 2004 17:28
è un discorso complesso caro ongii, su cui tornerò presto, però non condivido l'affermazione secondo cui "statiuniti = massima libertà" , no proprio non direi...noi europei siamo stati colonizzati da loro e da 60 anni parliamo di loro come grande democrazia, patria della libertà ecc. tutte balle: pessima democrazia, secondo me occorrerebbe trovare un termine intermedio tra democrazia e regime autoritario per loro. La polizia la fa da padrone, conoscete 41 shots di springsteen? E le povertà crescenti? E la situazione dei neri e degli ispanici? In pratica, se non hai i soldi o se sei discriminato la libertà è solo fumo...
a presto
ongii
00venerdì 22 ottobre 2004 17:46
granelli sparsi...
ehi bb,
per quale dei due binomi propendi?
Irata
00venerdì 22 ottobre 2004 21:06
libertà...
Bisogna vedere cosa si intende per libertà: la povertà di contenuti di riviste piene di lustrini mi priva di libertà perché non stimola la mia materia grigia e mi riduce a un vegetale se mi si offre solo questo. Vedo un occidente tutt'altro che libero, in questo senso.
ongii
00venerdì 22 ottobre 2004 21:17
creatività libertà o ... della plastica che avvolge l'occidente..
esatto
credo che la provocazione consista in questo.
Poi viene allargata fino al discorso creatività/libertà.
Ancora non ho un'idea ben messa per poterla diffondere, l'aver messo in comune questa riflessione tutt'altro che banale spero mi aiuti.
creatività/libertà..
libertà/creatività...

partecipate numerosi
bb2004
00venerdì 22 ottobre 2004 23:12
bb propende verso il binomio di massima espressione di libertà .....

sogniesintomi
00sabato 23 ottobre 2004 02:04
american skin
Qualche anno fa un uomo nero fu fermato mentre stava rientrando a casa sua (a New York) da due poliziotti, che gli chiesero i documenti, lui cercò di prenderli e loro gli spararono..........
41 colpi.
Morto.
41 colpi.
Perchè stava mettendo una mano in tasca...dove li porta i documenti una persona? tatuati in fronte?
Ma i due poliziotti dissero che sembrava stesse estraendo un'arma... avesse avuto dei precedenti, di certo quasi tutti avrebbero creduto ai poliziotti: nero e con precedenti...
ma l'uomo era incensurato e aveva famiglia.
Qualche anno dopo Springsteen ne fa una canzone e la polizia di New York, compreso l'allora sindaco Giuliani, lo additano come un uomo che fa soldi sui dolori della gente, o meglio, su un caso molto triste capitato alla polizia, capite? non al defunto o alla vedova, ma alla polizia. La quale, per eccesso di zelo si era difesa da una possibile aggressione: guerra preventiva. e volevano essere sicuri che lui non potesse più nuocere... così 41 colpi... fu solo un'azione preventiva...
Guerra preventiva anche con springsteen quando venne a canatare a New York: molti nella polizian rifiutarono di fare il servizio d'ordine, uno dei capi lo chiamò "testa di cazzo" in pubblico.

tornando al discorso del mitico ongii potremmo dire che da questa situazione altamente repressiva, in cui le libertà esistono solo sulla carta, nascono varie forme d'arte tra gli afroamericani, ad es. il rap. O no?
Con questo non voglio però schierarmi con la tesi massimo dell'arte sotto regimi repressivi. L'arte si crea comunque, solo che nei regimi "liberi" c'è n'è probabilmente di più, ma perchè c'è anche più spazzatura.

"She says: On these streets, Charles
You've got to understand the rules
If an officer stops you
Promise me you'll always be polite, that you'll never ever run away
promise mama you'll keep your hands in sight...
It ain't no secret my friend
You can get killed just for living
In your american skin"
AMERICAN SKIN (41 SHOTS)
ongii
00sabato 23 ottobre 2004 12:38
sotto la finestra, giorno grigiobianco.
.. quello che mi viene in mente, così di getto, sugli usa.

minchia non ne sapevo niente di questo accaduto: ennesimo esempio di violenza razziale, preventiva. Questo aggettivo preventivo/a sta stravolgendo le politiche di tutte le istituzioni presenti nel mondo, anche gli stessi comuni adottano "atteggiamenti" preventivi.
Quindi la famosa libertà degli states non esisterebbe?
Io credo di sì. Nel senso che gli americani e le americane sono liberi di fare mille stronzate.
Sono liberi di essere ignoranti, sono liberi di mangiare a sbafo e ingrassare, sono liberi di farsi invaghire dalla sfavillante pubblicità, sono liberi di credere alle cazzate che brillano in televisione, sono liberi di spendere le loro carte di credito nelle peggiori cose.
Molti di loro, addirittura nelle migliori università, risultano stare sotto un livello di cultura,che qui definiremmo minimo. Non sanno classificare, il 50% degli studenti di quattro tra le migliori università,in quale periodo, attenzione non in quali anni, sarebbe troppo difficile, è capitata la guerra civile americana.Sarebbe come chiedere ad un contadino analfabeta del trentino alto adige se la guerra c'è stata cinquanta anni fa o trecento anni fa.Lui ti direbbe il giusto, loro non lo sanno minimamente.Solo uno su due(quattro)cento studenti ha risposto correttamente a tutti i quesiti.
Idioti.E sono tanti.
Ma non sono tutti.E questa è la grande speranza.Sono comunque un popolo "enorme", al suo interno ci sono fior fiore di gente con le palle.


..tornando alla creatività artistica, giusto per non far entrare per forza giudizi politici all'interno di questo post.Dico questo nel senso che farò di tutto, da questo post in poi, per non intrecciare discorsi politici generali con un problema che è sì politico,ma non del tutto.
Dunque, quali sono i binari, se esistono, dove viaggia la creatività?
Non riesco ancora a propendere per una tesi o l'altra, l'argomento spero venga sviscerato da tutta la truppa del forum, alla fine ne capirò di più.
faccio un esempio, che per ora posso solo andare a braccio: alla fin fine, credo che un grosso errore della concezione socialista sovietica sia stato quello di aver costretto gran parte della popolazione a "produrre", nel senso di fare qualcosa in svariati ambiti della vita, fino a un certo livello.Si richiedeva cioè, di produrre un certo quantitativo di grano, di insegnare un certo tot di cultura nelle scuole, di organizzare i bisogni della famiglia pensando ad un tetto di spesa, ad un tetto di entrate, se vogliamo anche ad un tetto di tempo libero.
Una tale concezione, alla lunga, appiattisce le cose e soprattutto, le possibilità della persona.
Addirittura rende sterile il lavoro, chi me lo fa fare di produrre diversamente se poi al comitato centrale vogliono solo quel tot.
Quindi, appiattimento.
Eppure, la letteratura, l'arte futurista degli anni venti/trenta, il teatro, la cultura in generale, fiorivano e di brutto.
E forse, incatenati ad un livello di produzione standard, trovavano il tempo per esprimere i loro veri, veri ripeto veri, bisogni.
Quando attorno a sè si crea il vuoto, quando una parte di sè agisce quotidianamente secondo schemi ripetitivi, allora esce l'anima della persona, la sua voglia di estetica, LE SUE NECESSITA' DI INFINITO.
Forse qui ha inizio il modo di fare arte e cultura che ci infiamma così tanto. Ovvero la possibilità di dire e produrre qualcosa di originale di non scontato di umanotroppoumano. Di qualcosa che non ci stancheremo mai di ascoltare, nel nostro caso.
Mi fermo qui, ora non ce la faccio ad andare avanti. Troppe cose mi stanno venendo in mente, troppi rimandi.
Mi riservo quindi di parlare, in un futuro prossimo, dell'altra faccia della medaglia: quando ho tutto, quando posso tutto perchè gira il denaro, che arte si produce ?

un presissimo ongii
sogniesintomi
00sabato 23 ottobre 2004 13:21
Dimenticavo una cosa: secondo voi sono forse stati condannati quei poliziotti? be' siamo in America signori, e a new york.
Vi riporto sotto un pezzo preso online su Musica che parla di questo assassinio. La mia memoria mi ha tirato due scherzi: i poliziotti eran 4 e il Amadou Diallo giovane incensurato e disarmato non era sposato, viveva con la mamma. La sostanza non cambia. Quel che conta è che i poliziotti han potuto far quello ed essere assolti, e quindi se si assolvono ha ragione silvester stallone a dire nei film "io sono la legge". Signori, questa non è una democrazia, ma la sua farsa.
E I DIRITTI CIVILI? VANNO AFFANCULO! COME HO EVIDENZIATO SOTTO
E' vero springsteen ha potuto cantare quella canzone in pubblico, benchè la polizia abbia usato l'intimidazione contro di lui e abbia sobillato la gente di New Tork, molti dei quali sono andati al concerto per fischiarlo, e lui ha cantato lo stesso. Così come oggi, mentre fa il tuor con I ReM e molti altri proKerry, subisce il boicottaggio e la diffamazione da parte di senatori republicani...siamo ancora nei limiti di una democrazia, ma malata, e che diventa farsa quando entrano in gioco le foze dell'ordine...ecco il pezzo

Diallo: il caso è chiuso, liberi tutti

La giustizia federale rinuncia a procedere contro i quattro agenti che nel febbraio del '99 uccisero per errore l'immigrato africano. Il "ragionevole dubbio" è stato più forte delle marce di protesta, del dolore della comunità nera e delle canzoni che Springsteen, Public Enemy, Wyclef Jean hanno dedicato al ragazzo crivellato dagli uomini del sindaco Giuliani.
di Paolo Gallori

Kenneth Boss, Sean Carroll, Edward McMellon, Richard Murphy. Quattro nomi la cui notorietà negli Usa non si deve a meriti propriamente "artistici". Si tratta dei quattro solerti agenti della polizia newyorkese che il 4 febbraio del 1999 esplosero all'indirizzo dell'immigrato africano Amadou Diallo 41 colpi d'arma da fuoco, 19 dei quali andati a segno. Un vero scempio. Erano sulle tracce di uno stupratore, i quattro, e bloccarono Diallo davanti al suo appartamento. Fu fatale all'uomo il tentativo di estrarre il portafogli, che i poliziotti scambiarono per una pistola. Voleva mostrare i documenti, Diallo. Fu invece crivellato di colpi, immolato sull'altare della "tolleranza zero", proclamata dal sindaco Giuliani per fornire alle forze dell'ordine la licenza di agire senza vincoli contro la criminalità. Compresa la licenza di uccidere.
Boss, Carroll, McMellon e Murphy non pagheranno mai il loro debito. Alla luce di un'inchiesta svolta dalla sua divisione "diritti civili", il Dipartimento di Giustizia ha dichiarato l'incapacità di provare oltre ogni ragionevole dubbio che gli agenti abbiano volontariamente privato Diallo dei suoi diritti costituzionali senza che vi fosse un valido motivo a giustificare un'azione di tale violenza. Gli agenti, in sostanza, non saranno giudicati a livello federale, come richiesto da più parti dopo che il tribunale di Albany, New York, li aveva assolti da ogni accusa il 25 febbraio del 2000.


WalterA
00sabato 23 ottobre 2004 15:46
Regole e libertà
Volevo riferirmi al dubbio posto all'iniziodi questa discussione.
Mi sovviene alla mente una storiella zen cher non ricordo testualmente parola per parola ma, diceva più o meno questo: l'acqua è una forza capace di tagliare in due anche la roccia più dura, se si lascia disperdere l'acqua questa non avrà neanche la forza di bagnare tutta una roccia intera.
Se invece si canalizza costringendola in una fuoriuscita piccolissima, anche un solo litro sarà capace di forare una montagna intera.
Inutile dire che quando questo si riferisce agli esseri umani cìè un fattore che diventa la discriminante per la riuscita: la forza di volontà.

[Modificato da WalterA 23/10/2004 15.48]

[Modificato da WalterA 23/10/2004 15.51]

astrodanzante
00martedì 23 novembre 2004 13:56
Questo topic mi era proprio sfuggito, cacchiarola è molto interessante...

Ormai sto in vena di scrivere :D

La mia compagna si sta laureando all'Accademia delle Belle Arti... qualche tempo fa si lamentava dell'andazzo...
Zero contenuti nella maggior parte dei lavori, anche la forma lascia a desiderare, e la libertà di sperimentare - secondo lei - si è trasformata di fatto nell'assenza di insegnamento ("è che puoi fare quello che vuoi, tanto tutto è arte se viene considerata arte, e quindi nessun Prof alla fine mette bocca, e così ne sapevo di più prima di entrare...)

non so perchè, ma me ne sono uscito dicendole che nell'Accademia delle Belle Arti di Praga, ai tempi che la Cecoslovacchia era controllata dall'URSS, era OBBLIGATORIO praticare il cosidetto "realismo socialista" e gli studenti costretti a disegnare e ridisegnare ritratti degli uomini di Stato...

Stavo per andare avanti e lei mi ha interrotto dicendomi: "ma de che?!?, e te sei pure comunista sapendo 'ste cose?"

:D

A livello generale, esistono tanti tipi di Libertà, ma non LA Libertà... ed esistono tanti modi di percepirla e viverla...

A Roma oggi, non ti obblicano a fare niente, vero, anzi...
solo che se _vuoi_ vendere, non puoi fare quello che ti pare.
E devi campare, no?
Quindi DEVI disegnare quello che si vende.

La differenza è che lì ti dicevano cosa dovevi fare.
Qui lo devi capire da solo.
Per molti questa differenza è la libertà.

zaren1
00martedì 23 novembre 2004 16:50
L’argomento è piuttosto ostico. L’argomento però mi prende. Prendendomi mi sveglia. Svegliandomi mi infervora.
Ho letto quel che è stato scritto. Ma mi sembra tanto il cane che si morde la coda. Si è detto che non necessariamente la libertà come stato sociale porta alla creatività. Secondo me è vero. Quanto più una persona è libera di fare tutto ciò che vuole tanto più perde di vista ciò che gli sta attorno e diventa centro del mondo. Alla fine sarebbe un agire per se stessi e non per ritrovarsi nelle stesse idee. Gli Stati Uniti sembrano tanto liberi, ma lo sono così tanto nella politica dell’express yourselves che per la maggior parte sono ormai tutti uniformati, un po’ dei pecoroni. Più si è liberi e più non si sente la necessità di evadere, di ribellarsi. La ribellione viene dall’evoluzione: ormai non si è più chiusi nel proprio paesello, si incontrano realtà diverse che piacciono e che mai avresti osato sognare. Gli Stati Uniti vivono sotto una campana di vetro, non sanno assolutamente cosa gli accade intorno. Sono limitati nella loro creatività. Per questo non li considero liberi. La libertà statunitense è conformista, senza emozione.
Ma la costrizione porta alla creatività, quella ruspante; e la creatività porta assolutamente alla libertà come stato mentale, un palliativo certo, ma quanto si sopporta tutto se si ha uno scopo. Si sopporta soprattutto la repressione che ne può derivare. E la repressione da cosa nasce? Dalla paura. Diffidenza per qualcosa di nuovo che non si conosce e che potrebbe metterci fuori gioco. Maggiore è la repressione maggiori sono le scappatoie per sottrarvisi. Perché L’homo sapiens ha un cervello. Si parla di libero arbitrio no? La creatività nasce dalla costrizione e porta una persona ad essere libera, la libertà appiattisce qualsiasi sprazzo di originalità, praticamente porta tutto alla normalità.

ho usato l'istinto. Spero di non aver offeso nessuno. Ovviamente non è nelle intenzioni.

lenzuola
00martedì 23 novembre 2004 17:01
Completamente unanime con zaren...aggiungerei che spesso la libertà altro non è che rasentare reclusioni e odori impastati di tutti gli umori del mondo.

IMMAGINAZIONE AL POTERE

[Modificato da lenzuola 23/11/2004 17.03]

ongii
00martedì 23 novembre 2004 17:10
grazie per aver riaperto sta discussione
IO CREDO, CHE IL MASSIMO DI CREATIVITA' NON SI RAGGIUNGA IN SITUAZIONI DOVE LA LIBERTA' E' MASSIMA,ANZI ESSA VIAGGIA SU DEI BINARI, SU DELLE REGOLE.
TU NON DOVRESTI VIVERE IN UN AMBIENTE CHE TI PERMETTE( O TI COSTRINGE) A TIRARE FUORI tutto QUELLO CHE HAI DENTRO, MA IN UN AMBIENTE CHE TI STIMOLI A TIRAR FUORI LO STRETTO NECESSARIO.

giovannilindoferretti disse questo, una quindicina di annifa.


Io ho aperto la discussione, perchè l'attualità di queste parole è incredibile. Soprattutto a livello culturale, di produzione artistica. A volte mi chiedo se lui stesso sarebbe d'accordo con le parole che aveva pronunciato.
Credo che il discorso di zaren sia molto fluido e che centri esattamente quello di cui si è tentato di parlare in precedenza. Aggiungo solo che , al livello di tecnica al quale siamo arrivati, le possibilità di produzione artistica sono enormi, eppure si vede tanta spazzatura in giro. Non voglio fare le solite menate sul pop italiano o su ciò che passa in televisione, già sappiamo, mi riferisco a ben altro, a qualcosa che tutti noi tocchiamo con mano.
Mi sono un pò rotto le scatole che quando vado a ballare la musica elettronica sparino un video sul proiettore con dissolvenze che durano ore ed ore, a rincoglionire la mente. Preferisco che mi mandino un film di Bruce Lee o Charlie Chaplin o qualcos'altro di più stimolanmte mentalmente.
Stessa storia per coloro che si mettono a fare i flyer per situazioni di ballo o di dj-set, volantini ultraperformanti dove non si scorge mano umana se non nelle ultramegasvisionate fatte al computer_ naturalmente non è un discorso generale_.
Corriamo sullo stessa linea del parallelo che facevo qualche post fa, e che era l'incipit di "Allerghia, atto unico di confusione umana". Le riviste imbellettate e senza contenuti, le riviste povere da divorare.
L'anarchia artistica_ che è il contenitore dentro al quale viviamo attualmente_ non dovrebbe portarci a diffondere QUALSIASI cultura, ma veramentre lo stretto necessario per i nostri tempi, già così difficili da interpretare.
zaren1
00martedì 23 novembre 2004 17:38
.....Aggiungo solo che , al livello di tecnica al quale siamo arrivati, le possibilità di produzione artistica sono enormi, eppure si vede tanta spazzatura in giro.


Più sono i mezzi minore è la fantasia. Non è forse la necessità a render l'uomo virtuoso?
Le possibilità di produzione artistica sono così enormi che ogni due per tre si parla di plagio....forse perchè ormai ci si affida al computer pensando che possa offrire le soluzioni migliori. io me ne accorgo usando i programmi di grafica....bellissimi, avantissimo, ma cerchio, quadrato linea sempre rimangono.
scoccy
00martedì 23 novembre 2004 18:15

Ongii, lenzuola, Zaren1

è un piacere leggere i vestri messaggi. Avete il dono della sintesi e della lucidità.

Nel mio piccolo anch'io mi occupo di grafica, e vorrei richiamare l'attenzione sull'impoverimento artistico dell'immagine cinematografica. Tutto digitale. Attori spaesati in blue screen. Tutto post prodotto. Macchima automatica. No anima.
WalterA
00mercoledì 24 novembre 2004 17:40
Esempi
Mi riallaccio al discorso dopo un po di tempo...


IO CREDO, CHE IL MASSIMO DI CREATIVITA' NON SI RAGGIUNGA IN SITUAZIONI DOVE LA LIBERTA' E' MASSIMA,ANZI ESSA VIAGGIA SU DEI BINARI, SU DELLE REGOLE.
TU NON DOVRESTI VIVERE IN UN AMBIENTE CHE TI PERMETTE( O TI COSTRINGE) A TIRARE FUORI tutto QUELLO CHE HAI DENTRO, MA IN UN AMBIENTE CHE TI STIMOLI A TIRAR FUORI LO STRETTO NECESSARIO.



TIRAR FUORI LO STRETTO NECESSARIO = Solo ciò che è assolutamente necessario che venga fuori. Solo ciò che è così prorompente nell'animo da non poter rimanere inespresso o taciuto o solo sussurrato.

Io la intendo così dal punto di vista emozionale.

zaren1
00mercoledì 24 novembre 2004 17:57
Re: Esempi

Scritto da: WalterA 24/11/2004 17.40
Mi riallaccio al discorso dopo un po di tempo...


IO CREDO, CHE IL MASSIMO DI CREATIVITA' NON SI RAGGIUNGA IN SITUAZIONI DOVE LA LIBERTA' E' MASSIMA,ANZI ESSA VIAGGIA SU DEI BINARI, SU DELLE REGOLE.
TU NON DOVRESTI VIVERE IN UN AMBIENTE CHE TI PERMETTE( O TI COSTRINGE) A TIRARE FUORI tutto QUELLO CHE HAI DENTRO, MA IN UN AMBIENTE CHE TI STIMOLI A TIRAR FUORI LO STRETTO NECESSARIO.



TIRAR FUORI LO STRETTO NECESSARIO = Solo ciò che è assolutamente necessario che venga fuori. Solo ciò che è così prorompente nell'animo da non poter rimanere inespresso o taciuto o solo sussurrato.

Io la intendo così dal punto di vista emozionale.





E io concordo. Ma quello stretto necessario ci deve soddisfare. Testa alta

dianne
00giovedì 25 novembre 2004 16:51
già.
ongii
00giovedì 25 novembre 2004 18:48
walterA,zaren,dianne vi quoto nell'anti-Borsa di questo forum
giàggià
zaren1
00giovedì 25 novembre 2004 20:08
Re: walterA,zaren,dianne vi quoto nell'anti-Borsa di questo forum

Scritto da: ongii 25/11/2004 18.48
giàggià



ammazzo la discussione se chiedo cos'è l'anti-borsa? prima di domandarlo ci ho pensato, giuro!( giorno difficile)
ongii
00giovedì 25 novembre 2004 20:20
Re: Re: walterA,zaren,dianne vi quoto nell'anti-Borsa di questo forum

Scritto da: zaren1 25/11/2004 20.08


ammazzo la discussione se chiedo cos'è l'anti-borsa? prima di domandarlo ci ho pensato, giuro!( giorno difficile)



allora,voleva essere una battuta!
si dice quotare in borsa,no?
ma qui la borsa la ripudiamo,no?
fai tu le conclusioni....
Ianna
00venerdì 26 novembre 2004 18:14
Ongii
Ongii per cortesia puoi ripostare la tua mail, che devo chiederti due cose?La mia è svoboda21@libero.it se non ti va di inserire la tua.
Grazie.Ianna
ongii
00venerdì 26 novembre 2004 18:23
mio indirizzo
punkow@email.it
zaren1
00venerdì 26 novembre 2004 22:49
Re: Re: Re: walterA,zaren,dianne vi quoto nell'anti-Borsa di questo forum

Scritto da: ongii 25/11/2004 20.20


allora,voleva essere una battuta!
si dice quotare in borsa,no?
ma qui la borsa la ripudiamo,no?
fai tu le conclusioni....




[SM=g27814] , ti ringrazio.
bb2004
00sabato 30 aprile 2005 21:28
ecco [SM=g27823]
questa discussione mi ha spinto a scrivere dopo avervi osservato
per parecchio tempo ...
1000 post, cazzate alcune, altre no almeno per me
grazie a tutti i condomini
grazie a Marok


astrodanzante
00sabato 30 aprile 2005 21:34
[SM=g27838]
bananadanzante
00sabato 30 aprile 2005 21:35
Re:

Scritto da: bb2004 30/04/2005 21.28
ecco [SM=g27823]
questa discussione mi ha spinto a scrivere dopo avervi osservato
per parecchio tempo ...
1000 post, cazzate alcune, altre no almeno per me
grazie a tutti i condomini
grazie a Marok




yuuuhuuu!
auguri a te e a mant(r)a!
(prima it e giusitta insieme ora tu e mant(r)a!)
danza gioiosa:(questa è adatta per tutte le occasioni)


io invece sono ancora a bassa quota...anche se secondo i nostri calcoli(miei e di ele)dovrei riarrivarci in 2 mesi,a questo ritmo...
edorian
00sabato 30 aprile 2005 22:13
per bb e mantra..ipip..urrà!!!
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