L'Antico Testamento ci riporta casi di digiuno, ma sono segni umani, fatti da noi.
Non crediamo di far piacere a Dio se facciamo un digiuno.
Quello piuttosto serve a noi, per distaccarci da ciò che ci circonda, e riflettere in interiorità sulle nostre scelte, ma può farsi in qualunque periodo dell'anno, e con altri mezzi.
Se uno mangia poco, a che serve digiunare???
Se vogliamo toglierci qualcosa di materiale, per essere presi dallo spirituale, di proposito, la cosa già non mi piace.
Perchè noi siamo abituati a pensare che facendolo, facciamo piacere a Dio, invece serve a noi.
Allora, son due le cose:
O io mi impongo, in un dato giorno il digiuno, e forzo, per così dire, il tutto..
Oppure, un giorno in cui ho più tempo, parlo con Gesù, medito sulla sua parola, e per far questo, MI DIMENTICO ADDIRITTURA DI MANGIARE!
Nel primo caso, mi spiace ma è un atto legalistico
Nel secondo, è un atto d'amore.
Quante volte mi è successo di pregare, o meditare, sull'autobus, o in mezzo alla gente! E sai quante volte le amiche mi rivolgevano la parola, e io neanche le sentivo, persa dietro le mie meditazioni?
E quante volte, sono stata a Lectio Divine, incontri di preghiera, guidati, (per carità dalle migliori intenzioni) e non sentivo nulla?
Ma lo Spirito fa quello che vuole, quando vuole, come vuole!
Ma crediamo davvero che le grazie che lo Spirito dà siano condizionate dal calendario?
Gesù dopo il Battesimo, è andato nel deserto, ed ha digiunato, ha pregato, ed ha combattuto il diavolo con le Scritture.
Il deserto, la solitudine con Dio, ci pone davanti le tentazioni umane, alle quali risponde lo Spirito, se siamo docili.
La voce dello Spirito può essere sopraffatta dalle voci rumorose della nostra quotidianità, ed è quello il significato del deserto odierno.
Gesù ha digiunato, è vero, ma non ha mai incoraggiato a farlo, nè scoraggiato.
Tuttavia, nel Vangelo, troviamo esempi
negativi di finta giustizia, di quell'arroganza tipica degli uomini che usano dire: ah, ho fatto questo, sono a posto!
Mi spiace, ma fra questi vi è il digiuno.
Luca 18:12
Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo".
Oh quanto era bravo il fariseo, alla faccia del pubblicano, che confidando nella misericordia di Dio ammetteva di essere un peccatore.
Vi è anche un riferimento al digiuno, in Matteo 17,21
19 Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché non l'abbiamo potuto cacciare noi?» 20 Gesù rispose loro: «A causa della vostra poca fede; perché in verità io vi dico: se avete fede quanto un granello di senape, potrete dire a questo monte: "Passa da qui a là", e passerà; e niente vi sarà impossibile.
21 [Questa specie di demòni non esce se non per mezzo della preghiera e del digiuno.]»
Matteo 6:16-18
16 «Quando digiunate, non abbiate un aspetto malinconico come gli ipocriti; poiché essi si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. Io vi dico in verità: questo è il premio che ne hanno. 17 Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, 18 affinché non appaia agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.
Dunque, dice Gesù, non il catechismo, o altri, ma Gesù, sempre ammesso che si creda che lo abbia detto, di non renderlo così Pubblico, di non farsi grandi perchè si sta rispettando un periodo di digiuno..
Bé, lo si segna perfino sul calendario!
se si vuole praticare il digiuno, questo debba essere fatto per la sola gloria di Dio, privatamente e volontariamente, non per mettersi in mostra ed esserne lodati
E' un mezzo, non un fine, quindi, non ce ne vantiamo.
E deve essere volontario, e ripeto, ha senso che ti dimentichi perfino di mangiare, per lodare Gesù.
"Quelle cose hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne" (Colossesi 2:23).
Atti 13, 2-3
Mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: «Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati». 3 Allora, dopo aver digiunato, pregato e imposto loro le mani, li lasciarono partire.
4 Essi dunque, mandati dallo Spirito Santo, scesero a Seleucia, e di là salparono verso Cipro.
Che fanno gli Apostoli?
Mica dicono, oh quanto siamo bravi, digiunano ad un tempo stabilito, e poi sbandierano il tutto!
Celebravano il culto...e odono la voce dello Spirito SAnto, che dà loro un ordine.
Che fanno?
Digiunano, dunque, interrompono le attività normali, si dimenticano di sè stessi, pregano, per avere conferma, obbediscono all'ordine, tant'è che impongono le mani, e lasciano partire i fratelli disegnati dallo Spirito.
Vediamo?
Se sto per fare una scelta importante, ho bisogno di stare da sola, lontano da tutto e da tutti, per capire bene cosa mi chiede il Signore, se
personalmente sento quest'esigenza, nessuno mi dice di non farla.
Ma non si attribuisca a questo valore salvifico, perchè è un'offesa a Cristo!
Leggiamo un altro brano riguardante Paolo, dopo che fu lapidato a Listra
20 Il giorno seguente partì con Barnaba per Derba. 21 E, dopo aver evangelizzato quella città e fatto molti discepoli, se ne tornarono a Listra, a Iconio e ad Antiochia, 22 fortificando gli animi dei discepoli ed esortandoli a perseverare nella fede, dicendo loro che dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni.
23 Dopo aver designato per loro degli anziani in ciascuna chiesa, e aver pregato e digiunato, li raccomandarono al Signore, nel quale avevano creduto. 24 Quindi, attraversata la Pisidia, giunsero in Panfilia. 25 Dopo aver annunziato la Parola a Perga, scesero ad Attalia; 26 e di là salparono verso Antiochia, da dove erano stati raccomandati alla grazia di Dio per l'opera che avevano compiuta.
27 Giunti là e riunita la chiesa, riferirono tutte le cose che Dio aveva compiute per mezzo di loro, e come aveva aperto la porta della fede agli stranieri. 28 E rimasero con i discepoli parecchio tempo.
Ma vedete che bello?
Che meraviglia di rapporto con Dio?
Signore, guarda, neanche mangio, per dedicare il mio tempo a te, e chiedere conferma di quanto tu mi hai a tua volta chiesto.
Nel quarto secolo, quando il Cristianesimo si impone come religione dell'impero romano e viene istituzionalizzato, la Chiesa mette un particolare accento sull'aspetto
formale e cerimoniale della pratica religiosa.
Teologia legalistica, io digiuno, quindi merito.
Le opere che nascono dal desiderio di dire:
Ho fatto questo, per ciò ho meritato, non sono figlie della fede, ma dell'autogiustificazione.
Se io amo, credo, se credo faccio.
E' conseguente, è naturale.
QUESTA E' LA LIBERTA' DEI FIGLI DI DIO.
COLOSSESI 2 16-23
16 Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati, 17 che sono l'ombra di cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo. 18 Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale, 19 senza attenersi al Capo, da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme mediante le giunture e i legamenti, progredisce nella crescita voluta da Dio.
20 Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali: 21 «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare» 22 (tutte cose destinate a scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? 23 Quelle cose hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne.
[Modificato da @Ljuba@ 18/03/2007 14.02]
[Modificato da @Ljuba@ 18/03/2007 14.29]