Disabili: «politiche attive» per la non discriminazione sul lavoro

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vanni-merlin
00mercoledì 5 luglio 2006 19:31
Disabili: «politiche attive»
per la non discriminazione sul lavoro

28/6/2006

«Azienda del settore commercio e lavorazioni plastiche e affini cerca n°1 operaio addetto reparto vetroresina, iscritto alle liste disabili», e’ un annuncio da un sito cercalavoro riservato ai «diversamente abili», come: «cerco disabile legge 68/99 con mansioni di cucitrice e con esperienza su tagliacuci e/o rettilinea, part-time 21 ore».

Ma per piu' di un quarto degli oltre due milioni di disabili italiani, il sogno di un'assunzione in azienda o in un’amministrazione pubblica non si avvera, nonostante il diritto al lavoro sancito dalla Costituzione e gli strumenti normativi nazionali ed europei per favorire l’integrazione sociale e lavorativa dei disabili. Principi e leggi che rimangono lettera morta nella prassi di migliaia di aziende beneficiarie degli «esoneri» alla legge 68/99, e pertanto non tenute a rispettare l’aliquota obbligatoria di lavoratori disabili.

Sono oltre mezzo milione gli iscritti al collocamento disabili (70 per cento dal Sud), secondo i dati della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish) presentati alla commissione lavoro del Senato della scorsa legislatura. Mentre almeno 140,000 sarebbero i posti di lavoro, riservati ai disabili, che rimangono vacanti. Tra le cause della disoccupazione dei disabili, sempre secondo la Fish, lo «stigma sociale» e il «pregiudizio dell’imprenditore che giudica il disabile come improduttivo».

Quanto ai rimedi, e’ ormai dimostrato che servono a poco le azioni coattive e i controlli dell’Ispettorato del lavoro (solo 779 le multe nel 2003) e da anni le associazioni in difesa dei diritti dei disabili come Aism, Anffas e Fish chiedono politiche attive per il superamento dello «stigma». Un primo segno positivo e’ nella decisione del ministro del lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, di stanziare 31 milioni di euro per l’istituzione di un «fondo per il diritto al lavoro per i disabili» con il compito di tutelare e di promuovere attivamente il lavoro dei diversamente abili.

La decisione del ministro del lavoro segue di due settimane «l’atto dovuto» del ministro dei beni culturali Francesco Rutelli di aprire gratuitamente i musei per i portatori di handicap e per un loro accompagnatore. Indizi di una nuova attenzione ai disabili da parte del governo in carica, nonostante le ristrettezze del bilancio pubblico, che le associazioni di difesa dei diritti dei disabili sperano sara’ confermato in futuro.


da: www.lastampa.it/CMSTP/rubriche/rubricahome.asp?ID_blog=52

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