Non esiste imperizia...
Mi ispira a questo punto un po' di tenerezza la D.ssa Livia Locci, della Procura della Repubblica di Torino. Semplicemente, quanto recisamente perchè, il sottoscritto...modesto medico di una delle tante aziende sanitarie locali del Bel Paese...pur non avendo collezionato particolari successi carrieristici nel Novese o nel Verbano,
avrebbe finito col capitolare egli stesso di fronte ai numeri, agli oggetti, ai moventi e, soprattutto ai fatti...ovvero, soggiacendo alla ragionevolezza della statistica.
Oggi, l'uomo, il giovanotto, l'adolescente...violenta, sfregia, uccide con i metodi più efferati, il proprio contraltare naturale, ovvero la creatura-donna.
Rea di aver voluto troncare un rapporto, divenuto insostenibile;
Rea di aver seguito il proprio cuore;
Rea, banalmente, di aver scelto un nuovo indirizzo per la propria vita.
Non possiamo restare inerti di fronte al nuovo e barbaro delitto, stavolta perpetrato da un minorenne su una minorenne. Forse, il crudele femminicidio di Corigliano Calabro, per almeno qualche settimana o qualche mese, resterà iscritto nella nostra memoria. Sino a che, qualche sciagurato nuovo evento, tenda a proporsi sul podio dell'orrore.
Tuttavia, vi sono medici che hanno pagato con l'estromissione dall'Albo o peggio, certi loro errori professionali, più che ad imperizia...dovuti a valutazioni istintuali o, se preferite, non propriamente rigorose...pur sempre una forma di negligenza, è vero!
La Laurea in Giurisprudenza dura cinque anni, quella in Medicina e Chirurgia, sei.
Il sottoscritto medesimo non ricorda di aver visto in quello studiolo al V piano del Palagiustizia subalpino, l'affisso che recita, secondo latina memoria, il motto
"Errare, humanum est..." secondo il cui assunto,
i veri forti son coloro che sanno fare un passo indietro...se non proprio presentare le scuse formali...
O forse, il sottoscritto medesimo, non ci ha fatto caso.
Saluti coerenti
Gianni S.