Dietro la cortina di Brian

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Fiammy
00martedì 13 novembre 2007 12:23
I retroscena dell'esperienza ungherese.
L'introduzione è ripresa da J.Gunn – J. Jenkins, Queen – La biografia Ufficiale, Arcana, 2002, pp. 233 e s.

Behind The Brian Curtain - Dietro la cortina di Brian
(Sounds – January 17th 1987)


Il Magic Tour è stato l'ultima serie di concerti dei Queen, e si è snodato per l'Europa tra il giugno e l'agosto 1986, contando ben 26 date. Un addio al palco in grande spolvero.
Dopo i due appuntamenti viennesi, il 27 luglio 1986 fu la volta di Budapest: poiché ambedue le città sono bagnate dal Danubio, si optò per la crociera fluviale. Venne noleggiato addirittura l'aliscafo personale del presidente U.R.S.S. Gorbaciov e all'arrivo a Budapest l'ambasciata britannica pensò bene di organizzare un party in onore dei quattro musicisti. I Queen erano il primo gruppo a suonare in un Paese del Patto di Varsavia ed avevano preso contatti col governo ungherese per ottenere il permesso di riprendere il concerto e la collaborazione dell'unica grande compagnia cinematografica locale, la Mafilm, che era di proprietà governativa e che per riprendere l'evento dovette requisire quasi tutte le telecamere esistenti nel Paese.
Furono ripresi l'arrivo del gruppo sul fiume, l'intero soundcheck e molti momenti backstage, oltre a diverso altro materiale poi utilizzato nei telegiornali di mezzo mondo. I biglietti andarono esauriti a grande velocità e giunsero spettatori da tutti i paesi dell'Est, alcuni addirittura dalla Russia. Altre centinaia di fans arrivarono il giorno del concerto, sperando di poter entrare, almeno, di sentire il concerto da fuori.
A fare da spalla c'erano gli olandesi Craaft, che avevano accompagnato i Queen in diverse date del tour, e un ensemble locale chiamato Z'zi Labor, composto da trenta donne di aspetto matronale, avvolte in uno splendido costume nazionale ed accompagnate da un complesso strumentale di tutto rispetto, sempre in abito tradizionale, e da un cantante.
Il concerto dei Queen fu straordinario: il pubblico intonò Love of my life e riprodusse la coreografia del battito di mani presente nel video di Radio Ga Ga, nonostante presumibilmente ben pochi astanti lo avessero visto.
I Queen avevano preparato un regalo speciale per gli ungheresi: avevano aggiunto alla scaletta del concerto la canzone popolare ungherese Tavaszi Szel Vizet Araszt: Freddie non era riuscito a memorizzarne il testo, nonostante lo avesse studiato fino a poco prima di entrare in scena, quindi se lo era scritto su una mano, consultata disinvoltamente nel momento dell'esibizione.
L'articolo seguente parla dell'evento organizzato per promuovere il film "Magic: live in Budapest", pubblicato il 16 febbraio 1987. Pare che presto le riprese allora effettuate saranno utilizzate anche per un DVD, come è già accaduto per il film "We will rock you" girato a Montréal. Il fatto che sia stato ripreso con pellicola cinematografica garantisce un’ottima qualità video ed è già trapelato che Queen in Budapest 86 sarà uno dei prossimi progetti in dvd da pubblicare.
Quanto di seguito si riporta è stato tradotto da Fiammy, con la preziosa collaborazione di Antonella (Anto F.).

CLICK QUI PER CONTINUARE A LEGGERE!
STEALIN'
00martedì 13 novembre 2007 13:12
Grazie!! Bell'articolo!
Mercurina89
00martedì 13 novembre 2007 13:14
Bellissimo articolo,
grazie Fiammy ed Anto per il preziosissimo lavoro!

Analizzata in questo modo l'esperienza ungherese, si capisce che quell'evento deve essere stato di importanza stratosferica per un popolo per il quale, come ha detto alla fine il simpatico giornalista,
"Il rock ‘n’ roll è probabilmente la miglior propaganda".

Questo è uno dei pochi articoli dove i Queen vengano visti da un punto di vista piuttosto obiettivo : addirittura il cronista li arriva a difendere quando gli viene detto che il gruppo era lì solo per fare soldi! Una cosa che mi ha , devo dire, stupito.

Evidentemente la tappa ungherese deve essere stata vista di buon occhio dalla maggior parte della critica e del resto dell'Europa : ricordo un documentario del tempo inglese, presente su emule se non sbaglio , dove si spendevano non poche parole di elogio per quell'evento.

Un evento che era forse il simbolo più evidente di un tour , quello dell'86,che aveva riportato i Queen al successo universale , dove i fan in questione prendevano d'assalto i cinema, come abbiamo letto, con la stessa passione e lo stesso entusiasmo che avevano dimostrato un anno prima.

Facendo un conto...80.000 persone nello stadio, e 250.000 addirittura quelle che non avevano trovato i biglietti...sono numeri che dicono tutto!

Sono belle anche le parole di Brian, che non si risparmia mai nell'elogiare Freddie e la sua primaria importanza , base di ogni concerto.
Forse Brian sarà anche troppo diplomatico, meno schietto di John, ma io preferisco le sue parole che non mi sembrano assolutamente buoniste e cose simili..anzi,non escludono litigi, "palizzate" ecc

E' evidente quanto i punti di vista di Brian fossero diversi da quelli di John e dalle affermazioni di quest'ultimo, dette in quella breve intervista di 1-2 anni prima (quando qui invece "Brimi" [SM=g27827] si lamenta di alcune sue interviste precedenti arronzate dai giornalisti!unico!).
Ed è anche bello paragonare le opinioni dei 4 e metterle a confronto.

Grazie ancora!
lasthorizon
00martedì 13 novembre 2007 17:07
Un commento che mi spunta davvero spontaneo sulle labbra leggendo questo articolo è che i Queen non avevano confini! Il fatto di essere riusciti a conquistare Budapest la dice lunga sulla qualità della loro musica. Per qualcuno si tratta di pop music e in questo non ci vedo un'accezione negativa, essendo pop la forma contratta di popolo, popolare. E a Budapest i Queen conquistarono proprio le masse. Oggi non c'è nessuno che potrebbe fare lo stesso senza edulcorare il proprio atteggiamento. Freddie, leggendo questo articolo, si comportà nel suo solito stile e anche sul palco la band diede il meglio di se, portando in scena musica e scene identiche a quelle già proposte nel resto d'Europa, segno che per loro era di fondamentale importanza i pubblico e non le autorità. Se poi queste ultime hanno tollerato e accettato i Queen credo dipenda da un ottimo management che avrà smussato sapientemente molto angoli, e da una qualità della musica di fronte alla quale anche un Regime può solo inchinarsi.

Altro aspetto interessante sono le dichiarazioni di Brian sui rapporti interni della band, che peraltro si riallacciano all'intervista del 1985 di John Deacon. Anche qui Brian ammentte i contrasti, le liti e i dissaporti nella band. Ma offre anche una spiegazione al motivo per cui sono andati avanti nonostante tutto questo: il dialogo, soprattutto con Freddie. Se non è questa l'amicizia....
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:20.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com