Dio è tutto un mostro

La tua insofferenza
la sento fisicamente:
è nella pressione atmosferica
di quest’aria densa,
che grava sul capo,
insolente, in petto,
e mi fa tremolare
come un piccino
timido e malaticcio;
sono tutto pesto,
spremuto,
e il vento ride di gusto
e bisbiglia complice
alle chiome curiose degli alberi
scosse d’insensibile ilarità;
il buio cattivo mi urla con la voce
infantile dei gatti indiavolati
che sono patetico;
la luna e le stelle mi ignorano;
le nuvole basse mi squadrano dappresso,
come fossi un elemento bizzarro,
divertite mi scherniscono:
“Toh, sa piovere anche lui?!
Ma è ridicolo! Dove andremo a finire!”.
Il mio cuore, disarmato
dalla indifferenza di colei
che ha sempre avuto una parola
dolce per me,
rimprovera la mia coscienza,
e questa di rimando disprezza
la di lui debolezza.
Ovunque dileggio,
disarmonia in me,
nessun conforto.
Dio è tutto un mostro.