Dov'è la nostra coscienza?

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dueanime
00sabato 18 settembre 2004 12:46
Sì, è un post lungo, e vi chiedo anticipatamente scusa, ma vi rubo qualche minuto del vostro tempo per una questione che dovrebbe scuoterci tutti... grazie.


Referendum Abrogativo Legge Fecondazione Assistita

Sono presenti punti di raccolta firme in molte piazze italiane. Il termine per la presentazione della richiesta di referendum è il 20 settembre. Occorrono 500.000 firme. Ne sono state raccolte 300.000.

Un commento sentito ieri sera su rai tre mi ha lasciato a bocca aperta:
questa legge vieta la fecondazione eterologa (cioè con semi od ovociti di donatori esterni). E ci si dimentica di una famosissima fecondazione eterologa e di un padre illuminato: San Giuseppe.

Si sono pronunciati contro questa legge
Margherita Hack
«E’ una legge vergognosa e illiberale che ci riporta ai tempi dell’inquisizione e di Galileo».
Rita Levi Montalcini:
«Riteniamo doveroso affermare che la normativa in discussione al Senato sulla
procreazione medicalmente assistita è inaccettabile e immorale: se approvata, violerebbe il
diritto della cittadine e dei cittadini di formare una famiglia secondo i loro valori e le loro
più profonde convinzioni, nonché il diritto di essere liberi di scegliere se avere o non avere
figli, quanti averne, quando averli e come averli, anche ricorrendo all’assistenza medica».
Appello firmato anche da: Gilda Ferrando, Carlo Flamigni (membro del Comitato nazionale di
bioetica), Antonino Forabosco, Eugenio Lecaldano, Rita Levi Montalcini (membro Cnb), Maurizio
Mori, Piero Musiani, Demetrio Neri (membro Cnb), Alberto Piazza (membro Cnb), Valerio Pocar
(presidente della Consulta di bioetica), Annalisa Silvestro (membro Cnb), Tullia Zevi (membro
Cnb).
2.400 scienziati italiani
«Denunciamo altresì, con ancor più forte preoccupazione, le discriminazioni contenute nel
DDL sulla Procreazione Medicalmente Assistita che, nella stesura approvata dal Senato,
prevede una serie di divieti e limitazioni che riducono - e in taluni casi escludono - il
ricorso alla PMA, obbliga i medici a comportamenti di malasanità e impedisce la ricerca
scientifica sugli embrioni soprannumerari destinandoli così alla distruzione, mentre
potrebbero efficacemente essere riservati alla ricerca di nuove terapie per malattie oggi
inguaribili».
Umberto Veronesi
«Anch’io sono contrario alle legge recentemente approvata sulla fecondazione assistita».
Monica Bellucci
«Una legge contro le donne, che sembra fatta dal Torquemada e non nel XXI secolo, in un
Paese liberale. Io che viaggio mi vedo ridere in faccia all’estero quando racconto in cosa
consiste la legge italiana: è assurdo che sia possibile solo 3 embrioni, ed è assurdo che la
donna debba accettare anche un embrione non sano. E’ una legge contro le donne da
tempo dell’Inquisizione».
Margherita Boniver
«Quella di oggi è una giornata di lutto per il movimento delle donne, che riporta l’Italia
indietro di un quarto di secolo: …la cosiddetta legge burqa sulla fecondazione assistita,
intrisa di divieti e quasi impossibile da applicare».
Alessandra Mussolini
«Legge illiberale,disumana, che violenta le donne».
Maura Cossutta
«Questo testo è un mostro giurid ico che ci riporta al Medioevo».
Miriam Mafai
«Una legge oscurantista, pericolosa, offensiva della dignità della donna e della sua libertà,
ma che risponde alle richieste delle autorità cattoliche, del cardinal Sodano, del cardinal
Ruini e della Conferenza episcopale italiana».
Piero Fassino
«La legge sulla procreazione assistita è una legge sbagliata, perché è una legge ideologica, è
una legge “crudele”, ed è anche una legge assurda e paradossale».
Giuliano Amato
«Trovo immorale lasciar morire migliaia di embrioni e non occuparsi di costruire un
sistema che produca cellule staminali. Un embrione destinato a morire, e ce ne saranno
sempre, non è diverso da un bambino appena morto a cui è permesso espiantare gli organi
per la sopravvivenza di un altro bambino».

Gli stessi sostenitori della legge hanno manifestato le loro
perplessità:
Gianfranco Fini
«Prima si vota la legge, poi vedremo quali ritocchi apportare. Occorre garantire, in
occasione del voto che non venga modificata nemmeno in un dettaglio».
Stefania Prestigiacomo, Ministro per le Pari Opportunità
«.. ridiscutere con un nuovo provvedimento, sorretti dal conforto della scienza, argomenti
strettamente tecnici come il numero degli embrioni da fecondare ed impiantare, la
diagnosi preimpianto per coppie portatrici di malattie genetiche, la crioconservazione degli
embrioni in esubero, mi sembra un atto di responsabilità condivisibile da cattolici e laici,
moderati e progressisti».
Rosy Bindi
«Il governo vuole semplicemente portare a casa una brutta legge mercanteggiata con altri
provvedimenti. Voterò a favore ma con molti dubbi».

Ecco cosa dice la legge:

1. La legge vieta la ricerca sulle cellule staminali embrionali, cioè la speranza
di cura per 10 milioni di malati italiani.
La legge vieta qualsiasi ricerca sugli
embrioni, compresi quelli soprannumerari destinati ad essere eliminati. La legge vieta
altresì la clonazione terapeutica.
Se non vuoi uccidere la speranza di milioni di malati, se non vuoi che decine di migliaia di
embrioni soprannumerari siano gettati nella spazzatura piuttosto che utilizzati per la
ricerca scientifica, scegli di abolire questa legge.
Le cellule staminali embrionali sono cellule ricavate da embrioni ai primi stadi di sviluppo.
Le cellule staminali embrionali, al contrario di quelle adulte, sono totipotenti, possono cioè
trasformarsi in cellule di qualsiasi tessuto umano (possono essere indotte a divenire, ad
esempio, cellule del fegato, del cuore o dei neuroni). Grazie a questa proprietà, le cellule
staminali embrionali possono essere utilizzate per riparare organi o tessuti umani
danneggiati.
Secondo il Rapporto stilato dalla commissione di studio nominata nel 2000 dal ministro
Umberto Veronesi e presieduta dal premio Nobel Renato Dulbecco, «E’ possibile stimare,
sebbene in via del tutto preliminare, che... l’utilizzo di cellule staminali di varia origine
possa portare a sviluppare metodiche cliniche per il trattamento di un numero di pazienti
che, comprendendo le patologie di origine cardiovascolare, si avvicina ai 10 milioni di
individui».
La legge sulla fecondazione assistita vieta qualsiasi sperimentazione sugli embrioni, anche
quelli prodotti in soprannumero dai centri per la fecondazione assistita, e destinati alla
spazzatura. Per avere un bambino con la fecondazione in vitro, infatti, vengono fecondati
più ovociti di quelli che verranno poi impiantati nell’utero della donna. Gli embrioni
prodotti in soprannumero vengono conservati per alcuni anni e poi, se non impiantati
entro un termine certo, gettati via (secondo alcune stime in Italia sarebbero circa 25 mila).
La legge vieta anche la clonazione terapeutica. La clonazione terapeutica non ha nulla a che
vedere con la clonazione riproduttiva. L’embrione, infatti, nei processi di clonazione
terapeutica, là dove viene regolamentata, non viene fatto sviluppare oltre i 14 giorni.
Inoltre, la clonazione terapeutica non prevede la fecondazione di un ovulo. La clonazione
terapeutica, infatti, si ottiene trasferendo il nucleo di una cellula adulta (prelevata dalla
pelle) in un cellula uovo da cui è stato sottratto il nucleo. Attraverso una stimolazione la
cellula uovo comincia a produrre cellule staminali embrionali: sono queste le preziose
cellule che vengono utilizzate dai ricercatori per trovare cure a patologie attualmente
inguaribili. Il vantaggio di questa tecnica è che consente di utilizzare cellule geneticamente
identiche a quelle del paziente, eliminando così i rischi di rigetto.
Cosa dice la legge da abrogare:
ART. 13.
(Sperimentazione sugli embrioni umani).
1. È vietata qualsiasi sperimentazione su ciascun embrione umano.
2. La ricerca clinica e sperimentale su ciascun embrione umano è consentita a condizione che si perseguano
finalità esclusivamente terapeutiche e diagnostiche ad essa collegate volte alla tutela della salute e allo
sviluppo dell'embrione stesso, e qualora non siano disponibili metodologie alternative.
3. Sono, comunque, vietati:
a) la produzione di embrioni umani a fini di ricerca o di sperimentazione o comunque a fini diversi da quello
previsto dalla presente legge; (…)
c) interventi di clonazione mediante trasferimento di nucleo o di scissione precoce dell'embrione o
di ectogenesi sia a fini procreativi sia di ricerca;

2. La legge stabilisce l’equivalenza tra embrione e persona.
Per la prima volta nel
nostro ordinamento si sancisce il principio di equivalenza tra un ovulo fecondato ed un
individuo umano titolare di diritti, in palese contraddizione anche con la legge
sull’aborto.
Se non credi che l’uso di massa della spirale per evitare gravidanze indesiderate, o la
cosiddetta “pillola del giorno dopo” equivalgano ad omicidi, scegli di abolire questa legge.
Si tratta di una norma che “sacralizza” gli embrioni, anche in stadi di sviluppo nei quali
non sono visibili a occhio nudo. Nella fecondazione assistita e nella ricerca scientifica sulle
cellule staminali embrionali, infatti, gli embrioni non vengono fatti sviluppare più di 2 o 3
giorni. Un embrione a quello stadio di sviluppo non è visibile senza microscopio. Inoltre,
può ancora dar vita a due embrioni (gemelli), e non può quindi essere considerato un
individuo.
Equiparare i diritti del concepito a quelli di tutti “i soggetti coinvolti”, come fa questa legge,
significa dare per acquisito che un ovocita fecondato è una persona, la cui distruzione
equivale alla soppressione di una vita umana. Tuttavia:
a) tale affermazione è sostenuta in ambito religioso solo dai cattolici (nessun’altra
confessione cristiana, ebraica o mussulmana condivide questa tesi);
b) il nostro codice civile (articolo 1) regola l'acquisto della capacità giuridica, vale a dire
dell'idoneità ad essere titolari di diritti e di obblighi, soltanto al momento della nascita;
c) questa legge si pone in aperto contrasto con la legge sull’aborto. Se il concepito ha gli
stessi diritti degli altri “soggetti coinvolti”, cioè del padre e la madre, è evidente che non
è ammissibile che la donna possa ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza.
L’assurdità dell’equiparazione dell’embrione ad una persona umana è evidente se si
considera che:
1) in natura, nel 75% dei casi, l’embrione non riesce a sopravvivere nei primi 14 giorni di
vita, disperdendosi con il primo ciclo mestruale;
2) in Italia è ammesso l’uso della spirale, che agisce sulla mucosa uterina per renderla
inadatta a fare attecchire l’eventuale embrione formatosi dopo il 5° giorno di vita;
3) è ammessa anche la cosiddetta pillola del giorno dopo, che provoca l’espulsione
dell’embrione ai primissimi stadi di vita.
Cosa dice la legge da abrogare:
ART. 1.
(Finalità).
1. Al fine di favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità
umana è consentito il ricorso alla procreazione medicalmente assistita, alle condizioni e secondo le
modalità previste dalla presente legge, che assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il
concepito.
2. …omissis…

3. E’ una legge culturalmente arretrata. Si fonda infatti sull’assunto per cui la
fecondazione assistita sarebbe un intervento contro natura e perciò immorale.

Se vuoi che la procreazione sia affidata alla libertà e alla responsabilità delle coppie,
invece che soltanto alla casualità biologica, scegli di abrogare questa legge.
La rivoluzione tecnologica si è verificata anche nei rapporti sessuali della coppia, che erano
prima sottomessi alle leggi di natura ai fini generativi. L’ingegneria genetica consente oggi
di ottenere un figlio con la fecondazione artificiale, e quindi: una donna rimasta vergine
può diventare madre; una donna sposata può diventare incinta del seme del marito senza il
rapporto di inseminazione sessuale; una donna vedova può essere ingravidata col seme
conservato del marito defunto; una coppia di coniugi può adottare un figlio in embrione
ricorrendo alla donazione di un seme di un terzo. Lo spazio della libertà, reso possibile
dalla scienza medica, è sostituire all’arbitrio della causalità (come, per esempio, la sterilità
della coppia e le patologie ginecologiche), l’autodecisione e la responsabilità della
coscienza.
Cosa dice la legge da abrogare:
Secondo la relazione di accompagnamento con cui è stata presentata alla Camera dei deputati, questa legge
sarebbe necessaria per «affrontare il problema della procreazione medicalmente assistita, per ovviare alla
grande confusione ed angoscia generata dalle varie tecniche che suscitano perplessità fortissime e, come si
diceva, autentico orrore».

4. La legge obbliga il medico a trattamenti pericolosi per la salute della donna.
Limitando a tre il numero degli ovociti da fecondare, e impedendo il congelamento
degli embrioni, la legge diminuisce le probabilità di successo della fecondazione
assistita, costringendo le donne a ripetuti trattamenti che aumentano il rischio di danni
alla salute.
Se non vuoi che lo stato costringa i medici a sottoporre le donne a trattamenti
potenzialmente pericolosi per la loro salute, scegli di abrogare questa legge.
La legge sulla fecondazione assistita impone al medico comportamenti contrari alla buona
pratica clinica ed alle acquisizioni scientifiche internazionali. La decisione di limitare il
numero degli ovociti da fecondare e l’obbligo di impiantare tutti gli embrioni ottenuti
determina conseguenze disastrose dal punto di vista della efficacia e della sicurezza della
metodica, riducendo le probabilità di successo ed aumentando i rischi per la donna. Infatti,
le percentuali di successo della fecondazione assistita sono in media del 35-40% e variano
con l’età. Per produrre ovociti da fecondare, la donna viene sottoposta a stimolazioni
ormonali che possono danneggiare la sua salute. Limitando a tre gli embrioni si riducono
di molto le possibilità di successo e si costringono così le donne a ripetere più volte
l’operazione, aumentando così i costi, sia economici che fisici, del ricorso a tecniche di
riproduzione assistita. Inoltre, l’obbligo di impiantare tutti e tre gli embrioni aumenta la
probabilità di gravidanze trigemellari, rischiose sia per la donna che per i nascituri.
Cosa dice la legge da abrogare:
ART. 6.
(Consenso informato).
1. …omissis....
2. …omissis....
3. La volontà di entrambi i soggetti di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita è
espressa per iscritto congiuntamente al medico responsabile della struttura, secondo modalità definite con
decreto dei Ministri della giustizia e della salute, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23
agosto 1988, n. 400, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. Tra la manifestazione
della volontà e l'applicazione della tecnica deve intercorrere un termine non inferiore a sette giorni. La
volontà può essere revocata da ciascuno dei soggetti indicati dal presente comma fino al momento della
fecondazione dell'ovulo.
4. …omissis....
ART. 14.
(Limiti all'applicazione delle tecniche sugli embrioni).
1. È vietata la crioconservazione e la soppressio ne di embrioni, fermo restando quanto previsto dalla legge 22
maggio 1978, n. 194.
2. Le tecniche di produzione degli embrioni, tenuto conto dell'evoluzione tecnico-scientifica e di quanto
previsto dall'articolo 7, comma 3, non devono creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente
necessario ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre.

5. La legge vieta l’accesso alle tecniche di procreazione assistita alle coppie
portatrici di malattie genetiche, ma non sterili.

In Italia, considerando le
diverse malattie genetiche, è un problema che riguarda moltissime coppie.
Per non costringere le coppie portatrici di malattie genetiche a correre il rischio di
partorire figli malati, scegli di abrogare questa legge.
Il rischio di trasmissione di malattie genetiche derivante dall’incontro di due portatori sani
della medesima malattia genetica è del 25%. In alcune zone d’Italia, come la Sardegna e la
Sicilia, il problema riguarda migliaia di coppie. In Sardegna, ad esempio, il numero dei
talassemici (malattia genetica che obbliga chi ne è affetto a periodiche trasfusioni di sangue)
supera i 1.500, mentre quello dei portatori sani è di 300 mila, circa una persona ogni otto.
Cosa dice la legge da abrogare:
ART. 4.
(Accesso alle tecniche).
1. Il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita è consentito solo quando sia accertata
l'impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione ed è comunque circoscritto
ai casi di sterilità o di infertilità inspiegate documentate da atto medico nonché ai casi di sterilità o di
infertilità da causa accertata e certificata da atto medico.

6. La legge obbliga la donna a far nascere un bimbo malato o interrompere la
gravidanza, nel caso di trasmissione di malattie genetiche.
Vietando “ogni
forma di selezione a scopo eugenetico degli embrioni”, la legge obbliga il medico ad
impiantare nell’utero tutti gli embrioni (anche quelli malati), costringendo la donna
alla scelta tra far nascere un bimbo malato o abortire.
Se non vuoi che aumentino gli aborti, scegli di abrogare questa legge.
La legge vietando qualsiasi forma di “selezione a scopo eugenetico” degli embrioni,
impedisce al medico, nel caso in cui si formino embrioni portatori di malattie genetiche, la
possibilità di impiantare nell’utero della donna soltanto gli embrioni sani.
Tali coppie, in caso di feto malformato, potrebbero comunque ricorrere all’aborto
terapeutico.
Poter selezionare gli embrioni sani, non significa lasciare la libertà ai medici e alle coppie
di scegliere il colore degli occhi o dei capelli dei propri figli, come alcuni sostengono.
Cosa dice la legge da abrogare:
ART. 13.
(Sperimentazione sugli embrioni umani).
2. …omissis...
3. Sono, comunque, vietati:
a) la produzione di embrioni umani a fini di ricerca o di sperimentazione o comunque a fini diversi da quello
previsto dalla presente legge;
b) ogni forma di selezione a scopo eugenetico degli embrioni e dei gameti ovvero interventi che, attraverso
tecniche di selezione, di manipolazione o comunque tramite procedimenti artificiali, siano diretti ad alterare
il patrimonio genetico dell'embrione o del gamete ovvero a predeterminarne caratteristiche genetiche, ad
eccezione degli interventi aventi finalità diagnostiche e terapeutiche, di cui al comma 2 del presente articolo;
…omissis...

7. Le legge impedisce di avere un figlio quando entrambi, o uno dei due
membri della coppia, siano completamente sterili.

E' infatti vietata la
fecondazione eterologa (ossia con utilizzo di seme od ovociti da donatori esterni).
Se pensi che la decisione di usufruire dell’ inseminazione con gameti altrui spetti solo alla
coppia e non allo stato, scegli di abolire questa legge.
La legge vieta alle coppie che lo vogliano di decidere in modo libero e consapevole di
utilizzare gameti altrui per l’inseminazione artificiale.
La conseguenza sarà che le coppie che potranno permetterselo andranno a fare la
fecondazione assistita all’estero, le altre non potranno accedervi.
Cosa dice la legge da abrogare:
ART. 4.
(Accesso alle tecniche).
2. …omissis...
3. È vietato il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo.

8. La legge obbliga la donna all’impianto nell’utero anche nel caso di
ripensamento da parte della coppia.

Ciò, oltre ad essere in contrasto con la libertà
di scelta dell’individuo, è in contrasto con la Costituzione Italiana.
Se non vuoi che la legge obblighi le donne a trattamenti sanitari contrari alla loro
volontà, scegli di abrogare questa legge.
L’articolo 32 della Costituzione Italiana prevede che “Nessuno può essere obbligato a un
determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in
nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Il consenso all’atto
medico è di norma revocabile in ogni momento. La legge sulla fecondazione assistita
stabilisce invece che nel caso in cui– a qualunque titolo – la donna rivedesse le proprie
posizioni dopo la avvenuta fecondazione dell’ovocita, il medico dovrebbe obbligare la
donna ad un impianto coatto (e come potrà farlo contro la sua volontà? avvalendosi della
forza pubblica?).
Non vi è dubbio che questa ultima eventualità violerebbe i limiti imposti al rispetto della
dignità della donna, e non è dunque ipotizzabile. Quindi il medico si troverebbe nella
situazione paradossale di non poter distruggere gli embrioni prodotti, né di congelarli per
via del divieto di crioconservazione degli embrioni soprannumerari.
Cosa dice la legge da abrogare:
ART. 6.
(Consenso informato).
1. …omissis....
2. …omissis....
3. La volontà di entrambi i soggetti di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita è
espressa per iscritto congiuntamente al medico responsabile della struttura, secondo modalità definite con
decreto dei Ministri della giustizia e della salute, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23
agosto 1988, n. 400, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. Tra la manifestazione
della volontà e l'applicazione della tecnica deve intercorrere un termine non inferiore a sette giorni. La
volontà può essere revocata da ciascuno dei soggetti indicati dal presente comma fino al momento della
fecondazio ne dell'ovulo.
4. …omissis....
ART. 14.
(Limiti all'applicazione delle tecniche sugli embrioni).
1. È vietata la crioconservazione e la soppressione di embrioni, fermo restando quanto previsto dalla legge 22
maggio 1978, n. 194.

9. L’Italia deve poter competere con gli altri paesi nel settore più promettente
della ricerca medica e biotecnologica.

L’assenza anche di un solo paese, il ritardo
anche di un solo anno, non è indifferente per la ricerca scientifica.
Se non vuoi condannare l’Italia all’arretratezza su uno dei settori più promettenti della
ricerca scientifica, a discapito del progresso della medicina, scegli di abrogare questa
legge
Se l’Italia – e ne abbiamo le capacità – collaborerà alla realizzazione di nuovi strumenti
terapeutici, questi saranno disponibili per i nostri concittadini a costi sostenibili ed in
tempi rapidi. L’acquisto di soluzioni realizzate altrove potrebbe giungere a costi non
accettabili ed in tempi tragicamente irraggiungibili per molti.
La ricerca scientifica è inoltre, per sua natura, specializzata. I diversi paesi, e i diversi
centri di eccellenza, si specializzano in singoli settori di ricerca su cui concentrano risorse
umane e finanziarie. Anche l’Italia, nonostante gli scarsi fondi destinati alla ricerca, ha i
suoi centri di eccellenza. Basta pensare a un nome come quello di Umberto Veronesi per la
ricerca contro il cancro. In molti casi, come sappiamo, per affermarsi gli scienziati italiani
sono dovuti andare all’estero. E’ il caso di Rita Levi Montalcini o di Renato Dulbecco, per
citarne soltanto due.
La proibizione della ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali in Italia porta
quindi un danno alla ricerca scientifica internazionale. Si calcola che il ritardo di un anno
nell’introduzione del vaccino anti-polio abbia causato circa 15 mila morti. Come ha scritto
Luca Coscioni, «Le nostre esistenza hanno bisogno di una cura per corpi e spiriti, hanno
bisogno di libertà per la ricerca scientifica. Ma non possono aspettare. Non possono
aspettare le scuse di uno dei prossimo papi».

Bene. se siete arrivati fin qui, e vi trovate sostanzialmente d'accordo con quanto avete letto,fate un passo in più, e cercate nelle piazze della vostra città un punto raccolta firme.

buon sabato[SM=g27823]

due

dadauuumpa
00domenica 19 settembre 2004 12:45
grazie Baby di averlo messo

Nina
Madil
00lunedì 20 settembre 2004 18:29
Firmato!

Ciao ragazze...
Cat [SM=g27823]
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