Droga, sballo per essere Superman

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CARMINE84
00lunedì 27 giugno 2005 13:48
Allarme dal rapporto mondiale dell'Onu

Si punta sugli eccitanti per essere sempre al massimo. E' quanto emerge dai dati presentati a San Patrignano in occasione della 17esima giornata mondiale dell'Onu contro la droga. Cresciuto in Italia in un anno il consumo di cocaina del 30%. Previsioni drammatiche stimano che nel nostro Paese si registrerà un incremento del consumo sia di ecstasy, sia di anfetamine.
Maxi sequestro di droga in Portogallo

Antonio Costa, vicesegretario generale delle Nazioni Unite e direttore esecutivo dell'ufficio Onu contro la droga e il crimine ha lanciato l'allarme. In occasione della manifestazione sono stati illustrati i numeri del fenomeno a livello mondiale. I dati parlano chiaro. Il consumo di stupefacenti coinvolge ogni anno 200 milioni di persone, circa il 5% della popolazione mondiale. Sono 178 milioni le persone nel mondo che assumono saltuariamente sostanze stupefacenti, 22 milioni sono invece i tossicodipendenti. Complessivamente il mercato della droga produce un utile stimato intorno ai 322 miliardi di dollari. "I giovani non cercano più narcotici - spiega Antonio Costa - ma vanno a caccia di eccitanti capaci di farli schizzare oltre la soglia della normalità. Non è un caso che in Italia il consumo di cocaina sia cresciuto in un anno del 30%".

La Colombia è il maggior produttore di cocaina al Mondo con 687 tonnellate inseguita dal Perù e dalla Bolivia. Il consumo di questa droga coinvolge principalmente il Nord America e l'Europa con una percentuale di tossicodipendenti tra l'1,5 e il 2%. Il principale produttore di hascisc e marijuana rimane il Marocco, con 120.500 tonnellate nel 2004. Mentre il leader incontrastato nella produzione di ecstasy e altre droghe sintetiche è l'Olanda che insieme al Belgio provvede a rifornire tutta l'Europa. Le metanfetamine, invece, sono fabbricate soprattutto in Cina (50%). La produzione di oppiacei (morfina, eroina) è principalmente curata dall'Afghanistan, con 4.765 tonnellate. Il suo consumo viene considerato stabile in Europa occidentale e in grande ascesa nell'ex Unione Sovietica.

"La repressione - ha aggiunto Costa - è fondamentale contro il traffico e lo sfruttamento". Per il vicesegretario dell'Onu bisognerebbe introdurre in Italia sulla scorta degli Stati Uniti i test antidroga sui luoghi di lavoro, in particolare per chi guida e per chi pone a rischio la vita degli altri.

Andrea Muccioli, responsabile della comunità di recupero di San Patrignano, la più grande d'Europa, ha posto l'accento sul fatto che si tende a considerare la tossicodipendenza un problema da trattare solo da un punto di vista chimico-farmacologico e non educativo. "E' inconcepibile - ha dichiarato Muccioli - che a distanza di quarant'anni dalla nascita massiccia del fenomeno droga, si consideri il tossicodipendente un malato da assistere con i farmaci. Una soluzione che non fa altro che cronicizzare il problema".
Asgeir Mickelson
00martedì 28 giugno 2005 21:36
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