Ti voglio tenere sulle spine, ma se mi rispondi te la inserisco, poveretto era molto dimagrito, comunque era lui.
Quirino Croce
(1891-1931)
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Il cav. Quirino Croce fu un eroe, interventista, volontario corridoniano, ferito alla Trincea delle Frasche, e ricordato nel libro di Tullio Masotti, Corridoni, con le parole di Dino Roberto, il futuro europeista del manifesto di Ventotene che aveva combattuto con loro, ma era ritornato quasi subito al suo posto a lottare strenuamente fin che era caduto prigioniero degli austriaci.
Oltre che giovane industriale di strumenti di precisione (i compassi INCA) essendo anche scrittore, aveva collaborato a vari giornali ed ha avuto una dedica di guerra di Gabriele d’Annunzio che lo stimava. In prigionia, aveva redatto un giornale manoscritto, l’“Araldo”, menzionando anche l’amico Papini. Il comune di Milano conserva una cospicua raccolta di cimeli, da lui promossa, sulla grande guerra.
Una vibrante lettera di Diaz, a lui indirizzata, ricorda le gesta della “famosa compagnia della morte”. Era spirato, dopo molte sofferenze, in seguito alle gravi ferite ed alla dura prigionia, ed aveva rinunciato alla sua pensione a beneficio dell’erario: erano altri tempi, in cui la dedizione alla patria era assoluta.
Aveva preferito non fare il corso ufficiali, per guadagnasi i gradi sul campo, proprio per manifestare questo sentimento. Aveva scritto e pubblicato una breve biografia di Bitti, intrecciandovi ricordi personali.
Quirino Croce sposò Teresa Garavini che dopo la morte di Quirino (leggi articolo) sposò in seconde nozze il capitano pilota Carlo Adamoli (1894-1942), pioniere dell’aeronautica e delle leghe leggere, industriale, caduto in missione di guerra. Dal matrimonio di Quirino e Teresa nacque Fiorenza, che sposò il capitano Pierubaldo Piola Caselli (1912-1994). Pierubaldo era entrato nel 41° regg. fant. 9.a comp. della div. Cosseria (“Cosseria, croce di ferro” aveva scritto Carducci) che raggiungeva verso la fine di settembre del 1935; poi la div. si trasferiva a Barce e quindi in Africa Orientale1. Passava quindi, dal 29 mar. 1936, al 3° battagl. del 14° fant. della div. Gran Sasso ed all’inizio del 1937 al 30° battagl. Indigeni ad Abbì Addì. (dal Bollettino dell'Archivio dell'Ufficio Storico SME, 2010)