Domanda da novizio

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Tricloro
00martedì 16 settembre 2008 11:22
Ciao a tutti, ho iniziato questa estate ad eseguire qualche sentiero attrezzato con la mia ragazza, utilizzando tutte le accortezze delle ferrate (attrezzatura specifica). Vengo dal freeclimbing e trovo le salite ferrate vere e proprie meno impegnative (almeno ad una vista inesperta), ad eccezione di alcuni casi in cui, almeno a prima vista, la risalita in sicurezza sembra impossibile (ferrata piazzetta) se non utilizzando direttamente il cavo di acciaio di sicurezza come vera e propria corda da arrampicata. Mi chiedevo, sarebbe un utilizzo corretto ????? Nel freeclimbing no, tutto ciò che è artificiale serve solo in caso di emergenza, e non va assolutamente usoto nella normale pratica di arrampicata. Nelle ferrate come ci si deve comportare ?
Grazie a tutti
arteriolupin
00martedì 16 settembre 2008 11:39
Carissimo,


ti risponde uno che viene e resta nell'alpinismo...

Salire in ferrata è come salire in montagna: puoi essere "ferratista puro" e salire solo usando gli infissi (tendenza soprattutto per la nuova generazione di ferrate alla francese); puoi salire in modo "alpinistico", ovvero cercando di salire quanto più possibile utilizzando la roccia ed usando gli infissi solo per autoassicurazione; puoi anche salire come ti pare, purché il tutto sia sicuro e ci si diverta...

grazie a Dio, in montagna non esistono regole vere e proprie se non il buon senso...

In ogni caso, la mia risposta è semplice: se si può e se l'assicurazione c'è ed è buona, vale la pena salire usando la roccia e divertirsi...
Ma, visto che ci sono gli infissi, passaggi particolarmente ostici vengono superati senza patemi d'animo "tirando" catena, cavo, pioli, staffe, radici, mughi, alberelli, piede del compagno...

Del resto ti scrive uno espertissimo nell'azzerare - e di brutto - i passaggi - ove possibile - nelle vie alpinistiche...

Non vedo perché dovrebbero esistere "regole" simili al no-resting o al rotpunkt, all'on-sight nelle ferrate, visto che sono itinerari attrezzati creati per facilitare la progressione.

Logico, comunque, che ciascuno è libero di crearsi la propria etica, come, per esempio, salire di ancoraggio in ancoraggio senza resting ed usando i fittoni solo come "soste" senza appendersi e senza usarli per riposarsi...

Chi te lo vieta???

Ma chi vieta, d'altra parte, di attaccarsi a tutto e divertirsi senza sentirsi dire che "non è etico"???

Il grande Cassin diceva che è meglio un chiodo in più che un alpinista in meno...

Chi vuol fare discorsi di etica e purezza di gesto nella salita sale in falesia. Chi vuole libertà ed ampi spazi sale in montagna, dove può unire gesto e ambiente... Chi vuole, va a camminare o sulle ferrate...

Nessuno sarà migliore degli altri, semplicemente sarà diverso.. La montagna è democratica e permette a ciascuno di crearsi la propria avventura senza imposizioni che non siano quelle dettate dalla sicurezza e dal buon senso.

Benvenuto e buone montagne


Arterio
Eva K
00martedì 16 settembre 2008 12:05
Ciao,
domanda da sollevamento vespaio, questa. Un po' come mettersi a discutere sull'eticità o meno dello spit nelle vie alpinistiche.... bote da orbi!
Che dire, in sintesi, secondo il mio modestamente insignificante parere di persona che ha iniziato con la roccia, ha fatto ferrate per 2 anni, ed è tornata (finalmente!!!!) alla roccia.
- grossolanamente si può dire che esistono 2 tipi di ferrate: quelle "occidentali" o "moderne" generalmente su pareti altrimenti non percorribili (strapiombi, attraversamento di gole profonde, pareti lisce...) molto attrezzate: oltre al cavo per l'autoassicurazione trovi staffe epr i piedi, ponti tibetani, ammenicoli vari. Qui non si tratta di arrampicare ma di salire utilizzando l'attrezzatura artificiale
Poi ci sono le ferrate classiche, che in sostanza potrebbero essere anche vie di roccia, attrezzate con solo cavo di assicurazione. In pratica un po' come fossero vie lunghe ma non si procede in cordata (tipo Pisetta, Medale, tante dolomitiche...). Ovviamente in mezzo molte varietà.

Nel primo caso il problema non si pone: la ferrata in questo senso è "altro" dall'arrampicata. Ha in comune alcuni principi e movimenti base, ma non l'aspetto alpinistico. Se mai possono essere un allenamento "atletico" e muscolare.
Nel secodno caso la scelta secondo me è libera. In genere uno che arrampica preferisce, fin dove se la sente, procedere "in libera", ossia moschettonato ma in arrampicata. Altri, per vari motivi (non so arrampicare, qui è troppo difficile, ho fretta) preferiscono tenere il cavo con 1 o anceh entrambe le mani, salendo, per così dire "in artificiale".

Però nelle ferrate è meno accentuato che nel free climbing (falesia in particolare) l'aspetto competitivo del tipo "hai fatto la via ma hai azzerato quindi non vale". Quindi... si sale, ognuno secondo come ne ha voglia e se la sente.
Ecco, la storia secondo me è un po' questa...

Ciao e buone vie
Eva
Tricloro
00martedì 16 settembre 2008 12:20
Molto esaustivi entrambi, ho le idee molto più chiare, almeno posso salire con la mia ragazza che ha bisogno di qualche appiglio in più.....ciao a grazie a tutti
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