Dittatura: il caso della Cina

MarcoPantani
00giovedì 9 luglio 2009 00:45

Deviando leggermente dal discorso Ecclestone-Hitler prendo spunto per riportare un articolo del 31 marzo 2008 sulla Cina, la dittatura moderna.

Fonte

La Cina è una nazione che sta facendo parlare di sé, per la dura repressione nei confronti degli abitanti del Tibet. Le notizie che abbiamo sono note solamente ai non cinesi. L’ANSA commenta che “I giornalisti stranieri non possono entrare in Tibet senza un permesso ufficiale mentre ai turisti è stato chiesto di lasciare la regione. Alcuni reporters provenienti da Hong Kong sono stati espulsi con l’accusa di atti illegali”. Appare molto chiaro che il regime di Pechino stia cercando in tutti i modi di isolare la cittadinanza dalle news provenienti dall’esterno. Non contento delle tante notizie in circolazione sul web, ho cercato di ‘andare alla fonte’, chiedendo informazioni ad un amica, proprio in soggiorno-studio in Cina. Mi serviva infatti un testimone oculare in Cina – quindi interno all’attuale sistema cinese – ma allo stesso tempo con una formazione culturale esterna e abbastanza critico nei confronti del governo cinese. L’amica in questione si chiama Roberta Moncada, ha 23anni, è nata a Palermo e in questo momento si trova in Cina per motivi di studio, essendosi laureata in “Lingue e comunicazione internazionale”.

Ciao Roberta grazie delle informazioni che mi stai dando, ma attenta che la mannaia della censura aleggia, come nel film “Angolo Rosso” con Richard Gere…

Vabbè ma io che c’entro? qui mi fai arrestare!

Comunque non ti preoccupare, perché sei in Cina?

Sono in Cina per studiare il cinese.

Dove è che studi?

A Shanghai. Una metropoli con molti di abitanti, uffici di rappresentanza commerciale e aziende da tutto il mondo.

La tua regione quale è?

Il distretto è Shanghai.

Come New York, lo stesso nome della città…

Eheh si..tipo

Sai qualcosa del Tibet o la censura non vi ha fatto sapere nulla?

Dunque…so qualcosa perché leggo Repubblica.it tutte le mattine, però qui la tv non ne parla mai, e poi hanno censurato i siti di Youtube, Cnn e Bbc!

Ti dico solo che stanno massacrando i monaci buddisti…

Si si lo so !

Un giorno almeno una ventina…

Però loro continuano a dire che sono solo 10!

Sai anche della cerimonia delle olimpiadi?

Si lo so! Ma ho saputo dopo che hanno censurato pure quel pezzo…qui la cerimonia andava in onda 45 secondi dopo!

Infatti era in diretta e in occidente si dice che hanno tagliato la scena incriminata da voi (in Cina). Te lo spiego in breve: c’era un delegato cinese che presenziava la cerimonia e stava intervenendo davanti le TV, quando un ragazzo – con la bandiera delle olimpiadi a forma di manette – si è avvicinato di dietro e l’ha sventolata in segno di protesta.

Immagino, ma tanto si sapeva già che è una dittatura, ci dovevano pensare prima e non fare qui le olimpiadi!

Ma la tv che cosa propone sempre ai telespettatori?

Dunque…In tv il 50% dei programmi sono telenovelas cinesi, ambientate nella Cina imperiale e trattano di intrighi amorosi e lotte di kung-fu. Il resto del palinsesto è misto: moltissima pubblicità delle olimpiadi, programmi per bambini, musica (commerciale), e tg che parlano di “cavolate” varie, non soffermandosi sul Tibet!

Come vive la gente questa vicenda? Alcune persone lo sanno?

Ti dico solo questo: l’altro giorno abbiamo chiesto ad un nostro amico cinese se sapeva qualcosa del Tibet, lui ha alzato le spalle e ha detto: “Non so e non voglio sapere niente”. Insomma in un tono tipo mafioso!

Quindi possiamo dire che il cittadino-medio cinese ha una concupiscenza totale, a difesa dello Stato cinese.

Si si

Da noi qui non è tanto diverso, diciamo che Veltroni e Berlusconi vengono considerati i salvatori….

Ahaha mi sa che lì state più inguaiati di noi!

Se le TV sono così, immagino l’editoria…Le notizie dei giornali cinesi in prima pagina cosa riportano?

Parlano di un incendio in una fabbrica con nessun morto e le altre notizie di secondo piano sono più che altro di economia.

Come si vive lì in generale? Le prime cose che ti vengono in mente della vita cinese che ti sono rimaste più in mente, ad esempio il costo della vita…

Qui si vive bene. Tutto è molto economico, se ti dovessi fare degli esempi ti direi che il biglietto autobus costa 40 cent e le sigarette 6o cent.

Decisamente molto economico…E la Libertà come viene percepita?

La libertà apparentemente è tanta, ma non so fin dove può arrivare, perché io rimango sempre nell’ambito del “permesso” sai…..per non rischiare!

Ci sono svaghi? Ad esempio i locali per uscire la sera come sono?

I Locali per uscire sono tanti, l’alcol pure. Quello che vedo è che c’è molta libertà sessuale, decisamente tanta! Anche se i cinesi di vecchia generazione sono molto pudici.

Per gli anziani la tradizione conta molto, perché i giovani no? secondo te…

Alla fine i giovani se ne fregano abbastanza della tradizione. Per quello che vedo io pensano più a mangiare da McDonald e a fare shopping.

Possiamo dire che lo stile americano ha vinto?

Si, a Shanghai molto, però nelle altre città non so se è lo stesso. Alla fine è come in Italia, tale e quale… li rimbambiscono con le scemenze della moda, della musica patinata che viene da Hong Kong, con il karaoke e con i film superficiali, così nessuno si interessa alla politica.

Analisi arguta…sono d’accordo con te!

Alla fine i cinesi vivono bene perché hanno tutto, quindi non hanno motivo di voler cambiare le cose.

Insomma mi stai dicendo che c’è una dittatura latente… La gente lavora, si diverte e non ha a cuore alcuni diritti che in Cina sono negati?

Credo di si. Basta che vada bene l’economia…

Noi occidentali abbiamo nel nostro immaginario un tipo o un modello di dittatura, mentre invece ci sono forme più moderne di dittature che non hanno a che vedere con il passato…Insomma i cinesi vivono bene e l’economia va bene, quindi i diritti possono essere sacrificati, giusto?

Esatto. C’è un regime che utilizza i metodi del sistema occidentale per far si che le coscienze dei cinesi stiano calme, serene e vivano bene (almeno in apparenza); poi non so, io alla fine conosco pochi cinesi, però quelli con cui parlo mi dicono sempre che sono contenti.

Bisognerà aspettare il declino economico, affinché la gente capisca molte cose. Come in URSS?

Non so se debba essere così in futuro, ma la Cina oggi è molto sicura, è raro trovare un rapinatore o un violentatore….c’è polizia ovunque.

Ultima domanda: che giorno è lì?

Il giorno è uguale (ndr. 25 Marzo 2008), solo che sono le 22.

Qui in Italia sono le 15…

OK giornalista, io vado a studiare altrimenti non combino niente oggi.

Grazie reporter dalla Cina hai un po’ di caffè pagati per questa intervista rilasciata…

Prego figurati! però non ci mettere il mio nome nell’articolo eh!

Lo metto sicuro…

Uffa…va bene ciao!

Dici che poi ti ho sulla coscienza?

Speriamo di no!

Se no querelami se la censura ti fa qualcosa…


MarcoPantani
00sabato 18 luglio 2009 11:35
La Cina sembra il posto dei sogni di Corry, strano ma è così.

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